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Il grande libro degli enigmi matematici (libro)

Libro di grande formato e pieno di figure, il suo target sono indubbiamente i ragazzi della scuola media che potranno sbizzarrirsi nel trovare le soluzioni ai problemi non eccessivamente complicati. Da questo punto di vista ha indubbiamente raggiunto il suo scopo: lo prova il fatto che mia figlia dodicenne, dopo aver visto la copia che avevo preso in prestito in biblioteca, mi ha chiesto di comprarglielo. Anche la traduzione di Micol Bertolazzi è valida, e pensata appunto per i ragazzi. Il libro non è di facilissima reperibilità, ma secondo me vale la pena di cercarlo se avete figli di quell’età.

(Sylvain Lhullier, Il grande libro degli enigmi matematici : [Le Grand Livre Des Énigmes Mathématiques], Gremese 2011 [2009], pag. 399, € 22, ISBN 9788884406897, trad. Micol Bertolazzi)

Giochi di ingegno per esercitare il cervello (libro)

Io mi chiedo perché nel titolo italiano di questo libro (Jaume Sués Caula, Giochi di ingegno per esercitare il cervello [Los 100 mejores juegos de ingenio], Armenia 2017 [2014], pag. 234, € 13,50, ISBN 9788834431726, trad. Roberta Zuppet) l’editore abbia sentito il bisogno di specificare che Sués Caula è “membro del Mensa International”. Voleva forse che i potenziali lettori si sentissero più intelligenti una volta risolti i problemini? (Ho controllato: l’originale spagnolo non ha questa specificazione). La grande maggioranza dei problemi presenti nel libro è classica: bisogna però dare atto a Sués Caula di avere usato ambientazioni diverse da quelle che si vedono di solito. Peccato che nella traduzione di Roberta Zuppet alcune risposte siano state tradotte in modo incomprensibile, e quindi chi si avvicina per la prima volta a questi problemi può rimanere sconcertato.

Keplero (libro)

Codice ha fatto davvero bene a pubblicare una nuova edizione di questo libro (Anna Maria Lombardi, Keplero : Una biografia scientifica, Codice 2020² [2008], pag. 240, € 18, ISBN 9788875788940), dove Anna Maria Lombardi nella cornice di una biografia di Johannes Kepler fa un lavorone per farci capire la modernità del grande astronomo. I classici ricordi in pillole che abbiamo dai tempi delle scuole superiori si possono sintetizzare in “Keplero ha enunciato le tre leggi sul moto dei pianeti, che hanno permesso al sistema copernicano di affermarsi definitivamente; però l’ha fatto quasi per sbaglio, visto che era ancora imbevuto di aristotelismo e credeva negli oroscopi”. Su quest’ultimo punto, gli oroscopi li faceva per guadagnarci qualcosa. Sul resto si scopre che Keplero era sì guidato da principi geometrici più che aristotelici; ma era ancora più guidato dalle osservazioni, e soprattutto aveva un’idea ai tempi davvero rivoluzionaria: le leggi dell’astronomia dovevano essere ricavate dall’applicazione di principi dimostrabili, e non con ipotesi a priori come per Aristotele. La differenza è enorme: non siamo ancora all'”hypotheses non fingo” newtoniano, ma Keplero costringe sé stesso a scartare le ipotesi che gli sarebbero piaciute da un punto di vista teorico (nel senso aristotelico) ma non funzionano in pratica. Le orbite ellittiche derivano proprio da questo, così come la terza legge che per lui è soddisfacente per il rapporto 3:2 che è “musicale” ma soprattutto perché dimostra allo stesso tempo che i pianeti non seguono orbite casuali ma secondo delle leggi e che il sistema copernicano è superiore a quello tolemaico non tanto per la precisione maggiore quanto per la maggiore sua logicità.
Il tutto accade in mezzo alle lotte di religione (Keplero era luterano, anche se probabilmente non così ortodosso) e soprattutto la guerra dei trent’anni e al processo per stregoneria contro sua madre. In pratica in un solo libro trovate una biografia avvincente e un manuale di storia della scienza: che volete di più?

Mettere al mondo il mondo (ebook)

Stefano Bartezzaghi continua nella sua immane opera di costruire una semiotica della creatività. Con questo suo nuovo lavoro (Stefano Bartezzaghi, Mettere al mondo il mondo, Bompiani 2021, pag. 240, € 11,99 (cartaceo € 18), ISBN 9788858794081) comprendiamo meglio perché il suo libro precedente si intitolasse Banalità: in un certo senso banalità (“quello che conosce tutto il ban, il villaggio”) e creatività sono due facce della stessa medaglia, come l’ossimoro “sii creativo!” ci fa capire.
Vi avviso subito: nonostante lo stile di scrittura di Bartezzaghi sia chiaro e spesso anche leggero, e nonostante ci sia un utilissimo glossario in appendice sul significato dei termini da lui usati in modo tecnico e indicati in corsivo nel testo (ma ci avvisa che esso non deve essere affatto considerato anche solo un embrione di dizionario di semiotica…) il libro non è di facile lettura se come me non ne sapete molto di semiologia. Insomma, non pensate che sia una lettura da spiaggia, ma prendetevi il tempo necessario per leggerlo e assaporarlo: ne vale la pena!

Bestiario matematico (ebook)

Dopo il successo di Matematica rock, Paolo Alessandrini torna con un altro ottimo testo. Se foste curiosi, le “bestie” del libro (Paolo Alessandrini, Bestiario matematico : Mostri e strane creature nel regno dei numeri, Hoepli 2021, pag. 224, € 10,99 (cartaceo € 14,90), ISBN 978-88-360-0529-1) sono i numeri, le forme e le strutture e ragionamenti matematici che sono stati man mano addomesticati o almeno ipnotizzati dai “matemaghi”. Lo stile di Alessandrini permette al lettore di non spaventarsi troppo di fronte a concetti che oggettivamente spesso sono contrari alla logica di tutti i giorni, e magari a scoprire che anche le cose che usiamo senza pensarci troppo, come lo zero e i numeri negativi, sono un grande risultato della mente umana che è stato poi distillato in modo da renderlo accettabile anche a chi di suo si limiterebbe a contare le pecore. Credo insomma che sia uno di quei libri che dovrebbero essere letti da chi non è avvezzo alla matematica: vedere le bestie rinchiuse in uno zoo, pardon in un libro, è molto più tranquillizzante che trovarsele davanti mentre si va in giro!

Storia e filosofia dell’analisi infinitesimale (libro)

copertina Raccolta postuma delle lezioni tenute subito dopo la seconda guerra mondiale, questo libro (Ludovico Geymonat, Storia e filosofia dell’analisi infinitesimale, Bollati Boringhieri 2008, pag. 384, € 25, ISBN 9788833919478) rivela già dal titolo la sua natura duplice: non solo una storia del calcolo infinitesimale, dove tra l’altro Geymonat spinge molto sui predecessori di Newton e Leibniz per mostrare come le idee non nascono mai dal nulla, ma anche una sua filosofia, che credo sia la parte più interessante del testo. Per esempio, tornando a Newton e Leibniz, mostra come i due approcci siano nati in modo completamente diverso (e quindi implicitamente nega il plagio del primo da parte del secondo). La terza parte, anche se ancora con buoni spunti filosofici come quello della differenza tra continuo atomistico e continuo geometrico, tende a essere molto più tecnica. Probabilmente nel 1947-48 occorreva spingere molto sui teoremi legati alla teoria dell’infinito e a quella dell’integrazione, ma mi pare che questa sia la parte più invecchiata del testo. Ad ogni modo, un libro utile a chi ha studiato questi temi all’università, e vuole vederli in modo diverso.

l’Anomalia(ebook)

Credo che la miglior definizione di questo libro (Hervé Le Tellier, l’Anomalia : [L’anomalie], La Nave di Teseo 2021 [2020], pag. 368, € 9,99 (cartaceo: 20), ISBN 9788834605547, trad. Anna D’Elia) sia stato il commento “La solita storia di una buona idea senza chiusura…” Hervé Le Tellier, presidente dell’Oulipo, chiaramente paga il tributo agli altri grandi scrittori del gruppo: la prima parte procede molto lentamente perché i personaggi principali (undici, come dice in fondo in un momento libro-che-parla-di-sé-stesso) non sembrano avere nulla in comune, e anche lo stile del libro cambia da capitolo a capitolo. Avvicinandosi alla seconda parte, scopriamo che in un certo senso siamo di fronte a un romanzo di fantascienza hard – non mi aspettavo di trovare una citazione di Nick Bostrom, che è anche ringraziato nella versione francese; ma Le Tellier prima di passare alla linguistica ha una formazione matematica. Qui il libro scorre alla grande, tra il protocollo 42 e li dialoghi dei vari presidenti mondiali. Ma poi si arriva alla terza e ultima parte, e nonostante alcune battute fulminanti si direbbe che Le Tellier non sappia come finirlo. (L’ultimo capitolo è uno strappo per chiudere in tono davvero minore). Rimane insomma l’amaro in bocca, e non sono così sicuro che il Goncourt che ha vinto sia davvero meritato. A parte un po’ di virgole per me di troppo, la traduzione di Anna D’Elia è ottima.

Ultimo aggiornamento: 2022-01-03 13:45

La ribellione del numero (libro)

Più di trent’anni fa io lessi questo libro (Paolo Zellini, La ribellione del numero, Adelphi 1985, pag. 274, ISBN 9788845906299) e non ci capii nulla. Ora, forte di una conoscenza un po’ migliore della storia e della filosofia della matematica, mi sono nuovamente cimentato, ma i risultati non sono stati molto migliori. Sicuramente sapevo come muovermi tra la maggior parte delle citazioni, e quasi tutti i nomi non mi erano ignoti. Però mi è restata questa sensazione di non riuscire a capire dove Zellini voleva andare a parare. Certo, ora mi è chiaro che dal suo punto di vista la “crisi dei fondamenti” non è stata affatto tale: la “libertà” completa che i matematici di fine ‘800 volevano avere non esiste e non può esistere, ma il fatto stesso che la matematica non possa essere completamente formalizzata lascia un tipo di libertà del tutto diverso e probabilmente più interessante. (Se si riuscisse a dimostrare tutto, che farebbero poi i matematici?) Ma è probabile che nel testo ci sia molta roba in più che però a me risulta irraggiungibile.