Archivi categoria: trasporti

trenitalia.out

Venerdì pomeriggio siamo partiti per un weekend in Trentino. Il nostro treno era alle 16.05: arrivo in stazione con una decina di minuti di anticipo, mentre Anna era già davanti a una di quelle famigerate macchinette “Fast Ticket”. I biglietti li aveva presi stamattina via Internet, ma la modalità “ticketless” non era disponibile e quindi bisognava stamparli. La macchina scrive sul display “sto stampando…”, rimane così per un minuto buono, e poi appare una minacciosa schermata rossa “Sportello Chiuso”. Comincio a temere il peggio: andiamo a un’altra macchinetta, rimettiamo il codice di prenotazione, e ci appare la scritta “Prenotazione bloccata: rivolgersi in biglietteria”. Il tutto alle 16.01, con le biglietterie che come si può immaginare erano un carnaio unico. A questo punto andiamo al binario, becchiamo il controllore e gli spieghiamo il tutto. Lui ci dice “io non posso stampare il biglietto: per me non ci sono problemi ma quando cambiate a Verona dovreste provare alle macchinette là”. Il tutto con una coincidenza di otto minuti.
Nonostante il treno fosse strapieno, con i corridoi completamente bloccati alla faccia delle prenotazioni obbligatorie, fortunatamente è arrivato in orario e così sono riuscito a catapultarmi nell’atrio e stampare questi stramaledetti biglietti. Non che ci siano serviti, visto che di controllori non ne abbiamo trovati… L’avventura è terminata alla stazione di Trento, dove ho acquistato due prenotazioni per il tratto Trento-Verona del ritorno: visto che l’eurocity di domenica non ha la prenotazione obbligatoria, Trenitalia non ti permette di acquistarla via Internet e devi per forza andare in biglietteria. Gentili, vero?
Riuscire a stampare un biglietto non è per nulla una cosa facile.

Ultimo aggiornamento: 2007-07-16 09:39

ATM e la rinormalizzazione del linguaggio

Da oggi sui mezzi ATM di superficie è in vigore l’orario estivo, leggasi un bel po’ di corse tagliate. Nulla di realmente strano: capita tutti gli anni. Quello che mi sembrava diverso dal solito era il fatto che nelle paline non era indicato il periodo di “orario estivo ridotto”, quello che veniva effettuato in agosto e che praticamente ti fa capire come sia meglio avere altri mezzi per muoverti in città. Pensavo a un grande risultato della giunta Moratti, ma poi sono andato sul sito e ho scoperto che in agosto ATM si limita a mettere durante tutta la settimana lavorativa l’orario del sabato, il che significa così ad occhio ancora meno corse di quanto capitasse negli anni passati.
Invece in metropolitana, dopo che già dall’anno scorso si sono inventati l’orario invernale di giugno, le cose non cambiano: o per meglio dire, ad agosto non ci sarà l’orario estivo ridotto ma l’orario di agosto. Visto come è facile usare la lingua italiana per intortare la gente?

Ultimo aggiornamento: 2007-07-07 19:50

Contrordine compagni

La settimana scorsa avevo scritto che erano apparsi i primi cartelli di lavori per la linea 5 della metropolitana di Milano. È vero che c’era scritta la data d’inizio (il 26 giugno) ma non quella di termine dei lavori: ma si sa che questa è la norma, in Italia, e tanto nessuno crederebbe alla data indicata.
Però mentre ieri sera tornavo a casa mi sono accorto che i cartelli sono stati parzialmente coperti, in modo da nascondere anche la data di inizio dei lavori stessi. In effetti, non è che in questa settimana abbia visto chissà quali scavi, e nemmeno un misero pezzetto di nastro colorato per indicare il punto dove in un universo parallelo qualcuno sta effettivamente facendo qualcosa. Però così mi rimane un dubbio: ma faranno qualcosa?

Ultimo aggiornamento: 2007-07-04 09:25

La linea 5 avanza!

Sembrerebbe quasi ufficiale. Dopo il taglio di quasi tutti gli alberi in viale Zara, sono apparsi i famigerati cartelloni gialli “V.LE STELVIO/V.LE ZARA: CIRCOLAZIONE DIFFICOLTOSA DAL 26/6/07 PER LAVORI MM5”. Non che stiano facendo null’altro oltre ad avere messo i cartelli, ma la buona volontà sembra esserci.
Inutile dire che non c’è nessuna data di termine dei lavori. Se le cose andranno come a Torino – in fin dei conti anche la MM5 è in tecnologia VAL – possiamo supporre che tra il 2012 e il 2013 il tratto su Zara/Testi sarà funzionante. Non c’è mai fretta, da noi.

Ultimo aggiornamento: 2007-06-28 09:31

Pista pseudociclabile: aggiornamento

Ad onor del vero, la pista pseudociclabile di cui ho parlato la settimana scorsa oggi si riesce a vedere. In questi giorni hanno infatti disegnato delle strisce bianche ai lati, e dipinto per terra delle sagome di bicicletta e delle strisce pedonali che la attraversano. Diciamo che la scusa “non me ne ero accorto” diventerà un po’ più difficile da sostenere, anche se non credo che la cosa toccherà le coscienze di qualcuno in più.
Giusto per fare un esempio, oggi a pranzo c’era un’auto parcheggiata tranquillamente sulla pista ciclabile, il che non è nemmeno una cosa così facile vista l’altezza del marciapiede. Per i curiosi, la targa è CJ493GT e la macchina metteva in bella vista un contrassegno invalidi. Purtroppo non avevo tempo da perdere: mi sarebbe piaciuto stare a vedere quanto invalidi fossero coloro che ci sarebbero saliti. L’auto infatti non aveva modifiche ai comandi: la cosa è assolutamente normale perché può essere di un accompagnatore, ma naturalmente in questo caso le esenzioni del contrassegno valgono solamente quando l’accompagnatore per l’appunto accompagna, e ho come il sospetto che quello non fosse il caso.

Ultimo aggiornamento: 2007-06-18 13:44

Pista pseudociclabile

pista pseudociclabile Martedì sera, mentre uscivo dall’ufficio passando per una volta da via Padova (sulla corsia riservata ai bus, a rischio quindi di multa) mi sono accorto che sul marciapiede dal lato opposto, che in effetti è più largo, erano stati piazzati dei cartelli di pista ciclabile: anzi, per essere più precisi, di “pista ciclabile a fianco del marciapiede” (quello con pedoni e bicicletta a fianco e una riga in mezzo”). Effettivamente, facendo molta attenzione, si vede che le piastrelle posate sul marciapiede sono di due colori leggermente diversi: e inizio anche a capire perché sul lato del marciapiede ci siano delle specie di paletti a forma di ruota da bicicletta – che comunque funzionano perfettamente per legare la bici, e dei quali non mi lamento affatto).
Peccato però che una pista del genere non serva a nulla. Onestamente, non credo che la gente che stia camminando dove in teoria ci dovrebbero essere le biciclette si sia accorta che quello non è un marciapiede. Già nel pezzetto di via Olona, dove pure la pista ciclabile è ribassata rispetto al marciapiede, ogni tanto c’è qualche imbecille che non riesce a comprendere la differenza; qua ci aggiungerei anche un bel numero di persone in perfetta buona fede. Il bello – si fa per dire – è che devono avere speso un bel po’ di soldi per “riqualificare la via”, e con gli stessi soldi si sarebbe potuto fare un lavoro che sarebbe rimasto utile anche ai ciclisti. Ammetto che per farlo ci sarebbe dovuto essere almeno una persona tra committenti, progettisti e controllori che la bicicletta la usi per davvero.
Risultato? le rare volte in cui mi capita di percorrere via Padova continuerò ad andare sulla preferenziale, rischiando doppiamente la multa (sì, doppiamente: in presenza di una pista ciclabile, il codice della strada obbliga il pedalatore a usarla).
Aggiornamento: (18 giugno) Vedi qua per come la situazione è mutata.

Ultimo aggiornamento: 2007-06-14 14:42

ATM – Titolo non corretto

Oggi pomeriggio sono andato all’Avis a farmi salassare. Avevo anche da fare un giro nel primo pomeriggio, e a Milano stamattina pioveva forte: così ho dovuto lasciare la bicicletta a casa e andare coi mezzi. Fatti un po’ di conti, ho pensato che un biglietto giornaliero sarebbe stata la scelta migliore e così stamattina me lo sono comprato. Tutto bene fino a stasera, quando sono arrivato in piazzale Loreto, sono sceso, ho infilato il biglietto, e mi sono trovato spernacchiato con la scritta sul display “Titolo non corretto”. Controllo di averlo messo nella direzione giusta: niente da fare. Lo giro per vedere che sia effettivamente il biglietto giusto (con la storia che sono tutti con la stessa grafica, come le banconote USA): sì, è lui, e c’è scritto che è stato timbrato alle 8:23 del 7 giugno. Lo faccio vedere al tipo ATM nel gabbiotto, e mi fa entrare. Finita la donazione, arrivo a Piola, riprovo a inserire il biglietto – sono un ottimista nato, io! – continua ad essere un titolo non corretto, aspetto arrivi l’uomo ATM che con l’aria più tranquilla di questo mondo mi fa “ah, ma non c’è problema: basta passare nel varco abbonati”.
Avevo sentito parlare di problemi con i biglietti magnetici, e di per sé ATM stessa (andate in fondo alla pagina) ammette la cosa. Però qui la cosa mi pare esagerata: il biglietto era stato comprato dieci ore fa, ed era stato tenuto nel portafoglio insieme alle altre tessere. Tanto per fare un esempio, con il mio ultimo carnet avevo fatto la prima corsa il 9 maggio e l’ultima il primo giugno, e non era successo nulla: come del resto uno si sarebbe aspettato. Non è che ad esempio il bancomat si smagnetizzi ogni tre per due, no? A questo punto, comincio a capire come mai la sperimentazione del biglietto magnetico stia andando avanti da due anni senza essere ancora terminata.

Ultimo aggiornamento: 2007-06-07 21:48

tanta fatica per nulla

Stamattina mi sono svegliato (si fa per dire). Ci ho messo una vita per alzarmi. Ho fatto colazione. Alle 8:28, mentre stavo pensando come vestirmi smadonnando per la pioggia che mi avrebbe costretto a lasciare la bici a casa e prendere i mezzi, mi sono improvvisamente ricordato che oggi ci sarebbe stato sciopero ATM dalle 8:45.
Primo pensiero: ma quelli sono in grado di prevedere perfettamente il meteo con dieci giorni di anticipo? Secondo pensiero: e mo’? Mi vesto in tre nanosecondi, scopro mentre pulivo la cassetta delle gatte che una aveva cagato fuori – segno di un’incazzatura nei miei confronti che non sono riuscito a scoprire, prendo l’alcol, pulisco al volo, mi fiondo alla metro e timbro alle 8:42. La cosa va benissimo, visto che è vero che dalla gialla devo prendere la verde e poi la rossa, ma è anche vero che alle 8:45 parte l’ultimo treno dal capolinea e posso sfruttare il tempo di percorrenza. Arrivo a Pasteur, scendo, trovo il mio collega Paolo che mi fa “ma non l’hai letto? la Triplice ha revocato lo sciopero, quindi ci sono solo gli autonomi” che storicamente sono in minoranza tra i macchinisti della metro che pertanto rimane aperta.
Averlo saputo prima…

Ultimo aggiornamento: 2007-06-01 10:29