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La matematica spiegata alle mie figlie (libro)

[copertina] Denis Guedj è noto per il suo libro “Il teorema del pappagallo”. Questa volta (Denis Guedj, La matematica spiegata alle mie figlie [Les Mathématiques expliquéez à mes filles], Longanesi 2009 [2008], pag. 139, € 12, ISBN 978-88-304-2639-9, trad. Pietro Gianinetti) continua a spiegare la matematica, ma come un dialogo tra un padre e la figlia, giovane scolara a cui la materia non va proprio giù per il dispiacere del genitore. Il risultato, almeno per quanto mi riguarda, è piuttosto deludente. La colpa non è certo della traduzione; il problema non è nemmeno il modo in cui sono introdotti i vari temi, che per quanto io possa capire sono effettivamente a un livello adatto per un preadolescente. Però il libro mi sembra troppo disuguale: ogni tanto sono inseriti dei pensieri del padre, ma senza alcuna logica distribuzione all’interno del testo, come se ci fosse stata l’idea di fare un libro a due livelli ma poi Guedj si sia scocciato. In definitiva, una scelta infelice, che non credo possa portare nuovi adepti o almeno simpatizzanti per la matematica.

Ultimo aggiornamento: 2010-01-19 12:04

Complexity – A Guided Tour (libro)

[copertina](se vuoi una mia recensione più seria di questo libro, va’ su Galileo!)
La complessità è una cosa complicata. Fin qui non ci piove. Ma lo è forse ancora più di quanto si pensi: anche se esiste la Teoria della Complessità, se si chiede a due ricercatori in questo campo di definirla si otterranno con ogni probabilità almeno due risposte diverse. Melanie Mitchell, probabilmente nota ai fan di Douglas Hofstadter visto che è stata una sua studentessa, ha raccolto in questo libro (Melanie Mitchell, Complexity – A Guided Tour, Oxford University Press 2009, pag. 349, $29.95, ISBN 978-0-19-512441-5) una serie di informazioni sulla complessità. Cose positive: il libro è sicuramente comprensibile per una persona interessata ai temi ma senza una cultura specifica: alcune sezioni, come il capitolo sugli algoritmi genetici, sono molto ben fatte. Cose negative: onestamente non sono riuscito a capire cosa sia in pratica la teoria della complessità. Forse la cosa è naturale, proprio perché è una disciplina così multifunzionale che non si può dare una visione coerente d’insieme; però il risultato finale è un po’ deludente.

Ultimo aggiornamento: 2010-01-15 07:00

_Al suono di una musica aliena_ (libro)

[copertina] Come capita spesso, anche questo volume dei Millemondi Urania (David G. Hartwell (ed.), Al suono di una musica aliena [The Year’s Best SF vol. 4], Urania – Millemondi 25 – giugno 2000 [1999], pag. 429, € 5.11, ISSN 977-1123076203-00025, trad. ??) è la traduzione di un’antologia dei migliori racconti di fantascienza, in questo caso del 1999. In questi casi bisogna solo sperare che la produzione dell’anno sia buona e che il curatore abbia gusti simili ai propri, il che non è stato il caso. Occhei, per un beatlesiano come me “Il dodicesimo album” di Stephen Baxter è una chicca, anche se non ho capito perché il traduttore abbia deciso di chiamare l’album “Dio.” e non “God.” lasciando però la canzone omonima ovviamente non tradotta; “Storia della tua vita” di Ted Chiang è favoloso ma l’avevo già letto; e “Maneki Neko” di Bruce Sterling è davvero delizioso. Ma per il resto non è che mi siano giunti dei fremiti. “Decifrare la trama” di Jean-Claude Dunyach è carino, ma non è fantascienza; “Il mio amico Clunky” di Ron Goulart è spiritoso, ma nulla più; “Vivere al limite” di David Brin ha un attacco facoloso, ma poi si perde un po’. Non parliamo del racconto di Gregory Benford che dà il titolo della raccolta; è Hard SF, ma così dura che sembra un sasso.
Nota finale di demerito per Mondadori e Lippi; io non sono riuscito a trovare il nome o i nomi dei traduttori, cosa che non mi è piaciuta affatto.

Ultimo aggiornamento: 2010-01-06 08:00

A Concise Introduction to Pure Mathematics (libro)

[copertina] Questo libro (Martin Liebeck, A Concise Introduction to Pure Mathematics Chapman & Hall/CRC 20062, pag. 204, Lst. 24.95, ISBN 978-1-58488-547-4) è fondamentalmente un’introduzione all’analisi matematica e all’algebra che si studiano (negli USA) nel primo anno di università, il che significa che è tranquillamente alla portata di un liceale nostrano dell’ultimo anno, tenuto conto che le dimostrazioni più complicate sono omesse.
Rispetto a quello che ricordo io del mio primo anno di matematica, il livello è molto più basso; sarà che la facoltà di Pisa voleva mantenere la sua fama e teneva corsi molti teorici, però garantisco che non lo si può certo usare come libro di testo, o forse sì ma per informatica. Ciò detto, non è che sia da buttare: è scritto in maniera molto scorrevole e quindi permette una lettura agevole. Non garantisco sulla difficoltà degli esercizi, che ovviamente non ho nemmeno provato a risolvere, non avendone al momento necessità alcuna; dateci comunque un occhio, perché alcuni sono carini almeno come formulazione… sempre che apprezziate i giochi di parole matematici.

Ultimo aggiornamento: 2010-01-05 08:00

_Trattato dei tre impostori_ (libro)

[copertina] I tre impostori di questo libro (Baruch Spinoza (attr.), Trattato dei tre impostori [Traité des trois imposteurs], Piano B edizioni 2008, pag. 14, € 11, ISBN 978-88-6007-102-6, trad. ??) sono Mosè, Gesù e Maometto; a dire il vero, proprio come i moschettieri, sono quattro perché l’autore parla anche di Numa Pompilio, che diede la religione agli antichi romani. Perché è della falsità della religione che parla questo libello, apparso in Europa nel 1719 e attribuito al famoso filosofo ebreo d’Olanda con l’aggiunta di brani di Charron e Naudé. La tesi di base del libro è che l’unica religione con un minimo di senso è quella naturale, e che tutte le altre consistono in una serie di fole tirate fuori dai sedicenti profeti che nel migliore dei casi non sanno quel che dicono e nel peggiore mentono artatamente; fole a cui nessuna persona dotata di raziocinio potrebbe mai credere.
Il testo naturalmente contiene i classici artifici retorici di un’opera filosofica classica ed è tradotto in modo pesantissimo, non si sa da chi (paura di essere messo all’Indice o semplice inadempienza da parte dell’editore?) Più scorrevole la seconda parte, forse perché comsiste di due saggi e non di un pamphlet.

Ultimo aggiornamento: 2014-07-20 19:25

La Lega degli Straordinari Gentlemen – vol. 1 (libro)

[copertina] Cominciamo subito a dire una cosa importante: il film tecnicamente tratto da questo libro (Alan Moore e Kevin O’Neill, La Lega degli Straordinari Gentlemen – vol. 1 [The League of Extraordinary Gentlemen], Magic Press 2002 [2000], pag. 192, € 15, ISBN 978-88-87006-24-7, trad. Leonardo Rizzi) non c’entra nulla, e soprattutto è una schifezza. Il libro, anzi la graphic novel (racconto a fumetti, se volete essere autarchici) è una delizia. L’idea è quella di radunare nella Londra tardovittoriana un gruppo di personaggi immaginari della letteratura dell’epoca. Abbiamo così il capitano Nemo, Alain Quatermain, il dottor Jekyll (e Mr. Hyde, naturalmente) e l’uomo invisibile, guidati da Mina Murray che è la protagonista femminile di Dracula. Ma non ci sono solo loro: tra le comparse troviamo il professor Cavor e la sua cavorite, un cameo di un vecchissimo Auguste Dupin, e l’agente dell’MI6 di nome Campion Bond (nonno di James, anche se per ragioni di copyright non lo si dice ufficialmente). E il capo di Bond è M, vale a dire… no, non posso svelarvi tutto. Lo stile di Moore, ottimamente reso da Leonardo Rizzi, è puramente vittoriano, come si vede anche nel racconto d’appendice allegato alla storia e che è un prequel della storia a fumetti vera e propria; O’ Neill ha un tratto un po’ troppo gotico per i miei gusti, ma indubbiamente suggestivo. Lettura ampiamente consigliata.

Ultimo aggiornamento: 2009-12-29 07:00

La Freccia (rivista promozionale)

Credo siano passati dieci anni da quando avevo visto l’ultima rivista patinata marchettara, al tempo sugli aerei – vi ricordate Alitalia e la sua Ulisse? Ebbene, le FS hanno pensato di rinverdirne i fasti e pubblicare il mensile La Freccia con lo stesso scopo: fornire un mezo per dare un po’ di soldi a gente per scrivere sciocchezzuole che fanno sembrare i miei parti letterari dei capolavori, e prendere un po’ di soldi da chi vuole (deve?) farsi pubblicità. Ho guardato il numero 1 di novembre e il numero 2 di dicembre, e non ho trovato un articolo degno di nota, se non forse il primo editoriale dove l’amministratore delegato si vantava che il conto economico era in leggero attivo e quindi erano i migliori d’Europa… anche se purtroppo ci sono varie centinaia di milioni di debiti pregressi, terminava quasi piangente. Non perdo neppure tempo a commentare: il mondo ha anche di queste cose.

Ultimo aggiornamento: 2009-12-24 07:00

_Ultima lezione a Gottinga_ (libro)

[copertina] Si può fare matematica a fumetti? Sì, se si è bravi. Davide Osenda, con la sua Gottinga (Davide Osenda, Ultima lezione a Gottinga, 001 Edizioni 2009, pag. 80, € 12.50, ISBN 9788895208923), racconta ad acquerello l’infinito dei numeri, anzi gli infiniti, e l’ipotesi del continuo, uno dei risultati che ha sconcertato il mondo matematico della seconda metà del ventesimo secolo. Le tavole della prima parte del libro erano già note a chi frequenta i Rudi Mathematici; nella versione stampata sono stati aggiunti due nuovi capitoli che riguardano appunto le due facce dell’ipotesi del continuo – non ci sono contraddizioni né a crederla vera né a crederla falsa, ognuno faccia quel che crede!
Se mi è permesso fare un appunto a Davide, questa aggiunta è meno riuscita delle tavole iniziali, non tanto per la parte matematica quanto perché manca la commistione tra il mondo matematico e quello “là fuori”, che esiste ma mi è sembrato un po’ staccato. (Göttingen è stato uno dei principali centri per la matematica dai tempi di Gauss fino ai primi anni ’30, quando con l’arrivo del nazismo la scuola in pratica si perse e rimase solo l’ormai vecchio Hilbert) Vi consiglio però vivamente di procurarvi il libro; godetevi le immagini davvero belle, ma state anche attenti alla matematica che c’è dentro!

Ultimo aggiornamento: 2014-03-11 14:32