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Giochi d’ingegno e divertimenti matematici (libro)

[copertina] La parte più interessante di questo libro (Jean-Pierre Alem, Giochi d’ingegno e divertimenti matematici [Jeux de l’esprit et divertissements mathématiques], RBA Italia 2008 [1981], pag. 231, € 9,99, trad. Alessandro Ravera) consiste probabilmente nelle spiegazioni generali che iniziano le varie sezioni – e nelle riproduzioni di antiche stampe. Lo stile di Alem non è esattamente di mio gradimento, e anche i problemi non hanno esattamente riscosso il mio interesse. Diciamo insomma che non prenderò il secondo suo volume nella collana e non scoprirò che cosa ha fatto Clodoveo Clou.

Ultimo aggiornamento: 2008-12-19 10:01

Algebra ricreativa (libro)

[copertina] Per i russi del secolo scorso, Yakov Perelman – nessuna parentela, che io sappia, con il dimostratore della Congettura di Poincaré – è stato il divulgatore principe della matematica, anche se stranamente i suoi libri non hanno mai avuto una grande diffusione all’estero. Questo Algebra ricreativa (Yakov Perelman, Algebra ricreativa [Álgebra recreativa], RBA Italia 2008 [?], pag. 255, € 9,99, trad. Paola Pettinotti), nonostante il titolo che sembra un ossimoro, è un ottimo esempio della abilità di Perelman nello spiegare le cose. Qui non abbiamo i problemi da una parte e le soluzioni in fondo: ogni problema è sviscerato immediatamente, perché quello che è importante per Perelman è come arrivare alla soluzione, e non semplicemente trovarla; e lo fa davvero bene. La sezione di gran lunga maggiore è dedicata alle quattro operazioni e all’elevazione a potenza, ma si può trovare qualcosa anche riguardo a estrazioni di radice e logaritmi, di cui è raro trovare appunti in giro. Esistono addirittura due lunghi incisi dedicati… ai calcolatori elettronici, e qui nasce un mistero. Perelman infatti morì nel 1942: questo libro è però databile tra il1952 e il 1957, visto quale viene detto essere il maggior numero primo di Mersenne conosciuto. Il libro tra l’altro non è la traduzione dal russo, ma da una versione in lingua spagnola che è relativamente facile da trovare in formato PDF: chi la ampliò, mantenendone comunque lo stile? (Ah, con la scusa che lo spagnolo è facile da leggere ci sono molti più refusi del solito, che come sempre ho raccolto nella pagina di aNobii)

Ultimo aggiornamento: 2008-12-12 17:09

La felicità porta fortuna – Happy Go Lucky (film)

[locandina]
Sabato sera Anna mi ha fatto notare che era molto che non andavamo al cinema. Visto il mio aprioristico veto su La classe, la scelta è caduta su La felicità porta fortuna – Happy Go Lucky (qui il sito ufficiale inglese).
Mal me ne incolse. Non è che il film sia brutto: è semplicemente sconclusionato. Ci sono scene messe qua e là di cui non ho capito l’utilità, tipo l’incontro di Poppy con il libraio all’inizio o col pazzo a metà film; mi è servita più di mezz’ora per riuscire ad avere un’idea di chi fosse la protagonista e cosa facesse, e non ne sono nemmeno certo adesso; il messaggio del titolo io mica sono riuscito a trovarlo; non ci sono nemmeno battute memorabili, per cui uno dice “vabbè, mi sono divertito”. Insomma, una di quelle cose che vanno bene trasmesse in TV spezzettate dalla pubblicità, mi sa tanto… così imparo a mettere i veti.

Ultimo aggiornamento: 2008-12-11 13:01

Omelette&Baguette (ristorante)

Domenica alle 13 Anna e io stavamo tornando a piedi verso casa da piazza Gramsci, e lei ha visto un posto dove la gente stava mangiando, sembrava anche con gusto; mi chiede “sai cos’è?”, e io ho risposto “il locale che ci rompe da mesi e mesi con la pubblicità su Radio Popolare… solo che ho cancellato il nome”. Beh, non è stato difficile alzare gli occhi e vedere che si chiama Omelette&Baguette (il sito sarebbe questo, ma è completamente inutile, a partire dall’indirizzo che sarà fiscalmente corretto ma in pratica è sbagliato: dovete andare in via Paolo Sarpi 62. Se volete una recensione più completa, guardate piuttosto qua).
A farla breve, siamo entrati e abbiamo mangiato. Inutile dire che è un posto da evitare se si hanno problemi di colesterolo, anche se c’è la possibilità di avere delle insalate; la cucina sembra un misto tra italiana e nordafricana (il Brick che mi sono preso io è un piatto tunisino), le porzioni generose, i prezzi onesti e l’ambiente è simpatico; persino il caffè è ottimo. Se si vuole provare l’ebbrezza del brunch domenicale (20 euro) conviene però prenotare, mi sa: il locale è su due piani, ma non è che sia così grande.

Ultimo aggiornamento: 2008-12-10 07:00

L’alba della teologia musulmana (libro)

[copertina] Oggigiorno si sente parlare di imam e ulema, oppure di fatwa, abbastanza spesso, e si suppone di sapere tutto a riguardo. D’accordo, non è così, ma quella è almeno l’idea che si ha. Questo libretto (Josef Van Ess, L’alba della teologia musulmana [Prémices de la théologie musulmane], Einaudi – Piccola Biblioteca 398, 2008 [2002], pag. xxii-142, € 15, ISBN 978-88-06-18899-3, trad. Paolo Piccardo), come del resto dice il titolo stesso, non spiega in effetti direttamente questi termini, ma li contestualizza spiegando come nei primi secoli dopo l’Egira, mentre la potenza militare araba faceva conquiste su conquiste, nascesse una teologia islamica. Per chi conosce un po’ di teologia cristiana ed ebraica, le differenze che trova sono notevoli: nell’islam infatti la teologia nacque dalla giurisprudenza, e non dalla filosofia o dal misticismo come ci si sarebbe potuti aspettare. Inoltre non c’era solo la divisione attuale tra sciiti e sunniti, ma varie correnti in lotta tra di loro, nonostante ci fu almeno una scuola che disse “ogni opinione ragionevole è corretta”, tentando di riportare l’unità e facendo notare che il Corano afferma che i musulmani sono meglio dei cristiani proprio perché sono uniti. Nel testo vengono trattati alcuni dei problemi teologici fondamentali, che in un certo senso durano a tutt’oggi: le interpretazioni del Corano creato (e non eterno) e del libero arbitrio contrapposto al determinismo della volontà di Allah; la possibilità che un miscredente conoscesse Dio; la possibilità di affermare che i propri governanti non fossero veri musulmani, e quindi poter fare jihad contro di loro. Il tutto in un contesto molto tecnico, e difficile da comprendere se non si è giàesperti. Certo la supervisione di Ida Zillo-Grandi è stata utilissima per tutte le note al testo che ci permettono di avere un’idea dei personaggi e dottrine che Van Ess dà per scontate. Ma forse era meglio trovare anche qualche altro editor, perché magari è stato Van Ess stesso a scrivere a pagina 30 “Per i cristiani, Gesù è elevato al cielo direttamente dalla croce, senza morire” e – con meno probabilità – a pagina 34 “Il cristianesimo aveva risolto il problema con l’idea di reincarnazione”; però leggere queste cose non dà molta fiducia sulla qualità del resto del testo.

Ultimo aggiornamento: 2008-12-10 01:00

_Scintille matematiche_

[copertina] A differenza dei libri precedenti usciti nella collana Sfide matematiche, il libro di Paolo Toni (Paolo Toni, Scintille matematiche, RBA Italia – Sfide matematiche 10, 2008 [1985], pag. 244, € 9,99) è prettamente didattico: l’autore afferma che tutti gli esercizi sono risolubili con le conoscenze matematiche del biennio delle superiori, e molti sono alla portata dei bimbi alla fine delle elementari. Non aspettatevi pertanto di trovare racconti più o meno credibili che incorniciano i problemi, e siate preparati a vedere problemi simili esposti l’uno immediatamente dopo l’altro. Tenendo presente questa scelta di base nell’assemblaggio, il libro è fatto molto bene: la parte delle soluzioni non si limita a dare la risposta e il metodo di risoluzione, ma spesso sconfina nella didattica per spiegare come i ragazzi possano essere tratti in inganno da formulazioni diverse dello stesso problema, e dove tendano a sbagliare. Un ottimo testo di supporto per un professore che non voglia limitarsi a seguire pedissequamente il programma.

Ultimo aggiornamento: 2019-07-19 21:42

Gli enigmi del caso (libro)

[copertina] Scrivere un’autobiografia non è mai troppo semplice, ma quando si è un matematico la cosa è ancora più complessa, visto che in fin dei conti bisognerebbe anche parlare del proprio lavoro in maniera comprensibile ai più. In questo caso (Mark Kac, Gli enigmi del caso [Enigmas of Chance], Boringhieri 1986 [1985], pag. 161, € 18,08, ISBN 978-88-339-0905-9, trad. Umberto Sampieri) secondo me non si è arrivati al risultato richiesto. A parte una certa piattezza del testo – che secondo me è più legata alla prosa originale di Kac che alla traduzione – le parti matematiche del libro sono scritte in modo da spaventare il lettore. Un peccato, per vari motivi. In primo luogo, perché le formulacce piazzate qua e là nella parte centrale non erano poi così importanti per capire almeno qualitativamente il campo di studio di Kac (processi casuali). Inoltre, perché così si perdono le parti interessanti: il racconto della sua gioventù in Polonia (ed essere un ebreo non aiutava affatto anche prima dell’invasione hitleriana), e il suo punto di vista su come la matematica pura sia assolutamente sterile, perché i problemi dobbiamo trovarceli e non porceli. Non che io sia così d’accordo su quest’ultimo punto, però ha una sua logica.

Ultimo aggiornamento: 2008-12-05 15:30

Rudi Ludi (libro)

[copertina] (se vuoi una mia recensione più seria di questo libro, va’ su Galileo!)
Non è piaggeria, anche se gli autori mi sono ben noti. Non è nemmeno un tentativo della serie “io ho sprecato i soldi del libro, e per ripicca li faccio sprecare a voi”. L’opera seconda del terzetto dei Rudi Mathematici (Rodolfo Clerico, Piero Fabbri, Francesca Ortenzio, Rudi Ludi, CS_libri 2008, pag. 228, € 24.50, ISBN 978-88-95526-12-6) è proprio bella. Intanto, a differenza dl precedente Rudi Simmetrie, è un libro vero, non una raccolta di materiale già pubblicato: e questo è già meritevole, considerata la difficoltà di scrivere un testo coerente. Il bello è che l’amalgama dei vari temi è venuto fuori davvero bene. Si tratta di teoria dei giochi, anzi di teorie, visto che oltre a quella per così dire “economica” c’è anche quella “giocosa” di Conway e Berlekamp, vale a dire i “play” contrapposti ai “game”. Si raccontano aneddoti su tanti matematici, con divagazioni assolutamente incredibili. E c’è il collante di tutto, vale a dire un weekend passato dai tre in Svizzera. In complesso, un vero libro di divulgazione matematica, di quelli che ti fanno vedere le cose e ti danno un’idea di come ci si arriva senza essere un testo ufficiale e necessariamente pesante. Non scherzo quando affermo che finalmente possiamo fregiarci anche in Italia di divulgatori di questo tipo, cosa che ho sempre invidiato agli anglofoni (però confesso che la parte sul nucleo dei giochi non è venuta così bene). Prendetelo: non ve ne pentirete.

Ultimo aggiornamento: 2008-12-02 10:21