Nelle prime righe di questo libro Hayes scrive “la matematica è troppo divertente per essere lasciata solo ai matematici”. Aggiunge inoltre che lui non è un cittadino di Matelandia, ma una persona che si è trasferita lì e ha cercato di comprendere usi e costumi dei suoi cittadini. In effetti la sua formazione è più da informatico, tanto che negli anni ’80 teneva la rubrica di Computer Recreations sullo Scientific American, mentre ora scrive su American Scientist. Lo troviamo così a dissezionare il famosissimo aneddoto di Gauss bimbetto e la somma della serie di numeri trovata al volo, tracciando le innumerevoli versioni per capire come il folklore matematico abbia man mano abbellito la storia; nel frattempo spiega come la differenza tra l’approccio del giovane Carl Frederick e quello di un programma al computer abbia ripercussioni importanti. Ma molte di queste meditazioni matematiche, pur non entrando a fondo nella teoria sottostante, sono davvero interessanti: segnalo quella sui numeri quasicasuali, sullo spettro del Riemannio (una correlazione a prima vista inimmaginabile tra gli zeri della zeta di Riemann e gli spettri degli elementi chimici), su un modo alternativo alla virgola mobile di memorizzare i numeri su un computer, che permette di aumentare l’ampiezza dei numeri rappresentabili conservando una estrema precisione nei valori prossimi allo zero, e soprattutto il gioco di Zenone. Una gioia per appassionati e semplici turisti!
(Brian Hayes, Foolproof : and Other Mathematical Meditations , MIT Press 2017, pag. 248, $24,95, ISBN 9780262036863)
Voto: 5/5