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giapu dispersi

Lo sapevo io, che la mia striscia positiva con i voli aerei doveva finire prima o poi.
Ieri sera arrivo a Fiumicino verso le 19 – più tardi del solito, ma avevo una riunione che finiva a un’ora non proprio civile – e mi trovo una coda incredibile al check-in (e stranamente poca coda ai metal detector). Vado direttamente ai gate, faccio la coda all’accettazione lì, e rinuncio ad anticipare il volo delle 20. Tanto, mi dico, il volo delle 19:40 è già indicato come ritardato di dieci minuti…
Salgo, aspetto, e dopo un po’ vedo lo steward chiedere a una signora di lineamenti orientali se conosceva una tipa. Due minuti dopo, il comandante ci avvisa che si è persa una persona in transito da un volo intercontinentale, e visto che il suo bagaglio era stato però caricato, occorre cercarlo e toglierlo.
L’operazione è durata una ventina di minuti: come si può immaginare, un volo Fiumicino-Linate è generalmente pieno di gente che si porta trolley e borse a mano, rompendomi le palle perché non riesco mai a trovare spazio per la mia microborsa ma sicuramente non riempiendo la stiva. Il guaio è che terminata l’operazione avevamo perso il nostro slot: dopo cinque minuti di attesa in pista il comandante ci avvisa che in quel momento siamo i settimi in lista di attesa per decollare.
Ora, se scopro chi ha sparso la voce che i giapponesi sono rapidi ed efficienti lo mando a vivere per un anno là. Tanto per dire, gli altri venti giapponesi sull’aereo ci hanno messo una vita per scendere, tenendo fermo il pulmino. Ma soprattutto, com’è possibile che una persona si perda all’aeroporto di Fiumicino e nessuno riesca a trovarla? Ha deciso di darsi alla macchia?

Ultimo aggiornamento: 2004-09-16 11:10

Miracoli settembrini

Altoparlante a Termini, stamattina. “Il treno interregionale XYZ, in anticipo sul proprio orario, è in arrivo al binario 6. Inutile dire che l’annuncio non era sintetizzato: nessuno aveva pensato alla possibilità pratica di una comunicazione simile.

Ultimo aggiornamento: 2004-09-15 10:47

Alitalia e taxi

Era un po’ di tempo che non scendevo più a Roma, e quindi non frequentavo le partenze a Linate. Ho scoperto con gioia che hanno deciso di fare una fila unica ai banchi di accettazione, con l’onnipresente nastro crealabirinti; mi chiedo però come mai ci debba essere una signorina in divisa Alitalia al fondo del serpentone, in teoria per smistare i futuri passeggeri, in pratica nemmeno a fare quello. Tanto lo sappiamo che devono fare fuori cinquemila persone!
Visto che il viaggio è stato senza storia, ci ha pensato il tassista a speziare un po’ la mia giornata. Salgo, gli dico “la sede Telecom di santa Palomba”, e lui parte come un razzo. Già sceglie di fare la Pontina che per me è nonottimale, ma so che c’è chi l’apprezza e non dico nulla. A metà mi fa “Scusi, Santa Palomba o Pomezia?” e mi fa mettere un po’ sul chi vive, sensazione non certo migliorata dopo che l’ho visto saltare lo svincolo di via Naro e buttarsi sulla via del Mare (ma lì forse sono prevenuto, visto che purtroppo conosco la zona bene…) Ma il peggio è stato quando a Santa Palomba l’ho visto correre amabilmente per l’Ardeatina: immagino che se non gli avessi gentilmente fatto notare che aveva passato l’ultimo possibile punto di svolta saremmo finiti ad Aprilia…
Il prezzo del percorso è fisso, quindi non è che stesse cercando di farmi fesso: ma se uno non sa la strada e non vuole mettere in funzione il GPS, non è che potrebbe chiedere al trasportato?

Ultimo aggiornamento: 2004-09-14 15:04

le multe e le piste ciclabili

Il dorso milanese del Corsera oggi ha un articolo dove Carlo Montalbetti, presidente del coordinamento comitati di quartiere di Milano, fa notare che l’articolo 208 del nuovo codice della strada afferma che almeno il 10 per cento dei proventi delle multe deve essere destinato alla tutela sulle strade di pedoni, ciclisti, bambini, anziani, disabili. Chissà se qualcuno se ne accorgerà, oppure si limiteranno nella migliore delle ipotesi a “riqualificare isole pedonali” delle quali nessuno sentiva così impetuoso il bisogno.
Ma d’altra parte, quando l’ineffabile assessore Goggi gongola per il raddoppio delle piste ciclabili milanesi da 35 a 70 chilometri (aspetto una cartina per contarli…) e mette però subito le mani avanti affermando che “è evidente che ci vorrà del tempo per mettere in rete i diversi tratti”, forse è meglio non spenderli nemmeno, quei soldi.

Ultimo aggiornamento: 2004-09-09 14:47

biciclettare per Milano

Leggo sul Corsera che durante la Settimana Europea della Viabilità (16-22 settembre) ci sarà una serie di manifestazioni per la bicicletta, addirittura con la chiusura di corso Buenos Aires dalle 19 alle 24 di venerdì 17 – mi immagino le bestemmie che saliranno. La Ciclomangialonga nel lodigiano mi pare un’ottima idea, però.
Il guaio di base è che sono tutte cose belle, ma che non servono a molto. Io non sarei nemmeno a chiedere più piste ciclabili, come il portavoce del comitato pro-bici. Mi accontenterei di un po’ meno di pavè nei percorsi più o meno obbligati per andare da una parte all’altra della città….

Ultimo aggiornamento: 2004-08-05 12:06

Traffico milanese agostano

Ci sono molte meno auto, questo è un fatto.
Si viaggia anche più velomente, pure questo è un fatto.
Però oggi ho avuto la chiara impressione che l’imbranataggine della gente fosse molto maggiore che durante l’anno.
Non è che ci fossero idioti che facevano lo slalom tra le varie auto, per guadagnare quel posto in più che cambia loro la vita, e neppure i cretini che ritengono che passare quando dall’altra parte ormai è verde da una vita erano più del solito. No, parlo proprio degli imbranati che si piazzano in modo da occupare almeno due corsie con la propria macchina, e fanno manovre all’ultimo istante quando avrebbero avuto tutto il tempo di prepararle. La teoria classica che spiega tale comportamento è quella nota come “guidatori della domenica”: però sto convincendomi che non è il caso, anche perché non si vede perché uno debba prendere l’auto alle otto del mattino se non per andare a lavorare.
Porto così all’attenzione dei miei ventitré lettori una nuova teoria: la turbolenza fluidificatoria. In pratica, se una strada è così trafficata da raggiungere praticamente la sua massima capienza – o superarla, come capita in genere a Milano – un autoveicolo è costretto a mantenere la propria posizione nel flusso, che si può considerare incomprimibile a meno di incidenti. Non appena la portata diminuisce, i maggiori gradi di libertà possibili non fanno aumentare la velocità lineare, ma creano delle turbolenze laterali che vengono appunto visualizzate in pratica dal comportamento erratico di queste auto.
Chissà, magari si scopre che è meglio avere le strade piene…

Ultimo aggiornamento: 2004-08-03 10:32

Anche se non c’è nessuno…

Stamattina sono uscito con i mezzi. Solo che ero in anticipo, quindi avrei dovuto aspettare mezz’ora il bus AMP, e così ho pensato di provare a prendere il 15. Arrivo alla fermata di via Albricci, guardo l’orologio e gli orari e dico “che bello, sta per arrivare”. Dopo un paio di minuti però mi viene un dubbio. La palina elettronica dà i suoi soliti risultati assolutamente casuali e non la considero neppure; ma c’è un cartello che spiega che a causa di lavori ai binari in piazza Missori il 15 in direzione Duomo cambia percorso.
Peccato che quello dovrebbe essere il 15 barrato, che non è quello che serve a me… però dal cartello non si direbbe. Morale: prendo e mi sposto sul percorso modificato, per sicurezza piglio un 3 che mi fa fare un pezzo di strada, e riesco finalmente ad arrivare in ufficio leggermente in ritardo. Intendiamoci, nulla di male, i tram erano vuoti e ho continuato la mia opera infinita di traduzione delle citazioni matematiche, però uno si può anche scocciare un po’…

Ultimo aggiornamento: 2004-08-02 10:43

Atm "risponde"

Oggi la pagina di City dedicata all’ATM contiene una serie di puntualizzazioni, in puro stile dell’Azienda, a proposito dei tram Sirio di cui ho parlato lo scorso giovedì.
Dal testo scopriamo innanzitutto che ATM è stata ascoltata mercoledì scorso sullo stato dell’arte in proposito dei tram, il che significa che qualcosa che sembrava non andare c’era, e fa capire come mai i quotidiani riportavano la notizia. Ci viene detto che finora sono stati consegnati 26 tram “lunghi” (35 metri) e due “corti” (25 metri), che però sono ancora in rodaggio e quindi non deputati al traffico passeggeri, mentre gli altri sono entrati in servizio a poco a poco. Comprendo la logica che dice che il periodo di pre-esercizio è l’unico modo che permetta di scoprire problemi di affidabilità. Comprendo meno l’unione delle due frasi “alcuni problemi sono stati risolti, altri individuati e sono in via di soluzione” e “le indicazioni dichiarate da più parti relativamente ai veicoli fermi sono frutto di pura fantasia”, a meno naturalmente che i tram fermi non siano dieci ma otto, oppure che li facciano girare anche con questi problemi. Sono poi sicuro che la nota in grassetto rosso che afferma che “la messa a punto dei veicoli è un onere che ricade unicamente sul costruttore” non interessa poi molto a chi i tram Sirio li vede sempre più raramente. Un mio ulteriore dubbio: la foto mostra un tram con il muso “tondo”, come quelli che sarebbero dovuti girare sulla linea 15. Ma a me pare tanto che quelli “puntuti” che giravano sul 7 e adesso si vedono a volte sul 4 soffrano degli stessi problemi di porte che non si aprono, e questi hanno almeno tre anni di vita. Come è possibile chiedere ad ATM un minimo cenno di riscontro al riguardo?
In una notizia scorrelata, stamattina ho aspettato la metro verde per nove minuti, il che non è esattamente bello considerando che l’orario estivo dovrebbe abbassare la frequenza da 2’30” a 4′ in quella fascia. Ed è perfettamente inutile che dagli altoparlanti ti invitino a non salire sulla vettura se è piena, e che ce n’è una dietro a Caiazzo. Io faccio i conti in modo di avere cinque minuti di anticipo nel caso perda le coincidenze, ma stavolta sono riuscito a prendere il bus AMP al volo, e giusto perché il suo orologio era indietro di un minuto (l’autista comunque ha ancora aspettato un minuto, fortunatamente per chi non sale le scale veloce come me). Se l’avessi perso, mi sarei strafregato dei regolamenti ATM e avrei preso la 328. Sarebbe stato divertente incontrare i controllori :-)

Ultimo aggiornamento: 2004-07-12 10:48