Voi lo sapete, vero, cos’è un grammarnazi? È una di quelle persone che spesso troviamo su Internet, pronte ad additare un errore di ortografia strillando alti lai e rimpiangendo i bei tempi passati in cui nessuno che non fosse più che preciso osava scrivere alcunché. Vera Gheno, ricercatrice della Crusca e assidua presenza in rete, in questo libretto (Vera Gheno, Guida pratica all’italiano scritto (senza diventare grammarnazi), Franco Cesati 2016, pag. 146, € 12, ISBN 978-88-7667-600-0, link Amazon) fa una carrellata di informazioni e metainformazioni per aiutare i lettori a essere anche un po’ scrittori: non per pubblicare lo stereotipico romanzo nel cassetto, ma per muoversi un po’ meglio nei social network oppure scrivere un testo scientifico. Non un manuale quanto piuttosto una guida, come del resto recita il titolo: un punto di partenza per orientarsi, e scoprire che le regole esistono sì ma spesso non sono quelle che crediamo di ricordare.
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_Erba volant_ (libro)
Renato Bruni intervista direttamente (o telepaticamente, se preferite) piante di tutti i tipi per spiegarci in questo libro (Renato Bruni, Erba Volant : Imparare l’innovazione dalle piante, Codice 2015, pag. 235, € 15, ISBN 978-88-7578-556-7, link Amazon) come le soluzioni da loro trovate nel corso dell’evoluzione portino a idee che possono essere sfruttate e anche brevettate per nuovi prodotti. Tra l’altro, nelle note del testo vengono snocciolati nomi e date di questi brevetti, tanto per essere chiari. Bruni scrive sì in modo scanzonato, ma è sempre molto attento a ricordare a tutti che le cose nel mondo vegetale non funzionano come vorremmo, con un tutto-o-niente, e che la natura si limita a offrirci degli spunti che poi devono essere colti e affinati per ottenere un risultato utile per noi. Quello che però mi ha davvero stupito è la quantità di cose che le piante riescono a fare partendo da pochi elementi di base, e restando naturalmente ferme o quasi. È tutto un mondo sconosciuto, ed è bello scoprire qualcosa di nuovo.
_Alice&Bob #49_ (fascicolo)
Questo numero di Alice&Bob (Nando Geronimi (ed.), I giochi di Martin Gardner (Alice&Bob #49, Egea 2017, pag. 92, €15 , ISBN 9788823862197, link Amazon) è monografico in ricordo di Martin Gardner, il più grande divulgatore matematico del XX secolo. La parte più corposa e sicuramente più interessante prende spunto da un gruppetto di numeri della rubrica di Giochi matematici che Gardner tenne per un quarto di secolo sullo Scientific American, e mostra l’interconnessione dei vari temi, quasi come perle di una collana; un modo carino per vedere come il suo stile asciutto permette di insegnare matematica “seria”, basta volerlo. Vengono poi presentate alcune iniziative tenutesi nelle giornate annuali di ricordo di Gardner.
_Il crepuscolo dei media_ (libro)
Si parla sempre della crisi dei media. Ma i dati in questo saggio (Vittorio Meloni, Il crepuscolo dei media : informazione, tecnologia e mercato, Laterza 2017, pag. 137, € 13, ISBN 9788858129685, link Amazon) mostrano una fotografia impietosa del tracollo sempre più rapido del peso della stampa, italiana ma anche estera, sia nel numero di copie che nei ricavi pubblicitari; anche la televisione, neppure in Italia dove comunque resiste ancora, non se la passa troppo bene: gli OTT (Over The Top: Facebook, Google e pochi altri) prendono buona parte dei soldi che mancano: il resto dei ricavi di una volta si è definitivamente perso, si direbbe. Mi sarebbe piaciuto vedere più tabelle, e non solo puntatori ai documenti da cui Meloni ha tratto i dati; per il resto, il libro non dà soluzioni, anzi mostra come anche quelle previste negli anni scorsi in realtà non funzionano; ma non le promette nemmeno, quindi è onesto.
Ultimo aggiornamento: 2018-02-20 16:51
_Parole e potere_ (ebook)
Questo (Giuseppe Pitruzzella, Oreste Pollicino, Stefano Quintarelli, Parole e potere : Libertà di espressione, hate speech e fake news, Egea 2017, pag. 159, € 9,99, ISBN 9788823815148, link Amazon), più che un saggio, è un resoconto a tre voci su cosa succede nel campo di fake news e hate speech. La mia sensazione a pelle è che sia un testo preparato “per portarsi avanti col lavoro”, e avere qualche “bella” legge al riguardo. Delle tre parti, quella di Pollicino (a parte la sintassi terribile) che presenta il problema da un punto di vista costituzionalista è interessante perché mostra la differenza di concezione tra europei e americani per quanto riguarda il free speech (da noi più diritto universale, da loro legato a una concezione di mercato); quella di Pitruzzella mi è scivolata via senza lasciarmi molto; infine mi sarei aspettato da Quintarelli qualcosa in più di una panoramica seppure molto completa. In definitiva il testo serve più che altro a chi non conosce questi temi e vuole un’idea di base, sempre facendo la tara di un approccio che è fondamentalmente politico più che in punta di diritto.
Ultimo aggiornamento: 2018-02-20 14:54
_Noi e i numeri_ (libro)
Questo libretto (Luisa Girelli, Noi e i numeri, il Mulino 2010, pag. 132, € 8,80, ISBN 9788815109804, link Amazon) racconta dal punto di vista delle scienze neurologiche come il nostro cervello gestisce i numeri e le operazioni aritmetiche. Dire “nostro” è limitante, visto che Girelli racconta anche il senso matematico di neonati e animali. Personalmente ho trovato un po’ inutile la parte iniziale sulla storia dei numeri, mentre mi è piaciuta la parte finale (un po’ alla Oliver Sacks…) sui pazienti che hanno avuto lesioni cerebrali e devono ovviare in qualche modo. La conclusione è che noi operiamo con i numeri a tanti livelli diversi, dalle formule imparate a memoria come le tabelline alla memoria a medio termine per compiere le operazioni.
Ultimo aggiornamento: 2018-01-16 22:17
_What Is This Thing Called Science?_ (libro)
“Che cos’è la scienza?” Questa domanda non fa parte della scienza, ma della filosofia della scienza. Quindi, come per tutta la filosofia, la risposta finale è “boh”. La cosa più divertente di questo libro (Alan Chalmers, What Is This Thing Called Science?, Hackett 2013 [1976], pag. 282, $23, ISBN 9781624660382, link Amazon) sono le introduzioni alle varie edizioni. Nella prima, un allora giovane Chalmers spiega che aveva scritto il libro perché non aveva trovato nessun compendio. Nella seconda, spiega che si è riletto il libro e si è accorto che la prima metà era da rifare. Nella terza, spiega che si è riletto il libro e si è accorto che la seconda metà era da rifare. In questa quarta edizione, per fortuna, ci sono solo modifiche minori… A parte questo teatrino e parlando seriamente, il libro è scritto in stile “filosofico”, nel senso che le varie posizioni (quelle note di Popper e Kuhn, quell meno note di Lakatos e Feyerabend, quelle per nulla note dei bayesiani e degli sperimentalisti estremi) sono mostrate nelle loro forze e sopratutto debolezze. Come capita sempre in filosofia, nessuno di questi sistemi ha le risposte definitive: ognuno di essi parte da qualcuno degli esempi tipici usati in questo campo (sono in definitiva sempre gli stessi…) scegliendo quelli che si attagliano meglio. Il mio sospetto è che gli scienziati facciano scienza per conto loro, senza stare a considerare la filosofia; le rivoluzioni scientifiche, o se preferite i cambiamenti di programma, avvengono per ragioni completamente casuali. Ma in ogni caso è bello scoprire che cosa potrebbe esserci dietro.
Ultimo aggiornamento: 2018-01-14 17:59
_Magnificat in D-Dur_ (spartito)
Avendo cantato col Forum Corale Europeo il Magnificat di Bach, mi sono comprato e “letto” questa edizione filologica (J.S.Bach, Magnificat in D-Dur BWV 243, Bärenreiter 1956, pag. 87, € 8,50, ISBN 9790006464272, link Amazon).
Bach era un genio, ma era anche un cesellatore sopraffino. Aveva scritto il Magnificat nel 1723, e nove anni dopo decise di rimetterlo in sesto per un uso più generale, togliendo le parti strettamente natalizie e riaggiustando qua e là la tessitura armonica (a cinque parti, tra l’altro, mica pizza e fichi). Quello che succede quando si studia lo spartito, che è cosa diversa dall’ascoltarlo, è che si scopre tutta una serie di giochini armonici tra le parti che sono piacevoli persino all’occhio e non solo all’orecchio, il che tra l’altro significa che questa edizione è ben curata anche nei dettagli. Insomma, una gioia.
Ultimo aggiornamento: 2018-01-16 17:02