Archivi categoria: rec-2020

I giochi matematici di PhiQuadro (libro)

Le gare matematiche a squadre sono piuttosto strane per chi non è abituato al genere: proprio perché nascono come collaborative, tendono ad avere una struttura particolare nella formulazione dei problemi. In questo caso (Sandro Campigotto, I giochi matematici di PhiQuadro, Scienza Express 2019, pag. 192, € 17,50, ISBN 9788896973738) stiamo parlando di problemi per le scuole superiori e le ambientazioni di Campigotto e dei suoi colleghi riprendono i classici della letteratura. In effetti i problemi spesso sono inseriti piuttosto a forza, ma è divertente leggere il dipanarsi della storia con i pirati di Mathpracem o il dottor Gulliver che seguono abbastanza fedelmente la storia che conosciamo, salvo alcune licenze poetiche. Come sempre, dopo i problemi ci sono le soluzioni, in alcuni casi con più dimostrazioni. Direi che è un libro abbastanza di nicchia, anche perché non sono poi così tanti a fare le gare matematiche :-)

Introduzione alla filosofia matematica (libro)

Cosa può fare uno mentre è in carcere a causa delle sue idee pacifiste? Per Bertrand Russell la risposta è stata ovvia: scrivere un libro “divulgativo” per spiegare quanto aveva formalizzato nei Principia Mathematica. Attenzione: stiamo parlando di un testo pubblicato più di un secolo fa. Nonostante il titolo (Bertrand Russell, Introduzione alla filosofia matematica [Introduction to the Mathematical Philosophy], Longanesi 2004 [1918, 1962], pag. 224, € 18,50, ISBN 9788830421448, trad. Luca Pavolini) quello che troviamo è una trattazione dei fondamenti della matematica. Dobbiamo ricordarci che Russell non è un matematico ma un logico. Questo significa – lo si vede anche nei testi di Gabriele Lolli – che i matematici sono considerati scienziati di serie B che hanno delle idee ma non sanno metterle bene in pratica. Significativa la frase con cui liquida la scelta di Dedekind di postulare che dai suoi tagli si ottengano gli irrazionali: qui poi entra anche in gioco l’ego di Russell che non è certo infimo. La traduzione di Luca Pavolini è corretta (salvo un paio di svarioni verso il fondo dove si deve essere annodato il cervello leggendo il testo, e non posso dargli torto), anche se si sente il mezzo secolo abbondante passato da quando l’ha scritta. Non posso infine dire nulla sulla prefazione di Odifreddi, perché ho letto la versione originale italiana del 1962.

Ultimo aggiornamento: 2021-02-26 15:56

_Caos_ (libro)

Scrivere un libro in coppia non è un’impresa semplice: non solo gli autori devono essere affiatati, ma occorre anche trovare un modo per amalgamare gli stili di scrittura. In questo caso (Marco Malvaldi e Stefano Marmi, Caos, Il Mulino 2019, pag. 209, € 15, ISBN 9788815280084) le cose direi che sono andate davvero bene. Marmi approccia la teoria del caos in modo chiaro ed efficace, mostrando qual è la differenza tra caos e caso a parte lo scambio di lettere; Malvaldi ci aggiunge la verve, con battute sdrammatizzanti che dovrebbero far sopportare il testo anche a chi scappa davanti alla matematica. Il libro è insomma un ottimo modo per imparare qualcosa in più della matematica del Novecento, che di solito è impossibile per i non addetti ai lavori. Poi è chiaro che se uno compra il libro perché ha visto il nome di Malvaldi e pensava di trovare racconti come quelli del Bar Lume – come si può leggere in un paio di recensioni su Amazon – allora ha completamente sbagliato la scelta…

The Truth about Archie and Pye (ebook)

Ero incuriosito da questa serie di “mathematical mysteries”, così ho provato a prendere il primo libro della serie (Jonathan Pinnock, The Truth about Archie and Pye , Farrago 2018, pag. 306, € 1,99, ISBN 9781788421072). Sono rimasto deluso. Il problema non è che di matematica ce ne sia poca: mi sta benissimo che sia solo un pretesto, con i manoscritti di due fratelli matematici – anzi le note ai margini, i Marginalia – che conterrebbero le soluzioni ai più grandi problemi irrisolti di teoria dei numeri. Non è neppure il susseguirsi di eventi francamente assurdi: figuriamoci se io sono il tipo da preoccuparsi di queste quisquilie. Quello che non sono proprio riuscito a sopportare, e lo si vede dal tempo che ho impiegato per arrivare fino in fondo al libro, è la rappresentazione del protagonista, che lavora come PR ma pare più che altro un Mr Bean. Io avrò chiaramente dei limiti, ma quella è una cosa che non sopporto proprio. Verso il termine del libro in effetti alcuni pezzi del puzzle riescono a mettersi insieme in modo magari rocambolesco ma almeno valido; però non mi viene affatto voglia di prendere i volumi successivi della serie.

Two Trains Leave Paris (libro)

Questo libro (Taylor Marie Frey e Mike Wesolowski, Two Trains Leave Paris : Abrams 2019, pag. 175, $ 19,99, ISBN 9781419732744) ha un approccio alla matematica elementare piuttosto peculiare, con Taylor che controbatte ai peana di Mike per la matematica mostrando come nella vita le cose siano ben diverse. Vi riporto una domanda, per darvi un’idea di quello che intendo. Quando gli si chiede quanti anni ha, il professor Newman risponde “Se li quadruplichi e togli due, ottieni 110”. (a) Quanti anni ha? (b) Perché il professor Newman parla così? (la risposta a (b) è “Perché gli riesce difficile aprirsi alla gente”) Oppure c’è un classico word problem, con due amiche che partono ciascuna con una quantità x di soldi e comprano un po’ di bottiglie di vino. Alla domanda “qual è l’espressione che corrisponde ai soldi che hanno alla fine” le risposte sono (a) x – (3(40)+5(55)); (b) 2x-95; (c) 2x+95; (d) “Si vive una volta sola” (risposte corrette: (b) e (d)). Non sono certo che il libro vi insegnerà a risolvere i problemi matematici, anche perché in poche pagine si passa dall’algebra di base alla trigonometria e all’analisi matematica; ma vi rivelerà la fondamentale interconnessione di tutte le cose e soprattutto vi ricorderà che non è detto che a una domanda bisogna sempre rispondere in modo matematicamente corretto. Ah, se il cognome Frey vi fa venire in mente Glenn Frey degli Eagles avete proprio ragione: era suo padre.

Scrivere di scienza (libro)

Io scrivo molto. Probabilmente scrivo troppo. Ma non mi sono mai preoccupato di studiare come scrivere meglio… e sono certo che in parecchi diranno “e si vede!” Non so se sarò mai in grado di migliorarmi più di tanto, ma ogni tanto provo a vedere cosa propongono gli altri. In questo caso (Daniele Gouthier, Scrivere di scienza Codice 2019, pag. 172, € 16, ISBN 9788875788001 ) c’è un ottimo punto di partenza: Daniele Gouthier non parla infatti semplicemente di “come si scrive”, cosa che spero di sapere abbastanza, ma di come scrivere di scienza. Ma anche questo è un tema troppo ampio, e infatti Gouthier comincia a ricordare che divulgare e comunicare sono due cose ben diverse tra di loro, spiegando come questo significhi molto in termini della scrittura. Non bisogna poi mai dimenticare che dall’altra parte abbiamo il lettore: se non pensiamo a lui corriamo il rischio di produrre testi belli ma non toccati da nessuno. La scienza ha poi il problema ulteriore del dover cercare un equilibrio tra la correttezza e la comprensibilità; non è facile né si può sperare che sia sempre lo stesso, il che significa che bisogna sempre stare attenti. Il libro contiene al suo interno molti esercizi (che io ovviamente non ho svolto…) e una serie di “Piccole buone abitudini”, che invece ho centellinato. In definitiva, vale la pena di leggerlo anche da parte di chi non intende scrivere, tantomeno di scienza; servirà a smascherare chi anziché comunicare o divulgare vuole solo lanciare i suoi proclami.

Ultimo aggiornamento: 2021-01-10 21:55

Terra e spazio vol. 3 (rivista)

Terzo volume della raccolta dei racconti di Arthur Clarke, qui (Arthur C. Clarke, Terra e spazio vol. 3, Urania Collezione 199, pag. 309, € 6,90, trad. vari) troviamo probabilmente il periodo migliore del Clarke scrittore di racconti, con testi dal 1956 al 1958 più un paio fino al 1960; poi lo scrittore, come del resto tanti altri, è passato ai romanzi. Rispetto ai primi volumi, la Luna continua a essere molto gettonata, ma direi che molti racconti prendono spunto da fatti di cronaca che Clarke trasfigura da par suo. I racconti che mi sono piaciuti di più sono stati Tre per la Luna, Pacifista (al netto del massacro della “traduzione” di Ginetta Pignolo: e per fortuna che Franco Forte nell’introduzione afferma che sono state rifatte le traduzioni approssimative…), I prossimi inquilini, Guerra Fredda, Amore cosmico, I canti della terra lontana, Un leggero caso di insolazione; se leggete il libro, capirete come io preferisca il Clarke umorista a quello più tecnico… come l’ultimo dei raccontini di Tre sulla Luna che predata di dieci anni la canzone beatlesiana Taxman. Come dicevo, purtroppo la traduzione è spesso approssimativa, ma anche l’editing lo è: ogni tanto manca qualche connettivo, come se il testo non fosse stato riletto prima della pubblicazione, e questo capita anche con le traduzioni moderne di Enzo Verrengia.

Ultimo aggiornamento: 2021-01-10 21:51

Obiettivo Matematica (libro)

D’accordo. Secondo Julia Collins chiunque può diventare un matematico, anche se io preferisco dire che può apprezzare e usare la matematica senza spaventarsi. Però questo libro (Julia Collins, Obiettivo Matematica [Get Smart: Maths], Scienza Express 2019 [2018], pag. 221, € 18,90, ISBN 9788822068866, trad. Eva Filoramo) non è esattamente quello più adatto. L’idea non è affatto male: ciascuna delle 50 sezioni parte con una citazione e una rapida spiegazione, seguita da cinque quiz: segue la trattazione in dieci punti, tre curiosità “per far finta di sapere” e le risposte. Probabilmente avrete capito qual è il problema: come nel letto di Procuste, dare lo stesso spazio ad argomenti più facili e altri impossibili da spiegare in breve rende difficile seguire il tutto, nonostante l’ottima traduzione della mia amica Eva Filoramo. In molti casi io ho capito quello che Collins spiegava perché ne sapevo già qualcosa: nei più ostici – non solo Navier-Stokes ma anche omotopia e omologia – sono rimasto al livello di partenza. Alcune volte le sue definizioni mi parevano anche imprecise… In definitiva, può andare bene solo per chi vuole avere un rapido resoconto senza preoccuparsi troppo dei dettagli.