Una linguista e un giornalista si sono associati in questo libro (Vera Gheno e Bruno Mastroianni, Tienilo acceso, Longanesi 2018, pag. 283, € 14,90, ISBN 9788830450004, link Amazon) per scrivere un libro su come usare i social network di tipo diverso da quelli che troviamo di solito in libreria. Sì, ci sono le regole per un uso consapevole del mezzo, scritte più dal lato positivo che da quello negativo: per esempio c’è tutta una sezione che spiega come si può discutere senza litigare con gli interlocutori, e ogni parte del libro termina con una pagina di riassunto dei consigli proposti. Ma il punto fondamentale è il fortissimo accento sul testo, o “sulle parole” come dicono gli autori. Dovrebbe essere ovvio che a ciascun contesto dovrebbe corrispondere un registro linguistico specifico, ma ormai non è più così, non si sa se per povertà espressiva o per supponenza, e questo viene declinato in modi a prima vista impensabili, un po’ come negli insulti copincollati che lasciano stupito il perpetratore quando la polizia gli arriva in casa. Trasgredendo una delle regole pratiche indicate nel libro, mi faccio forte della mia esperienza più che trentennale ed esprimo forti dubbi sulla possibilità di riuscire ad avere sempre una #disputafelice. Nei gruppi che seguo la cosa funziona, ma io li scelgo apposta perché so che sono composti da persone di idee diverse ma abituate a usare il cervello; una disputa ha sempre almeno due fazioni, e se l’altra è refrattaria non si può arrivare da nessuna parte e tanto vale limitarsi a esporre pacatamente il proprio pensiero a uso della moltitudine silenziosa – un’ottima intuizione degli autori – e sfilarsi da essa.
Ultimo aggiornamento: 2019-05-31 21:46

[Nota: esiste la traduzione italiana,
Le geometrie non euclidee sono un altro dei temi che i matematici amano trattare, un po’ come l’infinito. Questo significa naturalmente che è difficile trovare qualcosa di davvero nuovo, soprattutto quando uno ha letto una decina di libri sul tema. Devo però dire che in questo caso (Laura Catastini e Franco Ghione, Geometrie senza limiti : I mondi non euclidei, Il Mulino 2018, pag. 244, €15, ISBN 9788815274236,
Questo (Laura Catastini, Noi e la matematica: un divertimento a ostacoli, Il Mulino 2017, pag. 224, €15, ISBN 9788815267337,
Nuova versione, creata da Illumination, del classico libro del Dr. Seuss,
Raccolta di saggi ripubblicata dal Corriere della Sera, questo libro (Paolo Maroscia et al (ed.), Matematica e letteratura : Analogie e convergenze, Corriere della Sera (Biblioteca Matematica) 2018, pag. 285, € 8,90) cerca di fare un’operazione a mio parere inutile se non dannosa: mostrare come matematica e letteratura siano due facce della stessa medaglia. Posso comprendere l’idea sottostante, vale a dire convincere i letterati della bellezza della matematica. Però in questo modo si rischia di tirare fuori collegamenti artificiosi che portano al risultato opposto, come nel caso del saggio su Dostojevskij che pure di punti esplicitamente matematici ne ha. Meglio il saggio su Sinisgalli, probabilmente perché lui aveva davvero una visione unitaria o piuttosto “parallela” di letteratura e matematica, o quello di Zellini su Wiener. Perfetto infine il saggio di Carlo Casolo su matematica e sogni: è proprio quello che mi sarei aspettato in tutto il libro…
Come è possibile che capitino tante coincidenze? È vero che c’è un ordine nascosto dietro quello che ci appare casuale? La risposta è negativa, e lo statistico David Hand lo spiega molto bene in questo libro (David J. Hand, Il caso non esiste: Perché le cose più incredibili accadono tutti i giorni [The Improbability Principle], BUR 2015 [2014], pag. 318, € 11, ISBN 9788858670392, trad. Andrea Zucchetti,