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Magritte – il mistero della natura (mostra)

Ok, è terminata domenica scorsa, ma non è colpa mia (o forse sì…) se siamo andati a vedere la mostra nel suo ultimo giorno di apertura, dopo che ci avevamo tentato nelle vacanze di Natale e ancora giovedì scorso.
La prenotazione dei biglietti è stata piuttosto costosa, considerando il 16% di diritti di prevendita e soprattutto il fatto che nel sito non erano mica indicate tutte le possibilità di biglietto ridotto, e quindi abbiamo pagato intero. Per il resto, la mostra sfruttava il periodo in cui il museo Magritte di Bruxelles era chiuso per rinnovamento e quindi ha potuto mostrare molte opere conservate là. Come nel caso della mostra comasca del 2006, però, il Magritte e noto a tutti non era così rappresentato nella mostra; inizio a pensare che le immagini che si vedono in giro non siano effettivamente “il vero Magritte”. Da notare poi l’allestimento, con una serie di microcitazioni immagino magrittiane sui muri, e soprattutto l’enorme quantità di gente, con l’ulteriore fregatura di due-gruppi-due di trenta persone cadauno con guida che praticamente bloccavano due sale consecutive. Doveva essere proprio un pittore alla moda.

Ultimo aggiornamento: 2009-04-02 07:00

Come giocare e divertirsi con l’ingegno (libro)

[copertina] Con questo volume delle Sfide Matematiche (Jaime e Lea Poniachik, Come giocare e divertirsi con l’ingegno, RBA Italia 2009, pag. 230, € 9,99, trad. Paola Pettinotti) abbiamo una visione sulle ricreazioni matematiche sudamericane, come già capitato coi testi di Recamán. La criptoaritmetica e i problemi numerici in genere hanno un peso notevole, ma ci sono anche vari tipi di problemi, come il percorsi del segugio oppure i problemi dei giorni del mese, che non sono mai stati visti nella tradizione statunitense oppure europea, e possono essere un interessante diversivo rispetto ai soliti problemi passatempo.
Inutile aggiungere che chi è interessato alla matematica ricreativa alla Gardner non amerà troppo questo libro: a ognuno il suo.
La traduzione, a parte qualche refuso, mi pare infine buona.

Ultimo aggiornamento: 2009-04-01 07:00

Un matrimonio all’inglese (film)

[locandina]Sabato siamo andati all’Ariosto (quello che trent’anni fa sarebbe un Proseguimento di Prima Visione…) a vedere Un matrimonio all’inglese, scoprendo che era molto meglio di quanto temessi.
In effetti non era facile capirlo: il titolo italiano non ha nessun senso, anche se immagino non abbiano tradotto letteralmente il titolo originale “Easy Virtue” perché altrimenti sarebbe potuto essere scambiato per una commedia pecoreccia all’italiana; il film racconta invece di una disinvolta americana che alla fine degli anni ’20 sposa John Whittaker, il rampollo di una famiglia aristocratica inglese che nasconde in tutti i modi la sua imminente rovina, e si trova immediatamente a combattere contro la madre che gestisce la vita di tutti. Tutta la famiglia Whittaker sembra fatua, col padre di John che nasconde col suo cinismo i rimorsi per quanto accadde in guerra; la storia di dipana prevedibilmente e forse un po’ troppo leggera, ma sicuramente strappa più di una risata e mette di buonumore. Infine ottima la fotografia; insomma non un capolavoro ma comunque un piacevole film.

Ultimo aggiornamento: 2009-03-31 07:00

Viaggio nel tempo e altre stranezze matematiche (libro)

[copertina] Dodicesima raccolta delle rubriche tenute da Martin Gardner sullo Scientific American e mai tradotto precedentemente in italiano, questo libro (Martin Gardner, Viaggio nel tempo e altre stranezze matematiche [Time Travel and Other Mathematical Bewildwements], RBA Italia 2009 [1988, 2005], pag. 377, € 9,99, trad. Angela Iorio e Rossella Pederzoli) unisce agli usuali temi matematici tanto apprezzati alcuni capitoli più tendenti al filosofico – ricordiamoci che Gardner è laureato in filosofia, come quello che dà il titolo al libro e quello che riguarda l’induzione (scientifica, non matematica, che è una cosa completamente diversa). È vero che gli articoli originali hanno ormai trentacinque anni – e ce ne si accorge ad esempio sul capitolo che parla delle calcolatrici tascabili; ma non credo ci siano chissà quali aggiornamenti, se non ad esempio che la base dati di successioni di interi di Sloane ormai non è più un libro ma un sito internet. Una rilettura alla traduzione sarebbe infine stata utile, per evitare topiche come l’estrarre da un mazzo il tredici di picche… Al solito, su aNobii ho messo l’errata corrige.

Ultimo aggiornamento: 2009-03-30 08:00

Conversazioni notturne a Gerusalemme (libro)

[copertina] Fa un po’ specie vedere un libro del cardinal Martini (Carlo Maria Martini e Georg Sporschill, Conversazioni notturne a Gerusalemme [Jerusalem Nachtgespräche], Mondadori 2008 [2008], pag. 124, € 17, ISBN 978-88-04-58391-2, trad. Francesca Gimelli) tradotto dal tedesco. D’altra parte, le conversazioni del titolo sono con un gesuita austriaco che si occupa dei ragazzi di strada nell’Europa orientale, e immagino che il libro sia nato pensando al cristianesimo dei paesi di lingua tedesca.
Partendo da alcune domande dei ragazzi seguiti da padre Georg, la chiacchierata può essere vista più o meno come un testamento spirituale del cardinale, che naturalmente prosegue sulla sua linea di “cattolicesimo liberal” che non è affatto quello di cui parlano i giornali ma piuttosto una necessità di distinguere le cose davvero importanti per la religione partendo dalla rilettura della Bibbia – e qua si capiscono le accuse di luteranesimo fattegli dai cattolici più tradizionalisti – unita a una capacità di ascolto degli altri che è molto conciliare e dovrebbe essere vista come “compagni di strada”. Personalmente ho trovato alcune parti ripetitive; la sezione che ho preferito è quella in cui Martini racconta a modo suo la vita del re Davide e degli evangelisti Giovanni e Luca, facendo un ritratto a tutto tondo. Il libro è consigliabile a chiunque non abbia un pensiero predeterminato e voglia sentire delle altre campane; non aspettatevi però chissà quali ribaltoni teologici.

Ultimo aggiornamento: 2009-03-28 07:00

Five-Minute Mathematics (libro)

[copertina] (se vuoi una mia recensione più seria di questo libro, va’ su Galileo!)
Invidia. Tanta invidia. Tra il 2003 e il 2005 il quotidiano tedesco Die Welt ha ospitato una rubrica settimanale dal nome “cinque minuti di matematica” (Fünf Minuten Mathematik); cento brevissimi articoli raccolti in questo libro (Ehrard Behrends, Five-Minute Mathematics [Fünf Minuten Mathematik], AMS 2008 [2006], pag. 380, $35, ISBN 978-0-8218-4348-2, trad. David Kramer). L’invidia è naturalmente al pensiero che almeno all’estero qualcuno abbia pensato che si puo parlare di matematica su un giornale, mentre in Italia la cosa è impossibile, e purtroppo non credo proprio che un libro come questo verrà nemmeno tradotto. Qui si tratta più che altro di divulgazione matematica, prendendo spesso a spunto le cose di tutti i giorni come le probabilità di vincere al lotto tedesco (probabilità molto maggiori di quelle del Superenalotto, per la cronaca). Dimostrazioni chiaramente non ce ne sono, e le formule sono spesso tralasciate, probabilmente perché si spaventano anche i lettori tedeschi. Se devo fare un appunto, i capitoletti mi sembrano spesso terminare di colpo e in tono minore; ma ad ogni modo siamo sempre a un prodotto che noi ce lo sogniamo.

Ultimo aggiornamento: 2009-03-25 10:42

E se covano i lupi (libro)

[copertina]Seconda favola di Paola Mastrocola, dopo Che animale sei?. In questo libro (Paola Mastrocola, E se covano i lupi, Guanda 2008, pag. 207, € 15, ISBN 9788860884916) Lupo e Anatra sono ormai sposati, e Anatra si mette a covare tre uova… finché Lupo pensa che forse è l’ora di essere meno astratto e si offre per covarle lui, mentre Anatra potrà fare qualcos’altro nelle quattro settimane: le due storie proseguono parallele fino alla schiusa delle uova.
Ho trovato il libro molto bello e tenero, e oltretutto mi ha anche fatto sorridere in parecchi punti, il che fa sempre bene. La Mastrocola è davvero brava, e riesce a tratteggiare situazioni assolutamente reali con una prosa né piatta né melensa. L’unico appunto che mi sento di farle è quello del finale, che mi sembra un po’ un anticlimax: avrei preferito il libro terminasse subito dopo la schiusa delle uova, evitando le ultime pagine che trovo in tono minore. Ma anche con questa pecca minore resta un ottimo libro, che sarà apprezzato sia dai bambini sia da chi bambino non lo è anagraficamente più.

Ultimo aggiornamento: 2009-03-17 07:00

Gran Torino (film)

[locandina] Secondo me, Anna ha scelto questo film perché ha pensato “magari vede la parola Torino nel titolo e si ringalluzzisce”, anche se sapevo bene che quello è il nome di un’auto e con la mia città originaria c’entra ben poco.
Devo dire però che Gran Torino (qui il sito ufficiale) è un bel film. Ho dei dubbi sull’utilità pratica del pistolotto dove Sue spiega a Walt Kowalski tutte quelle cose sugli Hmong, e non so quanto il gergo usato dalle varie gang nei film sia reale (ma qua bisognerebbe sentire chi vive dalle parti di Detroit e ha visto il film in originale): però l’assunzione di coscienza del vecchio Clint Eastwood, quando si accorge contro la propria volontà che ha più cose in comune con i musi gialli suoi vicini che con i suoi figli e nipoti, è resa proprio bene; anche il finale, pur essendo intuibile, almeno a me ha fatto pensare molto.
Ma la cosa forse più strana di tutta la storia è che non c’è nessun personaggio che sia Wasp. Walt, come si sente dal cognome, è polacco; abbiamo poi gli Hmong orientali, il prete cattolico che è irlandese, il barbiere italiano… L’unico “vero americano” è forse Daisy, il cane di Kowalski. Una sensazione un po’ strana, a dirla tutta.

Ultimo aggiornamento: 2009-03-15 12:22