Se vi dicessi di una malattia misteriosa che ha portato a una disperata ricerca per un vaccino, con scienziati in lotta tra di loro, vi verrebbe probabilmente subito in mente il Covid. Invece in questo libro Agnese Collino parla di un’altra malattia, che fortunatamente sta per scomparire: la poliomielite. Il testo racconta in modo appassionante la storia delle ricerche per trovare un vaccino contro una malattia che paradossalmente sembrava crescere con il miglioramento della situazione sanitaria, e che spesso uccideva ragazzi o li costringeva a una vita immobilizzata – sono abbastanza anziano da ricordarmi dei polmoni di acciaio che del resto esistono ancora…
Leggendo la storia si possono leggere sottotraccia molte analogie con il Covid, soprattutto nelle lotte senza esclusione di colpi tra i sostenitori del vaccino inattivato (Salk) e di quello attenuato (Sabin); non parliamo delle case farmaceutiche che proprio in quel periodo stavano diventando sempre più ricche e degli errori marchiani nei protocolli, che hanno portato alle regolamentazioni attuali molto più sicure. Credo che il libro dovrebbe essere una lettura obbligata ma piacevole per tutti coloro che non hanno un’idea precisa di come funzioni la medicina.
(Agnese Collino, La malattia da 10 centesimi, Codice 2021, pag. 295, € 19, ISBN 9788875789312)
Ultimo aggiornamento: 2022-02-03 21:36
Comincio subito col lodare Donatella Rizzati per la traduzione di questo libro. Credo che il testo non fosse affatto semplice, ma l’attacco permette immediatamente di capire che c’è qualcosa di strano, con uno stile che ricorda i testi di qualche secolo fa (con le Maiuscole a profusione) e che riesce così a portarci immediatamente nell’atmosfera di un testo che potremmo in un certo senso definire di fantasy, un po’ come certe opere di Neil Gaiman. Man mano che si prosegue nella lettura si comincia ad avere un’idea di cosa sia effettivamente successo, giusto con qualche necessità di sospensione dell’incredulità: ma Clarke riesce comunque a cavarsela bene. L’unico punto su cui mi sento di dissentire è l’arrivo del Numero 16, che funziona un po’ troppo come un deus ex machina; ma il risultato finale è comunque molto godibile.
Libro di grande formato e pieno di figure, il suo target sono indubbiamente i ragazzi della scuola media che potranno sbizzarrirsi nel trovare le soluzioni ai problemi non eccessivamente complicati. Da questo punto di vista ha indubbiamente raggiunto il suo scopo: lo prova il fatto che mia figlia dodicenne, dopo aver visto la copia che avevo preso in prestito in biblioteca, mi ha chiesto di comprarglielo. Anche la traduzione di Micol Bertolazzi è valida, e pensata appunto per i ragazzi. Il libro non è di facilissima reperibilità, ma secondo me vale la pena di cercarlo se avete figli di quell’età.
Io mi chiedo perché nel titolo italiano di questo libro (Jaume Sués Caula,
Codice ha fatto davvero bene a pubblicare una nuova edizione di questo libro (Anna Maria Lombardi,
Stefano Bartezzaghi continua nella sua immane opera di costruire una semiotica della creatività. Con questo suo nuovo lavoro (Stefano Bartezzaghi,
Dopo il successo di Matematica rock, Paolo Alessandrini torna con un altro ottimo testo. Se foste curiosi, le “bestie” del libro (Paolo Alessandrini,