Dalle barzellette con psicanalista e relativo lettino ai film hollywoodiani, la professione dello psicologo è sempre stata vista con un misto di timore e rispetto quasi magico. In fin dei conti non possiamo vedere quello che c’è dentro la nostra testa, e se immaginiamo che ci sia qualcuno in grado di farlo allora come prima cosa ci mettiamo sulla difensiva, ma subito dopo vediamo se riusciamo a carpirne i trucchi. In questo libro (Silvia Bianconcini, Psicobufale, Rizzoli 2008, pag. 180, € 15, ISBN 978-88-17-02553-9) l’autrice, psicologa, spiega quali sono le cose che noi tutti “sappiamo” riguardo alla psicologia e agli psicologi ma che in realtà sono false: le psicobufale, per l’appunto. Lo stile di scrittura è leggero, e i vari argomenti sono trattati ciascuno in poche pagine – si capisce che l’autrice è abituata a scrivere sul suo blog. Diciamo che dopo un po’ si nota una certa ripetitività, anche perché il messaggio di base – che gli psico-cosi non sono degli indovini, non possono lavorare a macchinetta, e che ogni persona è un caso a sé – non è che possa essere detto in chissà quanti modi diversi. Probabilmente il modo migliore per gustare il libro è leggere un capitoletto ogni tanto: a questo punto sarà più semplice capire che la depressione tanto di moda al giorno d’oggi non è poi altro che l’esaurimento nervoso di qualche lustro orsono e che entrambi i termini non significano in realtà nulla!
Ultimo aggiornamento: 2017-05-18 14:52