Archivi categoria: trasporti

il 7009. Fine della storia?

Dopo le due puntate precedenti, potete immaginare la mia gioia quando stasera ho visto che il tram che stava arrivando era il 7009. Mi sono fatto furbo, e ho timbrato un biglietto vecchio che avevo in tasca: miracolosamente data e ora erano corrette.
Mi resta un dubbio: il numero della macchinetta obliteratrice era 2662, e mi sembra strano che io non mi ricordi che in passato avessi timbrato su una macchinetta dal numero palindromo. Chissà che è successo davvero.

Ultimo aggiornamento: 2006-12-13 22:52

fortuna che lo sciopero è domani

Lo sciopero odierno del trasporto pubblico è stato rimandato a venerdì, con un’ammucchiata di confederali (che hanno già detto che non rispetteranno le fasce di garanzia) e cobas (che invece dovrebbero rispettarle). Sarà.
Stamattina prendo la metropolitana alla solita ora, mi trovo più stretto del solito nella verde – stanno mettendo macchinisti nuovi, mi sa: li vedi arrivare lunghi alle fermate e sono costretti a fare retromarcia – e quando arrivo a Famagosta mi domando, visto che sono le 8:45, se può valere la pena di scendere là e prendere il bus dell’AMP. Mannò, mi dico, che ci sarà casino in tangenziale e chissà quando arriva. Tre minuti dopo esco in piazza Abbiategrasso e vedo una certa folla. Non è indicata ora di arrivo per il 15. Dopo qualche minuto sul display appare la scritta “29 minuti”. Prendo un 3 con un collega – che era arrivato alla fermata alle 8:37, perdendo il tram per un pelo – per scaldarci un po’ almeno nel tragitto comune fino a Gratosoglio. Scendiamo, notiamo il ghiaccio sui mancorrenti alla fermata, vediamo passare altri due 3 e decidiamo di incamminarci per scaldarci un po’. Dopo un chilometro e mezzo e una sosta al bar per prenderci un caffè è finalmente spuntato un 15 che abbiamo preso per due fermate, visto che tanto eravamo là. (Sul tram c’era una fanciulla con gli occhiali scuri e un’aria indecifrabile, btw). Timbratura: 9:51, contro il 9:10-9:20 usuale.
Noto comunque che non sono stato il solo. Potrebbe esserci davvero un Diabolico Piano.
Aggiornamento (14 dicembre): Il sito ATM riporta gli incidenti che hanno bloccato la circolazione dei tram. Come si può vedere, non è indicato nulla riguardo ai 15 mancanti, il che significa banalmente che non possono nemmeno addurre come scusa il blocco dei binari. Ma d’altra parte stamattina sono uscito dalla metropolitana che era appena passato il tram e ho dovuto aspettare un quarto d’ora buono. Però il display del tranviere quando sono sceso indicava “REG”, quindi era regolare. I casi sono due: o il tram precedente era in anticipo di otto minuti, oppure è stata cancellata una corsa senza lasciare alcuna traccia. Si accettano scommesse.

Ultimo aggiornamento: 2006-12-13 11:01

Lavori in corso

Quest’autunno ci sono stati dei lavori in viale Gadio, dal lato del Piccolo Teatro. Bucata la strada, deviazioni incredibili non solo per gli automobilisti ma anche per i ciclisti, che si sono visti sventrare la pista ciclabile intorno al parco Sempione.
I lavori sarebbero dovuti terminare per il 15 ottobre, recitava il cartello lì davanti. E il 15 ottobre l’asfalto era stato tutto rimesso, la segnaletica rifatta, e tutti possono circolare amabilmente.
Tutti? no. La pista ciclabile, e parte del marciapiede accanto, sono ancora recintati. Non è un problema di quelli insormontabili: basta fare una chicane, visto che la recinzione si trova all’altezza di un ingresso al parco e quindi spazio ce n’è a sufficienza. Ma la cosa incomprensibile è che la buca è stata riempita e cementata, ed è persino stato messo il cordolo di pietra che fa da divisione tra marciapiede e pista ciclabile. Mancherebbe solamente una passata di asfalto, e al limite si potrebbe comunque già aprire il tutto visto che la pavimentazione è comunque migliore di quello in tante altre parti della città. Invece è un mese e mezzo che la situazione rimane in quello stato: secondo me se ne sono semplicemente dimenticati.

Ultimo aggiornamento: 2006-11-29 10:46

Viaggiare in aereo oggi

Il weekend romano mi ha fatto riprovare dopo un anno e mezzo la doppia gioia dei voli aerei e dei mezzi di trasporto romani. Bisogna dire che la partenza da Fiumicino sabato mattina è stata persino piacevole: un banco check-in per Roma dove non c’era nessuno in coda, e un controllo bagagli rapido, nonostante la marea di sacchetti richiudibili che venivano gentilmente forniti ai banchi di accettazione e che hanno fatto dire ad Anna “e dovrei mettere tutte le mie creme in un solo sacchetto?” Per la cronaca, la maggior parte delle creme era stata imbarcata come bagaglio registrato, ma alla fine Anna ha trovato ancora sufficienti liquidi per mezzo riempire la bustina. L’unica cosa strana che mi è capitata è che dopo il controllo a raggi X sono stato fermato da un altro addetto alla sicurezza che mi ha chiesto di dargli lo zaino, che non era nemmeno pieno. Non l’ha aperto, ma gli ha fatto passare sopra una strisciolina che ha poi messo in una macchina che gli ha dato responso “tutto ok” – e volevo ben vedere. L’unica cosa che mi ha stupito un po’ è che ho dato un’occhiata a quella macchina, e se non sbaglio doveva verificare se portavo con me qualcosa di radioattivo. Mah. La partenza è avvenuta con i soliti venti minuti di ritardo, ma quello non è un problema perché quei minuti sono già conteggiati nel tempo di volo, quindi l’atterraggio è stato in perfetto orario.
Il ritorno è stato molto peggio, in compenso. Anche qua ero partito bene: in un impeto di follia avevo provato una di quelle infernali macchinette per il checkin automatico per i fortunati possessori di biglietto elettronico. Una volta convinta la macchinetta di chi ero io (avrei potuto infilare la carta di credito, ma ho pensato che forse la Millemiglia era più adatta all’uopo) sono subito stato caldamente salutato, e mi è stato offerto il posto 7C che mi è visivamente stato assicurato essere il migliore di quelli a disposizione. Non ho capito perché il biglietto stampato fosse così leggero, ma non è un mio problema. Mio problema è invece stato passare il controllo a raggi X. Una volta c’era il trucco: te ne stavi al piano di sotto e usavi il “varco per i cognoscenti”. Adesso non si può più, o meglio si passa tutti da sotto, e sono state messe sei postazioni di controllo ai due lati della hall. Peccato che dal lato da me scelto ce ne fossero funzionanti solamente due, il che ha significato un’attesa di venti minuti in coda, con l’unico conforto di un libro. Passato finalmente il controllo, mangiato a caro prezzo qualcosa, letta la pubblicità per i negozi messi al piano di sopra (però cercare di convincere il pollo di turno scrivendo “arrivato qui, il più è fatto” mi sembra una presa per i fondelli niente male) e giunto al gate, scopro che il volo era in ritardo di venti minuti “per mancato arrivo da Trieste”. Inutile dire che i venti minuti sono diventati trenta, che poi si sono anche concretizzati in un cambio di gate spedendoci tutti al piano di sotto e quindi senza finger. Ma una volta sceso, ho avuto il dubbio privilegio di assistere in diretta a uno dei motivi per cui Alitalia non potrà che fallire. Il gate era ancora in attesa dell’ultimo ritardatario del volo per Venezia che veniva imbarcato prima del nostro. Il tizio finalmente si presenta, e si vedono le assistenti di terra confabulare lungamente al telefono. A quanto pare, era stato chiamato un pulmino che però non si era materializzato: al suo posto c’era il bus che avrebbe dovuto portare noi al nostro velivolo. Dopo ulteriori colloqui telefonici, la soluzione che probabilmente le assistenti avranno anche ritenuto geniale. Il ritardatario è stato spedito da solo sul bus, e noi abbiamo amabilmente atteso che ci mandassero un altro bus per potere finalmente passare l’agognato corridoio. Perfetto, no?
Ad ogni modo, è ormai chiaro a tutti che Al Qaeda ha vinto. Se prendere un aereo è diventata un impresa di tal fatta, significa che la paura si è impadronita di noi, e la paura è l’inizio della sconfitta.

Ultimo aggiornamento: 2006-11-20 16:04

scala mobile: la risposta ATM

Ricordate il mio post sulla scala mobile di piazza Abbiategrasso? Dopo dieci giorni, stamattina mi è arrivata la risposta, che cito integralmente.
Gentile Signore,
ci scusiamo innanzitutto per i disagi evidenziati.
La informiamo che abbiamo provveduto ad inoltrare la sua segnalazione al settore competente per l'opportuna conoscenza.
Le ricordiamo comunque che alcuni fermi sono giustificati da interventi di ricambio di alcuni pezzi per questioni legate alla sicurezza.
Distinti saluti.

Mi chiedo quanti pezzi ci siano in una scala mobile, visti i continui fermi: però sono lieto di avvisare i miei ventitré lettori che nell’ultima settimana ho sempre trovato la scala mobile funzionante. Non sono così presuntuoso da immaginare che ci sia una relazione diretta con la mia lettera, però :-)

Ultimo aggiornamento: 2006-11-06 11:55

lo fanno apposta

Non ho mai parlato troppo della scala mobile di piazza Abbiategrasso, anche se chi mi trova sul 15 sa che è uno dei miei topos preferiti. Ma oggi ho deciso di fare un’escalation :-) e reclamare direttamente ad ATM: ecco il testo del reclamo che ho appena inviato… vediamo i tempi di risposta.
Alla stazione Abbiategrasso di M2 esisterebbe una scala mobile che porta alla fermata dei tram. Uso il condizionale perché riuscire a vedere quella scala mobile in funzione non è certamente alla portata di tutti. Tralasciamo il problema della copertura in cristallo, che è stata danneggiata qualche settimana dopo l’apertura della stazione: c’è voluto qualche mese perché venissero tolti i vetri rotti, e non so quanti anni ci vorranno prima che i vetri vengano sostituiti. Il fatto è che è praticamente certo che per una ragione o per l’altra la scala mobile sia disattivata.
In effetti mi ero stupito di averla trovata funzionante per due mattine di fila martedì e mercoledì: fortunatamente stamattina c’era il bel nastro rosso che bloccava l’accesso, in modo da non farci abituare male. Peccato però che la scala mobile funzionasse. Si vedeva infatti la freccia verde e non il simbolo di divieto di accesso: inoltre io che sono notoriamente un rompipalle ho provato a calpestare la piattaforma in alto, e la scala si è tranquillamente messa in moto. Sarebbe forse questo un modo per dire che ATM ci tiene alla forma fisica dei suoi utenti?
(ehm… a quanto pare un reclamo non può superare i 500 caratteri, e non lo scopri fino a dopo avere postato, il che significa che devi riscrivere tutto. Usabilità, questa sconosciuta)

Ultimo aggiornamento: 2006-10-26 10:31

il tram ha bucato!

Stasera, mentre andavo dal Neri a cazzeggiare un po’ su Macchiaradio, ho visto un 5/ fermo all’incrocio tra Zara e Marche, con tre tipi in tuta arancione che stavano lavorandoci su all’altezza del carrello posteriore, immagino con un po’ di bestemmioni visto che stava piovendo.
Beh, devo dire che la famosa scusa per il ritardo “il tram ha bucato” sarebbe proprio andata a pennello!

Ultimo aggiornamento: 2006-10-24 00:33

L’importante è sapere attendere

Lo ammetto. Sono uscito tardissimo stamattina, e sono spuntato dalla metro in piazza Abbiategrasso alle 9:15 (ho la testimone). Il display indicava le seguenti attese: “3 – 18 minuti; 15 – 19 minuti”. Per una volta, purtroppo, i tempi di attesa erano corretti: il 3 è arrivato alle 9:33, seguito a ruot… ehm, sì, seguito quasi immediatamente dal 15 (e da un altro 3, si sa che quelli viaggiano in convoglio)
Capisco che è passata l’ora di punta, e tutte quelle cose là: ma una distanza di più di venti minuti tra i passaggi – quando sono arrivato, non è che ce ne fosse uno appena partito – non mi pare esattamente segno di un’azienda sana e funzionante.

Ultimo aggiornamento: 2006-10-18 11:10