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mi fondono

Beh, avrete letto tutti che il Tronchetti Provera vuole fare un nuovo passo nelle acquisizioni all’italiana, quelle cioè dove i soldi si trovano aumentando l’indebitamento della società. Il risultato finale dovrebbe essere la fusione tra Telecom e Tim, in modo che il cash flow di quest’ultima sia tutto utilizzabile per dare soldi alle controllanti.
Ma la cosa non è così semplice. Tutti noi in ufficio siamo andati a prendere il comunicato stampa: purtroppo i nostri corsi base di economia non ci fanno arrivare a comprendere fino in fondo le logiche dietro, ma abbiamo scoperto che il nostro ramo d’azienda verrà trasferito a una New.Co., in modo che Tim resti una scatola vuota contenente noi e Tim International. Alla fine, insomma, faremo parte di una società controllata al 100% da Telecom. Cosa cambia? Un premio di risultato minore :-(
Gli altri commenti dei colleghi: “se l’Inter è tornata a vincere già con le voci di questa fusione, cosa succederebbe se l’OPA fallisse? scende in B?” “il Tronchetti ha fatto tutto questo casino solo per impedire il nostro spostamento da Rozzano, visto che tanto ora saremo tutti parte di una sola famiglia. Ma non poteva dirci subito con chi è che ce l’ha? noi lo facciamo fuori per un decimo dell’esborso della fusione”.

Ultimo aggiornamento: 2004-12-09 11:08

mercenari? e allora?

Non ho capito l’intervento pesantissimo di Prodi, che ha chiamato “mercenari” – e ha specificato che intendeva il termine in maniera derogatoria – i mille post-co.co.co che Berlusconi ha assunto per la sua campagna elettorale continuativa.
La politica è forse passione, ma è sicuramente anche lavoro. Non si può pensare di fare tutto solo con il volontariato, esattamente come non si può pensare ad esempio che l’assistenza sociale sia fatta solo da volontari. E a questo punto preferisco che ci sia qualcuno che ammetta senza problemi di stare guadagnandoci sopra ufficialmente, rispetto ad altri di cui ci si può chiedere “cosa ci guadagnerà alle nostre spalle”?

Ultimo aggiornamento: 2004-12-04 16:59

Arafat

Beh, quando ieri dicevano “Arafat è vivo. I funerali saranno venerdì” diciamo che anche i meno svegli avevano capito che cosa stava succedendo: occorreva mettere tutto a posto per la successione, e quindi Abu Ammar doveva restare ancora per un po’ ufficialmente vivo.
Già l’idea che uno non si prepara la propria successione non mi è mai piaciuta molto; inoltre la mia impressione è che negli ultimi anni avesse preferito mantenere l’aura del martire – e lì Sharon non si è certo fatto pregare – fregandosene della sua gente e pensando giusto a fare soldi.
A proposito di Sharon: adesso che non ha più la scusa “io con quello lì non parlo”, che farà?

Ultimo aggiornamento: 2004-11-11 11:56

Ma quale "trasparenza"!

L’Ansa ci comunica che Stefano Rodotà (il garante della Privacy, per chi non se lo ricordasse), ha suggerito “di rendere trasparente, nel ddl sull’editoria, l’attività dei siti Internet, inserendo l’indicazione dei loro responsabili”, perché “la giusta libertà dei siti va equilibrata con la trasparenza della loro attività”.
Non so se vi siete accorti di un paio di cose. Innanzitutto, Rodotà sta parlando di cose sulle quali ha esattamente il mio stesso titolo – nessuno. In secondo luogo, il concetto di “trasparenza” è assolutamente fasullo. Nel mio caso, ad esempio, anche se non ci fossero i miei dati personali sul sito – ribadisco che questo è un “pippone di principio” – essi sarebbero facilmente recuperabili, visto che il sito è registrato a nome mio e quindi questi dati sono pubblici. Diverso è indubbiamente il caso di chi scrive su un servizio come splinder oppure iobloggo; ma se ci fossero dei problemi penali non sarebbe comunque difficile recuperare i dati di chi scrive.
Insomma, mettetela come volete ma a me questa proposta di schedatura (e da parte del “poliziotto buono”) non piace per nulla.

Ultimo aggiornamento: 2004-11-05 10:53

Two days after

Beh, sapete che da queste parti è ben difficile che si sia sulla notizia. Sono pigro, e soprattutto preferisco avere un po’ di tempo per meditare sulle cose. Insomma, scrivere cazzate ma pensate.
Insomma, questa volta siamo riusciti a sapere il risultato definitivo delle elezioni statunitensi con solo ventiquattr’ore di ritardo. Bene ha fatto Kerry a lasciare perdere i riconteggi nell’Ohio, visto che tanto il margine per Bush era troppo alto per cambiare le carte in tavola, e se con le macchine elettroniche ci sono stati brogli tanto prove non ce ne sono. D’altra parte, il voto popolare ha dato quattro milioni di persone in più a Bush: Karl Rowe ha fatto indubbiamente bene il suo lavoro.
Se poi guardiamo la distribuzione dei voti elettorali, che scopriamo? che è quasi esattamente identica a quella di quattro anni fa, con le uniche differenze del New Hampshire diventato azzurro e del New Mexico rosso. I voti in più per Bush ci sono insomma stati, ma non hanno cambiato di molto la situazione, tranne se vogliamo in Florida :-) Peggio ancora se guardiamo la cartina: per Kerry, a parte le Hawaii, hanno votato tutti e soli gli stati della costa Ovest e quelli del nordest – tranne l’Ohio, e torniamo sempre a girare sullo stesso punto. Il midwest e il sud sono stati compatti per Giorgino, e con percentuali a suo favore davvero alte. Insomma, una spaccatura completa del paese, quasi come capita dalle nostre parti. Non comunque che ci sia molto di strano, in una nazione in cui metà delle persone sono convinte che gli attentati dell’11 settembre siano partiti da Saddam Hussein e che è intimamente convinta non solo di essere i Portatori di Civiltà, ma che non esista nulla al di fuori degli USA, se non appunto qualche territorio selvaggio. Non credo che Kerry avrebbe fatto una politica estera tanto diversa, però: il vantaggio sarebbe solo stato un presidente che non ha le Visioni.
Passando alle cose di casa nostra, non posso non evidenziare la tampa estrema del Manifesto, che con un wishful thinking che neppure Emilio Fido è andata ieri a titolare a piena pagina “Good Morning America – Venti milioni di elettori in più rispetto al 2000 portano Kerry alla presidenza – 311 voti elettorali contro 213”. Ragazzi, persino quel panzone di Ferrara li ha fregati. Ha fatto praticamente la stessa cosa, cioè scommettere sulla vittoria (del suo Bush, claro), ma in fondo alla pagina ha scritto “noi ne siamo certi anche se andiamo in stampa alle 20. Se ci siamo sbagliati, potete pigliarci per i fondelli”. Se adesso la destra riesce persino a prendersi da sola in giro, il mondo è cambiato davvero.

Ultimo aggiornamento: 2004-11-04 10:43

solidarietà coatta

Così, in mancanza di Bossi, tocca al suo delfino e sostituto Calderoli “trovare la quadra” per definire le aliquote Irpef. Non ci saranno tre aliquote come chiede Silvio, ma nemmeno quattro come vuole AN. Avremo le aliquote del 23, 33 e 39%, e in più un “contributo di solidarietà” del 3% per i redditi sopra i 100000 euro. O almeno è quello che hanno detto ieri sera: si sa che la politica in generale e quella italiana in particolare cambia idea ogni giorno.
Premesso che la cosa non mi tange direttamente, nel senso che non mi avvicino nemmeno col binocolo a quel reddito, posso dire che mi sto rompendo le palle di questa sottospecie di solidarietà obbligata? Non per il dovere pagare, ma per il modo in cui è proposta.
L’archetipo di tutto sono stati gli aumenti della benzina, ma oramai si trova di tutto. Ad esempio, nella mia busta paga trovo una voce “INPS C.I.G. STR.”: uno 0.30% che è appunto un “contributo di solidarietà” sulla parte più alta del mio stipendio.
Si vuole dire che è giusto che chi guadagna di più contribuisca a pagare uno stipendio a chi va male? Mi può anche stare bene – ma spero che anche le aziende paghino la loro quota! – però dite che la percentuale di trattenuta FPLD è tot percento fino a X euro, e totaltro oltre. Oppure datemi la possibilità di esprimere a chi andrà la mia solidarietà, senza prendermi in giro. Altrimenti, andremo a finre che ci sarà un contributo di solidarietà sull’aria che respiriamo, per i poveretti come me che vivono a Milano…

Ultimo aggiornamento: 2004-11-02 10:23

Reality hackers e giornalisti

Stamattina sulla Stampa c’era un articolo di tale Giulia Zonca dedicato a questi “trentenni postmoderni che preferiscono Linux a Che Guevara”, e che stanno alla Pergola Reload, “una casa che una volta era occupata e ora costa 44 mila euro l’anno di regolare affitto”. Sono tra l’altro dietro a casa mia, all’Isola, anche se confesso non ci sono mai passato, sono troppo vecchio per queste cose.
L’articolista è probabilmente più esperta dei movimenti politici, come si può immaginare dalla citazione qui sopra; ma le perle non finiscono qui. Secondo lei, questi “nuovi fricchettoni” non fanno solo corsi base su Linux, “ma anche su Debian, sistema operativo free piu avanzato”. È poi restata stupita nel vedere come i computer usati recuperati dalla banche che aggiornavano il loro parco hardware “sono macchinoni enormi, e a quanto pare riadatti con il sistema Linux funzionano ancora”. Questa è
magia, non c’è che dire. Ma forse è ancora più misterioso per la signora Zonca che questi giovani non parlino di politica.

Ultimo aggiornamento: 2004-10-28 10:29

gioire senza illusioni

Indubbiamente, per quanto poco possano contare delle elezioni suppletive che non spostano certo i rapporti di forza in Parlamento, vincere sette a zero è un bel risultato per il GAD, come insomma la parte meno a destra della politica italiana si chiama questo mese. Ancora più bello, almeno da un punto di vista di morale, è essersi presi il seggio milanese che era del Senatur e quello napoletano della Mussolini. Insomma, la sinistra può stappare una bottiglia di spumante, invece che flagellarsi come al solito.
Però Cacciari ha ragione, quando parla di “non montarsi la testa” rivolto all’opposizione. Gli astenuti hanno sempre torto, questo è chiaro, però non è affatto detto che in un’elezione su tutto il territorio nazionale, quindi con una partecipazione più elevata, quei due seggi sarebbero passati al centrosinistra – e tralasciamo di chiedersi quanto “sinistrorso” sia quel comunistaccio mangiabambini di Sergio D’Antoni…
Vedremo che succederà.

Ultimo aggiornamento: 2004-10-26 12:43