[Disclaimer: Ho ricevuto il libro grazie al programma Early Reviewer di LibraryThing]
Philip Ball è un divulgatore scientifico: avevo già letto il suo Elementi che parlava di chimica. In questo caso (Philip Ball, The Modern Myths : Adventures in the Machinery of the Popular Imagination, U. of Chicago 2021, pag. 436, € 19,66 (cartaceo: $30), ISBN 9780226774213) il tema sono i miti moderni, che sono diversi da quelli degli antichi greci perché le persone vedono il mondo in modo diverso. Ball parte da sette miti da lui scelti. Robinson Crusoe: il self-made man; Frankenstein: il ridare la vita; Dr. Jekyll e Mr Hyde: la bestia in noi; Dracula: il sangue come vita; La guerra dei mondi: la distruzione aliena; Sherlock Holmes: la logica antiumana; Batman: oltre la legge. Anche le storie sugli zombie potrebbero diventare un mito, ma secondo Ball non lo sono ancora.
Ball definisce il mito come qualcosa che non può essere descritto oggettivamente e scientificamente, ed è per quello che poi ha una vita tutta sua, spesso al di là di quanto pensato e voluto dall’autore. Secondo lui, l’opera che fa nascere un mito – un tempo un libro, ma Batman per esempio è originariamente un fumetto e probabilmente in futuro sarà il cinema o la tv a generare nuovi miti – non è mai una vetta della letteratura: lo stile può essere bello, ma la storia ha dei buchi che saranno eventualmente sfruttati. Segue poi l’adattamento per bambini, la riscoperta del valore dell’opera e infine le parodie che sono il segno dell’ormai mitizzazione della storia.
L’unico problema che vedo nel testo è che è fin troppo preciso nel raccontare tutte le versioni che hanno contribuito a formare il mito: a volte facevo fatica a seguire la storia.
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Le Fascinant Nombre Pi (libro)
Jean-Paul Delahaye è un matematico francese che ha tenuto per qualche decennio la rubrica di giochi matematici su Pour la Science, l’edizione francese di Scientific American. In questo libro (Jean-Paul Delahaye, Le Fascinant Nombre Pi, Pour la Science 1997, pag. 224, ISBN 9782902918256) racconta la storia di pi greco, partendo però con due capitoli iniziali sulle definizioni e le curiosità legate al numero, per non spaventare troppo i lettori, e terminando con alcune considerazioni sulla sua normalità e aleatorietà, o meglio sui concetti generali in matematica… anche perché non è che si possa applicarli in modo semplice, almeno per il momento. Ho trovato il libro piuttosto interessante, anche perché diverso dalle trattazioni che si trovano in giro.
Oltre Orwell (ebook)
Devo dire che speravo molto di più da questo libretto (Maria Pia Rossignaud e Derrick De Kerckhove, Oltre Orwell : Il gemello digitale, Castelvecchi 2020, pag. 64, € 4,99 (cartaceo: € 7.50), ISBN 9788832901528), tra l’altro con un prezzo digitale spropositato. (Ok, l’ho preso in prestito digitale, non era un mio problema). Il tema del “gemello digitale”, o più prosaicamente un insieme coordinato di informazioni su di noi, entrerà sicuramente sempre più nel nostro presente. Pensate solo al Green Pass Covid. Purtroppo però, oltre alla denominazione che è suggestiva ma fuorviante – stiamo parlando della nostra estensione digitale, come “gemelli” saremmo troppo diversi – i temi etici, di privacy e anche solo di gestione sono appena sfiorati. Da un librino come questo non pretendevo ovviamente una trattazione approfondita, ma almeno una segnalazione dei problemi e delle possibili soluzioni.
Caos quotidiano (libro)
Weinberger è uno dei nomi più noti per quanto riguarda l’evoluzione del nostro approcciarci con la tecnologia. Il fatto che sia filosofo di formazione lo aiuta sicuramente a evitare le trappole del tecnicismo troppo spinto e ad avere uno sguardo più ampio. Devo dire però che in questo libro (David Weinberger, Caos quotidiano : Un nuovo mondo di possibilità [Everyday Chaos], Codice Edizioni 2020 [2019], pag. 293, € 24, ISBN 9788875788834, trad. Massimo Durante) mi pare manchi qualcosa. Weinberger tesse le magnifiche e progressive sorti del machine learning, anche saltando un po’ di palo in frasca, e di come il modello di Laplace, o se volete di Newton, di causalità sia oramai stato buttato via per arrivare a un nuovo modello che dal nostro punto di vista è fondamentalmente casuale e si basa più sulla generatività, cioè la capacità di un sistema di far generare qualcosa che non era stato pensato a priori. Che questo succeda è indubbio; i dubbi sono sull’accettare acriticamente che se un test A-B dà un risultato questo sia la verità e non una fluttuazione statistica. (Sì, ho presente il concetto di correlazione e anche quello di campione statistico). Inutile poi aggiungere che il “progresso casuale”, come e più del progresso causale, è toccato dal pregiudizio del sopravvissuto; mostrare solo gli esempi vincenti non dà il quadro completo. Infine non riesco a capire perché essere in una rete iperconnessa comporti che il progresso non sia lineare. I balzi possono esserci in ogni modello, e la connessione al più dovrebbe permettere maggiori migliorie marginali perché c’è più gente che ci lavora. Detto tutto questo, penso che sia comunque un ottimo testo per vedere come sta cambiando non tanto il mondo quanto la nostra percezione del mondo. La traduzione di Massimo Durante è infine scorrevole, ma in qualche punto qua e là mi ha lasciato una sensazione strana.
Comunicazione scientifica (ebook)
Togliamoci subito il dente: questo mini-ebook (Rossella Panarese, Comunicazione scientifica, Treccani 2021, pag. 21, € 0,99, ISBN 9788812009572) ha tutta l’aria di un’operazione biecamente markettara della Treccani, che aveva alcune pagine sulla comunicazione scritte da Rossella Panarese e le ha impacchettate. Prova ne é che a un certo punto sono rimasti i rimandi “v.”: e non è che sarebbe stato così lungo dare un’occhiata al testo ed espungerli! Detto questo, però, i testi di Panarese meritano comunque l’acquisto. Come Chiara Valerio scrive nell’introduzione, «I comunicatori della scienza hanno dovuto rinunciare a una definizione unica di platea e accettare la sfida di rivolgersi a una pluralità di pubblici, anche molto diversi l’uno dall’altro.» Panarese ha sempre saputo mettere in pratica questa massima, sapendo che tutti, dallo scienziato al comunicatore, hanno qualcosa da dire ma che nessuno ha la formula magica che va bene sempre.
Introduzione all’Information Literacy (ebook)
Che cos’è l’information literacy? Domanda intelligente. Il primo capitolo di questo libro (Maurizio Lana, Introduzione all’Information Literacy : Storia, modelli, pratiche, Editrice Bibliografica 2020, pag. 371, € 18,99 (cartaceo: €30), ISBN 978-88-9357-153-1) raccoglie definizioni dalle più diverse fonti ed è la parte peggiore del testo, anche perché Lana spesso ripete quanto citato… e comunque non c’è una definizione vera e propria. Se superate questo scoglio, però, sarete ricompensati. Il libro nasce dal punto di vista dei bibliotecari, però credo che possa essere utile a chiunque per imparare a trattare l’informazione, non tanto dal punto di vista informatico – anche se oggi esso fa da padrone – quanto da quello di una persona che abbia bisogno di cercare le risposte ai suoi dubbi. Questa non è una necessità dei soli studiosi; tutti noi ne abbiamo bisogno. Il punto di vista “bibliotecario” è utile per esempio quando si parla della fake news. Lana non le tratta direttamente, ma fa una verifica puntuale sui testi che ti insegnano a trovarle, mostrando che non sono poi così immediati come sembrerebbe a prima vista… In definitiva, un libro che permetterà di diventare cittadini più informati.
2 giugno 1946 (ebook)
Quest’anno ricorre il settantacinquesimo anniversario del referendum costituzionale, e così sono apparsi molti libri sul tema. Questo (Federico Fornaro, 2 giugno 1946 : Storia di un referendum, Bollati Boringhieri 2021, pag. 208, € 9,99 (cartaceo: € 14), ISBN 9788833936970) si distingue perché in realtà tratta soprattutto del periodo precedente al referendum, dal 25 luglio 1943 alla fine della guerra. È vero che ai miei tempi la storia al liceo si fermava alla fine della prima guerra mondiale: però non sapevo che l’armistizio dell’8 settembre viene chiamato “breve” perché in realtà non dettava ancora le condizioni, che furono poi scritte nell’armistizio “lungo” e rimasero segrete fino alla fine del 1945: venivano mostrate ai ministri sotto obbligo di segretezza. Non sapevo neppure che gli inglesi erano filomonarchici perché speravano di avere un’Italia debole e quindi mantenere il controllo del Mediterraneo; in compenso i russi che erano stati tagliati fuori dall’Italia riuscirono a entrare di nuovo in gioco per mezzo di Togliatti. Il compagno Ercoli, con il suo appoggio al referendum, permise ai comunisti di essere l’ago della bilancia, contrapponendosi già allora ai socialisti. La parte riuscita meno bene del libro, tra l’altro pieno di note, è quella sul referendum vero e proprio; tra l’altro almeno nell’ebook le tabelle con i risultati sono errate. Ma in ogni caso il testo è validissimo per scoprire questa pagina di storia contemporanea.
Ultimo aggiornamento: 2021-09-16 22:10
Mickey : Uomini e Topo (ebook)
Diciamo che questo libretto (Tito Faraci, Mickey : Uomini e Topo, ADD 2016, pag. 144, € 6,99 (cartaceo: € 12), ISBN 9788867831449) dovrebbe spiegare come Tito Faraci pensa il “suo” Topolino. È chiaro che ogni sceneggiatore – come anche ogni disegnatore – vede il personaggio in un certo modo, per quanto costretto nelle gabbie dei “controllori” Disney. (Poi anche Faraci è della scuola secondo cui i vincoli aiutano la creatività, con l’aggiunta che dal suo punto di vista è anche possibile prendersi libertà che un fumetto standard non prevede affatto: insomma le cose sono più complicate di quanto potrebbe sembrare a prima vista). Immagino che la collana di ADD in cui il libro era stato pubblicato nel 2016 fosse per così dire leggerina, ma mi ha lasciato un po’ perplesso la troppa leggerezza del testo, specificata sin dall’inizio. Ci sono spunti interessanti, ma sono davvero sparsi qua e là.