Da Slashdot sono finito su questo articolo di Technology Review. Così a prima vista l’articolo sembra essere uno della solita serie “perché wikipedia è brutta e cattiva”, e probabilmente in parte è così, anche se Garfinkel è costretto ad ammettere che le voci presenti sono sorprendentemente accurate (perché “miriadi di volontari apparentemente insonni sono costretti a passare buona parte del loro tempo a togliere quello che non sembra sufficientemente vero”, aggiunge in due punti diversi dell’articolo).
Fosse tutto qua, non mi sarei messo a commentarlo. Ci sono però due punti molto interessanti, che secondo me meritano di essere ponderati. Il primo, quello che si nota di più, è che secondo l’autore la comunità di wikipedia ha ridefinito il significato di “verità”. In pratica, “vero” non è più basato su consistenza e osservabilità, ma quello che conta è la verificabilità. In pratica, una cosa è vera-per-wiki se è riportata da un’altra fonte, possibilmente disponibile gratuitamente in rete (e in inglese, perché qua si parla sempre di en.wiki, e si sa che gli anglofoni sono forse più in difficoltà persino dei francesi ad accettare il concetto che ci siano delle altre lingue oltre alla loro). In un certo senso, questo è vero. La frasetta “citazione necessaria” viene aggiunta sempre più spesso alle voci di wikipedia, come chiosato anche da xkcd. D’altra parte, non è che tutte le fonti siano considerate uguali; ad esempio, garantisco che non dico il mio blog ma nemmeno il mio sito verrebbe considerato fonte sufficientemente valida. In pratica, insomma, l’epistemologia di wikipedia è demandata ad altri; è sicuramente più debole di un peer review (per l’ottima ragione che la comunità in genere non può essere definita di conoscenze pari a chi ha scritto la fonte), ma non è nemmeno così grave.
Ma forse il “maoismo digitale” invocato da Jaron Lanier (vedi qua) è un problema ben più grave. Lanier afferma che non è riuscito a togliere dalla voce a lui dedicata il fatto di essere anche un regista (negli anni ’90 ha girato un film sperimentale, definito da lui “spaventoso”). Tutte le volte che modificava la voce, qualcun altro rimetteva la scritta “che era stata tolta senza fonti”… fino a che non ha scritto il saggio che ho citato qui sopra. A questo punto la fonte c’era, e da allora Lanier non è più un regista :-) Naturalmente, e Garfinkel è pronto ad ammetterlo, nessuno poteva essere certo che l’utente che stava modificando la voce di Lanier fosse lo stesso Lanier; però l’esempio mostra come le politiche di wikipedia, almeno nella versione inglese, sono piuttosto inconsistenti quando si scende nel dettaglio. Infatti modificare la voce su sé stesso, almeno in en.wiki, viene considerata una cattiva procedura; non solamente in caso di autoelogi e promozione, ma in generale (per quanto ne so, nella versione italiana le migliorie a una voce esistente da parte del diretto interessato sono anzi gradite). C’è chi afferma che è vero che una persona è il miglior conoscitore di sé stesso, ma che si ha una “ricerca originale”, il Grande Peccato Wikipedico. Epperò, c’è tutta una parte dell’enciclopedia, quella dei fatti sulle trasmissioni televisive o sui fumetti, che in effetti è una ricerca originale: sì, la trasmissione o il fumetto esistono, ma non ci sono saggi ufficiali sull’argomento.
Che vuol dire tutto questo? Beh, che Wikipedia è incoerente. Nulla di realmente tragico: la filosofia moderna ci mostra una quantità incredibile di cose incoerenti. Onestamente non so se abbia un senso cercare di rendere le regole più coerenti: tutto è migliorabile, ci mancherebbe altro, ma per quanto sballato il meccanismo per adesso funziona, e quindi è meglio evitare riparazioni che potrebbero essere peggiorative. Detto tra noi, non credo nemmeno troppo alla possibilità di definire qualcuno “esperto del campo X”. A parte la difficoltà pratica, mi sa che rischieremmo guerre ancora peggiori tra due esperti.
Riassunto finale: Wikipedia è la tua amica, ma non è la Bibbia. Fìdatene il giusto necessario.
Ultimo aggiornamento: 2008-10-23 18:06