“Che cos’è la scienza?” Questa domanda non fa parte della scienza, ma della filosofia della scienza. Quindi, come per tutta la filosofia, la risposta finale è “boh”. La cosa più divertente di questo libro (Alan Chalmers, What Is This Thing Called Science?, Hackett 2013 [1976], pag. 282, $23, ISBN 9781624660382, link Amazon) sono le introduzioni alle varie edizioni. Nella prima, un allora giovane Chalmers spiega che aveva scritto il libro perché non aveva trovato nessun compendio. Nella seconda, spiega che si è riletto il libro e si è accorto che la prima metà era da rifare. Nella terza, spiega che si è riletto il libro e si è accorto che la seconda metà era da rifare. In questa quarta edizione, per fortuna, ci sono solo modifiche minori… A parte questo teatrino e parlando seriamente, il libro è scritto in stile “filosofico”, nel senso che le varie posizioni (quelle note di Popper e Kuhn, quell meno note di Lakatos e Feyerabend, quelle per nulla note dei bayesiani e degli sperimentalisti estremi) sono mostrate nelle loro forze e sopratutto debolezze. Come capita sempre in filosofia, nessuno di questi sistemi ha le risposte definitive: ognuno di essi parte da qualcuno degli esempi tipici usati in questo campo (sono in definitiva sempre gli stessi…) scegliendo quelli che si attagliano meglio. Il mio sospetto è che gli scienziati facciano scienza per conto loro, senza stare a considerare la filosofia; le rivoluzioni scientifiche, o se preferite i cambiamenti di programma, avvengono per ragioni completamente casuali. Ma in ogni caso è bello scoprire che cosa potrebbe esserci dietro.
Ultimo aggiornamento: 2018-01-14 17:59