
Cos’è la meccanica analitica? È la messa in pratica di quanto espresso in teoria dai Principia Mathematica di Isaac Newton. I Principia per definizione danno dei principi di base da cui si può capire come si muove l’universo (ricordate che siamo ancora in un periodo meccanicistico). Poi però bisogna trovare le equazioni. Ha cominciato Eulero con il calcolo delle variazioni che serve a trovare le posizioni di equilibrio di un sistema; ma il grande lavoro è stato fatto da Lagrange con la sua Méchanique Analitique, seguito poi da Hamilton. In questo volume Paolo Caressa spiega quale è stato il loro approccio: mettere insieme i principi di conservazione (dell’energia per Lagrange, dell’azione per Hamilton) e le tecniche di analisi matematica di Leibniz e Newton per derivare le formule matematiche che descrivono il moto di un punto materiale, e che esulano dallo spazio tridimensionale classico: il moto di un punto infatti è definito a ogni istante da sei parametri, tre posizioni spaziali e le tre proiezioni della sua velocità, e quindi stiamo lavorando in R6. Tutto questo ha a sua volta portato a sviluppare una nuova branca dell’analisi, ma quella è un’altra storia.
Veronica Giuffré parla di Benoît Mandelbrot, matematico non convenzionale noto anche al grande pubblico per la sua divulgazione dei frattali; i giochi matematici sono infine miei e si basano sui numeri naturali, nella probabilità e nella fattorizzazione.
Paolo Caressa, Matematica – Lezione 57: Meccanica analitica, allegato a Gazzetta dello Sport e Corriere della Sera, €6.99 più il prezzo del giornale.
Ultimo aggiornamento: 2025-03-23 18:09



Ventuno parole, una per lettera dell’alfabeto, per descrivere quallo che è nato con l’avvento dei social media: una forma di vita “quasi vivente”, come recita il titolo. Ventuno brevi saggi, tutti con la loro bella bibliografia, dove si trattano diverse declinazioni dell’interazione tra umani e software. In media il volume è interessante, anche se la qualità come sempre in questi casi varia. Ho trovato belli il pezzo di David Weinberger sulla conoscenza e sulle due crisi epistemologiche arrivate con Internet e le intelligenze artificiali, quello su emoticon ed emoji (che hanno etimologie diverse!) di Gabriele Marino, quello sulle fake news di Anna Maria Lorusso, le curiosità sulla nuvole di John Durham Peters, i quorum di Francesco Raniolo, la traccia di Stefano Oliva e la zoonosi di Felice Cimatti. Una lettura interessante, insomma.
Bisogna dare a Clarke quello che è di Clarke: i suoi problemi raccolti in questo libro sono originali, e quindi apprezzabili già solo per questo. Inoltre anche Clarke è una di quelle persone che amano dare una caratterizzazione ai problemi che non sia semplicemente l’arido enunciato, ma sia un racconto al contorno. Però almeno per quanto mi riguarda le ambientazioni sono davvero esagerate, e mi hanno tolto molto del piacere nel risolvere i problemi.