Archivi categoria: recensioni

Viaggio nel tempo e altre stranezze matematiche (libro)

[copertina] Dodicesima raccolta delle rubriche tenute da Martin Gardner sullo Scientific American e mai tradotto precedentemente in italiano, questo libro (Martin Gardner, Viaggio nel tempo e altre stranezze matematiche [Time Travel and Other Mathematical Bewildwements], RBA Italia 2009 [1988, 2005], pag. 377, € 9,99, trad. Angela Iorio e Rossella Pederzoli) unisce agli usuali temi matematici tanto apprezzati alcuni capitoli più tendenti al filosofico – ricordiamoci che Gardner è laureato in filosofia, come quello che dà il titolo al libro e quello che riguarda l’induzione (scientifica, non matematica, che è una cosa completamente diversa). È vero che gli articoli originali hanno ormai trentacinque anni – e ce ne si accorge ad esempio sul capitolo che parla delle calcolatrici tascabili; ma non credo ci siano chissà quali aggiornamenti, se non ad esempio che la base dati di successioni di interi di Sloane ormai non è più un libro ma un sito internet. Una rilettura alla traduzione sarebbe infine stata utile, per evitare topiche come l’estrarre da un mazzo il tredici di picche… Al solito, su aNobii ho messo l’errata corrige.

Ultimo aggiornamento: 2009-03-30 08:00

Conversazioni notturne a Gerusalemme (libro)

[copertina] Fa un po’ specie vedere un libro del cardinal Martini (Carlo Maria Martini e Georg Sporschill, Conversazioni notturne a Gerusalemme [Jerusalem Nachtgespräche], Mondadori 2008 [2008], pag. 124, € 17, ISBN 978-88-04-58391-2, trad. Francesca Gimelli) tradotto dal tedesco. D’altra parte, le conversazioni del titolo sono con un gesuita austriaco che si occupa dei ragazzi di strada nell’Europa orientale, e immagino che il libro sia nato pensando al cristianesimo dei paesi di lingua tedesca.
Partendo da alcune domande dei ragazzi seguiti da padre Georg, la chiacchierata può essere vista più o meno come un testamento spirituale del cardinale, che naturalmente prosegue sulla sua linea di “cattolicesimo liberal” che non è affatto quello di cui parlano i giornali ma piuttosto una necessità di distinguere le cose davvero importanti per la religione partendo dalla rilettura della Bibbia – e qua si capiscono le accuse di luteranesimo fattegli dai cattolici più tradizionalisti – unita a una capacità di ascolto degli altri che è molto conciliare e dovrebbe essere vista come “compagni di strada”. Personalmente ho trovato alcune parti ripetitive; la sezione che ho preferito è quella in cui Martini racconta a modo suo la vita del re Davide e degli evangelisti Giovanni e Luca, facendo un ritratto a tutto tondo. Il libro è consigliabile a chiunque non abbia un pensiero predeterminato e voglia sentire delle altre campane; non aspettatevi però chissà quali ribaltoni teologici.

Ultimo aggiornamento: 2009-03-28 07:00

Five-Minute Mathematics (libro)

[copertina] (se vuoi una mia recensione più seria di questo libro, va’ su Galileo!)
Invidia. Tanta invidia. Tra il 2003 e il 2005 il quotidiano tedesco Die Welt ha ospitato una rubrica settimanale dal nome “cinque minuti di matematica” (Fünf Minuten Mathematik); cento brevissimi articoli raccolti in questo libro (Ehrard Behrends, Five-Minute Mathematics [Fünf Minuten Mathematik], AMS 2008 [2006], pag. 380, $35, ISBN 978-0-8218-4348-2, trad. David Kramer). L’invidia è naturalmente al pensiero che almeno all’estero qualcuno abbia pensato che si puo parlare di matematica su un giornale, mentre in Italia la cosa è impossibile, e purtroppo non credo proprio che un libro come questo verrà nemmeno tradotto. Qui si tratta più che altro di divulgazione matematica, prendendo spesso a spunto le cose di tutti i giorni come le probabilità di vincere al lotto tedesco (probabilità molto maggiori di quelle del Superenalotto, per la cronaca). Dimostrazioni chiaramente non ce ne sono, e le formule sono spesso tralasciate, probabilmente perché si spaventano anche i lettori tedeschi. Se devo fare un appunto, i capitoletti mi sembrano spesso terminare di colpo e in tono minore; ma ad ogni modo siamo sempre a un prodotto che noi ce lo sogniamo.

Ultimo aggiornamento: 2009-03-25 10:42

E se covano i lupi (libro)

[copertina]Seconda favola di Paola Mastrocola, dopo Che animale sei?. In questo libro (Paola Mastrocola, E se covano i lupi, Guanda 2008, pag. 207, € 15, ISBN 9788860884916) Lupo e Anatra sono ormai sposati, e Anatra si mette a covare tre uova… finché Lupo pensa che forse è l’ora di essere meno astratto e si offre per covarle lui, mentre Anatra potrà fare qualcos’altro nelle quattro settimane: le due storie proseguono parallele fino alla schiusa delle uova.
Ho trovato il libro molto bello e tenero, e oltretutto mi ha anche fatto sorridere in parecchi punti, il che fa sempre bene. La Mastrocola è davvero brava, e riesce a tratteggiare situazioni assolutamente reali con una prosa né piatta né melensa. L’unico appunto che mi sento di farle è quello del finale, che mi sembra un po’ un anticlimax: avrei preferito il libro terminasse subito dopo la schiusa delle uova, evitando le ultime pagine che trovo in tono minore. Ma anche con questa pecca minore resta un ottimo libro, che sarà apprezzato sia dai bambini sia da chi bambino non lo è anagraficamente più.

Ultimo aggiornamento: 2009-03-17 07:00

Gran Torino (film)

[locandina] Secondo me, Anna ha scelto questo film perché ha pensato “magari vede la parola Torino nel titolo e si ringalluzzisce”, anche se sapevo bene che quello è il nome di un’auto e con la mia città originaria c’entra ben poco.
Devo dire però che Gran Torino (qui il sito ufficiale) è un bel film. Ho dei dubbi sull’utilità pratica del pistolotto dove Sue spiega a Walt Kowalski tutte quelle cose sugli Hmong, e non so quanto il gergo usato dalle varie gang nei film sia reale (ma qua bisognerebbe sentire chi vive dalle parti di Detroit e ha visto il film in originale): però l’assunzione di coscienza del vecchio Clint Eastwood, quando si accorge contro la propria volontà che ha più cose in comune con i musi gialli suoi vicini che con i suoi figli e nipoti, è resa proprio bene; anche il finale, pur essendo intuibile, almeno a me ha fatto pensare molto.
Ma la cosa forse più strana di tutta la storia è che non c’è nessun personaggio che sia Wasp. Walt, come si sente dal cognome, è polacco; abbiamo poi gli Hmong orientali, il prete cattolico che è irlandese, il barbiere italiano… L’unico “vero americano” è forse Daisy, il cane di Kowalski. Una sensazione un po’ strana, a dirla tutta.

Ultimo aggiornamento: 2009-03-15 12:22

Kafka e altri appassionanti giochi per la mente (libro)

[copertina] Me lo sarei dovuto immaginare. Questo libro (Dario De Toffoli e Dario Zaccariotto, KAFKA e altri appassionanti giochi per la mente, RBA Italia 2009 [2007], pag. 317, € 9,99) raccoglie sì giochi di logica, ma di quelli da fare con carta e matita (e probabilmente gomma) per completare uno schema. Non ho nulla contro questo tipo di giochi, ogni tanto faccio anche un sudoku; e devo dire che i due giochi sviluppati dai Darii sono anche carini, oltre che essere entrambi “visuali”: in Kafka si ha un castello e si sa quante altre stanze si possono vedere da ogni punto, perché le porte corrispondenti sono aperte; nei Grattacieli si sa quanti grattacieli si vedono in infilata, perché non sono coperti da altri grattacieli più alti.
Però ritengo che questi sono giochi da rivista, non da libro. Ma come dicevo me lo sarei dovuto aspettare, quindi la colpa è solo mia.

Ultimo aggiornamento: 2009-03-12 07:00

Le incredibili avventure del Dottor Ecco (libro)

[copertina] Dennis Shasha, l’autore di questo libro della collana Sfide Matematiche, è stato uno dei tenutari della rubrica dei giochi matematici sullo Scientific American: una garanzia, insomma. Questo (Dennis Shasha, Le incredibili avventure del Dottor Ecco [The Puzzling Adventures of Doctor Ecco], RBA Italia 2009 [1988,1998], pag. 204, € 9,99, trad. Angela Iorio) è il suo primo primo libro con protagonista il dottor Jacob Ecco, omnieuristico, e il suo amico e narratore professor Scarlet che, a differenza dello sherlockiano Watson, non è un sempliciotto e collabora attivamente alla risoluzione dei problemi. Gli enigmi presentati sono generalmente di tipo algoritmico – Shasha è professore di Computer Science e collabora con l’IBM – di difficoltà variabile ma mai eccessiva; spesso poi vengono presentati dando un aiutino più o meno chiaro ma comunque esplicito per trovare la migliore via di attacco al problema. Peccato che RBA Italia si sia dimenticata di copiare nell’indice le lettere relative alla difficoltà dei problemi (le ho aggiunte nella pagina del libro su aNobii) e che ci siano alcuni parti in cui la traduzione è stata fatta troppo di fretta: ad esempio, “then again” non significa affatto “allora di nuovo”, e “one-way” non è “a una corsia”! Il libro è comunque consigliabile.

Ultimo aggiornamento: 2009-03-11 07:00

_Gli snumerati_ (libro)

Forse non è un caso che questo vecchio libro (John Allen Paulos, Gli snumerati [Innumeracy], Leonardo 1990 [1988], pag. 142, trad. Chiara Faglia) non sia più in commercio. Già il sottotitolo (“impariamo a far di conto per fare i conti col mondo”) è un po’ inquietante, ma è proprio il concetto di base che è impervio. Lo snumerato è l’equivalente dell’illetterato, solo che le conoscenze che non ha sono quelle matematico-statistiche. Non stiamo parlando di malattie come la discalculia (l’equivalente della dislessia, se ve lo steste chiedendo) ma proprio dell’incapacità di riuscire a stimare anche solo grossolanamente dei valori; quello che è peggio è che mentre magari qualcuno si vergogna di non essere bravo con le parole e non conoscere i classici della letteratura, è molto più semplice trovare gente che si vanta di essere uno snumerato. Dire che non sarebbe così difficile notare queste cose: nel mio piccolo faccio spesso esempi di “povera matematica” e garantisco che non ci vogliono chissà quali conoscenze per accorgersi degli strafalcioni che si sentono.
I capitoli del libro spaziano su vari temi. Si inizia con la capacità di stimare un valore e riconoscere gli errori almeno di due o tre ordini di grandezza; si continua con gli apparenti paradossi probabilistici, dove il senso comune ci porta fuori strada. Un capitolo è dedicato all’uso della matematica nelle pseudoscienze, in modo che ci possiamo accorgere di come i numeri possano essere usati pre fregarci. Dopo un lungo sfogo sulla povertà dell’insegnamento matematico, si termina portando all’attenzione del lettore i casi di snumeratezza statistica, con un’utile infarinatura su come leggere i sondaggi. L’idea di mettere l’indice di rischio relativo (il logaritmo della probabilità di morire per un certo comportamento, relativo a quanta gente si comporta così) è ad esempio un’idea interessante, anche se rovinerebbe molti titoloni dei media… e forse è per questo che non è mai stata messa in pratica.
Il libro è scritto bene e la lettura è piacevole, con la parte matematica ridotta al minimo; sarebbe proprio una lettura utile per molti… se solo fosse disponibile!

Ultimo aggiornamento: 2014-09-09 10:49