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La banda larga di Telecom Italia (libro)

[copertina]Non so quanto siano vere le storie di strani figuri che passavano in libreria a fare incetta delle copie di questo libro (Joe Basilico, La banda larga di Telecom Italia, Città del Sole 2008, pag. 160, € 12, ISBN 9788873512370). Nel mio piccolo posso dire che sono passato più volte nelle librerie Feltrinelli milanesi senza trovarlo, e che Ibs.it afferma che lo può spedire in quattro-cinque settimane: d’accordo che è pubblicato da un piccolo editore calabrese e la Salerno-Reggio Calabria non è il massimo delle autostrade, ma mi pare un po’ troppo tempo.
Ma a parte queste note di colore, com’è il libro? Mah. È indubbiamente stato scritto da qualcuno che in Telecom ci lavora, e lo si vede dalle piccole notizie che non appaiono certo sui giornali. Non posso certo garantire sull’autenticità di tutto quanto scritto, visto che non ho certo visibilità così ampia dell’azienda, ma molte di queste cose sono circolate in azienda, e casi come quello del videotelefono sono tristemente veri. Mi stupisce lo scarso rilievo dato a quisquilie tipo l’alienazione degli immobili aziendali; potrà anche essere vero che tanti dirigenti apprezzino fin troppo le giovani e prosperose dipendenti, ma non credo quello sia il peggiore dei problemi in Telecom, e il battere e ribattere su quei temi fa scadere un libro di denuncia al pettegolezzo, un po’ come anche scegliere una prosa infarcita di accenni storico-letterari potrà sulle prime far sorridere il lettore al pensiero di Napoletone Luciani ma dopo un po’ stufa. Insomma, leggetelo distillandovi le informazioni importanti!
(ah, i conti allegri devono essere proprio una nostra prerogativa: non credo che, come scritto a pagina 20, un euro di capitale di MTP ne muoveva cinque milioni né che 180000 euro più IVA sia lo stipendio annuale di venti impiegati come scritto a pagina 32.)

Ultimo aggiornamento: 2009-03-07 07:00

Quando il 10 cercava di fare goal (libro)

[copertina] Secondo me, questo libretto (Laura Biason, Quando il 10 cercava di fare goal, Kimerik 2008, pag. 48, € 9, ISBN 978-88-6096-223-2) ha un guaio di fondo: non è né carne né pesce. O almeno è così che lo vedo io: ci sono due temi fondamentali, l’arrivo di una nordica a Roma per lavorare e l’osservazione dei romani dal punto di vista di un alieno, che mi sembrano giustapposti e non amalgamati. Il tutto è un peccato, perché la freschezza delle scene – molto bella la spiegazione della modalità tipica del traffico romano – si perde un po’ senza nemmeno l’ausilio del flusso temporalmente scadenzato di un diario vero e proprio. Intendiamoci, la lettura è molto piacevole, e il libro è indubbiamente consigliabile a chi viene catapultato nell’Urbe: credo però che se il packaging delle storie fosse stato più uniforme il risultato finale sarebbe stato migliore. Ma si sa che io pretendo notoriamente tanto.

Ultimo aggiornamento: 2009-03-05 10:35

L’uomo che fu Giovedì (libro)

[copertina] G. K. Chesterton doveva essere uno di quei tipi sempre pronti a entrare in una discussione e possibilmente a vincerla come bastian contrario: basti pensare a come sia diventato cattolico in un’Inghilterra dove i papisti non venivano certo visti bene. Nella vecchia edizione di questo libro che ho recuperato in biblioteca (G. K. Chesterton, L’uomo che fu Giovedì [The Man Who Was Thursday], Mondadori – I grandi del mistero, 1984, pag. 357, trad. Luciana Crepax e Nicoletta Neri) la seconda parte è dedicata a una selezione di racconti aventi come protagonista Padre Brown… il che fa immediatamente venire a mente a quelli fino alla mia generazione i telefilm con Renato Rascel. Devo però dire che non tutti i racconti con il piccolo prete mi sono piaciuti allo stesso modo; i migliori sono quelli dove l’apparenza viene smontata e rovesciata. In compenso il libro che occupa la prima metà del volume è davvero bello. Le prime due-tre pagine mi facevano temere un polpettone postvittoriano, ma fortunatamente la storia poi si dipana pirotecnicamente, con la riunione di un gruppo anarchico dove ciascuno dei vari personaggi non è colui che sembra e una serie di scene cinematografiche che si dipanano tra Londra e la Francia. Chesterton è bravissimo a dipingere le scene e inserire incisi che sembrano buttati lì ma raddoppiano il piacere della lettura. Spero solo che l’edizione Bompiani sia più curata di quella Mondadori che ho letto io, piena di refusi e con una traduzione in certi punti pesante.

Ultimo aggiornamento: 2009-03-02 07:00

_Avventure di un matematico_ (libro)

[copertina] Questa (Stanislaw M. Ulam, Avventure di un matematico [Adventures of a Mathematician], Sellerio – La nuova Diagonale 4, 1995 [1976], pag. 404, € 18, ISBN 978-88-389-1119-4, trad. Tecla R. Sportelli) è la seconda autobiografia di un matematico polacco che ho letto ultimamente, dopo quella di Mark Kac. Ulam era a Los Alamos nel progetto Manhattan, ed è stato uno degli sviluppatori della bomba H; insomma non esattamente l’ultimo arrivato. Però il libro non mi è affatto piaciuto. Non è tanto il problema dell’incomprensibilità della matematica che ha fatto, anche se garantisco che gli accenni presenti non danno assolutamente alcun appiglio a chi non sappia già le cose; però quegli accenni si possono tranquillamente saltare. Il guaio maggiore è che c’è un’enorme discontinuità nei temi trattati, e aneddoti francamente inutili sono messi esattamente allo stesso livello di altri punti ben più importanti; anche le considerazioni filosofiche e cognitive che di quando in quando appaiono mi sembrano fuori posto nel libro, forse anche perché la traduzione è piuttosto pesante anche se corretta. In definitiva, un libro non all’altezza di quanto sperassi.

Ultimo aggiornamento: 2009-02-25 07:00

Job (free press)

Una decina di giorni fa, mentre ero dal panettiere, ho visto qualcosa di strano in mezzo al pacco di copie di ePolis: un altro giornale a distribuzione gratuita, per la precisione un “mensile di attualità e di approfondimento”, col nome Job. A quanto pare, non è nemmeno recentissimo, visto che è il quarto anno di pubblicazioni (finto, perché è iniziato a novembre 2006; ma ad ogni modo ci sono più di due anni di uscite)
Fossi stato un po’ più attento, avrei già capito dalle tre linee ondulate nel logo chi è che lo pubblica: Anna ci è arrivata da sola sfogliandolo, io mi sono limitato a controllare il colophon e verificare che il proprietario della testata è la Cisl di Milano; “Job” non sta quindi per il personaggio biblico molto paziente, ma proprio a indicare il lavoro. Come potete leggere dalla presentazione, il punto di vista è molto legato ai temi del lavoro, oltre ad essere un modo come un altro per fare pubblicità al sindacato bianco. Ho dei grandi dubbi su alcuni articoli, come quello che per confrontare la durata di un viaggio in treno o in aereo dal Duomo al Colosseo afferma che per l’aereo i tempi sono 35 minuti di taxi Colosseo-Fiumicino, 1 ora di aereo e 20 minuti di taxi Linate-Duomo, però devo dire che i testi non sono scritti in sindacalese e sono su temi variegati ma mai beceri. Diciamo insomma che non è certo un mensile di approfondimento, ma può comunque dare qualche spunto interessante… ammesso che uno lo trovi in giro!

Ultimo aggiornamento: 2009-02-23 07:00

I gatti del mago – Passatempi matematici II (libro)

[copertina] La seconda parte della traduzione degli Amusements in Mathematics di Dudeney (Henry E. Dudeney, I gatti del mago – Passatempi matematici II [Amusements in Mathematics], RBA Italia 2009, pag. 254, € 9,99, trad. Angela Iorio) ha più o meno le stesse caratteristiche della prima, con qualche guaio in più.
La scelta di mettere i problemi dello stesso tipo uno vicino all’altro, se da un lato permette di vedere come una tecnica di soluzione si possa applicare alle varianti di un problema, dall’altra parte può rendere un po’ tediosa la lettura ordinata del libro. Inoltre ci sono vari punti, come ad esempio quello della Union Jack, in cui la traduzione è sbagliata e non permette di capire il problema: non bisogna disegnare tutta la figura, ma la maggior parte possibile.
Il libro resta comunque fondamentale per conoscere lo status della matematica ricreativa di cent’anni fa.

Ultimo aggiornamento: 2009-02-20 17:09

Non avrai altro Cuore all’infuori di me (libro)

[copertina] Questa antologia del settimanale verde degli anni ’90, quando si poteva dire “verde” senza rievocare le ronde padane (AA.VV., Non avrai altro Cuore all’infuori di me, BUR 24/7 giugno 2008, pag. 320, € 27.50, ISBN 978-88-17-02360-3) è fondamentalmente un amarcord, perché chi allora era gggiovane possa sfogliare le pagine e dire “c’ero anch’io”. Si possono così vedere splendori e miserie dell’Italia di Tangentopoli, e confrontarle con quanto avviene adesso. Il risultato però è un po’ deludente, forse perché gli occhiali del passato tendono ad abbellire le cose, fino a che non si va a sbattere contro la dura realtà dei documenti. È anche vero che la satira è un prodotto che va consumato fresco: una battuta sul momento può essere perfetta, ma solo pochissime battute possono resistere agli anni tanto da diventare dei classici. Poi è forse anche vero quanto raccontato da molti: quando Cuore uscì, non c’era nulla del genere in circolazione in Italia, ma poi tutti gli altri quotidiani copiarono lo stile, e adesso queste cose per noi sono scontate.
Il libro termina con una serie di brevi interviste a chi ha fatto parte della redazione; sembra di leggere i vangeli, nel senso che le storie raccontate collimano a grandi linee ma ognuno poi ricorda i particolari a modo suo. Forse il successo dipende anche da quello.

Ultimo aggiornamento: 2009-02-15 12:23

Il meglio della SF – l’Olimpo dei classici moderni (libro)

[copertina] Le antologie di racconti di fantascienza sono abbastanza comuni , ma in questo caso (Gardner Dozois, Il meglio della SF – l’Olimpo dei classici moderni [The Best of the Best], Urania Supplemento n. 38, dicembre 2008 [2005], pag. 329, € 4.50, trad. Delio Zinoni, Piero Anselmi, Marzio Tosello, Nicoletta Vallorani, Gloria Barbieri) abbiamo un'”antologia al quadrato”; Dozios cura infatti da un quarto di secolo una raccolta annuale di racconti, e qui ha scelto letteralmente fior da fiore. Il testo originale è molto più ampio: Urania pubblicherà il tutto in tre parti, e questa è la prima. Ma è proprio tutto oro? Mah. La mia impressione è che le scelte di Dozois siano state tutte verso la cupezza e le distopie, temi che sicuramente rappresentano una parte della produzione fantascientifica ma non sono certo gli unici temi. “La musica del sangue” di Greg Bear e “Kirinyaga” di Mike Resnick mi erano giànoti; per quanto riguarda gli altri, ho apprezzato “Trinità” di Nancy Kress, dove la ricerca scientifica di Dio porta a un risultato inaspettato, e “Neve” di John Crowley, con la tecnologia che non può sostituire nulla. “Cena ad Audoghast” di Bruce Sterling, anche se è in realtà un racconto storico, è carino; “Il mercato d’inverno” di William Gibson è un onesto cyberpunk. Ma “Salvador” di Lucius Shepard, “Il prodotto puro” di John Kessel, e “Strategie stabili per quadri intermedi” di Eileen Gunn almeno a mio parere non sono certo il top della produzione, anche in un periodo come la prima metà degli anni ’80 che certo non brillava per qualità. Non fate insomma cose turche per procurarvelo.

Ultimo aggiornamento: 2009-02-10 07:00