Archivi categoria: recensioni

Il parlar figurato (libro)

[copertina] Bice Mortara Garavelli da decenni cerca di raccontare agli italiani come funziona la retorica. Stavolta con questo agile libretto (Bice Mortara Garavelli, Il parlar figurato – Manualetto di figure retoriche, Laterza 2010, pag. 178, € 12, ISBN 978-88-420-9213-1) forse ci è riuscita sul serio. Il problema principale quando si trattano questi temi, in effetti, è quello di trovare il modo per passare dall’esempio al nome; se qualcuno (qualcuno a caso…) parla infatti di anadiplosi si può sempre prendere il vocabolario e cercare il lemma corrispondente, ma partire dall’esempio per arrivare al nome è irrealizzabile. In questo caso invece l’indice serve proprio a dare un nome alla figura; nel testo c’è poi la spiegazione anche storica, terminata da una definizione vocabolariesca. Nel caso vi chiediate perché mai serva conoscere le figure retoriche, la risposta è banale: le dichiarazioni di politici e persone altolocate sono fatte apposta per nascondere la realtà per mezzo di esse, e quindi è opportuno accorgersi di quello che ci sta dietro.

Ultimo aggiornamento: 2010-09-02 23:00

Legends – volume 2 (libro)

[copertina] A leggere questo libro (AA.VV., Legends – volume 2 [Legends], Sperling&Kupfer 2002 [1998], pag. 435, € 19, ISBN 978-88-200-3389-7, trad. Marina Deppisch e Francesco Di Foggia) ho scoperto una cosa: la fantasy (vera e propria, Harry Potter non c’entra) è una palla. Mettere insieme i racconti di vari grandi del settore mi ha fatto vedere come con tutte le variazioni possibili ci sia sempre la stessa storia dietro, e che quindi io debba prendere questa roba con le molle. Faccio eccezione per Terry Pratchett, il cui racconto apre il libro; ma Pterry notoriamente non scrive fantasy, anche se ne usa i personaggi. Granny Weatherwax e Nanny Ogg, le protagoniste del racconto, sono due streghe; ma la storia è a dire il vero un racconto di psicologia sociale.
Traduzione buona, tranne proprio nel racconto pratchettiano dove mi è rimasta la sensazione che la traduttrice abbia sbagliato registro linguistico; ma forse è perché sono abituato a leggerlo in inglese.

Ultimo aggiornamento: 2010-08-28 07:00

La quarta rivoluzione (libro)

[copertina] La “quarta rivoluzione” che dà il titolo a questo libro (Gino Roncaglia, La quarta rivoluzione, Laterza – i Robinson 2010, pag. 287, € 19, ISBN 978-88-420-9299-5) segue quelle che dall’oralità ha portato alla scrittura, dal rotolo (il volumen) al libro (il codex), e dal manoscritto alla stampa. E cosa ci riserverà il futuro del libro, ciò di cui se ne parla nelle sei “lezioni” di quest’opera? Ma del libro elettronico, l’e-book insomma. L’analisi di Roncaglia è molto acuta e spazia su tutti i temi legati anche indirettamente al libro elettronico, dalla differenza di fruizione (“lean forward”, delle opere da consultare; “lean back”, per le letture piu leggere, mobilità) all’evoluzione degli ebook reader ai progetti di digitalizzazione di Google. L’unico appunto che posso fare al testo è che spesso ripete un po’ troppo lo stesso concetto, un metodo più da lezione universitaria che da testo scritto. Il libro è comunque assolutamente consigliato per chiunque voglia capire cosa sta succedendo con i libri elettronici; poi possiamo chiederci se le previsioni di Roncaglia della nascita di un nuovo oggetto, dalla fruizione diversa da quella di un libro e legata a una tecnologia ancora diversa da quelle attuali, si avvererà.

Ultimo aggiornamento: 2010-08-25 07:00

Franz Kafka: _Tutti i racconti_ (libro)

[copertina] Uno dei guai di essere un compratore compulsivo di libri e non avere tempo per leggerli è che finisce che me ne può capitare uno tra le mani dopo quindici anni. I cinque euro attuali (Franz Kafka, Tutti i racconti, Newton Compton 2005, pag. 368, € 5, ISBN 9788854103795, trad. L. Coppè e G. Raio) erano 3900 lire… A parte queste considerazioni secondarie, devo dire che Kafka non fa per me. Non so se il problema è esacerbato dalla traduzione, vecchiotta e quindi un po’ pesante; ma è proprio la struttura del racconto kafkiano, che oscilla tra la disperazione e l’inconclusione, che mi mette a disagio. Prendiamo “Nella colonia penale”, per esempio. C’è questa ineluttabilità delle esecuzioni, che si fanno senza che nessuno sappia esattamente la ragione; e anche il visitatore, che pure sembrerebbe uno dei protagonisti, è come se non esistesse davvero. Tra i molti racconti postumi inseriti nella raccolta, spicca “Il maestro di scuola del villaggio”, dove l’incomunicabilità così cara a Kafka arriva a un livello persino comico; “Blumfeld, un vecchio scapolo” inizia benissimo con le due palle che seguono il protagonista, ma poi la trama si perde. Inutile: in generale non riesco ad appassionarmi a questo tipo di racconti.

Ultimo aggiornamento: 2014-07-11 12:43

Un marziano a Roma (libro)

[copertina] Flaiano sarà stato bravissimo come sceneggiatore, ma l’opera teatrale che dà il titolo a questo libro (Ennio Flaiano, Un marziano a Roma, Rizzoli 1985 [1960], pag. 261) non mi dice proprio nulla. L’unico momento divertente di una trama alquanto sconclusionata è quando il marziano si lamenta che dal bagno il panorama di Roma non è quello cui è abituato, e gli viene risposto “sì, è migliore da quest’altro lato; lì c’è il panorama di servizio. Probabilmente il racconto omonimo è più interessante di questa trasposizione teatrale. Molto più divertenti le farse seguenti. “La guerra spiegata ai poveri”, pur essendo del 1946 e quindi risentendo del fascismo appena terminato, resta ancora attualissima, se solo le guerre si facessero ancora qui in Italia. “La donna nell’armadio” è una classica farsa dell’assurdo, mentre “Il caso Papaleo”, a parte qualcosa sulla commedia degli equivoci, ha forse un fondo più serio. Nemmeno l’ultima opera, “La conversazione continuamente interrotta”, mi dice molto. Ha forse qualcosa degli Angry Young Men britannici, ma è il concetto di opera inconclusa per scelta che non mi piace.

Ultimo aggiornamento: 2010-08-18 07:00

Mathematical Recreations (libro)

[copertina] La mia generazione, e penso anche quella prima della mia, ha assorbito il concetto di “matematica ricreativa” dai libri di Martin Gardner. E prima di lui? Questo libro (Maurice Kraitchik, Mathematical Recreations (second revised edition), Dover 2006 [1953], pag. 328, € 19.95, ISBN 978-0-486-45358-3) dovrebbe essere stato uno dei più importanti e famosi: posso assicurarvi che non è esattamente un’opera che induca il lettore ad apprezzare la materia. Dal mio punto di vista, l’unico capitolo di un certo interesse è stato quello sulle terne pitagoriche, con una trattazione ben più completa di quanto avessi mai visto in giro. Ma ad esempio la trattazione sui quadrati magici, con pagine e pagine di formule generatrici di alcuni tipi di quadrati ma senza alcuna – del resto inesistente – generalità, me la sono saltata a piè pari: la vita è troppo breve per fare tutto.
Il libro comunque mi ha fatto imparare qualcosa: che Martin Gardner è stato davvero un genio della comunicazione, e scusate se è poco.

Ultimo aggiornamento: 2010-07-31 07:00

Il matematico curioso (libro)

[copertina] Beh, della geometria del calcio (metà del sottotitolo) non se ne parla molto, ma l’algoritmo dei tacchi a spillo in effetti c’è. Giovanni Filocamo, fisico prestato alla divulgazione matematica e impegnato nel progetto genovese MateFitness, in questa sua opera seconda (Giovanni Filocamo, Il matematico curioso, Kowalski 2010, pag. 223, € 13, ISBN 978-88-7496-777-3) ha come programma proprio quanto scritto nel titolo: come cioè un matematico curioso può trovare più o meno ovunque tracce della scienza che lui (o lei) ama. Lo stile di scrittura è molto, molto personale: per dare un’idea a chi mi conosce, io in confronto sono assolutamente asettico. I temi trattati sono più o meno noti, e risultano più o meno interessanti forse anche a seconda di quanto Filocamo li senta suoi; i primi capitoli mi sono sembrati più scoppiettanti, mentre poi è forse subentrata un po’ di stanchezza. Il libro è comunque in grado di far venire (spero!) un po’ di curiosità al lettore, soprattutto perché di formule non ce ne sono e quindi non c’è necessità di spaventarsi.

Ultimo aggiornamento: 2010-07-24 07:00

Il grande elenco telefonico della terra e pianeti limitrofi (Giove escluso) (libro)

[copertina] Che dire di quest’opera prima (almeno come romanzo) di Gianluca Neri, che generalmente bazzica più su Internet, dai tempi di Cuore prima, del portale Clarence poi e oggi di Macchianera? Opera prima nata a sua detta una notte in cui non riusciva a dormire (come se dormisse di notte, lui che ha il fuso orario settato sulla West Coast)? Beh, nel bene e nel male il libro (Gianluca Neri, Il grande elenco telefonico della terra e pianeti limitrofi (Giove escluso), Bur 24/7 2010, pag. 290, € 9.50, ISBN 9788817037266) è un omaggio / plagio / riscrittura (cancellate le voci che non interessano) di Douglas Adams, e questo penso sia chiaro a tutti. Ma la telefonata lunga 42 capitoli che costituisce il libro, più che per gli spunti umoristici che pure non mancano – il modo con cui il protagonista si salva tra i capitoli 31 e 32 è il mio preferito – è più interessante per le cose serie che vengono esposte sotto la patina umoristica. D’altra parte, se non ricordo male il tutto iniziò ai tempi del caso Englaro… La parte più debole del libro? Come prevedibile, il finale. Non è nemmeno un anticlimax, purtroppo; come tanti nomi anche piu blasonati, si pensi a Stefano Benni, iniziare è facile, continuare abbastanza, terminare no. Io non ci provo nemmeno, a scrivere un libro!

Ultimo aggiornamento: 2010-07-16 07:00