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Il barboncino di Schopenhauer (libro)

Nulla di male nel decidere di comporre una rapida carrellata di filosofi dall’antichità a oggi, lasciando delle pillole di ciascuno. Sicuramente poi saper disegnare e quindi fare degli schizzi dei protagonisti è un plus. Anche lo stile è divertente, e ben tradotto da Rossella Franceschini. Per esempio divide la storia dei filosofi in tre periodi e ricorda che tipicamente il filosofo «non è sposato: nell’antichità amava i ragazzi, nel Medioevo la Chiesa e nei tempi moderni il suo ego». Detto tutto questo, il libro (Helme Heine, Il barboncino di Schopenhauer : e altre curiosità filosofiche [Oh… Diese Philosophen], Vallardi 2019 [2016], pag. 151, € 9,90, ISBN 9788869879197, trad. Rossella Franceschini) alla fine non mi è piaciuto troppo; Heine ha parlato di curiosità e ha parlato del pensiero dei filosofi, ma il secondo risulta spesso incomprensibile, e spesso mi pare fuori dal tema principale; e le prime sono molto disuguali.

Ultimo aggiornamento: 2020-11-26 16:14

Our Own Devices (ebook)

[Disclaimer: Ho ricevuto il libro grazie al programma Early Reviewer di LibraryThing] Questo libro (Gilles Messier, Our Own Devices, Petra Books 2013, pag. 240, € 2,99, ISBN 9781927032060) comprende nove racconti con un tema comune: sono tutti ambientati tra il 1940 e il 1969, e parlano di scienza. D’accordo, la fantascienza dovrebbe scrivere di scienza, ma in questo caso siamo anche oltre la hard sf: il libro ha persino un’appendice che spiega quali sono i fatti alla base dei racconti, oltre che varie fotografie d’epoca. Devo però dire che il testo non mi è piaciuto molto. Secondo me le storie sono troppo asciutte: sembra quasi che Messier sia più interessato a mostrarci vicende plausibili che a costruire una storia accattivante. C’è qualche eccezione, però: mi sono piaciute The Fisherman and the Genie (anche se non ho capito il riferimento alle Mille e una notte), The Highest Step e soprattutto In The Ocean Of Storms, che è un gioiellino.

Ultimo aggiornamento: 2020-06-24 18:52

Fatti di musica (libro)

Per primissima cosa, un plauso alla traduzione del titolo di questo libro, già pubblicato nel 2008 e ora uscito in una nuova edizione (Daniel J. Levitin, Fatti di musica : la scienza di un’ossessione umana [This Is Your Brain on Music], Codice 2019² [2006, 2008], pag. 273, € 26, ISBN 9788875788162, trad. Susanna Bourlot). Il titolo originale, come spiega il testo, è un riferimento alla frase “Your brain on drugs”, perché la musica può fare un effetto sul cervello simile a quello delle droghe. Levitin racconta cosa (non) si sa su come il nostro cervello gestisce la musica, con uno stile a volte un po’ ripetitivo ma comunque apprezzabile; la traduzione di Susanna Bourlot è scorrevole, anche se io mi sono trovato un po’ a disagio con tutte le note (del redattore, non sue) che a mio parere rallentavano la lettura. Fate attenzione ad alcuni refusi, soprattutto nella parte iniziale dove Levitin fa un corso accelerato di teoria musicale: se non sapete già un po’ di cosa si parla potreste essere tratti in inganno…

Cosmicomic (graphic novel)

[copertina] Graphic novel scritta da Amedeo Balbi e ben disegnata da Rossano Piccioni, questo libro (Amedeo Balbi e Rossano Piccioni, Cosmicomic : Gli uomini che scoprirono il big bang, Codice 2013, pag. 152, € 21, ISBN 9788875783815) racconta della storia della scoperta della radiazione cosmica di fondo, partendo però indietro di qualche decennio (ok, le primissime pagine da molto prima…) per spiegare la fisica alla base della scoperta. Personalmente ho anche molto apprezzato il “making of” alla fine del testo, che dà un’idea di come si costruisca un libro così: ma anche senza di esso il libro è comunque davvero godibile e consigliato.

Ultimo aggiornamento: 2020-11-03 18:46

Letteratura latina inesistente (libro)

[copertina]È naturale che sia stata Quodlibet, che ha una lunga tradizione al riguardo, a pubblicare questo libro (Stefano Tonietto, Letteratura latina inesistente, Quodlibet 2017, pag. 194, € 15, ISBN 9788822900838). Tonietto, con l’aplomb che contraddistingue i migliori burloni, scrive una storia della letteratura latina che a prima vista può sembrare del tutto verosimile ma in realtà è completamente inventata. Certi punti sono più che altro goliardici, a partire dall'”asino chi legge” pre-latino; poi però Tonietto va avanti con le parodie, tipo quella dei cantautori dell’antica Roma. Troviamo per esempio un tale Faber che scrive “Amat aliquis ludendi causa / amat aliquis ut artifex / Rhodostoma neutra raione / amabat illa cupiditate”; oppure un non meglio identificato Parnassus che nella sua Elegia de elephante racconta del giovane schiavo che “videbat threnum comitatum lictoribus”, con la chiosa che spiega come threnus in greco significa “carro funebre” ma che Parnassus lo usa per estensione come corteo, non necessariamente funebre. Ma abbiamo anche Equizio che allunga i riassunti delle opere di Eutropio, Volpilio che scrive etimologie al cui confronto Varrone è la perfezione, o filologi moderni come Giorgio Alvise Borghese che, “tranquillitate et gypso”, dedicò tutta la sua vita a cercare di ricostruire l’Eneide usando solo suoi frammenti citati in altre opere. Alcuni punti cercano un po’ troppo la risata per la parolaccia; ma in generale la lettura è godibilissima.

Good Omens (miniserie tv)

[Locandina] È uscita l’anno scorso, ma Anna e io ce lo siamo guardati solo la scorsa settimana. Good Omens, miniserie su Prime Video, è… beh, è Good Omens. Io avevo comprato e letto il libro nel lontano 1991, la mia copia – ormai ingiallita – è anche autografata da Terry Pratchett, e mi sono accorto che non me lo ricordavo mica bene, tanto che ho deciso di rileggerlo. Quello che però ricordavo era una serie di battute che mi sono trovato pari pari nella serie, il che significa che Gaiman è stato molto attento nella trasposizione.
Per chi non conoscesse la storia, la Terra è arrivata ormai alla sua fine; l’Apocalisse sta entrando nel pieno dell’azione; i quattro Cavalieri (con l’Inquinamento a sostituire la Pestilenza, che si era stancata) sono in sella alle loro moto; le corporation del Paradiso e dell’Inferno sono pronte alla Battaglia Finale… ma l’angelo Azraphel e il demone Crowley (née Crawly) non sono poi così d’accordo. Dopo seimila anni insieme sulla Terra hanno instaurato ormai una specie di bromance, e poi si sta così bene sul pianeta! Michael Sheen e David Tennant nella parte dell’improbabile duo sono semplicemente favolosi, e tutta la storia scorre esattamente come ci si potrebbe aspettare dall’opera di due scrittori umoristi un po’ noir. Vale la pena di guardarla!

One Hundred Problems in Elementary Mathematics (libro)

copertina Se un matematico come Steinhaus parla di problemi matematici “elementari”, potete essere certi che non lo dice nel senso di “facili”. Questo vecchio libretto (Hugo Steinhaus, One Hundred Problems in Elementary Mathematics [Sto Zadan], Dover 1979 (1963, 1964), pag. 174, € 8,74, ISBN 9780486238753) raccoglie cento problemi che non richiedono conoscenze a livello universitario per essere risolti, ma non sono certo facili. La maggior parte di essi erano (e in buona parte sono ancora) poco noti, il che è piacevole per chi come me legge molti libri di problemi; poi c’è anche il tocco finale di una dozzina abbondante di problemi finali senza risposta, e senza che necessariamente la risposta fosse nota a Steinhaus stesso, che possono dare al lettore con un buon background matematico un’ idea di cosa sia effettivamente il lavoro di un matematico. L’unica pecca è la prosa: Steinhaus aveva scritto il libretto in polacco, e la traduzione inglese è piuttosto pesante da leggere.

Humble Pi (libro)

[copertina] [Nota: esiste la traduzione italiana di Daniele Didero, Processo al pi greco, Rizzoli 2020] Anche i matematici sbagliano. Io lo so perfettamente. Però sono rimasto comunque stupito dagli esempi riportati in questo libro (Matt Parker, Humble Pi : A Comedy of Math Errors, Allen Lane 2019, pag. 336, € 12,75, ISBN 9780141989143). Parker, con il suo solito stile scanzonato, racconta di errori di tutti i tipi che hanno avuto conseguenze spesso tragiche. Alcuni mi erano noti, come la sonda che si schiantò su Marte per una confusione tra le misure metriche e quelle imperiali oppure l’esplosione dello Shuttle; altre mi erano del tutto ignote. Ma la parte sicuramente più interessante sono tutte le spiegazioni che affiancano il resoconto di questi errori, e che vi porteranno a imparare un po’ di matematica “pratica”. Nei due casi che ho citato, per esempio, gli errori tra le misure si sono accumulati man mano che venivano fatte le piccole manovre correttive; e lo Shuttle avrebbe avuto problemi anche senza gli O-ring che si sono spezzati, perché la struttura doveva essere cilindrica ma era verificata in maniera errata. Ma la lezione più importante è quella indicata alla fine del libro. Ci sono casi in cui la matematica deve essere corretta; ma in tanti altri casi sbagliare (e accorgersi di avere sbagliato, mi affretto ad aggiungere) è una fase fondamentale per poter comprendere meglio quello che si sta facendo e arrivare così alla risposta corretta. Ricordatevelo, se siete studenti e avete preso un votaccio!