Archivi categoria: rec-2005

_Scorciatoie nello spaziotempo_ (libro)

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Questa raccolta (AA.VV., Scorciatoie nello spaziotempo [Year’s Best SF 7], – Millemondi estate 2005 (40), pag. 491, €5.10, EAN 977-1123076005) in originale si chiamava Year’s Best SF 7 e come dice il nome stesso contiene una selezione di racconti, usciti per la precisione nel 2001. Ho trovato generalmente i testi di ottima qualità, anche perché non seguono i canoni a cui siamo abituati. Una menzione particolare va a “Charlie’s Angels” di Terry Bisson, poliziesco-horror; “La misura di tutte le cose” di Richard Chwedyk, quasi lirico con questi suoi dinosauri giocattolo; “Resurezione” di Davis Morrell, con una specie di cortocircuito temporale; e “Il massimo della vita” di James Morrow, puro assurdo. Ma in genere tutto si lascia leggere con molto piacere, cosa che non sempre al giorno d’oggi capita.

Ultimo aggiornamento: 2005-10-28 15:44

La fabbrica di cioccolato (film)

Ho deciso. Tim Burton è troppo bravo. Ha preso una favola – che adesso penso che mi andrò a cercare – e l’ha trasportata perfettamente sullo schermo. Non è banale riuscire a mantenere il manicheismo insito nelle fiabe, con i caratteri che devono essere tagliati con l’accetta, senza scadere nella farsa. Sicuramente gli effetti digitali aiutano: quando stamattina ho scoperto che Deep Roy ha fatto tutti gli Umpa-Lumpa, ho finalmente capito come mai sembravano tutti uguali. Sicuramente Johnny Deep Depp ci ha messo del suo: un gigione come Robin Williams qui non sarebbe stato adatto, mentre la sua recitazione è sempre asciutta il giusto. Ma ribadisco: il tutto è stato magnificato dalla poesia dietro la macchina da presa. Film da guardare, possibilmente al cinema.

Ultimo aggiornamento: 2005-10-17 11:06

<em>Io, l'erede</em>

Pièce scritta nel 1942 da Eduardo basandosi a suo dire su un aneddoto realmente accadutogli, la storia racconta di Ludovico, che torna in patria per reclamare la sua “eredità”: il padre infatti aveva vissuto come beneficato di una famiglia, e lui ritiene di avere diritto ad avere lo stesso posto. Detta così, la cosa sembra essere assurda, e probabilmente lo è anche: però la commedia è molto amara, con Ludovico che mostra impietosamente come le relazioni fossero molto più complicate di quanto sembrasse all’inizio. Eppure Ludovico non ce la fa ad uscire dalla spirale, e l’unica che romperà questo ricorso storico sarà la giovane Bice, anch’essa mantenuta dalla famiglia.
La commedia, come ho detto, è molto bella. Però ho una serie di appunti da fare sulla regia. L’inizio è troppo lento, addirittura scolastico nella recitazione: deve entrare Leopoldo Mastelloni nella parte di zia Dorotea per riuscire a fare partire davvero la scena. I cambi scena con i due domestici che fanno una specie di balletto sono poi francamente inutili, e di nuovo rallentano il flusso. Ciò detto, oltre a Mastelloni c’è da sottolineare la bravura di Geppy Gleijeses come Ludovico Ribera: recitazione da “cattivo” e rompipalle, proprio quella che ci voleva per colpire il pubblico. Memorabile il duetto con Umberto Bellissimo nella parte dell’avvocato. Gli altri interpreti, a parte Margherita di Rauso che anche in una piccola parte come quella di Caterina è riuscita a distinguersi, non mi hanno detto molto. Marianella Bargilli (per i gossippari: è la compagna di Gleijeses, e ha partecipato al Grande Fratello 3 – qualcuno credeva ancora venissero tutti dalla strada?) era partita molto bene come Adele, ma nel secondo atto le poche apparizioni mi sono sembrate meno incisive; Gabriella Franchini – Margherita non mi è proprio piaciuta; quanto a Valentina Tonelli, le do il beneficio del dubbio in quanto debuttante, e perché nelle prime scene si era mossa bene.

Ultimo aggiornamento: 2005-10-09 17:48

<em>A Hat full of Sky</em>

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Seconda storia con Tiffany Aching, i Wee Free Men e, stavolta non semplicemente come guest star, Granny Weatherwax. Uno spinoff del Discworld, insomma. Devo però dire che stavolta (Terry Pratchett, A Hat full of Sky, Corgi 2005 [2004], pag. 352, Lst 6.99, ISBN 0-552 55264-X) Pratchett è al suo meglio, mescolando con la sua usuale abilità la parte per così dire della classica quest dei libri fantasy con la sua propria esposizione morale, in una miscela che scorre sempre velocemente senza essere pedante. È interessante vedere come quella che sembrerebbe la vittoria finale dei “buoni” non lo è ancora affatto, perché non basta vincere il “cattivo”, ma occorre anche comprenderlo. Se devo fare un appunto, mi preoccupa un po’ la harrypotterizzazione di Pratchett, con l’insistenza su un semplice strumento come lo shimble, cosa piuttosto al di fuori del suo stile. Hex ovviamente non conta :-)

Ultimo aggiornamento: 2005-10-07 16:33

Viva Zapatero! (film)

Beh, posso fare mia l’ultima battuta, pronunciata da un sintetizzatore vocale dopo la fine dei titoli di coda (ah, perché è stato caldamente ringraziato Feltri?): “non mi ha fatto per nulla ridere”.
Diciamo che è stato un utile ripasso di cose che sapevo già, con le perle maggiori nel vedere quello che hanno detto i politici di sinistra, da Violante a Petruccioli: dai contorsionismi verbali alle affermazioni assolutamente da paura. Ma già il concetto “non è la satira che deve fare informazione”, se ci si pensa, è completamente illogico, non fosse altro che perché in questo modo sei tu ad avallare il fatto che il satirico stia facendo informazione.
Ah, il titolo nasce perché Zapatero non appena eletto ha abrogato la legge che faceva eleggere la direzione della TV di stato dal primo ministro. Magari lo si fa anche da noi…

Ultimo aggiornamento: 2005-09-30 23:31

<em>La musica in cento parole</em>

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Il sottotitolo di questo libro (Arrigo Quattrocchi, La musica in cento parole, Carocci – Quality Paperbacks 2003, pag. 138, € 12, ISBN 88-430-2638-0) è “un piccolo lessico”. Effettivamente Quattrocchi, critico musicale del Manifesto, ha voluto condensare in cento lemmi principali, e 132 secondari, il lessico della musica classica, pensando al pubblico magari anche di buoni studi ma figlio della cultura italiana che si è sempre preoccupata di tenere l’insegnamento musicale bene in disparte. Viene così evitato l’uso di un qualsiasi pentagramma, mentre viceversa sono spesso evidenziate le somiglianze tra l’uso comune di un termine, si pensi ad esempio ad “armonia”, e quello musicale. Il libro insomma non può certo considerarsi una storia della musica, ma quello non è certo lo scopo che si propone, mentre invece raggiunge pienamente quanto dichiarato nell’introduzione.

Ultimo aggiornamento: 2005-09-28 10:24

Museo di arte contemporanea di Rivoli

Visto che come ho scritto eravamo a Torino per un battesimo, prima di tornare a Milano Anna e io siamo andati a vedere il Museo di arte contemporanea a Rivoli. Premetto che io ero stato spesso fino al Castello, ma avevo accuratamente evitato di entrare al museo; inoltre avevo sempre lasciato l’auto ai piedi della collina camminando per l’isola pedonale, tanto che ho avuto dei problemi a trovare la strada per salire in cima.
Il castello è indubbiamente molto bello, e infatti Anna che non l’aveva mai visto è rimasta estasiata. Come è capitato spesso per le residenze dei Savoia, non era mai stato finito per mancanza cronica di soldi unita a una certa qual tirchieria, e inoltre nel diciannovesimo secolo era anche stato adibito a caserma. I restauri hanno deciso di fare un’opera di rottura, costruendo delle parti in vetro e cemento al posto di quelle mancanti. A dirlo così sembrerebbe una schifezza, invece il risultato è davvero piacevole. Anche la caffetteria non è male, e ha dei prezzi civili, a differenza del ristorante che a vedere la carta sembra essere una di quelle cose di gran lusso.
Ah: domenica era la Giornata del Patrimonio, e così il biglietto di ingresso era gratuito, il che non ha fatto certo male. Non che comunque ci fosse moltissima gente, e molti dei presenti non erano italiani. Ad ogni modo, le sale del primo piano (il secondo era chiuso perché in allestimento) avevano opere che io ho trovato per la maggior parte francamente inutili, anche se devo riconoscere che c’erano un paio di chicche molto piacevoli. Lo so, il mio orizzonte culturale è limitato, Anna me lo dice sempre; anche nelle opere video esposte al terzo piano ce ne sono state alcune che a me sembravano tanto i filmini che puoi fare in spiaggia – occhei, non c’erano i bagnanti in costume, ma nulla di più – insieme ad altri lavori che magari non mi piacevano ma avevano almeno un senso artistico. La cosa che però mi ha stupito di più è che tra gli scultori c’era un solo artista nato nel 1954, e tutti gli altri erano nati prima del 1950. A questo punto mi chiedo dove la mia generazione, per non parlare dei trentenni, può esporre. Ci sarà forse un museo d’arte postcontemporanea?

Ultimo aggiornamento: 2005-09-27 16:24

<em>Sports</em>

Si definisce “Free press del lunedì e del giovedì”, esce a Roma e Milano, ed è arrivato al numero sei, anche se questa di oggi è la prima copia che io provo a prendere. Il colophon non dice molto, se non che la pubblicità è curata dal Sole-24 ore che magari è anche quello che mette i soldi per il giornale gratuito (ah, da pagina di pubblicità in fondo ho scoperto che esiste il mensile “Il Sole-24 ore Sport”, e che è già partito nel 2000…) e che gli indirizzi email rimandano a un sito al momento inesistente, il che non è poi la fine del mondo. A proposito di pubblicità: ci sono sei pagine piene su 24 della foliazione, più tre moduli più piccoli per un totale di altra mezza pagina abbondante.
Il font utilizzato è sempre con le grazie, come del resto negli altri quotidiani gratuiti: non è però un classico Times Roman, e soprattutto l’interlinea mi pare leggermente maggiore, dando un’impressione di vuoto indipendente dal contenuto degli articoli. Come ci si può aspettare, metà del numero è dedicata al calcio, stranamente solo di serie A anche se la cosa si può spiegare con la diffusione che non tocca città con squadre in B o C/1. Occorre però dire che gli altri sport sembrano trattati abbastanza bene: ad esempio c’è un articolo sulla vittoria della Grecia negli europei di basket, che tutta la stampa italiana ha snobbato non appena la nostra nazionale è stata eliminata. Insomma, potrebbe essere peggio :-)

Ultimo aggiornamento: 2005-09-26 12:01