(Il libro l’ho letto un anno e mezzo fa, ma mi sono accorto che non l’avevo mai recensito…)
Stephen Pyne si è specializzato nello studiare gli ecosistemi del fuoco, e i loro cambiamenti, da quando nella preistoria esso vinceva e gli ominini non potevamo fare altro che cercare di conservarlo a quando umanità e fuoco coesistevano – e magari si incendiava apposta una foresta per avere un campo concimato – a oggi, dove cerchiamo di nascondere il fuoco il più possibile anche se ogni tanto esso riesce comunque a sfuggire. Il punto di Pyne è che il fuoco, come e più dell’acqua, è un modellatore, e non possiamo pensare di far finta che non ci sia. È un punto di vista interessante, ma secondo me l’autore ha allungato un po’ troppo il brodo, riprendendo alcuni suoi vecchi articoli: probabilmente se si fosse accontentato di un saggio di 160 pagine anziché 240 sarebbe stato molto meglio. Buona la traduzione di Simonetta Frediani.
Stephen J. Pyne, Pirocene : Viaggio nell’età del fuoco, tra passato e futuro [The Pyrocene], Codice 2022 [2021], pag. 240, € 21, ISBN 9791254500217, trad. Simonetta Frediani – come Affiliato Amazon, se acquistate il libro dal link Bezos mi dà qualche centesimo dei suoi utili
Voto: 3/5
Ultimo aggiornamento: 2025-11-07 11:31
Livio Galla, a parte fare l’avvocato, è uno scrittore molto eclettico: in questa sua opera si è cimentato nel romanzo storico, partendo dalla storia di Alessandro Rossi che prese l’azienda laniera paterna e la fece diventare la più grande d’Italia (avete presente la Lanerossi?) pensando contemporaneamente al benessere degli operai, perché potessero lavorare più tranquilli. La storia intreccia fatti reali, anche se modificati (l’incontro tra Rossi e Garibaldi, o il soprano Teresita Stolzi la cui nascita è stata anticipata) con altri inventati, come la famiglia Sella e la loro sartoria le cui storie si intrecciano con quella dei Rossi. Sullo sfondo troviamo anche l’occupazione austriaca del Veneto: il lanificio Rossi si trova infatti a Schio. Il racconto è avvincente: unica pecca che ho trovato sono le note sui pensieri e comportamenti dei protagonisti, che sono un po’ troppo di maniera.
In questo libro Briggs presenta un gran numero di esercizi, che probabilmente almeno in Italia possono essere anche dati agli studenti degli ultimi due anni delle superiori. Ma la parte degli esercizì è forse la meno interessante (tra l’altro non tutti gli esercizi hanno una soluzione, anche se c’è la risposta e un “aiuto” che però a volte è inutile). Poi c’è una parte curiosa, i commenti a margine del testo. Ma ciò che è davvero interessante è la parte introduttiva dei capitoli, dove Briggs spiega come approcciare le varie di problemi. Uno studente brillante può sfruttare queste spiegazioni per imparare a risolvere i problemi: d’altra parte, i professori hanno invece un certo numero di problemi se vogliono fare delle verifiche.
La curiosità di questo libro sta nel fatto che è composto da due biografie parallele, quella di Feynman e quella di Wheeler.
Generalmente questi libretti Treccani, che nascono recuperando le voci dell’enciclopedia, non sono una gran cosa. Questo è invece una piacevole eccezione, ma il merito è ovviamente di Stefano Bartezzaghi, che non si è limitato a riprendere le voci che aveva scritto per l’enciclopedia ma ha aggiunto una parte iniziale che permette al lettore di metterle nel loro contesto, sia storico che geografico. Per esempio, è abbastanza noto che i cruciverba britannici (ma non quelli statunitensi, tipicamente) sono fatti in modo molto diverso da quelli italiani, ma non sono in molti a sapere che la cosiddetta “enigmistica classica” è una caratteristica solamente italiana. Un’ottima lettura.
La trilogia di Calvino la lessi quasi cinquant’anni fa, nell’edizione edulcorata per le scuole che andava di moda ai tempi. Passano i decenni, a mio figlio è toccata come lettura per le vacanze e così mi sono ripreso i libri in mano per verificare che leggesse davvero e non si facesse scrivere i riassunti da un LLM.
Cosa succede se quando la missione Apollo 8 sta arrivando sulla Luna sbatte contro la volta celeste, rompendola e trasformando il pianeta in un posto dove la kabbalah la fa da padrona e i GAFAM (che qui si chiamano Microprosopus, Gogmagog, Amalek, Countenance e Serpens) vendono i Nomi di Dio che fanno miracoli, mentre un Sottocomitato ONU verifica che nessuno li usi invano (cioè senza aver pagato il copyright)? Succede quello che leggerete in questo libro, nato dal blog di Alexander e poi rivisto per la versione in volume. Non è facile seguire tutti gli intrecci della storia, ed è ancora più difficile comprendere i giochi di parole: un’ottima conoscenza biblica e talmudica è sicuramente utile, e se proprio non ce la fate potete provare a chiedere aiuto sull’apposito subreddit. Altamente consigliato se volete passare un paio di mesi di piacevole – anche se a volte un po’ irritante – lettura.
Non garantisco sulla correttezza di quanto Vetere scrive riguardo alla parte tecnica di addestramento degli LLM. A me pare di sì, ma un mio amico era molto perplesso. Però non è quello il punto fondamentale di questo libro, bensì il vedere cosa sta dietro a questi modelli da un punto di vista filosofico. L’appunto che gli faccio è che almeno nella prima metà il linguaggio sembra spesso da iniziati: se voleva parlare ai filosofi probabilmente andava bene, ma noi poveri laureati in materie scientifiche facciamo una faticaccia. Come dicevo, però, il risultato finale merita, anche perché non è così comune trovare approcci di questo tipo.