
A quanto pare il Saggiatore ha creato questa collana “Piccolo manuale illustrato per cercatori di …” di cui fa parte questo volume, con testi di Sara Panzera e illustrazioni di Giacomo Agnello Modica. Lo scopo non è naturalmente dare tutte le informazioni necessarie per diventare dei grafici, ma dare un’idea di come funzionano le font (e tra le righe spiegare come non è che abbia molto senso usare i font a caso). Da questo punto di vista direi che il risultato è pienamente raggiunto, anche se ammetto che dopo un po’ i disegni mi hanno un po’ stufato. D’accordo che la pratica la conosco abbastanza e quindi non mi sarei comunque perso, ma Panzera ha datto davvero un buon lavoro. Insomma, un perfetto manuale introduttivo per chi vuole imparare ad accorgersi dei particolari che distinguono una font da un’altra. (Sì, scrivere font al femminile dovrebbe essere riservato ai caratteri di piombo che nessuno usa più, ma lasciatemi questo vezzo)
Officine Il Saggiatore, Piccolo manuale illustrato per cercatori di font, Il Saggiatore 2023, pag. 136, € 15, ISBN 9788842833451 – se acquistate il libro dal link qualche centesimo va a me
Voto: 5/5
L’approccio che Scheinerman usa in questo libro per definire i vari tipi di numero è quello che è di moda negli ultimi tempi, e avevo già visto sul testo di Körner, che infatti è citato in bibliografia. L’idea è quella di definire le varie estensioni dei numeri come classi di equivalenza di coppie di quelli precedenti: per esempio la coppia di naturali (a, b) viene associata al numero intero a-b. Ma come sempre in questi casi dobbiamo controllare i dettagli, e qui direi che il testo merita davvero. A differenza di Körner, che comincia assumendo una conoscenza intuitiva dei numeri naturali che poi vengono definiti formalmente più avanti, Scheinerman usa il concetto di corrispondenza biunivoca per definire i naturali, e poi proseguire. Ma soprattutto le note a latere sono secondo me molto illuminanti, e permettono di vedere la creazione dei numeri in modo meno calato dall’alto: tenete anche conto che nella prefazione Scheinerman dice esplicitamente che è più interessato alle definizioni che alle dimostrazioni. E soprattutto la parte finale con gli accenni a estensioni non standard dei reali (IL campo ordinato completo, e già questa definizione, ancorché formalmente standard, fa capire il suo interesse da vero matematico nel vedere come si può andare avanti a partire da quello che parrebbe un punto fermo) merita davvero. Scheinerman mostra non solo i quaternioni ma anche i numeri p-adici e quelli tropicali, di cui non avevo mai sentito parlare…
Nei primi anni 2000 negli Stati Uniti partì una campagna avviata dai fondamentalisti cristiani per osteggiare l’insegnamento dell’evoluzione. La campagna fu subdola: si richiese di affiancare allo studio della *teoria* dell’evoluzione un’altra teoria, quella dell’Intelligent Design (ID, da noi traslitterato in Disegno Intelligente, anziché il più corretto Progetto Intelligente). In pratica, la varietà dell’universo è dovuta al fatto che un Progettista ha preparato tutte le cose perché si sviluppassero man mano così. L’allora venticinquenne Bobby Henderson pensò di contrastare l’ID mostrando che in realtà l’universo era stato progettato – non proprio benissimo, ma d’altronde basta darsi un’occhiata in giro per accorgersene – da un Prodigioso Spaghetto Volante, e scrisse questo libro fornendo le prove scientifiche di tutto questo. In seguito pare che Henderson abbia preso le distanze dalla sua religione, ma come capita spesso (avete mai visto Vita di Brian?) ciò non ha impedito la creazione di una Chiesa Pastafariana.
Ieri sono andato con Anna a vedere 

Si può parlare di numeri in tanti modi. L’ho fatto anch’io con Numeralia. In questo caso Maccacaro e Tartari hanno scelto un approccio molto scanzonato – almeno a prima vista, perché se uno si mette a leggere il testo scoprirà una miniera di informazioni non sempre collegate alla matematica che permettono di imparare tante cose. Anche le proprietà più prettamente matematiche dei numeri sono trattate in modo non standard, probabilmente con lo scopo di non spaventare il lettore casuale.