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tablet aPad- MID

In un impeto di consumismo, ho provato a comprare un clone cinese di un tablet: questo aPad-MID, da LightInTheBox.
Iniziamo a dire le cose buone: mi è arrivato in una settimana, e l’ho pagato 130 euro comprese spese di spedizione. Per il resto? Beh, non mi interessava un iPad, quindi il fatto che il monitor fosse 7″ e non 9″ mi stava più che bene. Né mi importava l’assenza di una videocamera, e la risoluzione 800×480 non sarà il massimo, ma è sufficiente. Purtroppo non solo non c’è un accelerometro, ma non sono nemmeno riuscito a trovare un sistema per ruotare lo schermo a mano, e questo non è bello.
La connessione wi-fi richiede un router di una certa potenza, ma poi regge bene; la tastiera virtuale è qualcosa a cui non mi abituerò purtroppo mai, e il touchscreen (non capacitativo) mi pare lentuccio. Ammetto di non aver provato siti flash; gmail si vede benino, e nal Market Android ho trovato come lettore ebook Aldiko, che – una volta che si mettono per bene le impostazioni avanzate – mi pare davvero buono. Ah, la versione di Android è la 1.6, e non sembra sia possibile fare un upgrade alla versione 2. I video si vedono – o almeno io li ho visti – nelle versioni ridotte per telefonino; l’audio è decente. Non basatevi sul “manuale di istruzioni”, più o meno delle dimensioni di un paio scarsi di fogli A4 e scritto in Engrish.
Insomma, non un grande risultato; aggiungiamo poi che adesso con dieci euro in più avrei potuto prendere questo modello in offerta… ma si sa che la sfiga in questi casi è sempre in agguato.

Ultimo aggiornamento: 2010-09-24 13:34

Caso e caos (libro)

[copertina] Si sente subito che questo relativamente vecchio testo sulla casualità, dal titolo che sicuramente rende meglio in italiano che nell’originale (David Ruelle, Caso e caos [Hasard et chaos], Bollati-Boringhieri “Saggi scientifici” 1992 [1986], pag. 192, € 21, ISBN 9788833906836, trad. Libero Sosio) è stato scritto da un fisico. Lo stile è indubbiamente diverso da quanto avrebbe fatto un matematico, e credo che il lettore curioso lo troverà sicuramente accettabile, ancora di più al giorno d’oggi: avere capitoli brevissimi, di poche pagine ciascuno, aiuta la lettura. L’approccio alla matematica del caos è a mio parere reso molto bene, partendo dal caso e mostrando come caso e caos non sono affatto la stessa cosa. Ho trovato molto interessante la parte centrale, dove il concetto di entropia è spiegato in maniera diversa dal solito e soprattutto viene fatto un parallelo molto interessante tra la visione classica e quella quantistica; non ho capito perché anche Ruelle – ma dev’essere una mania dei fisici – decida poi di fare metafisica nelle ultime pagine del libro, che si possono tranquillamente trascurare. Nulla da eccepire sulla traduzione: ma com’è che Libero Sosio ha anche tradotto dal francese, e non solo dall’inglese?

Ultimo aggiornamento: 2010-09-21 07:00

50 grandi idee di matematica (libro)

[copertina] <!–[se vuoi una mia recensione più seria di questo libro, va' su Galileo!]–> Ci sono molte collane divulgative, e anche per quanto riguarda la matematica la Very Short Introduction di Timothy Gowers è insuperabile. Però ogni collana ha un pubblico di riferimento, e secondo me queste “50 grandi idee” sono più adatte al grande pubblico. I temi, in questo caso (Tony Crilly, 50 grandi idee di matematica [50 mathematical ideas you really need to know], Edizioni Dedalo 2009 [2007], pag. 208, € 16, ISBN 978-88-220-6809-5, trad. Laura Bussotti) quelli matematici, sono infatti trattati in pillole, quattro pagine cadauno; la trattazione è naturalmente di base, ma arriva anche a temi non banali tipo l’ultimo teorema di Fermat e l’ipotesi di Riemann (con un erroraccio non so se nel testo originale o nella traduzione, che comunque è scorrevole). Molto bella l’idea della linea temporale in fondo nelle prime due pagine, che dà un’idea di quando e come i concetti si sono sviluppati; meno indovinate a mio parere le frasi chiave che terminano i capitoletti, frasi che a volte mi sembravano piuttosto stupide. Ma a parte questa pecca il libro è assolutamente consigliabile se avete sempre avuto paura che la matematica sia troppo complicata e avete il coraggio di provare a cambiare idea.

Ultimo aggiornamento: 2010-09-18 07:00

Math Jokes 4 Mathy Folks (libro)

[copertina] Le barzellette sui matematici (da soli o in compagnia di altre categorie) sono tante, anche se chi non è del campo magari non le conosce. Tanto per dire, anch’io nel mio blog ne ho raccolte alcune. C’è però chi è arrivato a un livello superiore: G. Patrick Vennebush ha preparato un intero libro (Patrick Vennebush, Math Jokes 4 Mathy Folks, Robert Reed Publishers 2010, pag. 117, $11.95, ISBN 9781934759486 ) trascrivendo queste battute e barzellette. Devo subito avvisare il possibile lettore: non solo bisogna avere una conoscenza di matematica, ma bisogna sapere l’inglese molto bene perché parecchie delle battute sono delle freddure che si basano sulla pronuncia delle parole. (Non sempre: la battuta che apre il libro è “- Cosa dice lo 0 all’8? – Che bella cintura che hai!” Il caso classico è quello di π che si pronuncia come “pie”, torta, ma ce ne sono molti altri. Probabilmente è meglio centellinarsi la lettura, anche perché il troppo stroppia… oppure, se preferite, iscrivetevi al suo blog e leggete cosa viene raccontato man mano :-)

Ultimo aggiornamento: 2010-09-14 07:00

Unseen Academicals (libro)

[copertina] Nell’ennesimo capitolo del Discworld, (Terry Pratchett, Unseen Academicals, Transworld 2010, pag. 544, LST 7,99, ISBN 9780552153379) questa volta Pratchett prende in giro il mondo del calcio, o meglio dei tifosi e di tutto quello che sta intorno. Lord Vetinari ha pensato di addomesticare le partite tra squadre (bande?) rivali introducendo una serie di regole (bellissima la spiegazione del fuorigioco); potete immaginarvi il risultato finale, conoscendo l’attitudine tipica dei cittadini di Ankh-Morpork e l’attitudine parallela delle bande di tifosi calcistici, non solo in Italia ma anche in Inghilterra. Il tutto condito dalle lotte in punta di parola tra l’antica Unseen University e i parvenu di Brazeneck, e dalle citazioni di autori fintotedeschi… pardon, di Uberwald. Devo però dire che il risultato mi pare un po’ deludente; anche la figura del protagonista di questo libro, Mister Nutt, evolve troppo a salti. Ciò detto, vale sempre la pena di leggere Pratchett per gli spaccati di vita del nostro mondo, come la scena della carrozza notturna.

Ultimo aggiornamento: 2010-09-11 07:00

Nuova fisica per tutti (libro)

[copertina] Seguito di un libro scritto nel 1990, l’autore stavolta (Carlos Fiolhais, Nuova fisica per tutti [Nova Física Divertida], Tropea – Easy 2010 [2007], pag. 158, € 12.90, ISBN 978-88-558-0107-2, trad. Cristiana Spitali) racconta in tre amplissimi capitoli (“Il paradosso della fisica quantistica”, “Le meraviglie della relatività”, “Dai nuclei alle stelle”) i grandi temi della fisica del ventesimo secolo. Lo stile di scrittura è molto colloquiale; Fiolhais è interessato a dare un’idea di cosa hanno studiato i fisici del secolo scorso, non certo a fare un manuale tecnico. Peccato però che l’origine del libro, iniziato partendo da alcuni articoli divulgativi, si rifletta in una certa ridondanza soprattutto nella seconda parte; ridondanza che non è che serva a capire meglio gli argomenti trattati. Traduzione scorrevole, se pur con qualche errore (anche se non posso garantire che “il numero di pianoforti”, e non di accordatori di pianoforti, calcolato da Fermi non sia già presente nell’originale)

Ultimo aggiornamento: 2010-09-04 07:00

Il parlar figurato (libro)

[copertina] Bice Mortara Garavelli da decenni cerca di raccontare agli italiani come funziona la retorica. Stavolta con questo agile libretto (Bice Mortara Garavelli, Il parlar figurato – Manualetto di figure retoriche, Laterza 2010, pag. 178, € 12, ISBN 978-88-420-9213-1) forse ci è riuscita sul serio. Il problema principale quando si trattano questi temi, in effetti, è quello di trovare il modo per passare dall’esempio al nome; se qualcuno (qualcuno a caso…) parla infatti di anadiplosi si può sempre prendere il vocabolario e cercare il lemma corrispondente, ma partire dall’esempio per arrivare al nome è irrealizzabile. In questo caso invece l’indice serve proprio a dare un nome alla figura; nel testo c’è poi la spiegazione anche storica, terminata da una definizione vocabolariesca. Nel caso vi chiediate perché mai serva conoscere le figure retoriche, la risposta è banale: le dichiarazioni di politici e persone altolocate sono fatte apposta per nascondere la realtà per mezzo di esse, e quindi è opportuno accorgersi di quello che ci sta dietro.

Ultimo aggiornamento: 2010-09-02 23:00

Legends – volume 2 (libro)

[copertina] A leggere questo libro (AA.VV., Legends – volume 2 [Legends], Sperling&Kupfer 2002 [1998], pag. 435, € 19, ISBN 978-88-200-3389-7, trad. Marina Deppisch e Francesco Di Foggia) ho scoperto una cosa: la fantasy (vera e propria, Harry Potter non c’entra) è una palla. Mettere insieme i racconti di vari grandi del settore mi ha fatto vedere come con tutte le variazioni possibili ci sia sempre la stessa storia dietro, e che quindi io debba prendere questa roba con le molle. Faccio eccezione per Terry Pratchett, il cui racconto apre il libro; ma Pterry notoriamente non scrive fantasy, anche se ne usa i personaggi. Granny Weatherwax e Nanny Ogg, le protagoniste del racconto, sono due streghe; ma la storia è a dire il vero un racconto di psicologia sociale.
Traduzione buona, tranne proprio nel racconto pratchettiano dove mi è rimasta la sensazione che la traduttrice abbia sbagliato registro linguistico; ma forse è perché sono abituato a leggerlo in inglese.

Ultimo aggiornamento: 2010-08-28 07:00