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_La quadratura del cerchio_ (libro)

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Ci sono cose che non possiamo fare, almeno in questo universo. In questo libro (A.K.Dewdney, La quadratura del cerchio [Beyond Reason], Apogeo, pag. VII-234, € 15, ISBN 8850323611, trad. Folco Claudi e Gianbruno Guerriero) il buon Dewdney ne espone alcune, più o meno equamente divise tra fisica e matematica. Troviamo così il moto perpetuo, il limite della velocità della luce, l’indeterminazione di Heisenberg, la teoria del caos per quanto riguarda la fisica; la quadratura del cerchio, l’indecidibilità gödeliana, il problema dell’halt di Turing, e i problemi non scalabili. Il testo è abbastanza scorrevole, tranne nel caso della dimostrazione di Gödel che però non sono mai riuscito a trovare in una formulazione chiara, comprensibile e memorizzabile. Diciamo però che mi sarei aspettato uno stile più frizzante: le battute degne di essere ricordate (per un matematico, che ha un sense of humour deviato) sono poche. In definitiva, testo divulgativo valido ma non eccezionale.

Ultimo aggiornamento: 2016-03-31 20:14

Giù per il tubo (film)

Alla fine ci siamo passati san Silvestro al cinema, a vedere questa joint venture tra la Dreamworks e la Aardman (per l’inclita, quelli che hanno fatto la saga di Wallace and Gromit e Galline in fuga). Essendo un film di animazione, Giù per il tubo (in originale, “Flushed away”) ha la sua dose di famigliole con bambini, che presumo si siano divertiti: io mi sono scompisciato dalle risa, ma completamente fuori sincronia con loro. D’altra parte, la storia si dipana in maniera assolutamente prevedibile, con il topo di compagnia Roddy che viene buttato giù dalla sua casa di Kensington e finisce in una Londra sotterranea ricostruita dai topi “di sotto” riciclando tutto quanto arriva nelle fogne, e dopo una serie di avventure conquisterà l’amore di Rita. Quello che è favoloso, a parte la qualità dell’animazione, è la quantità di riferimenti a film di tutti i generi, buttati lì come nulla fosse. Il mio preferito è quello con i due lumaconi (i lumaconi sono il leit-motiv di tutto il film, tra l’altro) che ripetono la scena di Lilli e il vagabondo mentre mangiano gli spaghetti, con un risultato finale un po’ diverso: il tutto lasciato come sfondo alla scena principale, tanto per dare l’idea di come gli animatori hanno lavorato.
Ultima nota: i titoli di coda non finiscono più, da quanta gente è stata impegnata nella produzione. E a guardare i cognomi si vede davvero la globalizzazione: non solo i “banali” americani, ebraici, ispanici, giapponesi ma anche coreani e uno indubbiamente arabo. Almeno qua vanno d’accordo…

Ultimo aggiornamento: 2007-01-02 15:52

Merluzzo Felice (ristorante)

Ieri sera siamo andati a cenare in questo ristorante (via Lazzaro Papi 6, zona Porta Romana a Milano): cucina siciliana, ambiente molto raccolto (ci saranno sì e no trenta coperti). Punti a favore: si mangia bene, soprattutto per chi ama il pesce; e il prezzo è onesto, considerando appunto che il pesce è sempre caro. In quattro abbiamo speso 122 euro, con una bottiglia di buon vino. Punti a sfavore: il servizio è un po’ approssimativo. Non ho detto “pessimo”: le due signore ai tavoli si fanno in quattro. Però non è possibile che si dimentichino di far preparare il mio piatto di pasta, mentre i miei commensali stavano mangiando amabilmente, e non venga loro nemmeno in mente di chiedere se andava tutto bene. Né è possibile che siamo riusciti a stare due ore abbondanti senza nessuno che abbia ordinato dolci, caffè o simili…

Ultimo aggiornamento: 2006-12-31 18:57

_Storia d’Italia al rovescio (2006-2001)_ (libro)

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È un peccato che Leonardo abbia un blog. Se avesse una rubrica periodica su un quotidiano, avrebbe molti più lettori, e se li meriterebbe tutti, perché come commentatore politico – di parte, ça va sans dire – è davvero imbattibile, a differenza di quando si dedica al racconto: 2025 non era il massimo.
Ma qui (Leonardo, Storia d’Italia al rovescio (2006-2001), Scrittomisto, Unwired Media, 2006, pag. 90, € 6.5, ISBN 8860840228) abbiamo una selezione dei migliori articoli… ehm, post del nostro, che ci permettono di riportare alla mente quanto successo negli ultimi anni e di rivederlo con una doppia lente: quella del tempo passato che ci permette di vedere tutto in un contesto più ampio, e quella di Leonardo, che si diverte a spostare il punto di vista per sconcertare il lettore. Quando ad esempio parla della Sura della Genesi, sono certo che a qualcuno verrà un colpo!
Vale insomma la pena di comprarlo anche se si è già letto tutto online a suo tempo come ad esempio aveva fatto il sottoscritto, e nonostante qualche refuso che è scappato. E nella peggiore delle ipotesi, lo si legge in fretta…

Ultimo aggiornamento: 2016-09-11 20:23

Cars (dvd)

Abbiamo commesso un errore: guardarci il DVD in versione originale. Anche con l’aiuto dei sottotitoli, mi sa tanto che mi sono perso metà dei giochi di parole del film, e alcuni (tipo la stanza che aveva anche una Lincoln Continental breakfast compresa) li ho capiti qualche secondo dopo, con un effetto simile a quello raccontato nelle barzellette sui carabinieri. Come probabilmente sapete, il film è ambientato in un’America abitata solamente da automobili, il che potrebbe essere non troppo lontano dalla realtà. La storia di per sé è piuttosto scontata, ma l’animazione è davvero incredibile, e come raccontavo sopra c’è una quantità di in-jokes assolutamente incredibile: uno dei miei preferiti è stato il trailer finale di A Bug’s Life, che appare nei titoli di coda. Può darsi che piaccia anche ai bambini, ma la cosa non mi tange più di tanto…

Ultimo aggiornamento: 2006-12-25 20:22

<em>Guerra d'Albania</em> (libro)

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La “guerra d’Albania” narrata in questo libretto (Gian Carlo Fusco, Guerra d’Albania, Sellerio 20063, pag. 148, € 9, ISBN 8838917000) è quella che di solito noi chiamiamo “guerra di Grecia”. Dato che però, salvo la prima avanzata di sorpresa, si è tenuta tutta in territorio albanese Fusco ha preferito dargli questo nome. Sembra incredibile che un resoconto che sembra scritto oggi, visto lo stile molto spezzettato e pieno di riferimenti anche spiccioli alle storie dei singoli soldati sul fronte, sia stato scritto nel 1961. Sembra purtroppo molto meno incredibile vedere come gli alti comandi del nostro esercito fossero interessati solo a farsi belli tra di loro e ideare chissà quali piani, senza vedere le condizioni dei soldati che mandavano allo sbaraglio.
Prima di arrivare alla breve postfazione di Beppe Benvenuto, scopriamo che Fusco dedica qualche pagina all’eccidio di Cefalonia, anche se tecnicamente non farebbe parte della guerra. Ma bastano quei pochi tratti a fare vedere l’orrore in tutto il suo macabro dipanarsi.

Ultimo aggiornamento: 2006-12-24 20:45

Storie naturali (libro)

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Primo Levi è noto soprattutto per i suoi romanzi, primo tra tutti Se questo è un uomo. In questo libro (Primo Levi, Storie naturali, La Stampa – Collezione d’autore 2005, pag. 201, € 5.90, ISBN 977-1122176164) abbiamo invece quindici racconti che potremmo definire fantascientifici, anche se Levi non credo avrebbe mai accettato una simile ghettizzazione. I primi racconti soffrono di una prosa piuttosto arcaica, che toglie un po’ il piacere della lettura; il torinesissimo “Cladonia rapida” merita comunque davvero. Andando avanti, il linguaggio diventa molto più piacevole, e la miniserie del signor Simpson e delle invenzioni della NATCA a mio parere rivaleggia con i racconti di Stanislaw Lem. In definitiva, è un peccato che Levi non abbia voluto continuare in questa strada, sfruttando la sinergia tra la sua fantasia e le indubbie competenze; ed è un peccato ancora maggiore che la sua opera sembri essere oramai gettata nel dimenticatoio.
P.s.: chi non trova comodo andare a via Roma a Torino a comprarselo, può sempre spendere il doppio e prendere l’edizione Einaudi che ha anche altri racconti di Levi.

Ultimo aggiornamento: 2006-12-18 16:48

Miss Universo (teatro)

Ieri pomeriggio abbiamo rischiato la vita inoltrandoci nel centro di Milano per andare al Grassi a vedere una delle ultime repliche (termina mercoledì) di Miss Universo, one woman show di Angela Finocchiaro. La trama dello spettacolo non è che sia chissà cosa, intendiamoci: diciamo che è un semplice canovaccio che permette alla Finocchiaro di lanciarsi alla grande. Nessun travestimento, solamente postura e voce, per interpretare quattro personaggi principali – anzi cinque, visto che Laura ha una personalità sdoppiata – e una serie di minori. Abbiamo la donna di mezza età, Laura appunto, che non riesce a vivere una sua vita, il dermatologo idiota, l’antennista “da tre generazioni in mezzo alle interferenze”, e Dio. Beh, Dio è una parola grossa: l’universo non l’ha fatto lui, ne è solo il manutentore, e si lamenta sempre perché i pianeti del settore scimmie e derivati non si riescono a tenere funzionanti.
Un’ora e mezzo con una serie di ottime battute e una conferma della bravura della Finocchiaro, come se ce ne fosse bisogno.

Ultimo aggiornamento: 2006-12-18 13:50