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Il libraio che imbrogliò l’Inghilterra (libro)

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Questo libretto davvero smilzo che mi sono trovato nella biblioteca di quartiere (Roald Dahl, Il libraio che imbrogliò l’Inghilterra – Lo scrittore automatico [The Bookseller – The Great Automatic Grammatisor], TEA – Teadue 20063, pag. 61, € 5, ISBN 8878186880, trad. Massimo Bocchiola) contiene due racconti “per grandi” di Roald Dahl, entrambi legati al mondo del libro. Nel primo, Dahl racconta del libraio antiquario londinese Mr Buggage che insieme alla sua assistente Miss Tottle ha trovato un ottimo sistema per guadagnare soldi: inviare false fatture per inesistenti libri pornografici alle neovedove di vari personaggi; nel secondo, si racconta di come il giovane Adolph Knipe, pessimo scrittore ma tecnico sopraffino, abbia inventato una macchina per comporre libri di ogni genere, e di come abbia convinto i veri autori a smettere di scrivere.
A mio parere, il secondo racconto – anche se mi ricorda un po’ Primo Levi – è meglio del primo. Se devo essere sincero, però, mi aspettavo di più da Dahl: non so se la colpa è della traduzione che si direbbe formalmente corretta ma un po’ piatta, oppure è perché sono stato abituato troppo bene dalla prosa degli altri suoi racconti che ho letto.

Ultimo aggiornamento: 2007-01-18 16:43

Vita di Galileo (teatro)

Ieri sera abbiamo fatto un’allegra brigata di cinque persone (Anna, io, Marina, Simona e Loris) per andare allo Studio a vedere il brechtiano Vita di Galileo nell’allestimento coprodotto dal Piccolo e dai cosentini di Libero Teatro, sotto la regia di Maximilian Mazzotta. L’opera deve piacere così tanto a quelli del Piccolo che invece del solito “libretto” accompagnatore di otto pagine di cui quattro di pubblicità ne abbiamo ben trentadue. Che posso dire invece io? mah. Gli attori, quasi tutti giovanissimi, sono bravi. L’idea di farla al centro del teatro e non sul palcoscenico, con tutti tranne Alessandro Castriota Scanderbeg – Galileo seduti in un cerchio e che si alzano man mano, è vincente: la struttura dello Studio aiuta molto. Anche mettere uno schermo in alto per fare vedere le immagini degli astri – o magari della Cappella Sistina – non è stato male. Far fare a delle donne le parti dei cardinali e del Papa è un po’ strano, ma nella struttura della rappresentazione ci stava benissimo.
Però ci sono alcune scene che sono balletti, musical persino, che ho francamente trovato poco comprensibili, e che spezzavano la continuità senza un vero senso; più sensato vedere a volte i vari personaggi ruotare intorno a Galileo come pianeti, chi in un senso chi nell’altro. Poi non ho per nulla capito – e non sono stato il solo – i momenti come quello iniziale dove Galileo è fermo in mezzo alla scena e tutti gli altri fanno vari rumori. Quelli della campagna? la vita di città? La scena si è ripetuta tre o quattro volte, quindi un senso ce l’aveva di sicuro. Basterebbe scoprire quale. Rispetto al libretto brechtiano, sono state tagliate alcune scene: l’opera dura complessivamente ottanta minuti.
Chi volesse vederlo a Milano, lo troverà fino al 21 gennaio con una successiva reprise tra il 26 febbraio e il 4 marzo; la compagnia è comunque in tournée per l’Italia.

Ultimo aggiornamento: 2007-01-14 18:13

_La quadratura del cerchio_ (libro)

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Ci sono cose che non possiamo fare, almeno in questo universo. In questo libro (A.K.Dewdney, La quadratura del cerchio [Beyond Reason], Apogeo, pag. VII-234, € 15, ISBN 8850323611, trad. Folco Claudi e Gianbruno Guerriero) il buon Dewdney ne espone alcune, più o meno equamente divise tra fisica e matematica. Troviamo così il moto perpetuo, il limite della velocità della luce, l’indeterminazione di Heisenberg, la teoria del caos per quanto riguarda la fisica; la quadratura del cerchio, l’indecidibilità gödeliana, il problema dell’halt di Turing, e i problemi non scalabili. Il testo è abbastanza scorrevole, tranne nel caso della dimostrazione di Gödel che però non sono mai riuscito a trovare in una formulazione chiara, comprensibile e memorizzabile. Diciamo però che mi sarei aspettato uno stile più frizzante: le battute degne di essere ricordate (per un matematico, che ha un sense of humour deviato) sono poche. In definitiva, testo divulgativo valido ma non eccezionale.

Ultimo aggiornamento: 2016-03-31 20:14

Giù per il tubo (film)

Alla fine ci siamo passati san Silvestro al cinema, a vedere questa joint venture tra la Dreamworks e la Aardman (per l’inclita, quelli che hanno fatto la saga di Wallace and Gromit e Galline in fuga). Essendo un film di animazione, Giù per il tubo (in originale, “Flushed away”) ha la sua dose di famigliole con bambini, che presumo si siano divertiti: io mi sono scompisciato dalle risa, ma completamente fuori sincronia con loro. D’altra parte, la storia si dipana in maniera assolutamente prevedibile, con il topo di compagnia Roddy che viene buttato giù dalla sua casa di Kensington e finisce in una Londra sotterranea ricostruita dai topi “di sotto” riciclando tutto quanto arriva nelle fogne, e dopo una serie di avventure conquisterà l’amore di Rita. Quello che è favoloso, a parte la qualità dell’animazione, è la quantità di riferimenti a film di tutti i generi, buttati lì come nulla fosse. Il mio preferito è quello con i due lumaconi (i lumaconi sono il leit-motiv di tutto il film, tra l’altro) che ripetono la scena di Lilli e il vagabondo mentre mangiano gli spaghetti, con un risultato finale un po’ diverso: il tutto lasciato come sfondo alla scena principale, tanto per dare l’idea di come gli animatori hanno lavorato.
Ultima nota: i titoli di coda non finiscono più, da quanta gente è stata impegnata nella produzione. E a guardare i cognomi si vede davvero la globalizzazione: non solo i “banali” americani, ebraici, ispanici, giapponesi ma anche coreani e uno indubbiamente arabo. Almeno qua vanno d’accordo…

Ultimo aggiornamento: 2007-01-02 15:52

Merluzzo Felice (ristorante)

Ieri sera siamo andati a cenare in questo ristorante (via Lazzaro Papi 6, zona Porta Romana a Milano): cucina siciliana, ambiente molto raccolto (ci saranno sì e no trenta coperti). Punti a favore: si mangia bene, soprattutto per chi ama il pesce; e il prezzo è onesto, considerando appunto che il pesce è sempre caro. In quattro abbiamo speso 122 euro, con una bottiglia di buon vino. Punti a sfavore: il servizio è un po’ approssimativo. Non ho detto “pessimo”: le due signore ai tavoli si fanno in quattro. Però non è possibile che si dimentichino di far preparare il mio piatto di pasta, mentre i miei commensali stavano mangiando amabilmente, e non venga loro nemmeno in mente di chiedere se andava tutto bene. Né è possibile che siamo riusciti a stare due ore abbondanti senza nessuno che abbia ordinato dolci, caffè o simili…

Ultimo aggiornamento: 2006-12-31 18:57

_Storia d’Italia al rovescio (2006-2001)_ (libro)

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È un peccato che Leonardo abbia un blog. Se avesse una rubrica periodica su un quotidiano, avrebbe molti più lettori, e se li meriterebbe tutti, perché come commentatore politico – di parte, ça va sans dire – è davvero imbattibile, a differenza di quando si dedica al racconto: 2025 non era il massimo.
Ma qui (Leonardo, Storia d’Italia al rovescio (2006-2001), Scrittomisto, Unwired Media, 2006, pag. 90, € 6.5, ISBN 8860840228) abbiamo una selezione dei migliori articoli… ehm, post del nostro, che ci permettono di riportare alla mente quanto successo negli ultimi anni e di rivederlo con una doppia lente: quella del tempo passato che ci permette di vedere tutto in un contesto più ampio, e quella di Leonardo, che si diverte a spostare il punto di vista per sconcertare il lettore. Quando ad esempio parla della Sura della Genesi, sono certo che a qualcuno verrà un colpo!
Vale insomma la pena di comprarlo anche se si è già letto tutto online a suo tempo come ad esempio aveva fatto il sottoscritto, e nonostante qualche refuso che è scappato. E nella peggiore delle ipotesi, lo si legge in fretta…

Ultimo aggiornamento: 2016-09-11 20:23

Cars (dvd)

Abbiamo commesso un errore: guardarci il DVD in versione originale. Anche con l’aiuto dei sottotitoli, mi sa tanto che mi sono perso metà dei giochi di parole del film, e alcuni (tipo la stanza che aveva anche una Lincoln Continental breakfast compresa) li ho capiti qualche secondo dopo, con un effetto simile a quello raccontato nelle barzellette sui carabinieri. Come probabilmente sapete, il film è ambientato in un’America abitata solamente da automobili, il che potrebbe essere non troppo lontano dalla realtà. La storia di per sé è piuttosto scontata, ma l’animazione è davvero incredibile, e come raccontavo sopra c’è una quantità di in-jokes assolutamente incredibile: uno dei miei preferiti è stato il trailer finale di A Bug’s Life, che appare nei titoli di coda. Può darsi che piaccia anche ai bambini, ma la cosa non mi tange più di tanto…

Ultimo aggiornamento: 2006-12-25 20:22

<em>Guerra d'Albania</em> (libro)

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La “guerra d’Albania” narrata in questo libretto (Gian Carlo Fusco, Guerra d’Albania, Sellerio 20063, pag. 148, € 9, ISBN 8838917000) è quella che di solito noi chiamiamo “guerra di Grecia”. Dato che però, salvo la prima avanzata di sorpresa, si è tenuta tutta in territorio albanese Fusco ha preferito dargli questo nome. Sembra incredibile che un resoconto che sembra scritto oggi, visto lo stile molto spezzettato e pieno di riferimenti anche spiccioli alle storie dei singoli soldati sul fronte, sia stato scritto nel 1961. Sembra purtroppo molto meno incredibile vedere come gli alti comandi del nostro esercito fossero interessati solo a farsi belli tra di loro e ideare chissà quali piani, senza vedere le condizioni dei soldati che mandavano allo sbaraglio.
Prima di arrivare alla breve postfazione di Beppe Benvenuto, scopriamo che Fusco dedica qualche pagina all’eccidio di Cefalonia, anche se tecnicamente non farebbe parte della guerra. Ma bastano quei pochi tratti a fare vedere l’orrore in tutto il suo macabro dipanarsi.

Ultimo aggiornamento: 2006-12-24 20:45