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Mettetevi d'accordo!

Ieri hanno fatto una retata su un po’ di eros center (case chiuse, se preferite i termini anni ’50) qui a Milano. Tutti i giornali gratuiti hanno raccontato la cosa, inutile dirlo: in fin dei conti è la perfetta notizia per loro.
City si è limitato a fornire la notizia nuda e cruda, mentre gli altri sono andati a fare “interviste sul posto”. Però secondo Leggo era “impossibile non notare quelle ragazze”, e nessuno si era stupito; per Metro, invece, “Pochi i sospetti nel quartiere verso i centri estetici. Mah.

Ultimo aggiornamento: 2003-07-09 16:09

i veri benefit

A Rozzano ferve la festa dell’Unità.
I manifestini affissi per pubblicizzarla indicano le date (13-23 giugno), il luogo (il centro polisportivo) e terminano specificando
“locale coperto – niente zanzare”.

Ultimo aggiornamento: 2003-06-19 09:48

Scritte sui muri

Il caldo, allentando le connessioni dei miei tre neuroni, mi ha fatto dimenticare di aggiungere una notiziola a proposito di una scritta vergata sotto il ponte numerato “51” dell’autostrada Torino-Milano, andando verso Milano… altrimenti sarebbe stata l’autostrada Milano-Torino.
La scritta in questione recita:
GIULIETTO CHIESA GIORNALISTA
GIULIANO FERRARA SERVO

Pregherei notare la concisione propria di chi ha a disposizione poco tempo per esternare il suo pensiero, oltre che uno spazio limitato – no, lo spazio non è così limitato, ma la necessità di un font sufficientemente grande lo fa diventare. Eppure, in queste due righe si può notare come le idee dell’anonimo autore non siano semplicemente espresse in maniera negativa, come negli slogan usuali. No, viene anche dato un esempio positivo, che permette al lettore di esercitare le proprie capacità di giudizio e verificare la differenza di stile tra colui che viene definito un “giornalista” e un semplice “servo”.
Rimane insoluto il dubbio se la scelta di un contraltare con un nome di battesimo simile a quello di Ferrara sia voluta, oppure un felice caso: purtroppo non è possibile da un intervento così minimalista trarre ipotesi sostenibili, in un senso o nell’altro.

Ultimo aggiornamento: 2003-06-18 10:56

Harry Potter e la legge dei serial

Siamo arrivati al conto alla rovescia. Se non ho capito male, sabato uscirà il quinto volume della saga del maghetto, che presumibilmente narrerà delle avventure capitategli durante il quinto anno di lezione a Hogwarts.
Come gli affezionati al gossip sanno meglio di me, la Rowland ha rimandato più volte la data di pubblicazione, segno abbastanza evidente di sindrome della pagina bianca: chiedere in proposito al buonanima di Douglas Noel Adams. E’ anche preoccupante leggere le notizie sul furto di un tir carico di copie del libro. Penserò male, ma mi sembra tanto un altro modo di fare pubblicità.
Ma lasciamo queste accidentalità, e passiamo al punto che oggi mi sta a cuore: la lunghezza del libro. Sono 896 (ottocentonovantasei) pagine, per un peso di un chilogrammo circa. (Fonte, City). Una considerazioncina: una storia unitaria ha davvero bisogno di tutte queste pagine per essere sviluppata, oppure gli autori vengono pagati a cartella? Se ci fate caso, i primi due volumi erano di formato standard, il terzo un po’ più ampio ma ancora nei limiti statistici, già il quarto svettava in larghezza. E questo capita a tutte le serie di libri, che io sappia: un incremento malthusiano delle dimensioni, che termina quando l’ambiente non riesce più a sopportare ulteriori megalopatie. Quanto sarà grande il sesto libro?

Ultimo aggiornamento: 2003-06-18 10:39

Attici duplex (con terrazzo!)

Ho appena sbirciato la vicina di bus che stava leggendo l’inserto immobiliare del Corriere, dove campeggiava un paginone di pubblicità con questo titolo – senza parentesi, per la precisione.
Ma che diavolo di roba è, un “attico duplex”? è come i vecchi telefoni, che se il tuo cointestatario stava usandolo ti trovavi la linea muta?

Ultimo aggiornamento: 2003-06-18 08:55

chi sponsorizza il GPS?

come magari ricorderete, l’Alfa 147 che io e Anna ci siamo comprati ha il navigatore satellitare, e ogni tanto lo utilizziamo, giusto per capire se ci siamo persi del tutto. Il fatto è che c’è qualcosa che non funziona.
Passi quando il GPS decide che sto sulla via parallela a quella dove mi trovo: ogni tanto può anche capitare, e magari la colpa è di quei cattivoni degli americani che oscurano apposta i bit meno significativi.
Scoccia invece un po’ quando lui decide che la strada migliore – pardon, più veloce, data la configurazione scelta – sia una che non c’entra nulla. Sono andato a mangiare a pranzo in zona San Siro, che non è esattamente attaccata a Rozzano. Bene, arrivo in tangenziale… e il GPS mi vuole far prendere la Via del Mare, e quindi farmi tutta la circonvallazione milanese. Guardo il display con disprezzo, e proseguo per la tangenziale, come logica vuole. Il sistema dopo un po’ fa buon viso a cattivo gioco, si riprende, e accetta questo nuovo percorso. In compenso, una volta arrivato a San Siro, non mi fa passare da dietro. Siamo pazzi? Mi fa arrivare in piazzale Lotto, superarlo, fare inversione a U (garantisco che non me la sono inventata io, era proprio indicata così), per immettermi finalmente in via Diomede.
Sto iniziando a pensare che ci sia una sponsorizzazione occulta da parte di alcuni negozianti, che hanno fatto taroccare i dati in modo da rendere più probabile il passaggio davanti alle loro vetrine. In questo modo, si evita l’effetto noia che una pubblicità esplicita dà sempre, aumentando però la probabilità di contatti.
Aiuto!

Ultimo aggiornamento: 2003-06-12 14:57

gadget

Mi è stato fatto notare come esista l’equivalente della mania compulsiva del genere femminile [*] di andare a comprare vestiti: noi maschietti siamo irresistibilmente attratti dai “gadget”, cosi che una volta erano più legati all’automobile e adesso sono sempre più elettronici – chessò, l’ultimo modello di macchina fotografica digitale, oppure il termometro con annessi barometro igrometro sismografo e misuratore delle variazioni del campo magnetico terrestre.
È vero. Anche io sono tra gli amanti dei gadget: pur sapendo perfettamente che non mi farò assolutamente nulla di tutte quelle cose, spesso non posso fare a meno di comprarmele. La peggio cosa è che spesso non solo non le utilizzo, ma non le spacchetto nemmeno, e finiscono in quello dei miei tanti scatoloni dedicato a quella tipologia di gadget, dove rimane dimenticato, anche se non impolverato – non per nulla sta in uno scatolone! Così l’anno dopo ricompro la stessa cosa, riapro lo stesso scatolone, perché sono una persona molto precisa in queste cose, ritrovo lo stesso gadget e mi chiedo perché sono così stupido.
Insomma, a ciascuno il suo. Però una differenza c’è. Noi non costringiamo la nostra dolce metà ad accompagnarci in giro, né chiediamo loro commenti sulla bellezza intrinseca o relativa del nostro possibile acquisto. Volete mettere il vantaggio?
[*] Spero sia chiaro che questi sono discorsi generali, che possono non valere per la singola persona.

Ultimo aggiornamento: 2003-06-09 11:46

addio brontolo

per un mesetto circa c’è stato un blog, brontolo.splinder.it, di un anonimo che sparava a raffica freddure in due righe.
Oggi il blog non c’è più, o meglio ce n’è un altro al suo posto, probabilmente perché il brontolo originale ha cancellato tutto.

Ultimo aggiornamento: 2003-06-06 11:52