Questa notiziola è piuttosto inutile, anzi è ancora più inutile di quelle che scrivo di solito. Però è una cosa che stamattina mi ronzava in testa, e magari qualcuno può dare il suo punto di vista.
Tutto nasce dalla vignetta di oggi del fumetto Mutts. Se non conoscete Mutts, la vignetta non vi dirà assolutamente nulla, se non magari un sorrisino a vedere un gattino e un cagnolino ordinare un gelato, mentre io (ma anche Anna l’ha apprezzata tantissimo) mi sono messo a sghignazzare da solo come un cretino.
La risata è nata da due fatti. Il primo è che il “little pink sock” è un’entità ricorrente nel fumetto: un calzino rosa (appunto) che il gatto Mooch ama alla follia e con cui gioca sempre. Abbiamo quindi la “running gag”: in genere, quando si parla di pink sock, un affezionato lettore è già indotto al sorriso. Se si vuole, però, questo è un po’ barare, cercare la battuta scontata. In questo esempio, però, c’è sicuramente qualcosa di diverso: lo slittamento del significato. È vero che la gelateria raffigurata ha tanti gusti e quindi si può chiedere qualcosa di non standard, ma il passaggio del little pink sock dall’essere un calzino al diventare il gusto di un gelato è uno spiazzamento che almeno per uno come me è assolutamente umoristico: vedo insomma qualcosa dove non mi aspetterei affatto di vederlo.
Credo che il famigerato “umorismo matematico”, quello che nessuna persona non-matematica possa capire, sia fondamentalmente legato allo slittamento di significato, anche se a volte noi sorridiamo perché gli altri sghignazzano nelle barzellette “un ingegnere, un fisico e un matematico…” (esiste anche una metabarzelletta al riguardo, ma non me la ricordo bene quindi non la scrivo). Sarà limitativo, ma sempre meglio del cazzoculofigatette che in genere indica un qualche problema del (generalmente sguaiato) ridente con le parti del corpo proprie e altrui.
Se siete arrivati fino a qua, avete anche voglia di raccontare cos’è che a voi fa ridere?
Ultimo aggiornamento: 2008-07-03 10:41