Questo breve saggio di von Neumann (John von Neumann, Computer e cervello [The Computer & the Brain], Il Saggiatore 2014 [1958, 2000, 2010], pag. 140, € 14, ISBN 978, trad. Paolo Bartesaghi) nasce come una serie di lezioni che il grande matematico avrebbe dovuto tenere a Yale: la sua malattia gli impedì non solo di presentarle ma anche di terminarle e controllarle (Paolo Bartesaghi nella traduzione segnala un paio di punti in cui i risultati delle operazioni matematiche sono banalmente errati). Io non sono così d’accordo con i peana delle prefazioni alla seconda e terza edizione del libro sulla visione del funzionamento del cervello: al più si può affermare che se le cose stanno davvero così allora negli ultimi 60 anni non si è in realtà fatto nulla di nuovo. La prima parte del testo però è molto interessante sia dal punto storico – in quanti sanno come era fatto un computer negli anni ’50? – che da quello teorico. La prosa di von Neumann è sintetica ma molto chiara, e dato che è vero che la struttura odierna di un computer è fondamentalmente la stessa da lui creata il suo resoconto ci permette di avere un’idea della logica che portò alla creazione di tale struttura. Inoltre, anche se nel testo le differenze tra computer e mente non sono molto enfatizzate, leggere il testo con le conoscenze odierne – e soprattutto ricordarsi che la capacità di memoria del primo è enormemente aumentata – aiuta a capire che in realtà non sappiamo affatto come funzioni davvero il nostro cervello :)
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_Dinosauri. Giganti dall’Argentina_ (mostra)
Una domenica pomeriggio di maggio Anna e io avevamo pensato di portare i gemelli alla mostra sui dinosauri al Mudec. Arrivati, abbiamo trovato una coda tale da farci girare i tacchi, con grande arrabbiatura di Jacopo (Cecilia aveva accettato rassegnata).
Oggi era il primo giorno di vacanze scolastiche: ho preso ferie e sono andato (senza Anna che era fuori Milano per lavoro) alla mostra. Punto positivo: non c’era nessuno. Per il resto, lasciamo perdere. Cinque sale (o quattro? non le ho contate) con qualche scheletro e due spiegazioni due per i bambini, che a dire il vero i miei avrebbero saltato a piè pari se non li avessi costretti a leggerle. Il dinosauro da 38 metri è molto scenografico ma del tutto falso, nel senso che sono state trovate pochissime ossa e lo si è ricostruito prendendo come esempio i titanosauri che però sono di un’altra famiglia. Tenendo conto che da solo è impossibile seguire due bambini, in meno di 25 minuti il giro è finito. Qualcosa di più c’era nella parte della collezione permanente: i due hanno apprezzato il filmato di Gertie, ma per quanto riguarda la parte davvero permanente non era facile spiegare cos’è l’etnografia e quali reperti erano presenti, se non a livello davvero generale.
Insomma, una delusione (per me: i due non dico siano rimasti entusiasti, ma almeno non si sono lamentati)
Ultimo aggiornamento: 2017-06-09 21:26
_Il labirinto dei libri sognanti_ (libro)
Di Walter Moers avevo letto, e apprezzato tantissimo, La città dei libri sognanti, di cui questo libro (Walter Moers, Il labirinto dei libri sognanti [Das Labyrinth von träumenden Bücher], Salani 2015 [2011, 2012], pag. 464, € 12, ISBN 9788862569873, trad. Umberto Gandini) è il seguito. Troviamo il vermicchione Ildefonso de’ Sventramitis, ormai famosissimo scrittore zamoniano che però ha perso l’ispirazione, che dopo duecento anni ritorna a Librandia, spinto dalla stessa curiosità: un manoscritto che gli arriva per caso.
Il problema è che in realtà non succede nulla. Moers è bravissimo a creare scene fantasmagoriche, e i suoi disegni sono sempre favolosi: ma le pagine passano e passano senza che si scenda nei sotterranei di Librandia, come chi ha letto il primo libro si aspetterebbe. Avete presente i documentari “The making of”? Ecco. Il libro è fondamentalmente questo. Lo Sventramitis entra nelle catacombe nelle ultime pagine, e “Qui comincia la storia” è la frase che termina il libro, con un post scriptum del Traduttore che spiega che il materiale era troppo e così l’ha diviso in due tomi. Peccato che Il castello dei libri sognanti non è mai stato pubblicato…
Umberto Gandini come sempre fa un lavorone nel rendere i giochi di parole e i nomi dei personaggi zamoniani che spesso sono parodie di persone realmente esistenti: stavolta ha dovuto persino tradurre duwe quartine nello stile di Carlo Porta, pardon Karl Porton. Chissà cosa c’era nell’originale!
Ultimo aggiornamento: 2017-07-20 17:23
_The Ion Raider_ (ebook)
Quello che mi dispiace è che il primo volume della serie, Pelquin’s Comet, non è disponibile come ePub ma solo come cartaceo oppure Kindle, e quindi mi è più scomodo da comprare.
Questo libro (Ian Whates, The Ion Raider, Newcon Press 2017, &eur; 3.72 circa, ASIN B06XD2TDP3) non è un capolavoro. Tanto per dire, tra i personaggi Jan si perde nel mezzo della storia; quel che è peggio è che non c’è un vero finale, ed è chiaro che l’autore ha già deciso di scrivere un terzo volume e quindi ha bloccato il testo nel bel mezzo. Ma tutto questo non è un problema. Stiamo parlando di space opera: libri in cui cerchiamo azione, avventure, colpi di scena. Qui ce ne sono quanti ne volete, e la storia è comunque costruita in modo tale da far lentamente capire cosa c’è dietro tutto questo. È possibile che avendo letto il primo volume le cose fossero più chiare fin da subito: come ho detto non lo so, e se fosse così significa che Whates è riuscito ad evitare di scrivere in quello stupido modo da “riassunto delle puntate precedenti” che io odio a morte.
In definitiva, se vi piace il genere vi consiglio caldamente il libro.
Ultimo aggiornamento: 2017-05-29 07:19
_Fisica e filosofia_ (ebook)
Per dirla in maniera tecnica, la teoria dei quanti è un casino. Non tanto dal punto di vista matematico: dopo un po’ ci si fa la mano. Il vero problema è che l’interpretazione dei risultati è così lontana dal nostro sentire comune che si cerca più o meno consciamente di riportare tutto alla sana meccanica classica. Heisenberg non è d’accordo, e ha scritto questo libro (Werner Heisenberg, Fisica e filosofia [Physics and Philosophy], Il Saggiatore 2015 [1958, 1961], pag. 204, € 10,99, ISBN 9788865764879, trad. Giulio Gignoli) proprio con lo scopo di mostrare perché i quanta non possono essere studiati con il paradigma non solo scientifico ma anche filosofico dei due millenni e mezzo precedenti. La lunga introduzione di Northrop era troppo piena di paroloni per un’anima semplice come me; Heisenberg scrive in modo molto più comprensibile, ben tradotto da Giulio Gignoli, a parte un po’ di pesantezza lessicale dovuta probabilmente ai più di cinquant’anni passati dall’edizione italiana. Diciamo che Heisenberg spiega ben chiaramente che il modo in cui eravamo (siamo?) abituati a comprendere il mondo fisico non funziona più nel caso dei fenomeni quantistici; ma non pensate di trovarci un nuovo modo per leggerli che non sia quello di seguire le formule matematiche e fidarsi di esse :-)
_Richard – Missione Africa_ (film)
Tanto per cambiare, un film di animazione. Questo Richard – Missione Africa è una coproduzione tedesco-belga-lussemburghese(!)-norvegese(!!), girato in inglese (Richard the Stork è il titolo originale) e uscito senza alcun clamore almeno in Italia. La storia è piuttosto standard: un passero i cui genitori sono stati mangiati prima che lui nascesse viene allevato da una cicogna e si crede quindi cicogna. Solo che quando lo stormo deve migrare in Africa lui viene lasciato nel nord della Germania, e quindi decide di raggiungere gli altri, aiutato da un gufo pigmeo e un parrocchetto ciascuno con i suoi problemi.
Alcune scene sono abbastanza inutili, come il passaggio a Sanremo per un improbabile Festival autunnale e lo sketch con il corvo siculo Corvoleone; in compenso la running gag dei piccioni connessi sui fili della corrente è fenomenale. La grafica mi lascia sempre a bocca aperta, soprattutto poi in questo caso in cui per ovvie ragioni di trama ci sono molte viste dall’alto, “a volo d’uccello”. Diciamo che se avete bambini potete tranquillamente farglielo vedere.
Ultimo aggiornamento: 2017-05-22 09:48
_Biscotti e radici quadrate_ (libro)
A me piacerebbe sapere chi decide i titoli dei libri. La versione originale britannica di questo libro (Eugenia Cheng, Biscotti e radici quadrate : lezioni di matematica e di pasticceria [Cake Custard and Category Theory], Ponte alle Grazie 2016 [2015], pag. 390, € 20, ISBN 9788868332501, trad. Laura Serra) mette esplicitamente nel titolo un concetto matematico avanzato: la teoria delle categorie. Già nell’edizione americana si sono spaventati, e hanno scelto un titolo con un trito gioco di parole (“How to Bake a Pi”) con un sottotitolo (“The Mathematics of Mathematics”) che pur non parlando di teoria delle categorie ne dà una descrizione. In italiano qualcuno deve aver pensato che la matematica fa più paura di un film dell’orrore, e siamo così arrivati a “Biscotti e radici quadrate”, dove le radici quadrate non c’entrano assolutamente nulla.
Anche se la seconda parte di per sé parlerebbe della teoria delle categorie, abbiamo più che altro uno spot pubblicitario su quante belle cose ci si possono fare: la cosa ha senso, perché il campo è comunque troppo astratto per spiegarlo in un’opera divulgativa. Meglio la prima parte, che cerca di dare un approccio alla matematica diverso da quello scolastico guardando più a quello che vuole fare la matematica anziché quello che fa. Non è del resto un caso che Cheng abbia deciso di insegnare matematica astratta agli umanisti, né sono un caso le ricette di dolci all’inizio dei capitoli, ricette che servono appunto per mostrare analogie di solito nascoste agli studenti con le strutture matematiche. Laura Serra ha tradotto scorrevolmente un libro che a mio parere può essere letto da tutti senza troppi patemi.
_Il mistero del suono senza numero_ (libro)
Forse ricorderete che Flavio Ubaldini aveva pubblicato per la collana #Altramatematica di 40K due ebook che raccontavano in modo romanzato la scoperta dell’armonia e dell’irrazionalità della radice quadrata di due da parte dei pitagorici. Ora il materiale, opportunamente ampliato, è diventato un libro di carta (Flavio Ubaldini, Il mistero del suono senza numero : Pitagora e la musica dell’Universo, Scienza Espress 2017, pag. 144, € 14, ISBN 9788896973349) per i tipi di Scienza Express, così anche chi ama l’odore delle pagine può finalmente essere contento.
Leggendo il racconto, oltre che divertirvi, potrete farvi un’idea di come funziona il metodo scientifico: si formula un’ipotesi e si fanno esperimenti per vedere se essa regge alla prova dei fatti. Meglio ancora, potrete scoprire il Vero Problema dello scienziato: cosa deve fare se scopre che il punto fondante della propria teoria si dimostra errato? La risposta non è affatto scontata, come leggerete, come sarà una sorpresa scoprire qual è il suono senza numero – e accorgersi che in effetti è davvero così.
Ultimo aggiornamento: 2017-05-26 10:29