Archivi categoria: recensioni

_Coincidences, Chaos and All That Math Jazz_ (libro)

[copertina] Scopo dichiarato degli autori di questo libro (Edward B. Burger e Michael Starbird, Coincidences, Chaos and All That Math Jazz, W.W.Norton 2006 [2005], pag. 276, $15.95, ISBN 978-0-393-32931-5) è presentare la matematica senza usare formule, al limite con un linguaggio che dovrebbe essere umoristico almeno per chi apprezza lo stile; non giochi di parole alla Ian Stewart, ma battute storpiando le frasi fatte, un po’ come nel titolo stesso del libro. Il contenuto è abbastanza classico per questo tipo di divulgazione, spaziando dalla sezione aurea alla matematica del caos per arrivare alla quarta dimensione e ai numeri transfiniti (con l’albergo di Hilbert dove sono andati gli infiniti giocatori della squadra dei Cardinals :-); molto apprezzabile il fatto che gli autori siano spesso riusciti a trovare un approccio diverso dal solito per la presentazione.
Insomma, materiale usuale ma presentazione insolita.

Ultimo aggiornamento: 2016-03-27 20:51

_La peste di Milano_ (libro)

Instant book – uscito a fine giugno, parla di fatti di fine marzo 2009 – di un giornalista del Sole – 24 Ore, questo breve saggio (Marco Alfieri, La peste di Milano, Feltrinelli “Serie Bianca” 2009, pag. 174, € 13, ISBN 978-88-07-17174-1) raccoglie varie storie degli ultimi anni, dalla vicenda Alitalia alla Bicocca, dalla nuova Fiera all’Expo 2015 per terminare con la gestione degli immigrati – che corroborano la tesi che non solo lo slancio creativo e costruttivo degli anni ’50 e ’60 è terminato, ma Milano ormai si è adagiata sul ricordo dei fasti passati e non ha neanche il coraggio di proporre qualcosa di nuovo. La prosa è asciutta e ricca di nomi e numeri; alcune tesi sono un po’ spiazzanti – ad esempio, Alfieri sostiene che la lottizzazione dei partiti riusciva comunque a dare una gestione condivisa, sia pure mediata, della città; Tangentopoli da questo punto di vista ha spazzato via tutto lasciando il vuoto riempito giusto da immobiliaristi e affaristi in genere – e altre forse un po’ tirate per i capelli. Resta un affresco impietoso della situazione di quella che un tempo si definiva compiaciuta la capitale economica e morale d’Italia, e ora si limita a scopiazzare Roma ladrona.

Ultimo aggiornamento: 2017-05-25 09:22

Achille Campanile: Opere – Romanzi e racconti 1924-1933 (libro)

[copertina] Questa raccolta delle prime opere di Campanile (Achille Campanile, Opere – Romanzi e racconti 1924-1933, Bompiani Classici aprile 2001 (1989), pag. 1541, € 15.24, ISBN 978-88-452-4766-8) contiene sette libri, oltre a un’introduzione e postfazione di Oreste del Buono. Manca purtroppo “Battista al Giro d’Italia” che è sì del 1932 ma è una raccolta di racconti. Premessa indispensabile: Campanile per me non era autore da romanzi. Ha dato il meglio di sé nel piccolo, come le Tragedie in due battute, le opere teatrali ma anche la critica televisiva. Nei suoi romanzi è difficile tenere a mente la trama: in “Ma che cosa è quest’amore?” ci si perde ad esempio nelle divagazioni assurde e divertentissime che trasformano completamente quelle che altrimenti sarebbero banali storie d’amore ambientate in un periodo in cui il treno la fa da padrone. “Se la luna mi porta fortuna”, scritto subito dopo la morte di madre e fratello, ha lunghi tetri incisi che non sembrano neppure campanileschi. In “Giovinotti, non esageriamo!” si inizia però già a vedere il suo stile inconfondibile nelle peripezie dei personaggi, assolutamente slegate al giuoco del calcio che è il tema del libro, cosa che nel 1930 non era così scontata. In “Agosto, moglie mia non ti conosco”, le vacanze al mare sono lo sfondo per una commedia basata sulla perdita delle chiavi di una serie di cinture di castità, così come “In campagna è un’altra cosa” e “Amiamoci in fretta” sono classiche commedie, quasi una trasposizione italiana dei libri di Wodehouse mischiate alla commedia degli equivoci… salvo che la seconda ha una chiusa assolutamente spiazzante. Infine, “Cantilena all’angolo della strada”; raccolta di elzeviri, più vicina alla “letteratura seria” dell’epoca, ma a mio parere di livello inferiore alle altre opere.
Campanile doveva comunque avere un bel caratterino, visto che come postilla a due delle sue commedie racconta per filo e per segno dove le sue Tragedie in due battute erano state riciclate, con nome e data della rivista :)

Ultimo aggiornamento: 2009-08-01 08:00

Le Tigri di Telecom (libro)

[copertina] Questo libro (Andrea Pompili, Le Tigri di Telecom, Stampa Alternativa 2009, pag. 369, € 16, ISBN 978-88-6222-068-2) è il resoconto fatto in prima persona da uno dei dipendenti coinvolto nello scandalo delle intercettazioni Telecom. Evidentemente è una visione di parte: non entro nel merito della vicenda, non conoscendo le persone coinvolte né avendo seguito più di tanto le vicende giudiziarie collegate, ma trovo naturale che Pompili racconti la sua versione dei fatti. Dal punto di vista della prosa, la prima parte del libro è piuttosto pesante, anche perché “spiegare il mondo hacker” a mio parere è qualcosa di assolutamente inutile, un po’ come spiegare cosa succede in un rapporto sessuale. Perlomeno l’autore sa di che si parla, il che non è poco. La seconda parte, con il precipitare degli eventi, è invece sicuramente più scorrevole; non so se per i temi trattati o perché dopo un po’ uno impara a scrivere meglio (a me capitò così, ad esempio :-) )
Sui fatti raccontati, posso assicurare che la disorganizzazione interna era assoluta, e solo negli ultimi due anni si ha un controllo puntuale su chi accede ai dati in esercizio; l’altra cosa che mi sento di aggiungere è che è effettivamente strano che alla fine sia calato completamente il silenzio sulla vicenda, come se in effetti fosse solo stata usata per coprire una guerra interna ed esterna a Telecom. Può essere insomma utile leggerlo per rinfrescarsi la memoria e ricordarsi di non prendere mai per oro colato quello che la stampa scrive; anche nelle migliori loro intenzioni, non è detto che sappiano la verità.

Ultimo aggiornamento: 2009-07-30 07:00

Eravamo 5 amici al bar … / Ero un Leoncino di Mompracem (libro)

[copertina] Il libro che ha concluso la serie Sfide matematiche (Dario Zaccariotto e Dario De Toffoli, Eravamo 5 amici al bar … / Ero un Leoncino di Mompracem, RBA Italia 2009 [2000, 2001], pag. 141, € 9,99) sono in realtà due! Il primo, del solo Zaccariotto, raccoglie vari “problemi a griglia” pubblicati sull’edizione domenicale della Stampa: sono i problemi che La Settimana enigmistica definisce “prove di intelligenza” in cui occorre assegnare persone varie loro caratteristiche che collimino con gli indizi dati. Io personalmente trovo questo tipo di problemi noiosissimi, e l’unica cosa di un minimo interesse sarebbe scrivere un progbramma per farli risolvere al PC, quindi li ho saltati senza nemmeno pensarci troppo su. Diversa sorte per i problemini della seconda parte del libro, sempre apparsi sulla Stampa. Non sono certo problemi complicatissimi, e alcuni sono dei classici: però sono sempre piacevoli da leggere e risolvere mentalmente.
Naturalmente poi occorre capire se la logica (non necessariamente matematica) sia davvero interessante per la maggior parte della gente, ma si andrebbe un po’ troppo lontano!

Ultimo aggiornamento: 2009-07-29 07:00

Il caso dei libri scomparsi (libro)

[copertina] Questo libro (Ian Samson, Il caso dei libri scomparsi [The Case of the Missing Books], Tea Narrativa 2008 [2005], pag. 312, € 10, ISBN 978-88-502-1635-2, trad. Claudio Carcano) mi era stato segnalato da qualcuno come bellissimo; il qualcuno è fortunato che io non mi ricordi chi sia, perché altrimenti non lo farei più amico. La storia di per sé non è un gran che, con il protagonista londinese Israel Armstrong, bibliotecario mezzo ebreo e mezzo irlandese, che va in Ulster per un lavoro e scopre che le cose non sono esattamente come pensava lui, visto che non solo la biblioteca è circolante ma i libri sono scomparsi. Ma il peggio è che proprio non sono riuscito ad appassionarmi alle disavventure di Armstrong, il classico sfigato che per caso riesce ad avere un colpo di fortuna. Non basta l’indubbio amore per i libri che pervade il libro a far salire il voto.
Due note sulla traduzione italiana. Innanzitutto, non ha senso mettere decine e decine di note a piè di pagina – anzi a fondo libro – per spiegare chi erano Irving Berlin e Dewey: la probabilità che un lettore italiano non li conosca è esattamente la stessa che siano ignoti a un lettore inglese. La seconda cosa è una sensazione, e potrei sbagliarmi. In una delle gite di Armstrong a Bullygullable (qui la nota non c’era…) i locali parlano con un accento molto affettato e arcaico. Mi chiedo se è lo stesso tipo di accento dell’originale!

Ultimo aggiornamento: 2009-07-28 07:00

Le mie cose

[copertina] Leggendo quest’opera prima di Marco Lazzarotto (Marco Lazzarotto, Le mie cose, Instar libri “i Dirigibili 26” 2008, pag. 257, € 13.50, ISBN 978-88-461-0093-1) mi è tornato alla mente il miglior Benni, quello di Terra! per intenderci. Le trovate assolutamente spiazzanti – a partire dall’incipit “Sono tormentata dai dubby” – sono immerse in una contemporaneità iperrealistica, un oggi che non esiste ma non sembra nemmeno troppo inverosimile, dalla serie di film tv “Il kebabbaro” al reality show “San Patrignano” con i vip che si disintossicano. Il titolo del libro è il nome di una rivista mensile (anzi, che esce ogni 28 giorni…) letta da donne di tutti i tipi; la protagonista, separata da un “vomitista”, ci tiene una rubrica. La sensazione di essere finiti in un mondo parallelo, in una Torino di chissà quale universo, è davvero forte. A parte avvisare il lettore che il libro in certi punti è parecchio splatter, devo solo fare un appunto. Il finale è un anticlimax, come se Lazzarotto non sapesse più come serrare le fila della trama, che in effetti aveva dei grossi buchi qua e là. Ma anche questo mi ricorda Benni :)

Ultimo aggiornamento: 2009-07-27 07:00

_Il potere della stupidità_ (libro)

[copertina] Ci sono tanti libri che parlano dell’intelligenza; singolarmente, ce ne sono pochissimi che parlano della stupidità, forse perché i potenziali autori temono di sembrare a loro volta stupidi. Questo non è certo il caso di Giancarlo Livraghi, che in questo breve saggio (Giancarlo Livraghi, Il potere della stupidità, Monti & Ambrosini “Diogene” 20072, pag. 147, € 12, ISBN 978-88-89479-01-8) si cimenta nella non facile impresa di parlare della stupidità in quanto tale. Nei vari capitoletti non si trattano esempi specifici, ma si cercano regole generali per poter riconoscere la stupidità, partendo dai pochi testi scritti sull’argomento – come ad esempio le leggi di Cipolla – e notando come la stupidità si possa pragmaticamente definire come un’azione che non solo danneggia te, ma non è nemmeno di vantaggio agli altri. Tutti noi siamo a volte stupidi: una volta accettato questo assioma risulta più facile operare per ridurre per quanto possibile la stupidità globale, senza però farsi troppe illusioni. Il libro è anche disponibile per uso non commerciale, insieme alla sterminata bibliografia livraghiana sul tema, sul sito http://stupidita.it/ . Nota: ora è in edicola la terza edizione, con una cinquantina di pagine in più.

Ultimo aggiornamento: 2016-02-03 22:21