Archivi categoria: recensioni

Come raccontare una fiaba (libro)

[copertina]Le fiabe sono per i bambini. Beh, una volta non era così, ed è solo perché ormai siamo moderni e “scientifici” che si è arrivati a questo dogma. Peccato che i bambini restino bambini, che le spiegazioni “scientifiche” del come succede qualcosa per loro sono incomprensibili – tanto che chiedono il “perché”… – e le fiabe servono loro per avere un modo comprensibile di rapportarsi alla loro realtà. In questo libro (Paola Santagostino, Come raccontare una fiaba, Red Edizioni 2004, pag. 87, € 10, ISBN 978-88-70315493) la Santagostino spiega tutte queste cose e suggerisce ai genitori quali storie non raccontare, come interagire con i bambini (il genitore inizia una storia e la fa finire al bambino, oppure l’opposto, o ancora il bambino crea tutto da solo la favola) e dà indicazioni anche agli insegnanti che vogliono fare questa attività a scuola.
Nonostante la brevità del testo, il libro è molto chiaro, essendo scritto in un linguaggio comprensibile; ogni capitolo ha anche un riassunto che in una paginetta raccoglie gli elementi fondamentali. L’unica difficoltà è forse per un genitore avere abbastanza fantasia, prontezza e capacità di guidare il proprio figlio alla creazione di storie… ma non so se questo possa essere insegnato da un libro.

Ultimo aggiornamento: 2009-12-17 07:00

Il paradiso maoista (libro)

[copertina]Magari c’era anche una ragione ben precisa perché il primo libro scritto da Philip Dick (Philip K. Dick, Il paradiso maoista [Gather Yourselves Together], Fanucci 2007 [1994], pag. 364, € 16, ISBN 978-88-347-1249-8, trad. Giuseppe Costigliola) era sempre rimasto inedito ed è stato pubblicato ben dopo la morte dell’autore, quando ormai anche le sue liste della spesa sono state edite. L’ambientazione, con la innominata Compagnia che fugge dalla Cina conquistata da Mao lasciando tre suoi impiegati a passare le consegne ai comunisti, non sarebbe male; ma è chiaro che i caratteri dei protagonisti sono stati appena abbozzati, e il libro si perde in descrizioni inutili e soprattutto stantie, come le pagine e pagine dedicate a una vecchia amante di Verne che non ha alcuna parte nella trama. Anche l’epilogo, con il suo anticlimax, lascia l’amaro in bocca. La traduzione mi è parsa abbastanza piatta, ma immagino che la colpa sia più che altro del materiale originale. In definitiva, se ne può fare tranquillamente a meno.

Ultimo aggiornamento: 2009-12-03 07:00

Simon’s Cat (libro)

[copertina]Molti dicono che con il Web e il concetto del “tutto gratis” gli artisti inizieranno a fare la fame; io non ne sarei così certo. Prendiamo ad esempio Simon’s Cat, il gatto casinista eternamente affamato – disegnato con uno stile simile a quello di Bristow, per chi ha una certa età – i cui filmini postati su YouTube hanno spopolato tra i gattofili e si possono vedere nel sito http://www.simonscat.com. Sono certo che molti dei fan del gatto (quorum ego) hanno comprato questo libro (Simon Tofield, Simon’s Cat Canongate 2009, pag. 231, Lst 12.99, ISBN 978-1-84767-481-4) con una serie di tavole raffiguranti il nostro eroe. A dire il vero, l’ambientazione delle vignette, un po’ più bucolica e campagnola, non rende pienamente giustizia, anche se le scene con lo gnomo da giardino meritano; ma garantisco che molte immagini mi hanno fatto davvero sghignazzare!

Ultimo aggiornamento: 2009-11-26 07:00

Il caso del mastino dei Baskerville (libro)

[copertina] Siete convinti che nell’Amleto l’assassino sia Claudio? Allora non avete letto bene il testo della tragedia, e vi siete limitati a seguire pedissequamente quanto affermato da Shakespeare senza notare le incongruenze messe nero su bianco nel testo della tragedia. Pierre Bayard si occupa di critica poliziesca, cioè di rileggere i libri gialli e fare nuove ipotesi che siano più rispettose del testo. In questo caso (Pierre Bayard, Il caso del mastino dei Baskerville [L’Affaire du Chien des Baskerville], excelsior 1881 “dettagli – 5” 2008 [2008], pag. 204, € 15.50, ISBN 978-88-6158-058-9, trad. Riccardo Bentsik) il libro messo sotto torchio è lo sherlockiano Il mastino dei Baskerville. Dopo un breve riassunto dell’opera di Conan Doyle, l’autore analizza il metodo che Holmes usa per risolvere i suoi casi e lo applica… al libro stesso. Insomma, una metaindagine, o come viene definita da Bayard un esempio di “critica poliziesca” Non posso ovviamente rivelare chi è il vero assassino, ma credo non ci sia nulla di male a dirvi che il detective non ci fa affatto una bella figura e che secondo Bayard la chiave di volta sta nelle motivazioni psicologiche dei personaggi, e soprattutto di uno di essi che si è liberato dalle catene in cui Conan Doyle l’aveva presumibilmente raffigurato; la rivincita del personaggio sul proprio autore. Secondo me la parte più debole del testo è quella – che va dallo psicanalitico al mistico… – dove si dice che non solo i personaggi della letteratura possono giungere ad avere una certa qual vita propria, ma addirittura possono mischiarsi a quelli della vita reale, almeno nella vita reale. D’accordo che Conan Doyle non sopportasse più il suo personaggio più noto, ma da qui a dire che gli fa fare apposta una brutta figura mi pare un po’ troppo. A parte questa tirata in mezzo al libro, il testo è piacevole e ben tradotto.

Ultimo aggiornamento: 2009-11-24 07:00

_Le sfide di Pitagora_ (libro)

[copertina] Quarta raccolta dei problemi presentati ai campionati internazionali di giochi matematici, edita in Italia dieci anni dopo l’originale francese. In questo libretto (Gilles Cohen (ed.), Le sfide di Pitagora, Bruno Mondadori – Container 2007 [1997], pag. 160, € 9, ISBN 978-88-424-9251-1, trad. Piera Oddonetto) abbiamo 66 problemi, divisi in tre categorie a seconda della loro difficoltà. Chi cerca problemi “carini”, nel senso che un matematico dà al termine, probabilmente è meglio eviti questo libro: ne ho trovato uno solo che mi è davvero piaciuto, e tre o quattro che hanno comunque un metodo risolutivo interessante. Molti problemi richiedono di fare noiosi conti e tentativi vari; non ci vuole troppo tempo a farli, ma credo che il risultato pratico sia che è meglio evitare di provarne troppi assieme per non fare indigestione! La traduzione mi pare corretta, anche se alcune volte mi è toccato rileggere il testo per capire cosa venisse effettivamente chiesto… ma questo è un mio ben noto problema.

Ultimo aggiornamento: 2019-01-25 12:04

Numerologia (libro)

[copertina] Se qualcuno si chiedesse come mai io mi sia messo a leggere un libro sulla numerologia… beh, perché no? Lo trovo sicuramente più interessante di tanti altri libri nella lista dei bestseller. Poi tanto me lo sono trovato in biblioteca, quindi non ho speso una lira. Confesso però che non ho affatto capito se l’autore del libro (Leonard R. N. Ashley, Numerologia [The Complete Book of Numerology], Mondadori – “Oscar Saggi” 2008 [2005], pag. 295, € 11.40, ISBN 978-88-04-58171-0, trad. Valeria Pazzi) creda o no a tutto quello che ha scritto; a me personalmente ha dato una sensazione ambivalente, dal “in fin dei conti è divertente” al “i numeri danno più indizi che l’astrologia, e soprattutto sono più semplici da usare per divinare”. La lettura è un po’ ripetitiva, visto che Ashley parte dal principio che un lettore possa essere interessato a una sezione specifica; a un certo punto scrive persino “se vi state scocciando delle ripetizioni, ritenetevi fortunati di essere più ricettivi dalla media della gente”. Una vera captatio benevolentiae! Però nonostante tutto la lettura l’ho trovata piacevole, soprattutto nelle digressioni che portano Ashley ad esempio a raccontare della cabala ebraica oppure della storia di Cagliostro. Insomma, forse non riuscirete a scoprire come il vostro nome influenzi il vostro destino ma almeno vi sarete acculturati un po’. La traduzione è scorrevole, tranne qualche caduta nel capitolo 16.

Ultimo aggiornamento: 2009-11-07 07:00

Fate la nanna (libro)

[copertina] Ecco un libro (Eduard Estivill e Silvia De Béjar, Fate la nanna, Mandragora 1999, pag. 118, € 8, ISBN 9788885957305, trad. Ana Ortiz Fernandez) per cui non ci sono vie di mezzo; o lo si ama alla follia o lo si stronca senza pietà. Il “metodo nazista” per convincere i bambini a dormire regolarmente è certo pesantuccio: quando è ora di dormire, dopo aver dato la buona notte al bambino non lo si tocca più per nessuna ragione. Peggio, ci si può far vedere, in modo che non si creda abbandonato; ma chissà se poi non si sente ancora più sconcertato. Ci sono però dei suggerimenti utili, tipo creare una routine senza cercare di inventarsi ogni volta chissà cosa e ricordarsi di essere il più possibile tranquilli per non ingenerare ansia nel pupo; per il resto l’attuale situazione di casa mi farà comunque aspettare due mesi prima di valutare se mettere in pratica il metodo oppure no, e quindi sospendo il giudizio :-)

Ultimo aggiornamento: 2009-10-28 07:00

The Magic Library (mostra)

Piccola e praticamente invisibile mostra ospitata sullo scalone monumentale della sala del Grechetto della Sormani a Milano, l’ho scoperta per caso mentre facevo la spola con la Mangiagalli ad accudire i gemelli ed ero uscito a prendere una boccata d’aria.
Non so bene cosa sia il “realismo magico” di Gianfilippo Usellini; ma le sue opere presenti – a partire dalla Biblioteca Magica dove spuntano i vari protagonisti dei libri e continuando ad esempio con una raffigurazione dove un biplano e Pegaso sono uno accanto all’altro – aiutano la mente a fare strane connessioni tra la realtà e la fantasia, tra la tecnica e l’arte. Insomma, ci si passa magari giusto una ventina di minuti, ma sono ben spesi (e gratuiti, sì).
Fino al 10 novembre, 10:00 – 12:00 e 14:00 – 18:00.

Ultimo aggiornamento: 2009-10-27 07:00