Archivi categoria: y2004_pipponi

sigh. sono milanese.

Ho appena ricevuto (datato una di notte… lì sì che lavorano!) un messaggio del Comune di Milano che mi dice
la Sua pratica è stata chiusa con esito positivo.
L’iscrizione anagrafica presso il nuovo indirizzo decorre dalla data di presentazione della domanda.

Insomma, dal 2 gennaio 2004 io sono residente a Milano (uè, pirla!). E già questa è una brutta notizia. Ma c’è qualcosa di peggio: io ho saputo la cosa perché ho fatto richiesta esplicita (almeno via web, meglio che nulla). Ero convinto che una cosa che non è proprio una banalità come il cambio di residenza meritasse una letterina con la lieta (?) notizia. È anche vero che ad esempio dovrà arrivarmi il tagliandino della Motorizzazione da appiccicare sulla patente, ma non credo che si affidino a loro. Spero anche che la pratica non sia stata fatta ieri, giusto perché ho scritto…

Ultimo aggiornamento: 2004-04-10 16:45

Attenti ai falsi?

Leggo sul Corriere di oggi, edizione milanese, che la polizia locale – gli ex vigili urbani – ha stroncato un mercato clandestino che riforniva gli ambulanti immigrati di mezza città. Zona Paolo Sarpi, leggasi Chinatown milanese; gli “smerciatori” ovviamente cinesi.
Bene. Cos’erano questi falsi, prodotti a 20-30 centesimi in Cina, passati alla dogana di Napoli come “oggetti in plastica” previe mazzette (lo dice il giornale, non io), e che si trovano in giro a cinque euro? Le cover dei Nokia. Ce n’erano 80-100mila.
Sarò controcorrente, ma la cosa non mi scandalizza per nulla. Lo so, “si ruba il giusto guadagno ai tenutari dei marchi” (quelli delle squadre di calcio e dei personaggi famosi, immagino che le “donne in pose oscene” non contino in quel giro), ma il merchandising mi ha rotto da mo’.

Ultimo aggiornamento: 2004-04-09 11:31

i politici possono mentire!

Martedì Rillo aveva lanciato una proposta: scrivere tutti all’IAP per chiedere di verificare la correttezza della campagna elettorale del nostro Presidente del Consiglio, specificatamente nel poster “grandi opere attivate per 93.000 miliardi di lire”. Infatti, non solo le lire non esistono più, ma lo stesso ministero delle Infrastrutture dimezza questa cifra.
Ieri è arrivata una risposta dell’Istituto, il quale spiega che non può fare nulla perché “quella non è una comunicazione pubblicitaria, ma politica”.
La logica dietro questa per altro immediata risposta è preoccupante.

Ultimo aggiornamento: 2004-04-08 14:37

no, non è novella2000

Da ieri c’è l’obbligo di indossare il giubbino ad alta visibilità quando si esce dall’auto in caso di incidente. Notate che non c’è l’obbligo di avere il giubbino in macchina: penso che il legislatore abbia notato che tutti hanno un telefonino, e quindi si possa decidere di chiamare l’ACI rimanendo ben chiusi nell’abitacolo. Ottimo.
Adesso arriva il quiz. Chi può intitolare una notizia “Pisa, non indossa il giubbino
investito dopo un incidente” rimarcando nell’occhiello “Lo schianto per la cattiva visibilità”? Massi! Sono loro, quelli di Repubblica online! Che poi hanno persino il coraggio di scrivere nel testo dell’articolo “L’incidente probabilmente sarebbe avvenuto lo stesso anche se l’avesse indossato” (il giubbino).

Ultimo aggiornamento: 2004-04-02 19:15

e se avesse ragione Lui?

Beh, dire che Silvio abbia ragione è un argomento un po’ forte, almeno su queste paginette. Inoltre non è che abbia proprio ragione. Però mi sembra interessante fare un discorso ad ampio spettro.
L’Italia sta arrancando da tre anni, ma non è che l’Europa sia messa così meglio, sia per quanto riguarda i deficit di bilancio che per i tassi di sviluppo. Perché allora non potremo immaginare di dare una botta a favore dell’economia, dicendo che per il 2005 si concede di arrivare al 4%, o 4.5%, di deficit, purché i soldi siano spesi per misure di rilancio dell’economia? Non necessariamente opere strutturali, anche i tagli alle tasse vanno bene, basta che siano davvero per tutti. La cosa veramente importante è però che questo si faccia contemporaneamente in tutta la UE, ottenendo un doppio vantaggio: il mercato è più ampio e quindi l’effetto volano aumenterebbe i risultati, e si darebbe un’impressione di unità molto maggiore di quello che vediamo con le solite beghe. Non essendo un’unità politica, magari anche gli inglesi sarebbero d’accordo :-)

Ultimo aggiornamento: 2004-04-02 12:04

siamo proprio sicuri?

La legge Urbani la conoscete già tutti, ergo non mi stanco neppure a mettere il link.
Il sondaggio Mannheimer secondo cui quale metà degli internauti italiani sarebbe disposto a “pagare per leggere contenuti editoriali e informativi”? Mi rifiuto di commentare quello che nel migliore dei casi è wishful thinking di Repubblica on line.
Però mi sembra interessante vedere che oggi Metro mette in prima pagina che lo scambio illegale di musica su Internet sia la causa del calo del 7% delle vendite di dischi nel mondo, e notare poi l’intera pagina di pubblicità di un servizio “loghi e suonerie”, che offre di scaricare suonerie monofoniche al modico prezzo di due euro cadauna (IVA inclusa, più l’eventuale costo dell’SMS di richiesta) e suonerie polifoniche a tre euro.

Ultimo aggiornamento: 2004-03-31 14:01

L’unico ponte buono è quello sullo Stretto

Mi dico tutte le volte che non dovrei commentare le sparate del nostro Presidente del Consiglio, ma non ce la faccio. Temo sempre che qualcuno ci creda.
Che ha detto questa volta il Cav? Innanzitutto ci riassicura che non si è dimenticato della sua promessa, ed è pronto ad abbassare le tasse per dare un impulso ai consumi. Peccato che lo slogan non sia “meno tasse per tutti”, ma piuttosto “meno tasse per Totti”. Beh, diciamo che anche io ci posso guadagnare qualcosa, ma il vantaggio è per una minoranza. L’idea è infatti quella di togliere le aliquote più alte, il 41% e il 46%, e terminare la progressione al 33%. Quindi chi guadagna meno di 32000 euro l’anno non vedrà un tubo. Tra l’altro, qualcuno dovrebbe ricordarGli che le imposte locali alzano anche del 2% l’aliquota; queste imposte ci sono perché in nome del federalismo fiscale lo Stato risparmia sui trasferimenti agli enti locali e poi dice “se avete bisogno di soldi, mettete voi le tasse”. Il tutto non è di per sé necessariamente un male, ma per coerenza bisognerebbe dire che l’imposta finale massima sarà in media sul 35%.
Ma non è finita qui: infatti Lui ha scoperto che “Ci sono molte festività in eccesso, dovremo far lavorare di più gli italiani. Ci sono ponti festivi in eccesso”. Tralasciamo il solito tempismo che gli fa dire una cosa del genere nell’anno in cui ci sono meno possibilità di ponte. Guardiamo ai fatti: sembra che i due giorni su cui si sono posati gli occhi degli esperti sono la Befana – che già era stata tolta, e poi rimessa a furor di popolo da Craxi – e Ognissanti. Non il 2 giugno ripristinata da poco da Carl’Azeglio (ma se non si vuole avere la possibilità di ponti, non era più semplice festeggiarla il primo lunedì di giugno, così come il 25 aprile potrebbe essere festeggiato l’ultimo lunedì di aprile?), e nemmeno l’8 dicembre, per timore di una rivolta dei milanesi che hanno già Sant’Ambroeus attaccato e quindi un ponte praticamente certo.
Ma in realtà l’uscita ha un significato molto più sottile. Per aumentare il potere di acquisto dei ceti bassi, invece che dare loro più soldi, si può fare in modo che ne possano spendere di meno: se sono a lavorare non possono spendere. Così il denaro risparmiato dallo Stato può essere ridistribuito ai ricchi tagliando loro le tasse. Geniale, vero?

Ultimo aggiornamento: 2004-03-29 12:25

La banconota da un euro

Oggi sulla Stampa c’è un articolo del nostro ministro dell’economia, Giulio Tremonti (di cui bisogna perlomeno riconoscere che, a differenza dell’ingegner Castelli e della signora Letizia Brichetto Arnaboldi Moratti, ha un retroterra culturale più consono al ministero che dirige), che torna su quello che sembra essere il punto cardine della sua politica economica: occorre avere le banconote da un euro, “l’euro di carta”.
L’analisi socioeconomica parte dalla constatazione che “dopo soli 27 mesi” (“soli” lo dice lui, mica io) le banconote in euro vengono progressivamente accettate, ma le monete no. E già qui ho dei dubbi sulla sanità mentale di questo ragionamento: se provassi a girare con le tasche piene di monete non riuscirei già a prendere nessun aereo. Ma la parte migliore è la constatazione che molti hanno deciso di calcolare i prezzi col cambio “1000 lire = 1 euro”, in un contesto che sembrerebbe dire “se invece avessimo avuto la banconota da un euro questo non sarebbe stato possibile”. Prendendo per buona l’analisi del ministro, avere una banconota da 1 euro sarebbe stata l’associazione finale della banconota alle mille lire. Lo so, esisteva una moneta da 1000 lire, ma chi se la filava?

Ultimo aggiornamento: 2004-03-28 19:36