Archivi categoria: recensioni

Il caso dei libri scomparsi (libro)

[copertina] Questo libro (Ian Samson, Il caso dei libri scomparsi [The Case of the Missing Books], Tea Narrativa 2008 [2005], pag. 312, € 10, ISBN 978-88-502-1635-2, trad. Claudio Carcano) mi era stato segnalato da qualcuno come bellissimo; il qualcuno è fortunato che io non mi ricordi chi sia, perché altrimenti non lo farei più amico. La storia di per sé non è un gran che, con il protagonista londinese Israel Armstrong, bibliotecario mezzo ebreo e mezzo irlandese, che va in Ulster per un lavoro e scopre che le cose non sono esattamente come pensava lui, visto che non solo la biblioteca è circolante ma i libri sono scomparsi. Ma il peggio è che proprio non sono riuscito ad appassionarmi alle disavventure di Armstrong, il classico sfigato che per caso riesce ad avere un colpo di fortuna. Non basta l’indubbio amore per i libri che pervade il libro a far salire il voto.
Due note sulla traduzione italiana. Innanzitutto, non ha senso mettere decine e decine di note a piè di pagina – anzi a fondo libro – per spiegare chi erano Irving Berlin e Dewey: la probabilità che un lettore italiano non li conosca è esattamente la stessa che siano ignoti a un lettore inglese. La seconda cosa è una sensazione, e potrei sbagliarmi. In una delle gite di Armstrong a Bullygullable (qui la nota non c’era…) i locali parlano con un accento molto affettato e arcaico. Mi chiedo se è lo stesso tipo di accento dell’originale!

Ultimo aggiornamento: 2009-07-28 07:00

Le mie cose

[copertina] Leggendo quest’opera prima di Marco Lazzarotto (Marco Lazzarotto, Le mie cose, Instar libri “i Dirigibili 26” 2008, pag. 257, € 13.50, ISBN 978-88-461-0093-1) mi è tornato alla mente il miglior Benni, quello di Terra! per intenderci. Le trovate assolutamente spiazzanti – a partire dall’incipit “Sono tormentata dai dubby” – sono immerse in una contemporaneità iperrealistica, un oggi che non esiste ma non sembra nemmeno troppo inverosimile, dalla serie di film tv “Il kebabbaro” al reality show “San Patrignano” con i vip che si disintossicano. Il titolo del libro è il nome di una rivista mensile (anzi, che esce ogni 28 giorni…) letta da donne di tutti i tipi; la protagonista, separata da un “vomitista”, ci tiene una rubrica. La sensazione di essere finiti in un mondo parallelo, in una Torino di chissà quale universo, è davvero forte. A parte avvisare il lettore che il libro in certi punti è parecchio splatter, devo solo fare un appunto. Il finale è un anticlimax, come se Lazzarotto non sapesse più come serrare le fila della trama, che in effetti aveva dei grossi buchi qua e là. Ma anche questo mi ricorda Benni :)

Ultimo aggiornamento: 2009-07-27 07:00

_Il potere della stupidità_ (libro)

[copertina] Ci sono tanti libri che parlano dell’intelligenza; singolarmente, ce ne sono pochissimi che parlano della stupidità, forse perché i potenziali autori temono di sembrare a loro volta stupidi. Questo non è certo il caso di Giancarlo Livraghi, che in questo breve saggio (Giancarlo Livraghi, Il potere della stupidità, Monti & Ambrosini “Diogene” 20072, pag. 147, € 12, ISBN 978-88-89479-01-8) si cimenta nella non facile impresa di parlare della stupidità in quanto tale. Nei vari capitoletti non si trattano esempi specifici, ma si cercano regole generali per poter riconoscere la stupidità, partendo dai pochi testi scritti sull’argomento – come ad esempio le leggi di Cipolla – e notando come la stupidità si possa pragmaticamente definire come un’azione che non solo danneggia te, ma non è nemmeno di vantaggio agli altri. Tutti noi siamo a volte stupidi: una volta accettato questo assioma risulta più facile operare per ridurre per quanto possibile la stupidità globale, senza però farsi troppe illusioni. Il libro è anche disponibile per uso non commerciale, insieme alla sterminata bibliografia livraghiana sul tema, sul sito http://stupidita.it/ . Nota: ora è in edicola la terza edizione, con una cinquantina di pagine in più.

Ultimo aggiornamento: 2016-02-03 22:21

The Inquisitive Problem Solver (libro)

[copertina] Questo libro (Paul Vaderlind, Richard Guy e Loren Larson, The Inquisitive Problem Solver, MAA 2002, pag. 327, Lst 22.99 , ISBN 978-0-88385-806-6) è credo il miglior testo di problemi matematici ricreativi che abbia mai comprato. Non so se sia merito dell’internazionalità degli autori (Vaderlind è un polacco emigrato in Svezia, Larson è uno svedese emigrato negli USA, Guy un britannico giramondo); ma secondo me nei 256 problemi presenti è stato raggiunto un equilibrio perfetto tra la complessità, le nozioni matematiche richieste e la piacevolezza del testo.
Il libro può essere usato a diversi livelli; molti dei problemi presentano un aiuto, e molte soluzioni portano a generalizzazioni del risultato e a problemi aperti, computazionali e no, che possono essere dati agli studenti più volonterosi nel caso si voglia sfruttare il libro come fonte di esercizi. Dimenticavo: alla fine del testo c’è un glossario (anzi, un Treasury: una raccolta, insomma) di termini usati nella matematica ricreativa, che prima o poi riciclerò da me :-)

Ultimo aggiornamento: 2009-07-24 07:00

Roseanna (libro)

[copertina] Questo primo racconto della serie di Martin Beck (Maj Sjöwall e Per Wahlöö, Roseanna [Roseanna], Sellerio “La Memoria – 638” 2005 [1965], pag. 320, € 11, ISBN 978-88-389-1974-9, trad. Renato Zatti) lo definirei un “giallo triste”. Probabilmente è molto svedese, e svedese dei primi anni ’60 – è ambientato nel 1965; quella Svezia che per l’immaginario italiano era piena di disinibite fanciulle e biondi stalloni, ma che viene dipinta nel libro come un posto piovoso e niente affatto piacevole. Il libro, più che un giallo, è un poliziesco, con le indagini che cercano di far luce sull’omicidio di una ragazza americana; la prosa è molto secca, fa quasi sembrare uno come Hemingway un barocco, ed è resa direi bene nella traduzione.
Certo che se amate i gialli all’americana non è il libro per voi, ma altrimenti vale la pena leggerlo, soprattutto superato lo choc dello stile delle prime pagine.

Ultimo aggiornamento: 2009-07-23 07:00

Cibo per la mente – II (libro)

[copertina] Non è che si possa dire molto di più a proposito di questo secondo volume di giochi della coppia De Toffoli – Zaccariotto Cibo per la mente – II, RBA Italia – Sfide matematiche 39, 2009 [2005], pag. 191, € 9,99).
Il sottotitolo “Dalla tartaruga di Achille al Sudoku” mostra che, proprio come nel libro precedente, gli autori abbiano sempre cercato un equilibrio tra i giochi “classici” e quelli più moderni; oltre al Sudoku, abbiamo anche il Kakuro che ai tempi della prima edizione del libro era praticamente sconosciuto in Italia. Come la maggior parte dei sequel, però, ci si perde un po’. Ci sono spunti simpatici, come la spiegazione logica del quesito con le pozioni presente in uno dei libri della saga di Harry Potter e il Dezaku (gioco dal nome similgiapponese che però riprende il nome dei due autori), e anche la spiegazione di split e autosplit nel MasterMind è utile per chi voglia dedicarsi a quel gioco; ma resta di fondo una sensazione di déjà vu.
Chi ama i passatempi logici e lo studio delle strategie può comunque deliziarsi con un paio di centinaia di pagine di giochi vari.

Ultimo aggiornamento: 2009-07-18 07:00

Damp Squid (libro)

[copertina] La linguistica è una materia che ha avuto un grande vantaggio dalla nascita degli elaboratori elettronici, tanto che negli anni 1960 nacque addirittura una nuova disciplina, la linguistica computazionale. Con il ventunesimo secolo la quantità di testo a disposizione di chi vuole fare delle analisi su come si evolve la lingua è incredibile: il corpus che ha dato l’idea per questo libro (Jeremy Butterfield, Damp Squid, Oxford University Press 2008, pag. 179, Lst. 9.99, ISBN 978-0-19-923906-1) contiene la bellezza di due miliardi di parole (che poi sono qualche gigabyte… ma senza immagini e file audio-video vi garantisco che non sono pochi). Nel libro si racconta di come si può vedere la lingua viva e all’opera, ad esempio accorgendosi di come le forme considerate errate dai grammatici prescrittivisti stiano o no prendendo piede nella lingua di tutti i giorni, o almeno in quella scritta ancorché rilassata come quella dei blog. Tra l’altro, il titolo stesso del libro è un errore grammaticale; l’espressione “damp squib” (letteralmente “petardo umido”, che non scoppia e quindi è qualcosa di inutile) non era comprensibile a molta gente che l’ha così storpiato in “damp squid” (calamaro umido).
Per un curiosone come me il libro si addentra troppo poco nei meandri della lingua inglese, sembrando a volte più che altro un’incensazione al Corpus; inoltre contiene troppe parole che mi sono del tutto ignote – il che non è così strano, se si pensa che c’è un capitolo che racconta di come lo stesso concetto si possa spesso esprimere con tre parole diverse: una anglosassone, una franco-normanna e una di origine latina o greca. Ma la lettura è stata comunque piacevole.

Ultimo aggiornamento: 2009-07-13 07:00

_Professor Stewart’s Cabinet of Mathematical Curiosities_ (libro)

[copertina] Ultimamente Ian Stewart sembra voler superare il nostro Piergiorgio Odifreddi quanto a prolificità. Devo però dire che questa sua ultima fatica (Ian Stewart, Professor Stewart’s Cabinet of Mathematical Curiosities, Profile Books 2008, pag. 310, Lst. 10.99, ISBN 978-1-84688-064-9) è davvero apprezzabile. Dai faldoni del professor Stewart è uscito fuori un libro che è un pout-pourri matematico, dai problemini classici alle brevi digressioni sui matematici e sui problemi della matematica: dalle barzellette matematiche alle digressioni tipo la “matematica light” all’interno del mio blog.
Il risultato è sorprendentemente buono, forse anche perché stavolta Stewart se è limitato nei giochi di parole o forse perché sono stato più attento alla matematica che alle parole. La scelta di parlare di tutto, purché sia matematica, è secondo me vincente – naturalmente per chi la matematica l’apprezza – perché dà una inaspettata varietà. Vale insomma la pena di leggerselo, anche per chi come me conosce già la maggior parte del materiale.

Ultimo aggiornamento: 2014-11-01 11:25