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Le cavallette! Le cavallette!

Sulle pagine milanesi del Corsera odierno, l’Assessore ai Trasporti Giorgio Goggi risponde piccato a un lettore che si era lamentato perché in otto anni non era ancora stata aperta la fermata della metro verde in piazza Abbiategrasso, già prevista prima per fine 2003 e poi per fine 2004. Oltre a spergiurare che entro aprile sarà in funzione, si dilunga a spiegare tutte le cause (vedi titolo) per cui i 1400 metri di percorso stanno richiedendo così tanto tempo. Cito: “complessa sistemazione dei sottoservizi in piazza Abbiategrasso, a cominciare dalla Centrale dell’acquedotto” (e non sapevano che c’era la centrale?); ma soprattutto “cedimento di una fognatura sotto l’alzaia del Naviglio Grande” (sic). In effetti per andare ad Abbiategrasso (comune, non piazza) si attraversa il Naviglio Grande, e i tempi si allungano di molto; riuscire a fare il tutto in soli 1400 metri di tratta ferroviaria è stato un risultato eclatante e che potrebbe finalmente superare la geometria euclidea.
Ma la ciliegina finale è la puntualizzazione dell’assessore: non ci sono voluti otto anni, ma solamente cinque!

Ultimo aggiornamento: 2005-02-04 10:35

le maglie del blocco

Oggi ci dovrebbe essere blocco del traffico qui a Milano dalle 8 alle 20. Dico “dovrebbe”, perché siamo usciti a fare due passi verso le 12:30 e ci siamo visti una quantità di automobili nemmeno troppo inferiore a quelle che in genere ci sono la domenica mattina. Diciamo un terzo. Mi chiedo se fossero tutti a GPL…

Ultimo aggiornamento: 2005-01-23 15:33

Venerdì sera in treno

Il viaggio di ritorno in Eurostar ha anch’esso fornito interessanti spunti. Il 9448 che ho preso arriva da Napoli, ed è un ETR 500, il che vuol dire – ma l’ho scoperto solo dopo – che non ci sono le prese di corrente se non nei salottini. Ma questo non era un gran problema. Un po’ più problematico è stato riuscire a salire sul treno stesso: aveva solamente cinque minuti di ritardo, ma non l’hanno annunciato fino all’ultimo, e così tante persone – ricordate che era venerdì sera – si acalcavano qua e là. A dire il vero a Roma Termini hanno messo dei simpatici monitor che indicavano dove si sarebbero fermate le carrozze 1, 2, 3 e così via: peccato che quando il treno è arrivato abbiamo scoperto che l’ordine era stato invertito. A me è ancora andata bene, visto che ero alla 3 e ho semplicemente proseguito; altri non sono stati così fortunati, e spero nessun altro si sia spaventato come me nel leggere che il treno sembrava provenire da Venezia!
Ero in vena di follie, così ho anche provato la carrozza ristorante del treno. Menu del giorno a 26 euro: lasagne al sugo di noci, manzo con patate novelle, acqua, fetta di torta e pezzo di frutta. A parte il sugo troppo salato e i tempi ristretti del primo turno di cena (si comincia dopo Firenze, e arivati a Bologna hanno già sbaraccato tutto per fare posto al secondo turno) direi che poteva andare peggio. Peggio è sicuramente andata al tipo che a Bologna è sceso per fare una telefonata – sarà l’unico italiano maggiorenne senza telefonino – e si è trovato le porte del treno chiuse con dentro la sua giacca e i suoi bagagli. Quello che non ho capito io è cosa sia successo nel minuto abbondante tra la chiusura delle porte e la partenza del treno, con il tipo che batteva la porta per farsi aprire, e il capotreno lì da quelle parti: quando il treno si è poi messo in marcia, ho sentito il capotreno dire “gliel’avevo detto che avrebbe telefonato a suo rischio e pericolo”, con un’aria soddisfatta. Sarà, ma mi viene in mente che a questo punto uno può fare un bell’attentato con una valigia esplosiva con timer, e non deve nemmeno essere votato al suicidio.
Il ritardo del treno, che era fisiologicamente sui cinque minuti, è fisiologicamente salito a dieci a Piacenza, come prontamente segnalato agli altoparlanti. Almeno di questo bisogna dargliene atto: il prossimo passo sarà spiegare i motivi del ritardo, preparando magari all’uopo una quindicina di cause più o meno probabili tra cui sorteggiare quella del giorno.

Ultimo aggiornamento: 2005-01-16 13:52

Formigoni mi ascolta!

Avevo scritto ieri sulla differenza tra il Campidoglio e il Pirellone sulla gestione dell’inquinamento da micropolveri, e subito scopro che con provvida decisione avremo un miniblocco totale (9-12 e 15-18) anche domenica 16, oltre a quattro giovedì a targhe alterne con orario più serio, 8-20. Non credo servirà a molto, ma almeno qualcosa si muove. Controllare la temperatura nelle case sarebbe forse anche più utile, ma le vedete voi le Guardie Termiche?

Ultimo aggiornamento: 2005-01-14 10:06

Viaggio in prima classe

Oggi sto provando l’ebbrezza di un viaggio Milano-Roma in Eurostar Italia. Devo riconoscere che ci sono degli indubbi vantaggi: ad esempio, il nebiun di stamattina non mi ha dato soverchi problemi, anche se a Bologna avevamo comunque un quarto d’ora di ritardo. Inoltre l’avere le prese di corrente mi permette di usare il mattone (il portatile muletto che è l’unico funzionante che ho in questo momento) su cui scrivere è indubbiamente più veloce che sul palmare, per quanto comodo sia lo Zaurus. Non sono però riuscito a dormire quanto volevo, e questa non è esattamente una bella cosa. In fin dei conti, però, non si può pretendere tutto dalla vita, no? E poi, volete mettere l’Operazione Treno Pulito, con la collaborazione dei viaggiatori che hanno a disposizione un sacchetto di carta per la spazzatura?
Interessante notare come almeno la mia carrozza si sia svuotata notevolmente a Firenze. Si direbbe quasi che ci sia un pendolarismo tosco-lombardo.
(l’arrivo è stato con sei minuti di ritardo, non c’è quasi gusto)

Ultimo aggiornamento: 2005-01-12 13:53

Torino-Milano

Ieri pomeriggio ho fatto una scappata a Torino per passare dal notaio a rimettere a posto con i dati catastali corretti lo scambio di pezzetti di casa che feci nel ’99 con mia mamma e mio fratello. Già che c’ero, ho pensato di recuperare una ventina di bottiglie di vino che avevo ordinato, così ho preso l’auto. Non mi è nemmeno andata troppo male. L’autostrada era relativamente vuota, non c’era affatto nebbia e i cantieri stanno lentamente diminuendo: c’è persino qualche centinaio di metri dove ci sono già le tre corsie allargate con inoltre la corsia di emergenza. Non tutto luccica, intendiamoci: mentre tornavo i cartelloni indicavano che dalle 21 ci sarebbe stata l’uscita obbligatoria a Biandrate, e mi chiedo come si può sperare che un povero automobilista si riesca a orizzontare nelle stradine locali, magari col nebiun.
Ma non è che le alternative poi siano tanto meglio: è notizia di oggi il blocco di quattro ore dei binari della ferrovia a Vittuone, con un paio di centinaia di pendolari esasperati per il treno non solo in ritardo, ma anche strapieno. A fine dicembre un altro blocco, stavolta a causa di un suicida; e anche nei casi migliori i treni hanno un ritardo costante tra i dieci minuti e il quarto d’ora, che su 150 Km non è malaccio. Il nuovo orario ferroviario ha recepito la cosa… anticipando di due minuti la partenza dei treni da Milano, e annunciando una linea S sulla direttrice.
Peccato che ci siano dei piccoli problemi: quella linea è assolutamente inadeguata per il traffico che c’è. L’Alta Capacità Torino-Milano sta andando avanti (in qualche tratto hanno già messo le linee aeree) ma se tutto va davvero bene avremo l’anno prossimo funzionante il tratto Torino-Novara, che servirà solo per chi vorrà andare alla Malpensa da Torino, ma non cambierà nulla per i pendolari del novarese che gravitano su Milano. E anche ammesso che tra qualche anno sarà costruito anche l’ultimo tratto – i lavori preparatori sono iniziati due mesi fa… – la vedo male. Probabilmente bisognerebbe portare tutta la tratta a quattro binari, o almeno creare un’altra linea per i merci ed eliminare tutti i passaggi a livello per avere una vera linea suburbana, ma chi ci crede?

Ultimo aggiornamento: 2005-01-11 17:19

binari unici e guerre

Qualcuno magari si è chiesto come mai una linea ferroviaria come la Bologna-Verona, che non è esattamente un ramo secco (fa parte della direttice Roma-Brennero) sia ancora a binario unico.
Quando ero al liceo, il mio professore di storia e filosofia (don Pederzani) ci raccontò che la ragione era legata al trattato di pace della seconda guerra mondiale, che aveva vietato il raddoppio della linea per rendere più difficoltosi i trasporti di truppe verso il nord Europa. Potete immaginare come io sia immediatamente andato a cercare informazioni al riguardo. Solo che nel 1981 non c’era Google, e quindi mi passai un paio d’ore in biblioteca fino a che non trovai il testo del trattato di pace dove non era indicato nulla di tutto questo. Amen.
Adesso, in mezzo alle polemiche sulla lentezza dei lavori di raddoppio della linea, ho scoperto sul Messaggero di sabato un articolo di Lanfranco Senn che dice praticamente la stessa cosa: “Per anni infatti la linea che dal Brennero e dal Nord-Est scendeva verso Bologna, e apriva quindi la strada per il Centro-Sud del Paese, è stata mantenuta a binario unico per motivi militari. Cioè per rallentare l’eventuale invasione dall’Est europeo.” Considerando che Senn è “direttore Centro Economia Regionale Trasporti e Turismo dell’Università Bocconi di Milano”, come scritto in calce all’articolo, la cosa potrebbe avere senso. Ci saranno stati degli accordi più o meno segreti in proposito?

Ultimo aggiornamento: 2005-01-11 11:19

Mi sto rammollendo

Nel 2004 ho pedalato per soli 2158 km. È il mio record negativo dal 1996 (i conti li tengo dal ’95, per amor di precisione…) Sarà meglio che faccia dei buoni propositi per quest’anno.

Ultimo aggiornamento: 2005-01-04 16:25