Archivi categoria: recensioni

Il caso del mastino dei Baskerville (libro)

[copertina] Siete convinti che nell’Amleto l’assassino sia Claudio? Allora non avete letto bene il testo della tragedia, e vi siete limitati a seguire pedissequamente quanto affermato da Shakespeare senza notare le incongruenze messe nero su bianco nel testo della tragedia. Pierre Bayard si occupa di critica poliziesca, cioè di rileggere i libri gialli e fare nuove ipotesi che siano più rispettose del testo. In questo caso (Pierre Bayard, Il caso del mastino dei Baskerville [L’Affaire du Chien des Baskerville], excelsior 1881 “dettagli – 5” 2008 [2008], pag. 204, € 15.50, ISBN 978-88-6158-058-9, trad. Riccardo Bentsik) il libro messo sotto torchio è lo sherlockiano Il mastino dei Baskerville. Dopo un breve riassunto dell’opera di Conan Doyle, l’autore analizza il metodo che Holmes usa per risolvere i suoi casi e lo applica… al libro stesso. Insomma, una metaindagine, o come viene definita da Bayard un esempio di “critica poliziesca” Non posso ovviamente rivelare chi è il vero assassino, ma credo non ci sia nulla di male a dirvi che il detective non ci fa affatto una bella figura e che secondo Bayard la chiave di volta sta nelle motivazioni psicologiche dei personaggi, e soprattutto di uno di essi che si è liberato dalle catene in cui Conan Doyle l’aveva presumibilmente raffigurato; la rivincita del personaggio sul proprio autore. Secondo me la parte più debole del testo è quella – che va dallo psicanalitico al mistico… – dove si dice che non solo i personaggi della letteratura possono giungere ad avere una certa qual vita propria, ma addirittura possono mischiarsi a quelli della vita reale, almeno nella vita reale. D’accordo che Conan Doyle non sopportasse più il suo personaggio più noto, ma da qui a dire che gli fa fare apposta una brutta figura mi pare un po’ troppo. A parte questa tirata in mezzo al libro, il testo è piacevole e ben tradotto.

Ultimo aggiornamento: 2009-11-24 07:00

_Le sfide di Pitagora_ (libro)

[copertina] Quarta raccolta dei problemi presentati ai campionati internazionali di giochi matematici, edita in Italia dieci anni dopo l’originale francese. In questo libretto (Gilles Cohen (ed.), Le sfide di Pitagora, Bruno Mondadori – Container 2007 [1997], pag. 160, € 9, ISBN 978-88-424-9251-1, trad. Piera Oddonetto) abbiamo 66 problemi, divisi in tre categorie a seconda della loro difficoltà. Chi cerca problemi “carini”, nel senso che un matematico dà al termine, probabilmente è meglio eviti questo libro: ne ho trovato uno solo che mi è davvero piaciuto, e tre o quattro che hanno comunque un metodo risolutivo interessante. Molti problemi richiedono di fare noiosi conti e tentativi vari; non ci vuole troppo tempo a farli, ma credo che il risultato pratico sia che è meglio evitare di provarne troppi assieme per non fare indigestione! La traduzione mi pare corretta, anche se alcune volte mi è toccato rileggere il testo per capire cosa venisse effettivamente chiesto… ma questo è un mio ben noto problema.

Ultimo aggiornamento: 2019-01-25 12:04

Numerologia (libro)

[copertina] Se qualcuno si chiedesse come mai io mi sia messo a leggere un libro sulla numerologia… beh, perché no? Lo trovo sicuramente più interessante di tanti altri libri nella lista dei bestseller. Poi tanto me lo sono trovato in biblioteca, quindi non ho speso una lira. Confesso però che non ho affatto capito se l’autore del libro (Leonard R. N. Ashley, Numerologia [The Complete Book of Numerology], Mondadori – “Oscar Saggi” 2008 [2005], pag. 295, € 11.40, ISBN 978-88-04-58171-0, trad. Valeria Pazzi) creda o no a tutto quello che ha scritto; a me personalmente ha dato una sensazione ambivalente, dal “in fin dei conti è divertente” al “i numeri danno più indizi che l’astrologia, e soprattutto sono più semplici da usare per divinare”. La lettura è un po’ ripetitiva, visto che Ashley parte dal principio che un lettore possa essere interessato a una sezione specifica; a un certo punto scrive persino “se vi state scocciando delle ripetizioni, ritenetevi fortunati di essere più ricettivi dalla media della gente”. Una vera captatio benevolentiae! Però nonostante tutto la lettura l’ho trovata piacevole, soprattutto nelle digressioni che portano Ashley ad esempio a raccontare della cabala ebraica oppure della storia di Cagliostro. Insomma, forse non riuscirete a scoprire come il vostro nome influenzi il vostro destino ma almeno vi sarete acculturati un po’. La traduzione è scorrevole, tranne qualche caduta nel capitolo 16.

Ultimo aggiornamento: 2009-11-07 07:00

Fate la nanna (libro)

[copertina] Ecco un libro (Eduard Estivill e Silvia De Béjar, Fate la nanna, Mandragora 1999, pag. 118, € 8, ISBN 9788885957305, trad. Ana Ortiz Fernandez) per cui non ci sono vie di mezzo; o lo si ama alla follia o lo si stronca senza pietà. Il “metodo nazista” per convincere i bambini a dormire regolarmente è certo pesantuccio: quando è ora di dormire, dopo aver dato la buona notte al bambino non lo si tocca più per nessuna ragione. Peggio, ci si può far vedere, in modo che non si creda abbandonato; ma chissà se poi non si sente ancora più sconcertato. Ci sono però dei suggerimenti utili, tipo creare una routine senza cercare di inventarsi ogni volta chissà cosa e ricordarsi di essere il più possibile tranquilli per non ingenerare ansia nel pupo; per il resto l’attuale situazione di casa mi farà comunque aspettare due mesi prima di valutare se mettere in pratica il metodo oppure no, e quindi sospendo il giudizio :-)

Ultimo aggiornamento: 2009-10-28 07:00

The Magic Library (mostra)

Piccola e praticamente invisibile mostra ospitata sullo scalone monumentale della sala del Grechetto della Sormani a Milano, l’ho scoperta per caso mentre facevo la spola con la Mangiagalli ad accudire i gemelli ed ero uscito a prendere una boccata d’aria.
Non so bene cosa sia il “realismo magico” di Gianfilippo Usellini; ma le sue opere presenti – a partire dalla Biblioteca Magica dove spuntano i vari protagonisti dei libri e continuando ad esempio con una raffigurazione dove un biplano e Pegaso sono uno accanto all’altro – aiutano la mente a fare strane connessioni tra la realtà e la fantasia, tra la tecnica e l’arte. Insomma, ci si passa magari giusto una ventina di minuti, ma sono ben spesi (e gratuiti, sì).
Fino al 10 novembre, 10:00 – 12:00 e 14:00 – 18:00.

Ultimo aggiornamento: 2009-10-27 07:00

Malalingua (libro)

[copertina] Il sottotitolo di questo libro (Pietro Trifone, Malalingua, Il Mulino [Saggi 682] 2007, pag. 211, € 16, ISBN 978-88-15-12099-1) è “L’italiano scorretto da Dante a oggi”, e inizia con “Questo libro rovista un po’ perversamente nella pattumiera della lingua italiana”. A parte la battuta iniziale, la logica del libro è semplice: le grammatiche, soprattutto quelle normative, fissano la forma ufficiale della lingua e tralasciano tutte le forme “errate” che però possono essere così tanto usate nella vita di tutti i giorni da poter diventare dopo qualche decennio o secolo corrette. Si parte dal nobile padre Dante, con Trifone che si diverte a raccogliere nella Divina Commedia tutte le occorrenze di parole che lo stesso Dante aveva definito “non adatte all’italiano” e si prosegue con esempi nel corso dei secoli fino ad oggi, tra scrittori noti e persone sconosciute. La prosa è sempre frizzante e scorrevole, e chi ama la lingua italiana, lungi dal mettersi a sghignazzare per gli svarioni anche dei grandi, potrà avere una visione più ampia e completa delle forze che l’hanno plasmata e continuano a farlo.

Ultimo aggiornamento: 2024-02-07 21:47

Il gioco militare (libro)

[copertina] Il secondo volume delle Récréations Mathématiques apparso per i tipi di RBA Italia (Edouard Lucas, Il gioco militare – Ricreazioni matematiche II, RBA Italia – Sfide Matematiche 21, pag. 195, € 9.99, trad. Alessandro Ravera) è postumo, ed è stato preparato dai suoi amici della Société Mathématique de France dopo la prematura scomparsa di Lucas. Gli argomenti trattati sono piuttosto variegati. Si inizia con i metodi di calcolo e le macchine per calcolare, dove non solo si nominano i congegni come la Pascalina e il Calcolatore Universale di Babbage ma si spiega anche il loro funzionamento meccanico; si ha poi un gruppo di giochi da tavolo di cui viene fatta un’analisi puntuale e completa, che potrà essere utile a chi si accingesse a intraprendere un’opera simile ma non sa da dove iniziare, e si termina con un’analisi dei percorsi hamiltoniani su un icosaedro. Anche stavolta ci sono però alcune sviste di traduzione; la più grave è il non accorgersi che in “Tre dame contro una” il movimento non è quello della dama italiana ma di quella francese, come si evince facilmente dal contesto… se uno conosce queste differenze!
Il mio giudizio complessivo è quello di sempre: Lucas è stato il Martin Gardner del XIX secolo, e i suoi testi sono sempre degni di nota.

Ultimo aggiornamento: 2009-10-11 18:56

La televisione spiegata al popolo (libro)

[copertina] Nel 1956 Achille Campanile, noto per le sue opere letterarie di anteguerra, cominciò a tenere una rubrica sul Corriere d’Informazione, pasando poi nel 1958 all’Europeo dove l’avrebbe tenuta fino a un paio d’anni prima di morire: così facendo inventò, almeno per l’Italia, il mestiere di critico televisivo. Questa raccolta di alcuni tra i suoi interventi (Achille Campanile, La televisione spiegata al popolo, Bompiani 2003, pag. XVIII-461, € 9.80, ISBN 9788845253775) mostra indubbiamente lo stile del nostro; non aspettatevi delle recensioni, quanto una critica nel senso negativo del termine, quasi un “gli è tutto sblagliato, gli è tutto da rifare”. Addensare così gli interventi dà purtroppo una certa qual ripetitività; è comunque chiaro che per Campanile la televisione dovrebbe essere soprattutto fatta di dirette – altrimenti c’è il cinema, no? Memorabili i racconti sul replay e sul videoregistratore – e visto che era un monopolio dovesse comunque presentare tutte le voci e non uniformarmi al basso, che poi rispetto a quello che abbiamo adesso era stratosferico; ad esempio stronca Biblioteca di Studio Uno. quella delle scenette con il quartetto Cetra. I calembour naturalmente si sprecano, a fianco delle considerazioni su come gli sceneggiatori delle riduzioni televisive dei famosi romanzi stravolgessero le storie originali e dei lamenti – presumo pro domo sua – sulla vergogna che il diritto d’autore decadesse solo cinquant’anni dopo la morte dell’autore stesso, che così non può lasciare una rendita al proprio figlio natogli in tarda età. In mezzo a tutto questo, una pagina insolitamente lirica, in occasione della morte di Mario Riva, che era separato e lasciò un figlio dalla sua compagna; Campanile, anch’egli in una situazione simile, chiede all’allora presidente Gronchi che quel bimbo possa avere il cognome del padre. In definitiva, uno spaccato sull’Italia degli anni ’50 e ’60.

Ultimo aggiornamento: 2009-09-26 07:00