Archivi categoria: recensioni

The Riddles of the Sphinx (libro)

[copertina] Il mercato librario è qualcosa di incredibile. Questo libro (David J. Bodycombe, The Riddles of the Sphinx, Penguin 2007, pag. 588, ISBN 978-0-14-311275-4) è del 2007 e della Penguin: eppure me lo sono dovuto procurare con Abebooks, cioè pescando tra i remainders. Non ho capito il motivo di un’accoglienza così fredda; l’unico appunto che gli potrei fare è che non è né carne né pesce, perché i capitoli storici sono inframmezzati da capitoli di giochi, scontentando più o meno tutti; da chi come me non osa nemmeno cimentarsi in un cryptic puzzle, cioè nelle parole crociate con definizioni in salsa britannica, a coloro a cui non potrebbe importare di meno sapere che il gioco del 15 non è affatto una creazione di Sam Loyd, come si legge ovunque, e il grande enigmografo statunitense aveva la cattiva abitudine di appropriarsi dei giochi altrui senza citare la fonte. Dal mio punto di vista la parte per così dire storica, con i ritratti dei più importanti “giochisti”, è quella riuscita meglio: faccio però una piacvole eccezione per l’ultimo capitolo, dove viene presentata una pletora di giochi logici giapponesi almeno metà dei quali mi era totalmente sconosciuta.

Ultimo aggiornamento: 2010-05-27 07:00

I milanesi e l’umorismo (libro)

[copertina] La mia biblioteca di zona ha inaugurato una sezione di libri su Milano. Da buon immigrato nella metropoli, ho provato a darci un’occhiata in modo da potere sostenere conversazioni facendo finta di essere autoctono, e ho recuperato, basandomi fondamentalmente sul titolo, questo vecchio libro (Alberto Lorenzi, I milanesi e l’umorismo, Libreria Meravigli editrice 1973, pag. 294).
Peccato che il libro non mantenga le promesse, ma sia più che alto una garbata – e anche un po’ umoristica, d’accordo, ma nulla di più – raccola di aneddoti sui milanesi della prima metà del secolo scorso. Alberto Lorenzi, già direttore della Biblioteca d’Arte del Castello Sforzesco, ha indubbiamente una penna leggera e una prosa piacevole; però avrei appunto preferito che il titolo fosse qualcosa tipo “Milano d’antan – ritratti umoristici e affettuosi”.

Ultimo aggiornamento: 2010-05-19 07:00

Star Trek – Federazione (libro)

[copertina] Se non vado errato, questo libro (Judith e Garfield Reeves-Stevens, Star Trek – Federazione [Federation], Fanucci Economica 69 – 1997 [1994], pag. 507, ISBN 9788834705834, trad. Carlo Borriello) è la versione su carta di una sceneggiatura parallela che ha portato a Star Trek – Generations; e ho come l’impressione che qualcosa del testo faccia parte di uno dei film che avevo visto ai tempi. La storia però qui è molto più ampia, con tre narrazioni parallele a distanza di un secolo l’una dall’altra legate dalla figura di Zefram Cochrane, il primo uomo a viaggiare più veloce della luce… e naturalmente da Kirk e Picard. Io sono un trekkie di seconda scelta, e soprattutto sono molto più esperto della serie originale che della Next Generation; però mi sono trovato a mio agio a leggere la storia, e l’unico appunto che potrei fare agli autori è che non hanno trovato un modo di far risaltare il latin lover che c’è in Kirk. Chiaro che però se non amate lo stile è meglio che lasciate perdere il libro: come space opera farebbe acqua da tutte le parti. Sulla traduzione dovrei stendere un velo pietoso, ma non sarebbe giusto nei confronti dei bravi e onesti traduttori. Passi il “casuale” invece che “causale” ripetuto due volte a pagina 494, che magari è spuntato in redazione; ma i telescopi a vuoto liquido di pagina 37 e il Mozzo Centrale Thorsen di pagina 87 (su, nel 1997 si parlava già di hub aereoportuali…) gridano vendetta al cospetto del dio dei traduttori, chiunque Egli (o Ella) sia.

Ultimo aggiornamento: 2010-05-13 07:00

Il tarlo della lettura (libro)

[copertina] Anobium punctatum è il nome scientifico del tarlo della carta. aNobii è invece il nome di un social network per gli amanti dei libri; non l’unico né il maggiore, ma quello che ha più seguito in Italia. Gli iscritti ad aNobii hanno la loro libreria virtuale dove inserire i libri che hanno letto e le loro reconsioni: questo libro (aNobii, Il tarlo della lettura, Rizzoli 2009, pag. 495, € 18, ISBN 978-88-17-03692-4) raccoglie proprio le recensioni più votate dagli stessi partecipanti dei cento libri più presenti nelle varie librerie. Date queste premesse iperdemocratiche è chiaro che il risultato è troppo diseguale, sia nella scelta delle opere dove prevalgono gli ultimi besteller che nelle recensioni stesse. Per dire, io sono presente nelle schede di tre libri (La compagnia dei Celestini, Se una notte d’inverno un viaggiatore, Il piccolo principe) con recensioni che ho buttato giù in tre minuti anni dopo averli letti, semplicemente perché agli inizi del social network avevo inserito alcuni classici e l’horror vacui mi impediva di non commentare; così le mie recensioni sono apparse tra le prime e hanno continuato a ricevere voti semplicemente perché erano là in bella vista. Nelle varie recensioni insomma si passa dal pregevole al deplorevole. Fortunatamente però la redazione ha scelto altri cento libri tra quelli preferiti dai recensori (nel mio caso, L’elmo di don Chisciotte di Stefano Bartezzaghi) e ha pubblicato anche quelle recensioni; il lettore può insomma scoprire qualcosa di nuovo. Pregevole infine la scelta di riassumere in un SM (160 caratteri) i libri: l’arte della brevità è sempre utile!

Ultimo aggiornamento: 2010-05-04 07:00

Due cuori e un fornello (libro)

[copertina] Premessa: conosco la signorina Fiamma – anche se a dire il vero conosco meglio il Convivente – e abito a trecento metri da casa loro. Premessa due: ho saltato a piè pari tutte le ricette. Diciamo che non sono certo il target dei lettori probabili di questo libro (Ilaria Mazzarotta, Due cuori e un fornello, Kowalski 2010, pag. 255, € 13.00, ISBN 978-88-7496-778-0), dove il cibo e la cucina sono non solo il filo conduttore ma il vero e proprio perno intorno al quale tutto il resto gira. Detto questo, lo stile di scrittura della Mazzarotta è davvero piacevole. Non garantisco l’autenticità di tutto quello che ha raccontato, ma l’ha sicuramente scritto bene, ed è venuta voglia persino a me di mettermi a provare alcuni dei suggerimenti – quelli che non richiedono di entrare in cucina e usarla per preparare qualcosa, claro!
P.S.: la foto in terza di copertina è somigliantissima!

Ultimo aggiornamento: 2010-04-27 07:00

Math Hysteria (libro)

[copertina] La prolificità come autore di Ian Stewart non raggiunge quella di Martin Gardner, ma sicuramente è difficile non imbattersi in un suo libro se si amano le ricreazioni matematiche, anzi i giochi matematici come lui si affretta a ribadire nell’introduzione. Questo libro (Ian Stewart, Math Hysteria, Oxford University Press 2004, pag. 235, Lst. 9,99, ISBN 978-0-19-861336-7) è una raccolta delle rubriche di giochi matematici apparsi sullo Scientific American alla fine degli anni 1990.
Per fortuna stavolta i pessimi giochi di parole di Stewart sono limitati, con il peggio che si trova nel capitolo “Domino Theories”; tra gli altri capitoli, a parte la teoria del Monopoli che vi spiegherà perché non vale troppo la pena di dannarsi per Parco della Vittoria, ho trovato più interessanti gli utlimi capitoli, con un’analisi del numero di persone necessarie per costruire le piramidi, quello che dà i rudimenti per giocare a dots-and-boxes – e non crediate la cosa sia semplice! – e l’analisi della suddivisione di un tesoretto tra un gruppo di pirati che viene portata ben oltre le estreme conseguenze. Come chiosa Stewart, “solo i miti (forse) erediteranno”…

Ultimo aggiornamento: 2010-04-23 07:00

La sovrana lettrice (libro)

[copertina] Uno si può lamentare per spendere 12 euro per 95 pagine (lorde, il racconto inizia a pagina 9 e l’ultima pagina ha tre righe). Ma non può certo lamentarsi per la storia… Il titolo originale del libro (Alan Bennett, La sovrana lettrice [The Uncommon Reader], Adelphi 2007 [2007], pag. 95, € 12, ISBN 978-88-459-2209-1, trad. Monica Pavani), “The Uncommon Reader”, era davvero intraducibile, essendo un gioco di parole tipicamente britannico: la “lettrice non plebea” non è nient’altro che la regina Elisabetta II, che trovandosi per caso dietro le Reali Cucine il furgone della biblioteca circolante entra, prende in prestito un libro… e diventa un’accanita lettrice. Leggendo il libro, si avverte chiaramente l’origine teatrale di Bennett; sembra quasi di vedersi davanti le varie scene, soprattutto quelle comiche. Ma naturalmente, proprio come in una rappresentazione teatrale, ci sono anche considerazioni diverse; da quelle sull’utilità della letteratura forse alla fine un po’ stucchevoli alla visione del governo e delle incombenze regali da parte di Sua Maestà. Ottima traduzione, che permette di mantenere il ritmo anche nel caso di lettura ad alta voce.

Ultimo aggiornamento: 2010-04-21 07:00

La formula segreta (libro)

[copertina][se vuoi una mia recensione più seria di questo libro, va’ su Galileo!]
Non vi siete mai chiesti perché a scuola ci abbiano insegnato la formula per risolvere le equazioni di secondo grado, ma non quella per le equazioni di terzo grado? La formula esiste, come anche esiste quella per le equazioni di quarto grado (per il quinto grado no, ma quella è un’altra storia…), ma non è che sia così utile in pratica. Ma quello che è davvero importante in quella formula è un’altra cosa: né i greci né gli arabi erano riusciti a trovarla, e quindi è stata un trionfo della matematica rinascimentale, ancora più prezioso considerando che non esisteva ancora la notazione algebrica simbolica. La caccia alla formula risolutiva avvenne in Italia: Scipione Dal Ferro, Niccolò Tartaglia, Girolamo Cardano e Lodovico Ferrari sono i protagonisti. Toscano racconta in questo libro (Fabio Toscano, La formula segreta Sironi 2008, pag. 205, € 18, ISBN 978-88-518-0124-3) la storia dietro la scoperta di questa soluzione; si vede così che i matematici non sono affatto persone con la testa nelle nuvole, ma gente che si fa la guerra tra loro. In questo caso, poi, le cose sono spesso narrate con la voce stessa dei protagonisti, di cui conserviamo le opere scritte nel volgare dell’epoca e che Toscano cita a profusione. Insomma, la matematica non è nemmeno la parte più importante del libro…
Il mio unico dubbio è se diciotto euro non siano un po’ troppi per quello che non è certamente un tomo da lanciare come arma contundente.

Ultimo aggiornamento: 2010-04-20 07:00