Archivi categoria: rec-2017

_Richard – Missione Africa_ (film)

Tanto per cambiare, un film di animazione. Questo Richard – Missione Africa è una coproduzione tedesco-belga-lussemburghese(!)-norvegese(!!), girato in inglese (Richard the Stork è il titolo originale) e uscito senza alcun clamore almeno in Italia. La storia è piuttosto standard: un passero i cui genitori sono stati mangiati prima che lui nascesse viene allevato da una cicogna e si crede quindi cicogna. Solo che quando lo stormo deve migrare in Africa lui viene lasciato nel nord della Germania, e quindi decide di raggiungere gli altri, aiutato da un gufo pigmeo e un parrocchetto ciascuno con i suoi problemi.
Alcune scene sono abbastanza inutili, come il passaggio a Sanremo per un improbabile Festival autunnale e lo sketch con il corvo siculo Corvoleone; in compenso la running gag dei piccioni connessi sui fili della corrente è fenomenale. La grafica mi lascia sempre a bocca aperta, soprattutto poi in questo caso in cui per ovvie ragioni di trama ci sono molte viste dall’alto, “a volo d’uccello”. Diciamo che se avete bambini potete tranquillamente farglielo vedere.

Ultimo aggiornamento: 2017-05-22 09:48

_Biscotti e radici quadrate_ (libro)

A me piacerebbe sapere chi decide i titoli dei libri. La versione originale britannica di questo libro (Eugenia Cheng, Biscotti e radici quadrate : lezioni di matematica e di pasticceria [Cake Custard and Category Theory], Ponte alle Grazie 2016 [2015], pag. 390, € 20, ISBN 9788868332501, trad. Laura Serra) mette esplicitamente nel titolo un concetto matematico avanzato: la teoria delle categorie. Già nell’edizione americana si sono spaventati, e hanno scelto un titolo con un trito gioco di parole (“How to Bake a Pi”) con un sottotitolo (“The Mathematics of Mathematics”) che pur non parlando di teoria delle categorie ne dà una descrizione. In italiano qualcuno deve aver pensato che la matematica fa più paura di un film dell’orrore, e siamo così arrivati a “Biscotti e radici quadrate”, dove le radici quadrate non c’entrano assolutamente nulla.
Anche se la seconda parte di per sé parlerebbe della teoria delle categorie, abbiamo più che altro uno spot pubblicitario su quante belle cose ci si possono fare: la cosa ha senso, perché il campo è comunque troppo astratto per spiegarlo in un’opera divulgativa. Meglio la prima parte, che cerca di dare un approccio alla matematica diverso da quello scolastico guardando più a quello che vuole fare la matematica anziché quello che fa. Non è del resto un caso che Cheng abbia deciso di insegnare matematica astratta agli umanisti, né sono un caso le ricette di dolci all’inizio dei capitoli, ricette che servono appunto per mostrare analogie di solito nascoste agli studenti con le strutture matematiche. Laura Serra ha tradotto scorrevolmente un libro che a mio parere può essere letto da tutti senza troppi patemi.

_Il mistero del suono senza numero_ (libro)

Forse ricorderete che Flavio Ubaldini aveva pubblicato per la collana di 40K due ebook che raccontavano in modo romanzato la scoperta dell’armonia e dell’irrazionalità della radice quadrata di due da parte dei pitagorici. Ora il materiale, opportunamente ampliato, è diventato un libro di carta (Flavio Ubaldini, Il mistero del suono senza numero : Pitagora e la musica dell’Universo, Scienza Espress 2017, pag. 144, € 14, ISBN 9788896973349) per i tipi di Scienza Express, così anche chi ama l’odore delle pagine può finalmente essere contento.

Leggendo il racconto, oltre che divertirvi, potrete farvi un’idea di come funziona il metodo scientifico: si formula un’ipotesi e si fanno esperimenti per vedere se essa regge alla prova dei fatti. Meglio ancora, potrete scoprire il Vero Problema dello scienziato: cosa deve fare se scopre che il punto fondante della propria teoria si dimostra errato? La risposta non è affatto scontata, come leggerete, come sarà una sorpresa scoprire qual è il suono senza numero – e accorgersi che in effetti è davvero così.

Ultimo aggiornamento: 2017-05-26 10:29

_Domare l’infinito_ (libro)

Di libri sulla storia della matematica ce ne sono tante, ognuna con il suo taglio: per esempio Carl Boyer ha un approccio più tecnico, mentre Morris Kline è più sul versante filosofico. Il guaio è che in entrambi i casi gli autori presuppongono che il lettore abbia una conoscenza abbastanza buona della matematica per non perdersi all’interno del testo. In questo libro (Ian Stewart, Domare l’infinito : Storia della matematica dagli inizi alla teoria del caos [Taming the Infinite], Bollati Boringhieri 2016 [2009, 2011], pag. 376, € 14.50, ISBN 9788833927985, trad. Angela Iorio) Ian Stewart sceglie un approccio diverso: non può naturalmente eliminare tutta la matematica, ma cerca di ridurla al minimo indispensabile, e soprattutto preferisce un approccio non lineare ma più attento ai vari temi, anche usando terminologie e simboli che non sarebbero apparsi se non molto tempo dopo ma sono più comprensibili ai contemporanei.
Purtroppo il tentativo di Stewart di rendere il testo più accattivante per chi non è matematico, soprattutto nei primi capitoli – andando avanti ha rinunciato, e secondo me il testo ci ha guadagnato parecchio – non rende un buon favore alla materia; e la traduzione di Angela Iorio non migliora le cose, tra le “funzioni strane” e molte altre frasi il cui significato si può intuire solo se si sa già di che si parla. Un peccato, perché l’approccio poteva avere senso per un pubblico colto ma non matematico.
[NOTA: io ho letto l’edizione 2011. Non so se gli errori sono stati corretti successivamente]

Ultimo aggiornamento: 2017-05-13 12:23

_2Dee_ (libro)

Ho più o meno capito quale sarebbe la trama di questo libro (Robin Wyatt Dunn, 2Dee, John Ott 2017, pag. 481, ISBN 978194083093) ma non è stato per nulla facile. Le parti in cui la storia viene sviluppata sono poche e sparse; nel mezzo c’è una quantità di testo onirico (stream-of-consciousness, dicono gli altri commentatori che ne sanno di più), o forse no. Alcuni personaggi sono presentati in modo diverso in sezioni diverse del libro, e non sono riuscito a capire il perché. D’accordo che è il sequel di un altro suo libro, ho poi scoperto; ma non credo che avrei capito qualcosa in più anche se fosse stato il primo.
Ad ogni modo, il vero protagonista del libro non è John Dee, o il suo “figlio intelligenza artificiale”, o le due razze aliene che sono arrivate sulla Terra, ma la città di Los Angeles. Le scene in cui Dunn parla della città sono quelle che ho di gran lunga preferito. In definitiva, è un libro per persone che più che una storia ben sviluppata preferiscono un bombardamento di immagini.

_Storie che contano_ (libro)

Occhei, la matematica non vi piace. È un vostro diritto, e ci mancherebbe altro. In questo caso vi do una buona notizia: nonostante lo pseudonimo degli autori, qui (Rudi Mathematici, Storie che contano, Codice 2017, pag. 164, € 16, ISBN 9788875786724) potete lasciare perdere tutta la parte matematica (che non è nemmeno poi tanta…) del testo, e divertirvi lo stesso. Troverete dialoghi immaginari tra matematici e non, ambientati tra l’Arabia dei primi secoli dopo l’Egira e una ventina d’anni fa: sì, tecnicamente i racconti servirebbero per ambientare i problemi proposti al lettore, ma è chiaro che è tutto un trucco, perché come nei gialli di Ellery Queen l’unico modo per capire che bisognerebbe dare la risposta è accorgersi che ci sono tre asterischi *** prima che la risposta in questione sia spiattellata al lettore distratto, dissattento o disnumerico. Oggettivamente non viene nemmeno voglia di fermarsi, prendere carta, penna ed eventualmente foglio elettronico per fare i conti: è molto più divertente vedere subito come va a finire. Poi se proprio siete pedanti i racconti hanno un’appendice dove i Rudi Mathematici spiegano cosa c’è di vero e cosa di inventato nelle loro ambientazioni: insomma potete persino farvi una cultura da sfoggiare in società. Che volete di più dalla vita?
(P.S.: a maggio il libro è anche in edicola, allegato a Le Scienze. Magari vi conviene prenderlo così, ma non dite che ve l’ho detto)

_Behind the Mask_ (ebook)

[Ho ricevuto il libro con il programma Early Reviewers di LibraryThing]

L’idea alla base di questa antologia di racconti è semplice: cosa fanno i supereroi (e i supercattivi…) quando non stanno facendo il loro lavoro? Potreste dire che già dai tempi dei supereroi Marvel – L’Uomo Ragno è il primo che mi viene in mente – si parla anche della loro vita normale, ma almeno per come la vedo io quello è solo lo sfondo per far risaltare meglio le loro avventure. In questa antologia (Tricia Reeks e Kyle Richardson (ed.) Behind the Mask : A Superhero Anthology, Meerkat Press 2017, pag. 290, € 5,99, ASIN: B01MDMXV6F) i superpoteri sono lo sfondo, e possiamo leggere racconti sui problemi di andare a fare la spesa senza essere riconosciuti, di avere l’Alzheimer, o anche di scoprire come e perché i supereroi non ci sono più e sono rimasti intrappolati nei fumetti.

Tra i venti racconti non me ne sono per nulla piaciuti solo due, il che è un grande risultato per un’antologia. Quelli che mi sono piaciuti di più sono Destroy the City with Me Tonight (Kate Marshall), Pedestal (Seanan McGuire), As I Fall Asleep (Aimee Ogden), Inheritance (Michael Milne), Quintessential Justice (Patrick Flanagan), Salt City Blue (Chris Large), The smoke means it’s working (Sarah Pinkster), The beard of truth (Matt Mikalatos), Over an Embattled City (Adam R. Shannon). In definitiva, un libro da leggere (se vi piacciono i supereroi, ovvio!)

Ultimo aggiornamento: 2017-05-01 11:06

_Kon-Tiki and I_ (libro)

Quello del Kon-Tiki è stato un progetto per dimostrare la possibilità tecnica di raggiungere le isole della Polinesia partendo dalle coste del Perù con una zattera, sfruttando le correnti oceaniche: un “mostra e dimostra” all’ennesima potenza. Erik Hesselberg è stato uno dei marinai della spedizione, e ha scritto questo libro (Erik Hesselberg, Kon-Tiki and I ,Harcourt Brace 1994 [1951, 1970], pag. 71, ISBN 9780153022555), in un inglese molto semplice e quindi adatto per i bambini. Devo confessare che nonostante i simpatici disegni dell’autore io non sono riuscito a trattenere i miei settemezzenni leggendogli e traducendogli in tempo reale il libro: è un peccato, perché credo che proprio perché è una storia vera sia qualcosa di importante. Ad ogni modo anche i grandi lo possono trovare una lettura piacevole.

Ultimo aggiornamento: 2017-05-01 18:22