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Pista pseudociclabile

pista pseudociclabile Martedì sera, mentre uscivo dall’ufficio passando per una volta da via Padova (sulla corsia riservata ai bus, a rischio quindi di multa) mi sono accorto che sul marciapiede dal lato opposto, che in effetti è più largo, erano stati piazzati dei cartelli di pista ciclabile: anzi, per essere più precisi, di “pista ciclabile a fianco del marciapiede” (quello con pedoni e bicicletta a fianco e una riga in mezzo”). Effettivamente, facendo molta attenzione, si vede che le piastrelle posate sul marciapiede sono di due colori leggermente diversi: e inizio anche a capire perché sul lato del marciapiede ci siano delle specie di paletti a forma di ruota da bicicletta – che comunque funzionano perfettamente per legare la bici, e dei quali non mi lamento affatto).
Peccato però che una pista del genere non serva a nulla. Onestamente, non credo che la gente che stia camminando dove in teoria ci dovrebbero essere le biciclette si sia accorta che quello non è un marciapiede. Già nel pezzetto di via Olona, dove pure la pista ciclabile è ribassata rispetto al marciapiede, ogni tanto c’è qualche imbecille che non riesce a comprendere la differenza; qua ci aggiungerei anche un bel numero di persone in perfetta buona fede. Il bello – si fa per dire – è che devono avere speso un bel po’ di soldi per “riqualificare la via”, e con gli stessi soldi si sarebbe potuto fare un lavoro che sarebbe rimasto utile anche ai ciclisti. Ammetto che per farlo ci sarebbe dovuto essere almeno una persona tra committenti, progettisti e controllori che la bicicletta la usi per davvero.
Risultato? le rare volte in cui mi capita di percorrere via Padova continuerò ad andare sulla preferenziale, rischiando doppiamente la multa (sì, doppiamente: in presenza di una pista ciclabile, il codice della strada obbliga il pedalatore a usarla).
Aggiornamento: (18 giugno) Vedi qua per come la situazione è mutata.

Ultimo aggiornamento: 2007-06-14 14:42

ATM – Titolo non corretto

Oggi pomeriggio sono andato all’Avis a farmi salassare. Avevo anche da fare un giro nel primo pomeriggio, e a Milano stamattina pioveva forte: così ho dovuto lasciare la bicicletta a casa e andare coi mezzi. Fatti un po’ di conti, ho pensato che un biglietto giornaliero sarebbe stata la scelta migliore e così stamattina me lo sono comprato. Tutto bene fino a stasera, quando sono arrivato in piazzale Loreto, sono sceso, ho infilato il biglietto, e mi sono trovato spernacchiato con la scritta sul display “Titolo non corretto”. Controllo di averlo messo nella direzione giusta: niente da fare. Lo giro per vedere che sia effettivamente il biglietto giusto (con la storia che sono tutti con la stessa grafica, come le banconote USA): sì, è lui, e c’è scritto che è stato timbrato alle 8:23 del 7 giugno. Lo faccio vedere al tipo ATM nel gabbiotto, e mi fa entrare. Finita la donazione, arrivo a Piola, riprovo a inserire il biglietto – sono un ottimista nato, io! – continua ad essere un titolo non corretto, aspetto arrivi l’uomo ATM che con l’aria più tranquilla di questo mondo mi fa “ah, ma non c’è problema: basta passare nel varco abbonati”.
Avevo sentito parlare di problemi con i biglietti magnetici, e di per sé ATM stessa (andate in fondo alla pagina) ammette la cosa. Però qui la cosa mi pare esagerata: il biglietto era stato comprato dieci ore fa, ed era stato tenuto nel portafoglio insieme alle altre tessere. Tanto per fare un esempio, con il mio ultimo carnet avevo fatto la prima corsa il 9 maggio e l’ultima il primo giugno, e non era successo nulla: come del resto uno si sarebbe aspettato. Non è che ad esempio il bancomat si smagnetizzi ogni tre per due, no? A questo punto, comincio a capire come mai la sperimentazione del biglietto magnetico stia andando avanti da due anni senza essere ancora terminata.

Ultimo aggiornamento: 2007-06-07 21:48

tanta fatica per nulla

Stamattina mi sono svegliato (si fa per dire). Ci ho messo una vita per alzarmi. Ho fatto colazione. Alle 8:28, mentre stavo pensando come vestirmi smadonnando per la pioggia che mi avrebbe costretto a lasciare la bici a casa e prendere i mezzi, mi sono improvvisamente ricordato che oggi ci sarebbe stato sciopero ATM dalle 8:45.
Primo pensiero: ma quelli sono in grado di prevedere perfettamente il meteo con dieci giorni di anticipo? Secondo pensiero: e mo’? Mi vesto in tre nanosecondi, scopro mentre pulivo la cassetta delle gatte che una aveva cagato fuori – segno di un’incazzatura nei miei confronti che non sono riuscito a scoprire, prendo l’alcol, pulisco al volo, mi fiondo alla metro e timbro alle 8:42. La cosa va benissimo, visto che è vero che dalla gialla devo prendere la verde e poi la rossa, ma è anche vero che alle 8:45 parte l’ultimo treno dal capolinea e posso sfruttare il tempo di percorrenza. Arrivo a Pasteur, scendo, trovo il mio collega Paolo che mi fa “ma non l’hai letto? la Triplice ha revocato lo sciopero, quindi ci sono solo gli autonomi” che storicamente sono in minoranza tra i macchinisti della metro che pertanto rimane aperta.
Averlo saputo prima…

Ultimo aggiornamento: 2007-06-01 10:29

macché pontone

In questi giorni continuavo a sentire gente che parlava del Grande Ponte di Fine Aprile, che sarebbe dovuto iniziare ieri e terminare con il primomaggio™. Sarà. Però ieri in autostrada non è che abbia visto traffico né in una direzione né nell’altra… e stamattina mi sembrava che la (breve) strada casa-ufficio fosse più trafficata del solito. Non è neanche questione di “mancheranno i soldi per andare in giro”, perché alle otto e mezzo del mattino comunque te ne staresti a casa. Inutile, siamo tutti workaholic, o se lo preferite in italiano “lavorcolizzati”.

Ultimo aggiornamento: 2007-04-26 11:43

Giallo, Verde, Rosso

Visto che stamattina sembrava piovigginare ed essendo io un vile – in effetti il tempo avrebbe retto – sono andato in ufficio coi mezzi. Memore di quanto successo la scorsa settimana, ho provato l’opzione “semaforo”: due fermate di gialla, due di verde e una di rossa. Tempo totale casa-ufficio, compresi i pezzi a piedi e un lieto incontro mentre scoprivo come si passa dalla gialla alla verde in direzione opposta a quella cui ero abituato, ventidue minuti. Almeno è più veloce che a piedi :-)
Resto dell’idea che una linea metro circolare avrebbe il suo bel senso.

Ultimo aggiornamento: 2007-04-04 10:34

Volare oggi

Il giro turistico romano tra venerdì e sabato mi ha fatto provare dopo vari mesi le delizie del viaggi: ecco un breve resoconto di quello che mi è capitato.
Il percorso coi mezzi da casa mia a Linate non è propriamente veloce: nonostante avessi preso la 90 al volo, ci sono voluti cinquanta minuti per arrivare in aeroporto. Non che avessi troppa fretta, per fortuna. Del resto, alle 9:10 Linate era vuoto. C’erano cinque banchi accettazione senza nessuno a fare check-in – ma la tipa mi ha detto che tre le cinque e le sei di stamattina non era esattamente così – e mi hanno persino anticipato la partenza col volo prima, cosa che avrei creduto assolutamente impossibile con un biglietto premio. Addirittura al metal detector c’era un nastro senza nessuno in coda: ci ho perso un attimo per capire che potevo utilizzarlo! Che poi mi abbiano fermato per chiedermi cosa avevo nello zaino (liquido sotto forma di mandarino…) è solo un corollario.
Il volo è stato tranquillo: ho imparato che il finger in italiano (alitaliese?) si chiama “pontile” e ho scoperto che c’è gente che ad aereo ancora rullante si mette ad accendere… il PC. Dev’essere una brutta vita, la loro. Ho preso letteralmente al volo il trenino, dopo aver lottato con le macchinette obliteratrici che esistono ma non timbrano – cinque, ne ho passate! – e scoprendo che fa un vero servizio metropolitano comprensivo di suonatori ambulanti. Il traffico romano in compenso è ancora più caotico di quanto mi ricordassi, non credo che riuscirei a guidare soprattutto nelle strade strette a doppio senso in salita e piene di auto parcheggiate sui due lati.
Per il ritorno, oltre che scoprire come alla stazione ferroviaria del Nuovo Salario hanno dovuto mettere delle protezioni in plexiglas per evitare che scassassero le obliteratrici – non che comunque funzionassero… le uniche cose degne di nota sono state a Fiumicino. Il checkin alle macchinette è semplicemente fa-vo-lo-so, lo fai in un attimo: non ho solo capito cosa devi fare quando hai i bagagli, ma non era un mio problema. Un mio problema è stato invece il passare al metal detector: non tanto per me, visto che non ho avuto nessun problema nemmeno col mandarino :-), ma perché quelli davanti a me sembravano tutti più imbranati della media, sia per il mettere le cose sul nastro che per il metterle tutte. Ma devono essere i viaggiatori del sabato: salito sull’aereo ho sentito uno dire ad alta voce “ho il posto in fila 16 numero 35” e cercare di convincere quelli già seduti in fila 16 che il posto era suo, quando io – noto “bastardo inside” gli ho fatto amabilmente notare che “16.35” era l’orario di imbarco… Occorre comunque aggiungere che ho sentito qualcuno ridacchiare dopo la mia uscita!
Un altro segno del fatto che fosse sabato è che il volo è atterrato con un quarto d’ora di anticipo (il che, per chi non è avvezzo ai tempi delle compagnie aeree, significa che è partito in orario e non in ritardo come al solito). La cosa è così rara che nel messaggio di commiato hanno rimarcato il fatto che il volo era in anticipo :-)

Ultimo aggiornamento: 2007-03-19 16:50

Lavori in corso

Una buona e una cattiva notizia sul pezzo di pista ciclabile tra Milanofiori e il Naviglio Pavese.
Prima la buona notizia: nonostante quanto temessi, la scorsa settimana hanno riasfaltato il pezzo completamente rovinato. La notizia cattiva è che il lavoro è stato fatto da cani come al solito, e non credo che reggerà oltre quest’estate; un po’ di brecciolino c’è già adesso. Quello che mi chiedo è perché non si possa lavorare un quarto d’ora in più ma fare le cose con un minimo di cognizione di causa.

Ultimo aggiornamento: 2007-02-27 15:41

Tra Assago e Rozzano

Dopo una decina di giorni che non passavo più di là, oggi io e la mia bici abbiamo fatto il percorso “naviglio pavese” per andare in ufficio. A parte che il naviglio era molto più pieno del solito, e la cosa mi ha in effetti un po’ stupito, ho visto che i lavori sul tratto di pista ciclabile a fianco di Milanofiori sono andati avanti: a parte la ringhiera laterale, hanno messo una sbarra (al momento aperta) sui due lati, un nuovo cartello di divieto di accesso e addirittura un cartello – ma solo su un lato – di “accesso riservato alle biciclette”. Non credo che la cosa fermerà motorini moto e anche a volte le auto, ma tant’è. Stupiscono i cartelli di limite massimo di velocità all’interno del percorso, anche perché io vado più veloce. Non stupisce il fatto che dove l’asfalto era stato posato alla cane ormai rimane proprio la buca col brecciolino, e mi sa tanto che nessuno provvederà a riparare per i prossimi anni.
La rotonda tra il naviglio e Milanofiori, su cui stavano contemporaneamente lavorando, si è ristretta e ha perso il semaforo. È vero che ci saranno alcune direzioni di svolta a destra che salteranno la rotonda, ma conoscendo il traffico sono pronto a prevedere code ancora maggiori del solito. Non per nulla prima c’era una “rotonda con semaforo” che sembra un controsenso ma a quanto ne so è una soluzione che diventa necessaria quando il traffico cresce troppo. Vedremo.

Ultimo aggiornamento: 2007-02-20 10:20