Archivi categoria: recensioni

La quarta dimensione (libro)

[copertina]Rudy Rucker è un matematico e uno scrittore di fantascienza. Le due cose non sono necessariamente disgiunte; fortunatamente però Rucker scrive in modo brillante e non fa le solite spiattellate della cosiddetta “Hard SF” che a mio parere sono pure ostentazioni di cultura e fanno solo male alla scienza. Comunque qui la fantascienza è secondaria; il libro (Rudy Rucker, La quarta dimensione [The Fourth Dimension], Adelphi 1994 [1984], pag. 288, € 22, ISBN 9788845910753, trad. Giuseppe Longo) è un saggio che spiega per l’appunto il concetto di quarta dimensione, partendo dai classici (la teoria della relatività, ma anche Flatlandia) per giungere alla sua teoria filosofica pseudoempirista che vede l’universo come uno spazio di Hilbert a infinite dimensioni; cosa matematicamente ben più logica di averne solo tre o quattro, ma non molto sostenibile. Ecco, forse il finale è la parte più debole del testo, insieme alla sciagurata scelta di inserire tantissime lunghe citazioni – e questo di per sé è un bene – ma con lo stesso font del testo – e questo è Molto Male. Carini i problemi (non matematici, non preoccupatevi!) all’interno del libro; ottima la traduzione, ma da Longo non mi sarei aspettato nulla di diverso.

Ultimo aggiornamento: 2009-12-19 07:00

ilmiolibro.it (print on demand)

Nel quadro di uno dei miei tanti progetti personali che avevo messo su nel mio Copioso Tempo Libero, ho pensato di stamparmi qualche copia di un testo da me composto. La scelta è caduta su ilmiolibro.it, gruppo Repubblica-Espresso.
Prima scoperta: il costo del libro è tutto sommato civile, ma le spese di spedizione sono incredibili, visto che si parte da 6 euro. (Ma anche lulu.com ha lo stesso prezzo, intendiamoci). Non si capisce perché ci sia l’obbligo di inviare tutto via corriere quando esiste il piego di libri che costa un euro e mezzo.
Mi stampo cinque copie del libro senza metterlo in vetrina, perché non intendo venderlo. L’interfaccia è di una lentezza esasperante, ma il 23 novembre arrivo in fondo. I tempi di creazione sono indicati in cinque giorni lavorativi: naturalmente dalla carta di credito i soldi te li tolgono subito.
Il 4 dicembre (nove giorni lavorativi dopo) il libro è ancora in preparazione, senza nessuna comunicazione. Correggo gli errori che ho trovato nella bozza, e invio un sollecito. Nessuna risposta. Il 10 dicembre invio un secondo sollecito, chiedendo che – visto che tanto non hanno fatto nulla e quindi la produzione parte da capo, e i soldi ce li hanno già – mettano almeno l’edizione corretta. Arriva un improvviso movimento di mail (quattro in mezza giornata) e il libro passa in stato “stampato”. Il 15 mi arrivano finalmente le copie, inutile a dirsi della prima edizione sbagliata.
La rilegatura di per sé non è male; la carta non è sbiancata e forse un po’ leggerina (80 g/m2, la stessa grammatura delle risme che si comprano al supermercato), ma di qualità discreta. La rifilatura non è precisissima, in alto a destra si intravedono a volte le righette nere della maschera, ma comunque buona.
Giudizio finale: per ora, lasciatelo perdere. Il risultato finale non è male, ma c’è ancora troppo poca attenzione al cliente, cosa che a mio parere è fondamentale in questo tipo di operazioni. Non so la qualità degli altri siti di print-on-demand, quindi non do nessun suggerimento sostitutivo :-)

Ultimo aggiornamento: 2009-12-18 07:00

Come raccontare una fiaba (libro)

[copertina]Le fiabe sono per i bambini. Beh, una volta non era così, ed è solo perché ormai siamo moderni e “scientifici” che si è arrivati a questo dogma. Peccato che i bambini restino bambini, che le spiegazioni “scientifiche” del come succede qualcosa per loro sono incomprensibili – tanto che chiedono il “perché”… – e le fiabe servono loro per avere un modo comprensibile di rapportarsi alla loro realtà. In questo libro (Paola Santagostino, Come raccontare una fiaba, Red Edizioni 2004, pag. 87, € 10, ISBN 978-88-70315493) la Santagostino spiega tutte queste cose e suggerisce ai genitori quali storie non raccontare, come interagire con i bambini (il genitore inizia una storia e la fa finire al bambino, oppure l’opposto, o ancora il bambino crea tutto da solo la favola) e dà indicazioni anche agli insegnanti che vogliono fare questa attività a scuola.
Nonostante la brevità del testo, il libro è molto chiaro, essendo scritto in un linguaggio comprensibile; ogni capitolo ha anche un riassunto che in una paginetta raccoglie gli elementi fondamentali. L’unica difficoltà è forse per un genitore avere abbastanza fantasia, prontezza e capacità di guidare il proprio figlio alla creazione di storie… ma non so se questo possa essere insegnato da un libro.

Ultimo aggiornamento: 2009-12-17 07:00

Il paradiso maoista (libro)

[copertina]Magari c’era anche una ragione ben precisa perché il primo libro scritto da Philip Dick (Philip K. Dick, Il paradiso maoista [Gather Yourselves Together], Fanucci 2007 [1994], pag. 364, € 16, ISBN 978-88-347-1249-8, trad. Giuseppe Costigliola) era sempre rimasto inedito ed è stato pubblicato ben dopo la morte dell’autore, quando ormai anche le sue liste della spesa sono state edite. L’ambientazione, con la innominata Compagnia che fugge dalla Cina conquistata da Mao lasciando tre suoi impiegati a passare le consegne ai comunisti, non sarebbe male; ma è chiaro che i caratteri dei protagonisti sono stati appena abbozzati, e il libro si perde in descrizioni inutili e soprattutto stantie, come le pagine e pagine dedicate a una vecchia amante di Verne che non ha alcuna parte nella trama. Anche l’epilogo, con il suo anticlimax, lascia l’amaro in bocca. La traduzione mi è parsa abbastanza piatta, ma immagino che la colpa sia più che altro del materiale originale. In definitiva, se ne può fare tranquillamente a meno.

Ultimo aggiornamento: 2009-12-03 07:00

Simon’s Cat (libro)

[copertina]Molti dicono che con il Web e il concetto del “tutto gratis” gli artisti inizieranno a fare la fame; io non ne sarei così certo. Prendiamo ad esempio Simon’s Cat, il gatto casinista eternamente affamato – disegnato con uno stile simile a quello di Bristow, per chi ha una certa età – i cui filmini postati su YouTube hanno spopolato tra i gattofili e si possono vedere nel sito http://www.simonscat.com. Sono certo che molti dei fan del gatto (quorum ego) hanno comprato questo libro (Simon Tofield, Simon’s Cat Canongate 2009, pag. 231, Lst 12.99, ISBN 978-1-84767-481-4) con una serie di tavole raffiguranti il nostro eroe. A dire il vero, l’ambientazione delle vignette, un po’ più bucolica e campagnola, non rende pienamente giustizia, anche se le scene con lo gnomo da giardino meritano; ma garantisco che molte immagini mi hanno fatto davvero sghignazzare!

Ultimo aggiornamento: 2009-11-26 07:00

Il caso del mastino dei Baskerville (libro)

[copertina] Siete convinti che nell’Amleto l’assassino sia Claudio? Allora non avete letto bene il testo della tragedia, e vi siete limitati a seguire pedissequamente quanto affermato da Shakespeare senza notare le incongruenze messe nero su bianco nel testo della tragedia. Pierre Bayard si occupa di critica poliziesca, cioè di rileggere i libri gialli e fare nuove ipotesi che siano più rispettose del testo. In questo caso (Pierre Bayard, Il caso del mastino dei Baskerville [L’Affaire du Chien des Baskerville], excelsior 1881 “dettagli – 5” 2008 [2008], pag. 204, € 15.50, ISBN 978-88-6158-058-9, trad. Riccardo Bentsik) il libro messo sotto torchio è lo sherlockiano Il mastino dei Baskerville. Dopo un breve riassunto dell’opera di Conan Doyle, l’autore analizza il metodo che Holmes usa per risolvere i suoi casi e lo applica… al libro stesso. Insomma, una metaindagine, o come viene definita da Bayard un esempio di “critica poliziesca” Non posso ovviamente rivelare chi è il vero assassino, ma credo non ci sia nulla di male a dirvi che il detective non ci fa affatto una bella figura e che secondo Bayard la chiave di volta sta nelle motivazioni psicologiche dei personaggi, e soprattutto di uno di essi che si è liberato dalle catene in cui Conan Doyle l’aveva presumibilmente raffigurato; la rivincita del personaggio sul proprio autore. Secondo me la parte più debole del testo è quella – che va dallo psicanalitico al mistico… – dove si dice che non solo i personaggi della letteratura possono giungere ad avere una certa qual vita propria, ma addirittura possono mischiarsi a quelli della vita reale, almeno nella vita reale. D’accordo che Conan Doyle non sopportasse più il suo personaggio più noto, ma da qui a dire che gli fa fare apposta una brutta figura mi pare un po’ troppo. A parte questa tirata in mezzo al libro, il testo è piacevole e ben tradotto.

Ultimo aggiornamento: 2009-11-24 07:00

_Le sfide di Pitagora_ (libro)

[copertina] Quarta raccolta dei problemi presentati ai campionati internazionali di giochi matematici, edita in Italia dieci anni dopo l’originale francese. In questo libretto (Gilles Cohen (ed.), Le sfide di Pitagora, Bruno Mondadori – Container 2007 [1997], pag. 160, € 9, ISBN 978-88-424-9251-1, trad. Piera Oddonetto) abbiamo 66 problemi, divisi in tre categorie a seconda della loro difficoltà. Chi cerca problemi “carini”, nel senso che un matematico dà al termine, probabilmente è meglio eviti questo libro: ne ho trovato uno solo che mi è davvero piaciuto, e tre o quattro che hanno comunque un metodo risolutivo interessante. Molti problemi richiedono di fare noiosi conti e tentativi vari; non ci vuole troppo tempo a farli, ma credo che il risultato pratico sia che è meglio evitare di provarne troppi assieme per non fare indigestione! La traduzione mi pare corretta, anche se alcune volte mi è toccato rileggere il testo per capire cosa venisse effettivamente chiesto… ma questo è un mio ben noto problema.

Ultimo aggiornamento: 2019-01-25 12:04

Numerologia (libro)

[copertina] Se qualcuno si chiedesse come mai io mi sia messo a leggere un libro sulla numerologia… beh, perché no? Lo trovo sicuramente più interessante di tanti altri libri nella lista dei bestseller. Poi tanto me lo sono trovato in biblioteca, quindi non ho speso una lira. Confesso però che non ho affatto capito se l’autore del libro (Leonard R. N. Ashley, Numerologia [The Complete Book of Numerology], Mondadori – “Oscar Saggi” 2008 [2005], pag. 295, € 11.40, ISBN 978-88-04-58171-0, trad. Valeria Pazzi) creda o no a tutto quello che ha scritto; a me personalmente ha dato una sensazione ambivalente, dal “in fin dei conti è divertente” al “i numeri danno più indizi che l’astrologia, e soprattutto sono più semplici da usare per divinare”. La lettura è un po’ ripetitiva, visto che Ashley parte dal principio che un lettore possa essere interessato a una sezione specifica; a un certo punto scrive persino “se vi state scocciando delle ripetizioni, ritenetevi fortunati di essere più ricettivi dalla media della gente”. Una vera captatio benevolentiae! Però nonostante tutto la lettura l’ho trovata piacevole, soprattutto nelle digressioni che portano Ashley ad esempio a raccontare della cabala ebraica oppure della storia di Cagliostro. Insomma, forse non riuscirete a scoprire come il vostro nome influenzi il vostro destino ma almeno vi sarete acculturati un po’. La traduzione è scorrevole, tranne qualche caduta nel capitolo 16.

Ultimo aggiornamento: 2009-11-07 07:00