Archivi categoria: trasporti

Non troppo ciclabile

Ho già parlato (qua e qua) del tratto di pista ciclopedonale sul Naviglio Pavese. Il problema con i lavori che hanno fatto è che hanno tolto le sbarre che chiudevano la strada. Sì, ci sarebbero dei cartelli di divieto di accesso, ma si sa come funzionano quelle cose. È normale trovarsi così motorini e moto di grossa cilindrata che percorrono quel tratto come niente fosse; ma ormai non è nemmeno così raro trovarsi gente in automobile, che trova assolutamente naturale passare per una strada larga due metri e mezzo sì e no.
Se non avessi già visto che gli assessori provinciali competenti non si sognano certo di dare risposta, andrei a chiedere di far rimettere una sbarra. In mezzo, così hanno anche da farsi un bel po’ di retromarcia per tornare.

Ultimo aggiornamento: 2006-07-11 15:20

troppi anticipi?

Stamattina, molto più addormentato del solito, salgo sul 15 che mi porta in ufficio. Era uno dei vecchi jumbo tram arancioni, che sono notoriamente molto più veloci dei nuovi Sirio ed Eurotram verdi non foss’altro che perché le porte si chiudono molto più velocemente. Bene: nonostante fosse stato un po’ rallentato da un 3 davanti, mentre stavo per scendere ho dato un’occhiata al display del manovratore che segnava bello chiaro ANT. 8. Per chi non è esperto del Codice DaMezzi, significa che il tram era in anticipo di otto minuti sulla sua tabella di marcia.
Se consideriamo che il tram in questione l’ho aspettato cinque minuti, ne consegue che anche quello prima doveva avere più o meno lo stesso anticipo. Uno si chiede quale sia la causa di un avvenimento che ha del miracoloso. Sono già andati tutti in ferie, e il centro di Milano è vuoto? L’agitazione dei tassisti ha come effetto pratico la fluidificazione delle corsie riservate? Quel display non aveva alcuna relazione con la realtà? Ero molto più addormentato del solito?

Ultimo aggiornamento: 2006-07-03 10:42

SMS o caro

Dopo la falsa partenza, sembra che oggi sia partita ufficialmente la sperimentazione del pagamento della sosta via SMS. La pagina che City subappalta all’ATM oggi raccontava la rava e la fava, annunciando che come misura promozionale fino a quest’autunno non si pagherà il messaggio di risposta del Centro Servizi (ma si pagherà naturalmente il messaggio di richiesta). Inoltre, come grande concessione, la sosta minima da pagare non sarà di un’ora ma di sola mezz’ora, perché “abbiamo visto che quello è il periodo minimo in cui la gente lascia l’auto nei parcheggi”.
Ora, capisco che il costo marginale di due SMS diventerebbe maggiore di quello della sosta vera e propria se questa fosse di un quarto d’ora. Però mi viene da dire che a questo punto se lascio la macchina ferma dieci minuti esigo che non mi diano la multa. Nemmeno a Linate (dove stanno facendo di tutto per impedire che la gente venga a lasciare e prendere chi vola… non dico di fermarsi sotto l’aerostazione, ma un posto a un duecento metri dove fermarsi restando in auto è troppo?)

Ultimo aggiornamento: 2006-06-26 20:13

hanno spostato gli orari?

La pedalata di stamattina, oltre che dal caldo, è stata disturbata anche da un traffico incredibilmente alto per l’ora e la stagione. Due sono le possibilità che mi sono venute in mente: che tutti i maturandi abbiano deciso di recarsi in automobile alla loro scuola, e che tutte le commissioni di oggi pomeriggio siano state spostate al mattino per improrogabili impegni.
Mi resta solamente da capire a quale ora mi convenga uscire oggi pomeriggio per non rimanere distrutto.

Ultimo aggiornamento: 2006-06-22 10:38

Strade e autostrade piemontesi

Ieri Anna e io siamo andati fino a Mondovì a trovare i miei amici Paola e Flavio, farci un’amabile mezza giornata di chiacchiere, con una di quelle mangiate tali che non ho neppure cenato – e questa la dice lunga, considerato che persino il giorno del mio matrimonio il desco serale è stato poi imbandito. Ma qua sono a parlare non tanto di cibo e chiacchiere, quanto della parte relativa al viaggio. Andare da Milano a Mondovì non è un viaggio da prendere a cuor leggero, visto che ci sono tante possibilità, tutte tragiche. ViaMichelin mi consigliava come percorso più breve di prendere l’autostrada fino a Torino, girarmi tutta la tangenziale ed entrare sulla Torino-Savona: il tutto in due ore e mezzo. L’alternativa più breve consisteva nel partire verso Genova, uscire ad Alessandria e farmi Acqui Nizza Canelli: cinquanta chilometri in meno e un’ora in più di viaggio.
Visto che la prima ipotesi non teneva conto dell’effetto-toboga sulla Torino-Milano e la seconda mi pareva impraticabile, ho pensato a un piano C: giù per Genova, svolta verso Alessandria, arrivo a Santena ed allaccio sulla Torino-Savona. Assolutamente improponibile da un punto di vista topologico, ma sufficientemente rapida. Così partiamo, ed entrati in autostrada attacco la signorina del GPS. Viaggio tranquillo, fino a quando c’è il primo bivio per Alessandria, che ci fa passare. Mi sorge un dubbio: abbasso la scala della cartina per vedere il percorso completo, e scopro che la sua idea era di arrivare a Voltri, fare un pezzo dell’Autofiori e tornare in su. Ci penso un attimo, e decido che in fin dei conti a quest’ora si può rischiare. Effettivamente non c’era traffico e in due ore e mezzo siamo arrivati al casello. Sono però stato colpito da quello che ho visto sul tratto appenninico da Savona a Ceva. Prima di parecchie gallerie, c’era una struttura che assomigliava tanto a un enorme pannello solare e che infatti avevo preso per tale; solo dopo essere entrato in galleria mi sono accorto che in realtà era uno specchio, per illuminare i primi 200 metri usando meno elettricità: e in effetti molte lampade inizialmente erano lasciate spente. Mi è sembrata una trovata intelligente.
I guai ci sono però stati al ritorno. Scartata per ovvie ragioni l’idea di tornare via Savona-Voltri, abbiamo preso l’autostrada in direzione Torino. A Marene, però, ho pensato che forse potevo evitare la triangolazione e farmi la statale fino ad Asti est. Errore. Mi sono trovato con una colonna sui cinquanta all’ora, tra i locali che ogni tanto entravano ed uscivano dalle vie laterali e una macchina della GdF che non doveva probabilmente stanare alcun evasore. Il tutto mentre la signorina, nonostante avesse a disposizione dai sei agli otto satelliti, si è inspiegabilmente e inderogabilmente persa. A un certo punto ho spostato la visualizzazione dalla mappa alle info GPS, e ho scoperto che stavo decollando, anche a una velocità verticale niente male. Sono arrivato fino a 1770 metri sul livello del mare. Ritornato a guardare la mappa, ho fatto trekking sui prati, nuotato sul Tanaro, e perfino fatto un percorso sui binari della ferrovia, prima di rimettermi del tutto in sesto qualche chilometro dopo essere entrato in autostrada. Non so, forse non ama il Roero.
A proposito di autostrade: sulla Torino-Savona c’è già lo svincolo della A33 verso Cuneo, mentre il pezzo che porterebbe ad Asti è ancora più o meno in alto mare. Ma quello che non capisco è che a un certo punto la statale 231 si deve spostare per lasciare spazio a un pezzetto di autostrada perfettamente terminato e con i cartelli indicanti lo svincolo di Alba est! Ma chi è stato a ordinare già i cartelloni?

Ultimo aggiornamento: 2006-06-12 12:09

timbratrici ritardatarie

Ieri sera prendo il 15 per tornare a casa: timbro il biglietto, lo guardo, e noto che l’ora indicata è le 16:50. Mi viene un dubbio: sono forse uscito un’ora prima? No, controllo il mio orologio e deduco che è la macchinetta ad essere indietro di un’ora. Visto che tanto il tram è fermo al capolinea, avviso il conducente, che mi dice che non ci può fare nulla, visto che tutte le timbratrici hanno l’ora settata da remoto (mah), e di avvisare eventualmente il controllore che ti fermasse poi in metropolitana… tanto c’è il numero della macchinetta. Per fortuna non ho dovuto mettermi a perdere tempo a discutere a una controllo.
La cosa più interessante, almeno da un punto di vista sociologico, è però un’altra. Ho fatto più di venti minuti di viaggio, ed ero seduto proprio davanti alla macchinetta incriminata, dove avrà timbrato una dozzina di persone. Nessuno si è accorto della cosa, nonostante alcuni avessero dato un’occhiata al biglietto timbrato. L’orologio era ancora indietro, perché ho visto uno di questi biglietti prima che la tipa lo riponesse in borsa, e l’ora era appunto quella vecchia. Comincio a pensare di essere parecchio più strano della media.

Ultimo aggiornamento: 2006-05-03 10:21

Si avvicina Pasqua

Da cosa me ne sono accorto? Non certo dal tepore primaverile o dall’esplosione di gemme e simili (non pervenute) e nemmeno dall’aumento dei centimetri di pelle esposta. No, molto più banalmente stamattina il traffico in città era non dico dimezzato ma quasi, cosa che non è nemmeno capitata nel lunedì semielettorale. Si pedalava che era un piacere, e probabilmente si sarebbe anche andati in macchina che era un piacere.

Ultimo aggiornamento: 2006-04-12 12:26

campanilismo

Oggi il dorso milanese del Corsera racconta dell’assegnazione ufficiale dei lavori per la linea 5 della metropolitana (sì, si salta la 4. C’è qualche problema con l’aritmetica). Lasciando perdere l’inutilità pratica della linea persino per chi come me se la troverà sotto casa, faccio notare come per spiegare il fatto che sarà tutta automatizzata è stato scelto come esempio… Copenhagen. Si sa, mai parlare di Torino.

Ultimo aggiornamento: 2006-02-23 11:44