Archivi categoria: trasporti

Ognuno ha i suoi punti di vista

Il titolone in prima pagina di City di oggi spara “Il centro senz’auto è inutile – L’Aci contro i comun: serve solo a far soldi”. Andando a pagina 3, si possono leggere i conti della serva. Secondo l’Aci, infatti, «ogni vettura costa in media 13 euro al giorno solo di spese fisse», che moltiplicati per i 5,2 milioni di veicoli non euro4 che circolano (o non circolano più?) nei dieci maggiori comuni italiani si evince che «tenerle ferme costa inuilmente oltre 64 milioni al giorno».
Prendiamo pure per buoni tutti questi numeri. Com’è che Enrico Gelpi non prova nemmeno a immaginare che magari non è poi così necessario che ci siano tutte quelle auto? Non sono un luddista, ma mi pare che non sia poi così necessario dover arrivare fin proprio sotto l’ufficio, quando l’ufficio stesso è nel centro di una grande città. A parte poi che tanto sotto l’ufficio non ci riesci, a parcheggiare! D’altra parte, se persino il giornalista di City si è sentito di scrivere che la cifra era «forse un po’ esagerata», qualcosa vorrà pur dire. E poi l’Aci ci guadagna lo stesso, che l’auto sia ferma o no!

Ultimo aggiornamento: 2008-10-03 16:38

vorreste mica togliere parcheggi?

La prima pagina del dorso milanese del Corsera oggi strillava che le piste ciclabili in centro a Milano (quelle del progetto Raggi Verdi, tanto strombazzato l’anno scorso) non si faranno più. Motivo? Qualcuno si è accorto che per fare le piste ciclabili occorre togliere parcheggi alle auto. Potete leggere la storia su Vivimilano del Corsera; qui c’è una piantina con le piste ciclabili a rischio.
A dire il vero non c’è nulla di cui stupirsi. Milano è una città con le strade strette, e il centro di Milano ha strade strettissime. Nel resto dell’Europa non si sono fatti problemi: il centro resta chiuso alle auto private, e se vuoi arrivarci in macchina ti fermi ai parcheggi ai limiti del centro e paghi salato. A Milano invece si è scelto l’Ecopass, il che significa che se hai la macchina sufficientemente nuova non te ne cale nulla, e se ce l’hai vecchia basta pagare ed entri. Solo che i soldi non bastano, e quindi ti si invita a fermarti: sempre ovviamente pagando il giusto. Ergo, togliendo parcheggi il Comune rimane senza soldi, e Mestizia piange.
Mi meraviglio solo che non abbiano tirato fuori la scusa “tanto sono pochi i ciclisti che pedalano in centro”. Con la situazione attuale, bisogna essere pazzi e incoscienti per farlo… come me, insomma. Ma se ci fossero percorsi sicuri e un po’ meno dissestati di quelli odierni le cose magari cambierebbero…

Ultimo aggiornamento: 2008-09-22 11:09

lavori smarriti

Ieri sera, visto che mi trovavo su viale Monza all’altezza della Martesana, ho pensato di prendere la pista ciclopedonale che costeggia il canale. Sapevo che questa primavera era stata chiusa per lavori di rinforzo del ponte ferroviario, ma la data indicata per la fine dei lavori era il 15 giugno.
Come avrete immaginato (sennò perché avrei scritto questa notiziola?) è ancora tutto bloccato. In effetti il cartello continua ad esserci, e continua a indicare 15 giugno come data di termine lavori.
È possibile che io sia molto stordito, e i lavori in effetti dovessero terminare il 15 giugno 2009 (si sa, cosa volete sia un anno e tre mesi di lavori rispetto all’eternità, o anche solo all’autostrada Torino-Milano?) Ma ritengo più probabile che non solo siano tre mesi in ritardo, ma che a nessuno sia anche solo venuto in mente di correggere il cartello. Non mi metto a pensare alle penali: non sta bene mettersi a sghignazzare così da soli.
Ho provato a chiedere lumi scrivendo al comune di Milano. Vi farò (eventualmente) sapere.

Ultimo aggiornamento: 2008-09-09 10:21

tutti gli anni me lo dimentico

Martedì scorso (lunedì no) ero convinto fossero tutti tornati a Milano, o per la precisione per le strade di Milano (se se ne stanno davanti alla tv, in genere non mi danno fastidio).
Stasera mi sono accorto che non era vero. Tornare a casa è stata una tragedia, nonostante la bicicletta occupi davvero poco spazio. Oltre agli idioti che vedono perfettamente che non possono attraversare l’incrocio ma si mettono comunque in mezzo perché si sa, ogni tanto i miracoli avvengono e le auto davanti a loro possono venire inghiottite dal buco nero del CERN che ha lanciato una propaggine oltre lo spazio-tempo usuale, ci sono gli altri idioti che mettono le loro automobili nelle posizioni più adatte a un Car-masutra che a un parcheggio, e permettono agli idioti più sopra di mostrare le loro doti.
A parte tutto questo, quello che mi preoccupa è che ogni settembre scrivo un post così, e ogni settembre mi sono dimenticato di averlo scritto dodici mesi prima.

Ultimo aggiornamento: 2008-09-08 19:31

Nubifragio!

Stasera Anna e io siamo rientrati in tram a casa, prendendo il 7 da Precotto. Arrivati in Fulvio Testi, ha iniziato a grandinare bello forte – a casa ci siamo trovati il terrazzo allagato, tanto per dire, ma non è di questo che voglio scrivere.
Mentre stavamo per arrivare a casa e discutevamo se farci ancora un giro sul tram in attesa che spiovesse, il tram si è fermato. Dopo un po’ (noi eravamo in fondo) ci siamo accorti che il tranviere smarronava. Un ramo era stato strappato dall’albero e si era posato proprio sul pantografo, bloccando il tutto. Il tentativo dell’informatico (spegnere e riaccendere il tram, sperando che il pantografo si abbassasse liberandosi) non è servito a nulla; noi a questo punto siamo scesi, visto che la pioggia era calata, mentre il tram è rimasto fermo ancora per un quarto d’ora (lo intravedevo dalla finestra di casa).
Ecco un paio di foto (un po’ scure, ma il cielo era quel che era) del fattaccio.
[ramo sul pantografo] [ramo sul pantografo]

Ultimo aggiornamento: 2008-07-01 22:46

leggende metropolitane sugli ausiliari del traffico

Almeno secondo l’ACI, gli ausiliari del traffico possono dare multe per divieto di sosta anche a chi è parcheggiato in doppia fila o sui passi carrai, e non solo a quelli che non hanno pagato sulle strisce blu. E la cosa arriva addirittura dalla Finanziaria 1999 (D’Alema?). La logica dietro questo ampliamento delle loro competenze non fa una grinza, e di per sé mi trova d’accordo; mi chiedo solo come mai nessuno sembra saperlo. Forse che non lo sanno nemmeno gli ausiliari?
(e la cosa peggiore è che in effetti un ausiliario del traffico non può multare chi sosti “negli spazi riservati alla fermata o alla sosta dei veicoli per persone invalide”. Complimenti al legislatore)

Ultimo aggiornamento: 2008-06-25 13:56

stavolta i vigili hanno ragione

Leggo su Repubblica che i vigili di Verona hanno multato un ciclista perché stava telefonando mentre pedalava. Il tipo ha annunciato che avrebbe presentato ricorso, “partendo dal presupposto che il ciclista vada piuttosto assimilato a un pedone”; spero che non abbia la patente, perché altrimenti sarebbe meglio ritirargliela e fargli rifare l’esame, visto che il codice della strada è ben chiaro al riguardo. Naturalmente nulla di male a pedalare con un auricolare, esattamente come si può fare in macchina: ma tenere il telefono in mano, e quindi avere una sola mano sul manubrio, è chiaramente pericoloso. Ammetto che qualche volta ho peccato anch’io, ma in genere se mi chiamano mi fermo a lato della strada e parlo con calma: già è un rischio pedalare a Milano, non mi metto certo a cercare di farmi tranciare!
L’unica cosa che non mi torna è che la notizia è stata messa nella sezione “motori”. A rep.it hanno dei problemi, mi sa…

Ultimo aggiornamento: 2008-06-22 19:48

Treni nuovi, incapacità vecchie

Domenica Anna e io siamo andati da Chiavari a Genova: in treno, perché nessuno aveva voglia di impazzire a cercare parcheggio. Guardando gli orari, la soluzione più comoda sembrava essere un treno locale che ci metteva un’ora e un quarto a fare i quaranta chilometri, ma almeno non sarebbe dovuto essere in ritardo rispetto all’intercity che sarebbe partito mezz’ora dopo e arrivare un quarto d’ora dopo. Siamo arrivati in stazione, comprato i biglietti e saliti sul treno, che era uno di quelli nuovissimi, con tanto di monitor LCD che dava tutte le informazioni possibili, dalla velocità alla temperatura interna ed externa (“ext.” con la x, sì) alla possibilità di usare la toilette. Tutto è andato bene fino a Bogliasco, quando nel fermarsi in stazione il treno ha un piccolo scossone che mi ha un po’ stupito; manco a dirlo, a questo punto il treno si è fermato. Dopo una decina di minuti passa il controllore, gli chiedo che cosa è successo e lui fa “boh, il macchinista ha detto che c’è qualcosa che non va”. Il tutto mentre naturalmente il monitor continuava allegramente a scrivere che la fermata successiva sarebbe stata Genova Nervi e che il treno era assolutamente in orario. Vabbè, a un certo punto il macchinista ha deciso di fare control-alt-del, il treno si è spento per un attimo, e poi finalmente si è mosso. Solo che poi a Quinto si è dovuto fermare di nuovo… per far passare l’intercity. Insomma, la tecnologia è interessante, ma ha ancora parecchie pecche e soprattutto manca di coordinazione con l’elemento umano. Arrivando a Genova Brignole, dagli altoparlanti interni ci hanno comunicato che il treno aveva maturato (sic) un ritardo di tredici minuti, mentre il monitor ne dava diciassette. Ma tanto il risultato è il solito: treni in ritardo, e informazioni zero.

Ultimo aggiornamento: 2008-05-06 07:04