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π : A Biography of the World’s Most Mysterious Number (ebook)

[copertina]Nella mia caccia a libri sul pi greco, ho trovato anche questo (Alfred S. Posamentier e Ingmar Lehmann, π : A Biography of the World’s Most Mysterious Number, Prometheus 2004, pag. 324, ISBN 9781591022008). A parte lo spazio occupato per scrivere 100000 cifre decimali della costante, che mi è sembrato davvero un po’ esagerato, ho trovato il testo troppo chiacchieroso per i miei gusti, e soprattutto con divagazioni che sono davvero troppo tenuamente collegate a pi greco ma sembravano tanto essere messe come riempitivi. Posso immaginare che il libro sia pensato per lettori che di matematica ne sappiano poco o nulla, ma comunque non lo consiglierei nemmeno a loro.

An Illustrated Theory of Numbers (libro)

[copertina] Non è che sia tutta illustrata, la teoria dei numeri spiegata in questo libro (Martin H. Weissman, An Illustrated Theory of Numbers, AMS 2017, pag. 323, $84.90, ISBN 9781470434939). Io ci speravo anche un po’, a dire il vero… Ma il compito sarebbe stato davvero improbo. Il testo raccoglie tre temi fondamentali della teoria dei numeri “algebrica”, e in effetti l’affermazione che è sufficiente avere le basi della high school mi pare corretta, anche se devo ammettere che mi sono perso nella sezione sulle forme quadratiche. La cosa che mi è piaciuta di più nell’approccio, a parte i disegnini quando ci sono, è la scelta non convenzionale di come trattare la materia, che porta Weissman a cercare unificazioni che non mi era mai capitato di vedere. Dal lato negativo ho trovato alcuni refusi, che in un libro che non è certo regalato infastidiscono parecchio.

Il coltellino svizzero (ebook)

[copertina] Io ho sempre apprezzato i libri di Anna Maria Testa, anche per il modo in cui scrive. In questo caso, però, (Anna Maria Testa, Il coltellino svizzero : Capirsi, immaginare, decidere e comunicare meglio in un mondo che cambia , Garzanti 2020, pag. 268, € 9,99 (cartaceo 18), ISBN 9788811817567) tolto lo stile di scrittura mi pare non rimanga molto. Ci sono alcuni punti meritevoli di considerazione, che ho salvato e postato come al solito sul mio sito; ma in generale l’impressione che ho avuto è quella di una chiacchierata tra amici. Visto che da quanto ho capito il libro è una riscrittura dei testi sul suo blog – riscrittura ben fatta, intendiamoci: i vari capitoli non sono messi a caso ma seguono un filo logico – la cosa non è così strana; però mi sarei appunto aspettato qualcosa in più.

Ultimo aggiornamento: 2021-07-07 21:40

Figure (libro)

[copertina] Beh, di Instagram non se ne parla moltissimo in questo libro (Riccardo Falcinelli, Figure : Come funzionano le immagini dal Rinascimento a Instagram, Einaudi 2020, pag. 519, € 24, ISBN 9788806243883); in compenso si parte da prima del Rinascimento, e comunque si trattano anche le figure usate nei social media. Come già nel suo precedente Cromorama, Falcinelli fa un bellissimo lavoro nello spiegare al profano – quale io sono – come la scelta di come rappresentare le immagini non arrivi a caso, ma sia legata al periodo storico e quindi ai concetti che si considerano fondamentali, al mezzo con cui sono fruite e a cento altre finezze di cui non mi sarei mai accorto; senza contare che il modo in cui noi fruiamo delle immagini vecchie e nuove cambia del tutto la situazione. Le varie sezioni (Spazio, Forme, Percezione, Meccanismi, Topologia, Composizione, Medium) sono naturalmente piene di immagini (le cui didascalie sono finite in appendice, per scelta dell’autore, esattamente come le citazioni bibliografiche sono sul lato della pagina). Dopo aver letto questo libro, una figura non è più la stessa.

Il professor Z e l’infinito (libro)

Se la matematica è un mistero, soprattutto per un ragazzino, perché non metterla sotto forma di giallo? Questa è l’idea che Tommaso Castellani ha preso come base per questo libro (Tommaso Castellani, Il professor Z e l’infinito : Un giallo matematico , Dedalo 2017, pag. 136, € 15, ISBN 9788822041807). Troviamo così il protagonista Giulio che frequenta la terza media e con il suo amico Ivano cerca di risolvere il mistero della scomparsa improvvisa di un loro compagno di classe. Tutti i suoi compagni danno più o meno aiuto, fino a che il mistero si svela più o meno da solo. Nel frattempo, Giulio scopre che la matematica può essere misteriosa, ma può comunque essere affrontata, partendo dal teorema di Pitagora per arrivare agli infiniti. Temo che molti compagni di Giulio si saranno persi nelle spiegazioni del professor Z, ma oggettivamente tutta la matematica che trovate nel libro è alla portata di un ragazzo alla fine delle medie ed è diversa da quello che viene fatto a scuola. Mi pare un ottimo modo per riuscire a fare apprezzare un po’ di più la matematica!

Il prigioniero libero (libro)

Sono rimasto piuttosto deluso da questo libretto (Giuseppe Trautteur, Il prigioniero libero, Adelphi 2020, pag. 140, € 18, ISBN 9788845935145). L’argomento è il libero arbitrio, che da qualche millennio è una spina nel fianco per filosofi e teologi. Trautteur ha una formazione scientifica e quindi tratta il tema in quel modo, ma il libretto è fondamentalmente filosofico. Io ormai ho una certa età e sono abituato a leggere testi di filosofica che alla fine ti lasciano più domande di quelle che ti facevi all’inizio: sono abbastanza convinto che la filosofia serva appunto a fare domande e non a dare risposte. Però in questo caso non sono neppure riuscito a capire quali sono le domande. Personalmente il fatto che il nostro corpo si prepari a fare qualcosa prima che noi pensiamo di farlo non significa nulla né in un senso né nell’altro; e alla fine della lettura non mi è rimasta in testa nessuna nuova idea. Certo, probabilmente il problema è mio: resta il punto che per me il libro è stato del tutto inutile.

Universal Language (ebook)

[Disclaimer: Ho ricevuto il libro grazie al programma Early Reviewer di LibraryThing] Indubbiamente questo libro (Tim Major, Universal Language : The Airlocked Room Mystery, NewCon Press 2021, pag. 160, Lst 9,99, ISBN 978-1-912950-85-0) parte bene. A parte gli echi asimoviani, che possono piacere o non piacere, ho molto apprezzato la capacità dell’autore di aggiungere man mano informazioni su Abbey Oma, un metro e novanta di protagonista. Purtroppo però andando avanti nella lettura ho cominciato a perdermi in una trama che per me è sconclusionata. Ci sono personaggi che rimangono per così dire appesi come la nipote della vittima, Hazel Ferrer; addirittura non vengono trovati gli assassini, con Oma che si limita a indicare chi è stato il mandante. Non parliamo poi del titolo, che ogni tanto pare essere la chiave di volta (e forse lo è anche), ma viene lasciato cadere… Secondo me il libro è un’occasione sprecata.

Peanuts: Charlie Brown, Snoopy e il senso della vita (ebook)

Non mi è molto chiara la logica di un libro (Andrew Blauner (ed.), Peanuts : Charlie Brown, Snoopy e il senso della vita [The Peanuts Papers], La nave di Teseo 2021 [2019], pag. 416, € 9,99 (cartaceo: 20,90), ISBN 978-88-9395-595-9, trad. Tiziana Lo Porto e Chiara Baffa) che raccoglie un paio di dozzine di interventi su Schulz e Peanuts che dicono quasi tutte le stesse cose: il periodo d’oro sono stati gli anni ’60, Schulz era depresso e lo si vede chiaramente, Charlie Brown è il perdente che sa di esserlo, e via discorrendo. Salvo giusto gli interventi di Elissa Schappell (“Je suis Sally Brown”) e Jonathan Franzen (“Due pony”) che si sono finalmente allontanati dai soliti triti cliché. L’edizione epub che ho letto io, a parte avere un errore nel titolo (“Peantus”?) ha poi problemi di impaginazione: ogni tanto si apre un capoverso a caso, e vi assicuro che leggere un libro così è snervante. Anche la traduzione di Tiziana Lo Porto e Chiara Baffa non mi pare al top, con frasi tipo «Quando la tua classe aumenta di numero da sedici a ventuno bambine in tutto, la maggior parte delle quali sta buona per dodici anni, non hai scampo.» (in originale «When your entire grade ranges in size from sixteen to twenty-one girls, most of whom stay put for twelve years, no breaks are given.») oppure «Charlie Brown decide che Schroeder è completamente privo di senso dell’umorismo perché non ride a una sua battuta su Händel: “Un musicista chiede a un altro se gli va di suonare il coro dell’Hallelujah, e quello risponde: ‘Certo, lo brahm-avo!’.”» con una nota del traduttore «Reso nell’edizione italiana come Brahms.» Occhei, la traduzione originale italiana era senza senso (l’Alleluja è il brano händeliano eponimo, se cambi compositore rendi incomprensibile la battuta); ma quella NdT non è nemmeno una foglia di fico. Insomma, non ve lo consiglio.