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auditel e Striscia

Non è una notizia freschissima: l’ideogramma che appare prima della pubblicità a Striscia la notizia significa “fine” in giapponese. In questo modo, il programma è “terminato” per l’Auditel (basta che ci sia la parola “fine”, non importa la lingua), e quindi il numero medio di spettatori risulta maggiore, visto che si toglie la parte di pubblicità e telepromozioni.
Nulla di male, persino il vangelo consiglia di essere scaltri (Luca 16,8). Quello di cui mi lamento è un’altra cosa. Visto che la trasmissione “successiva” non è più Striscia, ma “S.O.S. Gabibbo”, si dovrebbe vedere anche quella all’interno dei dati Auditel. Ho provato a collegarmi sul sito Auditel, e a parte un’autoapologia da fare paura ho solo visto degli striminziti dati su alcune trasmissioni dopo le 21.
A questo punto, chi è che ciurla nel manico?

Ultimo aggiornamento: 2003-04-10 14:08

Off Topic

In queste ultime settimane – mesi? in parecchi newsgroup della gerarchia it. è partita una proliferazione di articoli il cui titolo inizia con [OT]: questo dovrebbe significare che l’articolo in questione è fuori tema (off topic) e a dire di chi usa questa convenzione il tutto è una Buona Cosa.
Io non sono d’accordo: ecco quello che penso.


Iniziamo con l’affermare che in un gruppo di annunci gli articoli off topic non hanno ovviamente ragione d’essere: se vuoi annunciare qualcosa, vai dove sei certo che ti ascoltino. Ma i gruppi di annunci sono pochi: in genere i gruppi sono di discussione. E allora?
In questo caso (il tutto a mio parere, evito di ripeterlo a ogni pié sospinto) una piccola percentuale di messaggi fuori tema – per dare un ordine di grandezza, diciamo tra il 3 e il 5% – non solo è fisiologica, ma direi persino necessaria. Sto pensando alla battutaccia in risposta a qualcosa di insensato, che magari genera un piccolo thread, oppure al commento scherzoso…
L’esistenza di questo tipo di fuori tema è tra l’altro indipendente dal fatto che il gruppo sia moderato oppure no, anche se molti penserebbero il contrario. Un moderatore che blocca tutti i fuoritema si avvicina pericolosamente a un tiranno, oltre a rovinarsi la vita di suo.
Quando però si comincia a superare la soglia indicata sopra, il gruppo diventa rapidamente invivibile per un visitatore esterno. Chi ci sta già dentro, però, spesso non riesce ad accorgersi della cosa, un po’ come i pesci che si sono adattati a vivere in acque inquinate, ed esplodono quando li si mette in acqua pulita!
Il problema dei troppi messaggi fuori tema è per l’appunto questo: anche se poi, come da tradizione Usenet, non esistono sanzioni se non morali per i messaggi off-topic e quindi può sembrare che tutti se ne freghino.
Ora c’è un altra variante: si scrivono (troppi) articoli fuori tema, ma li si etichetta come tali, aggiungendo al titolo il tag “[OT]”. Nemmeno questo modo di fare è ovviamente sanzionabile: in compenso è semplicemente idiota. Se uno è convinto che sia suo diritto costituzionale scrivere quello che gli pare dove gli pare, e continua a postare messaggi fuori tema, abbia almeno il coraggio di farlo esplicitamente, senza nascondersi dietro la foglia di fico del “ma così qualcuno può filtrare i messaggi che non gli interessano”.
Pensate a che succederebbe se volessimo visitare una città d’arte durante uno sciopero dei netturbini, e ci venisse detto “non preoccupatevi! Seguite sulla mappa questo percorso e non vi accorgerete nemmeno che ci sono mucchi di spazzatura per le strade!”
Paragone un po’ forzato? E’ possibile. Però magari può aiutare ad azionare i propri neuroni e pensare con la propria testa. Non lasciamo nulla di intentato, noi!

Ultimo aggiornamento: 2003-04-07 12:07

titoli

Tra i giornali presentati nella rassegna stampa di Radio Popolare, solo uno ha avuto il coraggio di usare come titolo la parola corretta per l’attacco statunitense in Iraq (“invasione”, non “guerra”).
Il fatto è che questo quotidiano è Libero.

Ultimo aggiornamento: 2003-03-21 10:44

festivalsanremo.net

La Guardia di Finanza ha chiuso il sito di cui sopra per violazione della legge d’autore. Da lì era infatti possibile scaricarsi gli MP3 – dicono di qualità non eccelsa – delle canzoni dell’ultimo Festival: anche quest’ultimo di qualità non eccelsa, mi dicono.
Volevo però fare notare una cosa: per scaricare quelle canzoni, ci si installava un dialer, e si pagava 2.50 € al minuto per la connessione. A questo punto, ci sono varie considerazioni da fare:
– è una vergogna che l’unico modo per chiudere un dialer sia sperare che sia contro il diritto d’autore.
– gli italiani sono dei grulli: si lasciano abbindolare dall’idea di fregare le case discografiche, e spendono magari più per scaricare tre o quattro brani che per comprare la compilation ufficiale.
– le case discografiche, invece di piangere miseria, dovrebbero farsi un esame di coscienza, e mettersi a produrre quello che vuole il mercato, a prezzi decenti. La gente comprerebbe…

Ultimo aggiornamento: 2003-03-20 12:37

i profughi restino a casa loro

… perché non li vogliamo.
Questo è il pensiero del nostro ministro delle Riforme, che deve essere invidioso della finanza creativa di Tremonti: altrimenti si sarebbe reso conto che per definizione un profugo è colui che abbandona il proprio paese, altrimenti non sarebbe profugo.
Urge un corso accelerato alla Crusca.

Ultimo aggiornamento: 2003-03-19 17:35

La Repubblica Centrafricana esiste!

Stamattina c’era un trafiletto che accennava al putsch in corso. E nientemeno che su City, il che se volete è un po’ una sorpresa.
Ma il silenzio non è solo italiano: ieri un mio amico che vive a New York ha scritto che anche là si era visto solo allora un trafiletto sul N.Y.Times, sezione “Brevi dal mondo”, Questo non sarebbe nemmeno strano, sapendo bene che lo statunitense medio crede che “estero” significhi Canada e forse al più Messico. Ma la teoria è rapidamente smontata dal fatto che lì a fianco c’era un articolo a sette colonne… sulle elezioni in Liechtenstein.

Ultimo aggiornamento: 2003-03-19 16:05

lo sapevate?

Questo finesettimana c’è stato un golpe nella Repubblica Centrafricana.
Bene, direte, nulla di così strano: i colpi di stato nell’Africa sudsahariana sono sorprendenti più o meno come i litigi all’interno dell’Ulivo.
Però c’è una piccola differenza, questa volta: non ho trovato sui quotidiani una riga al riguardo. (Chi vuole cercare online, può usare come stringa “Bangui”, il nome della capitale della RCA. Chi vuole sapere qualcosa in più, può provare su www.lemonde.fr).
Personalmente trovo terribile un appiattimento del genere: non dico che sia una notizia da prima pagina, ma almeno una colonnina no? Il regine è davvero già iniziato?

Ultimo aggiornamento: 2003-03-18 14:02

Giorgino e Paolone

Mi chiedo come una persona arrivata per sbaglio alla presidenza degli USA, e che dopo l’11 settembre ha avuto per le mani un capitale di benevolenza dal resto del mondo che mancava alla superpotenza da quarant’anni, sia riuscito a sperperarlo in questo modo.
E mi chiedo come Paolo Guzzanti possa scrivere quello che ha scritto nel suo editoriale su Il Giornale che purtroppo non posso citare perché il quotidiano non è on line – io l’ho ascoltato nella rassegna stampa di Radio Popolare.

Ultimo aggiornamento: 2003-03-18 10:18