Archivi categoria: recensioni

_Discorso sulla matematica_ (libro)

[copertina] (se vuoi una recensione più seria, va’ su Galileo!)
Italo Calvino, da buon membro dell’Oulipo, è sempre stato interessato alla scienza in generale e alla matematica in particolare: ma forse rileggere il suo testamento letterario, le Lezioni americane, come se parlassero di matematica è un po’ esagerato. Questa è però stata la scelta esplicita di Gabriele Lolli, che in questo libro (Gabriele Lolli, Discorso sulla matematica, Bollati Boringhieri 2011, pag. 226, € 18, ISBN 978-88-339-2193-8) si è addirittura permesso di non parlare di coerenza – il testo della sesta lezione che Calvino non ha fatto in tempo a preparare e che pure sarebbe stato un argomento perfetto quando si parla di matematica. Il risultato è molto migliore di quello che ci si potrebbe aspettare di primo acchito; Lolli, anche se ogni tanto si aspetta che i suoi lettori abbiano una conoscenza perfetta del formalismo della logica matematica ed è capace a scrivere la famosa formula di Eulero come e^2(πi) – 1 = 0, è molto bravo a cogliere similitudini molto labili, e sfruttarle per raccontare come i matematici vedono il proprio campo di studi. In definitiva, leggendo questo libro magari non imparerete molto di letteratura ma avrete un’idea abbastanza chiara di che cos’è la matematica.

Ultimo aggiornamento: 2018-09-22 09:54

_L’orizzonte di Riemann_ (libro)

[copertina]Lo dico subito, cosi mi tolgo il dente: da questa antologia di racconti matematici fantascientifici, o di racconti fantascientifici matematici che dir si voglia (Antonio Bellomi e Luigi Petruzzelli (ed.), L’orizzonte di Riemann, Edizioni Della Vigna “La botte piccola – 8”, pag. 320, € 16,18, ISBN 978-88-6276-032-4), mi aspettavo parecchio di più. I racconti sono tutti inediti in italiano – quindi per esempio non c’è And He Built a Crooked House di Heinlein, un classico del genere – e si dividono in italiani contemporanei e in americani di annata. Può darsi che io mi sia ormai rovinato, ma devo dire che i secondi, nonostante il loro essere un po’ naïf, sono di solito una spanna sopra dei primi. È anche vero che andando avanti a leggere mi è sembrato di vedere un miglioramento: La sparizione di Majorana di Antonino Fazio è un po’ troppo didascalico e Orologio veneziano di Veronika Santo un po’ poco fantascientifico; 1+1=4 di Francesco Perrotta ha un’ottima idea che poteva essere resa un po’ meglio. Poi c’è un’eccezione notevolissima, Teorema sinfonico di Massimo Ferri (ma è il Max Ferri dei tempi fidonettiani?) che merita davvero sia come idea che come realizzazione, e migliora sicuramente l’umore del lettore, che su alcuni degli altri racconti potrebbe essere rimasto sconcertato.
Molto interessante il post scriptum di Giovanni Valerio con altri suggerimenti di lettura; il tutto fa però risaltare ancora di più l’assenza di una presentazione dei vari autori, cosa a cui mi sono oramai abituato a furia di antologie asimoviane e greenberghiane. Insomma, una buona occasione sprecata, il che paradossalmente fa ancora più dispiacere proprio perché si vede che il libro è stato curato fin nei minimi particolari (provate a chiedervi il perché di quel prezzo non arrotondato…) e direi quasi amato.

Ultimo aggiornamento: 2014-11-06 19:46

_I cento progetti realizzati_ (spam elettorale)

Ebbene sì, mercoledì anche a noi è arrivato il famoso libro elettorale di «Letizia Moratti Sindaco di Milano» (questa è la scritta ufficiale con cui il mittente è indicato, assieme a una righetta in fondo che sentenzia «Materiale prodotto e distribuito senza alcun costo per il Comune di Milano». Ah, quando parlo di “noi” intendo che una copia è arrivata al sottoscritto e un’altra copia ad Anna. Cecilia e Jacopo sono stati graziati, immagino perché non hanno ancora raggiunto la maggiore età e quindi non possono recarsi alle urne apportando il loro presunto contributo alla rielezione di Letizia. Una noticina tecnica: l’invio non è stato fatto come pubblicità elettorale (con le tariffe previste) ma molto più banalmente come PostaTarget Basic, codice DCOOS5661, autorizzazione NAZ/096/2008. Insomma è già da un po’ che la Moratti ha questa idea di sfruttare le poste per inviare materiale.
Strappata la busta, troviamo una letterina del sindaco che Ci ringrazia perché «siete stati parte attiva nella definizione del mio programma e che siete solleciti nel segnalarmi inefficienze e nel propormi nuovi servizi utili alla comunità.» (ma non preoccupatevi, prosegue subito dicendo che tanto quelle cose mica le vuole fare). Per la cronaca, la lettera termina con le noticine in corpo 4 che ci ricordano che il Comitato Letizia Moratti per Milano, via Montebello 42 Milano tratta i miei dati al fine di inviarMi materiale di propaganda, e che il Responsabile del Trattamento è Cemit Interactive Media spa, via Toscana 9, San Mauro Torinese.
Ma basta con queste quisquilie, e passiamo alla ciccia, pardon al libro. Formato 25.5 x18.5, non è pinzato come gli omologhi che il nostro attuale PresConsMin ci ha spedito per ben due volte, ma bensì incollato. Insomma, l’aspetto estetico è molto migliore di quanto uno potesse ragionevolmente aspettarsi. A pagina 3 c’è l’executive summary con tutte le cose belle che Letizia ha fatto in questi anni, con una serie di numeri che almeno a me non dicono nulla fuori dal contesto; l’unico su cui posso mettere becco sono i 6980 lampioni in più, che diviso per i 1937 km di strade (esclusi parchi e giardini) fanno uno ogni 277 metri.
Chiaramente il libro ha tanta grafica e poche parole; non mi sono messo a contare il numero di foto in cui appare Letizia, né la quantità di ritocchi Photoshop che sono stati necessari, anche se oggettivamente sono molto minori di quanto noi milanesi vediamo nei poster. Ci sono i dati visti nei cartelloni di questo inverno, come il «-48% di reati a Milano in 3 anni» (qualcuno glielo va a dire all’Eterno Vicesindaco che è sempre lì a lamentarsi?; ci sono i dati finti, come l’inaugurazione dei “Raggi verdi” fatta l’anno scorso (nemmeno il raggio numero 1 è stato completato a oggi), e le arrampicate sugli specchi (una parola sola: Ecopass); ci sono i dati comici, come la cartina della rete metropolitana che non segna come terminati i prolungamenti di M2 (e qui almeno c’è stato uno stelloncino a fianco) e M3: nemmeno loro si fidavano di riuscire a inaugurarla in tempo.
Risultato finale? Non credo che una pubblicazione del genere sposti un solo voto. Però sicuramente muove l’economia, e potrebbe persino aumentare la percentuale di rifiuti riciclati in città (no, la mia copia me la tengo stretta, sono un feticista)

Ultimo aggiornamento: 2017-05-25 09:23

Verso l’infinito ma con calma (libro)

[copertina]Roberto Zanasi, meglio noto in rete come Zar, è un professore di matematica; di quella specie purtroppo non così comune che la matematica la ama (cosa credete? Dietro ogni persona che dice di odiare la matematica c’è stato un professore che non l’amava neppure lui). Qualche anno fa Zanasi scrisse sul suo blog una serie di post in forma dialogica, dove un Vero Matematico – mi raccomando le maiuscole! – porta un suo discepolo a scoprire il paradiso che a detta di Hilbert è stato offerto a tutti i matematici da Cantor. Ora questi dialoghi sono raccolti in un libro (Roberto Zanasi, Verso l’infinito ma con calma, Scienza Express 2011, pag. 136, € 12, ISBN 978-88-96973-00-4) per i tipi di Scienza Express.
Della teoria dei numeri infiniti ne hanno parlato in tanti, l’ho fatto anch’io. I punti di forza di questo libro sono innanzitutto il farlo appunto con calma, permettendo al lettore di afferrare man mano i vari concetti presentati, e il non nascondere sotto il tappeto i problemi che i matematici stessi hanno quando si tratta di fondamenti. Beh, diciamola meglio: li mette sotto il tappeto, ma almeno ti avvisa che lo sta facendo. Anche la trattazione degli ordinali transfiniti non è poi così facile da trovare, e per chi ne vuol sapere qualcosa il libro sarà utile; ma a parte tutto questo la carta vincente è che è scritto bene!

Ultimo aggiornamento: 2011-04-13 07:00

_Giovanni Keplero aveva un gatto nero_ (libro)

[copertina]L’autore del libro (Marco Fulvio Barozzi (Popinga), Giovanni Keplero aveva un gatto nero – Matematica e fisica in versi , Scienza Express “narrazioni”, pag. 132, € 9, ISBN 978-88-96973-02-8) in quarta di copertina si definisce così: “Popinga insegna davanti a una platea disattenza quando non intimamente ostile e si consola con la letteratura”. Conoscendolo, mi sa che anche la prima parte della frase sia vera. In questa sua raccolta di poesie matematiche e fisiche – ma forse “poesia” è un termine riduttivo: nelle prime pagine si spiega quali tipi di versi ha usato, dai limerick alle incarrighiane, dagli haiku ai maltusiani ai fib – Popinga mette la scienza in una posizione buffa: il significato di quello che scrive è indubbiamente vero, ma il significante spiazza il lettore. O magari a volte è il significante a dare la forma più importante, come in questo esempio che riporto più giù in interezza perché mi è piaciuto davvero: se il tutto non fosse chiaro, andate a cercare che cos’è la contrazione di Lorentz, e poi rileggete il limerick (ricordandovi che le rime dovrebbero essere AABBA)

I limerick relativistici hanno la distinzione
di essere affetti da una contrazione,
che di Lorentz è detta:
non è barzelletta,
né finz.

Se devo fare un appunto alla vena poetica del nostro, sperando lui non sia come il personaggio simenoniano da cui prende il nome d’arte, è che i suoi maltusiani non hanno il ritmo che mi aspetterei da loro: anche l’orecchio vuole la sua parte. Detto ciò, correte a ripassare la vostra fisica e matematica!

Ultimo aggiornamento: 2014-04-15 11:46

103 curiosità matematiche (libro)

[copertina] La coppia di ingegneri Balzarotti-Lava ormai ci ha preso gusto a scrivere libri per Hoepli a proposito di numeri, formule e affini. Dopo averci raccontato delle successioni di numeri interi stavolta (Giorgio Balzarotti e Paolo P. Lava, 103 curiosità matematiche, Hoepli 2010, pag. 389, € 27, ISBN 978-88-203-4556-3) il duo presenta un certo numero di “curiosità matematiche”, come del resto dice il titolo stesso. A dire il vero non sono 103 ma qualcuna di più; il capitolo 102 è infatti diviso in più parti, per non oltrepassare il numero fatidico. Fatidico e non magico; secondo gli autori il 103 è stato scelto per caso all’inizio della stesura del testo. Solo che poi avevano preparato una svalangata tale di proprietà del numero, con cose di cui non mi sognavo neppure l’esistenza, che avranno pensato fosse uno spreco lasciarle perdere. Il libro è molto disuguale: sono raccontate proprietà essenzialmente numeriche e alla portata di tutti, nel senso che non ci sono grosse dimostrazioni da fare ma solo ricerche al calcolatore, ma ci sono anche proprietà analitiche che confesso di aver saltato a piè pari, anche perché non sempre la prosa degli autori è poi così scorrevole, e certi temi diventavano piuttosto ostici… il che non è bello, in un libro che si dovrebbe leggere per divertimento (non mettetevi a ridere). Ultima nota di demerito per i diversi refusi, un po’ troppo per un libro che in fin dei conti costa 27 euro. In definitiva, simpatico ma non da fare salti di gioia.

Ultimo aggiornamento: 2011-04-06 12:10

Trappole mentali (libro)

[copertina] Il nostro cervello è una gran bella cosa, e ci permette di compiere azioni incredibili. Però si è evoluto in un certo tipo di ambiente, e a volte si trova a disagio nel mondo di oggi. Peggio ancora, ci fa credere qualcosa di assolutamente falso, e ci fa sbagliare non solo in perfetta buonafede ma addirittura pensando di avere ragione. In questo suo secondo libro (Matteo Motterlini, Trappole mentali, Rizzoli 2010 [2008], pag. 307, € 10, ISBN 9788817039062) Matteo Motterlini ci presenta alcune decine di queste trappole: la differenza principale con la sua precedente opera Economia emotiva sta nella presentazione del materiale, che questa volta è suddiviso in comodi capitoletti che si possono leggere separatamente senza perdere il filo della storia. Per esempio, si può scoprire come di fronte a due opzioni assolutamente identiche la gente ne preferisca una rispetto a un’altra, solo perché sembra migliore: o peggio ancora, la scelta logica cambia con il cambiare dei dati (tra una cura che non salverà certamente 200 persone e ne farà morire certamente 400 su 600 e una che ha probabilità 2/3 di salvare ciascuna persona la gente sceglie la prima; ma tra una cura che ne farà morire certamente 400 salvandone 200 e una che ha probabilità 1/3 per ciascuna persona la gente sceglie la seconda). Oppure molta gente è convinta che ci siano più parole inglesi di 7 lettere che finiscono in ING piuttosto che parole di 7 lettere inglesi della forma ?????N?.
La prosa di Motterlini è sempre chiara e piacevole, e la bibliografia in fondo al testo è preziosa per chi voglia approfondire gli argomenti. Resta comunque importante ricordarsi che queste trappole sono per così dire “naturali”, che non è vero che siamo più stupidi degli altri se ci caschiamo e che la nostra via di uscita è conoscerle e imparare alcuni trucchi per accorgerci quando ci stiamo cascando; e questo libro ci può aiutare.

Ultimo aggiornamento: 2011-04-02 07:00

_Il gioiellino_ (film)

[locandina] Sì, l’azienda si chiama Leda (“Latte E Derivati Alimentari”, dicono, anche se mi pare strano), i nomi dei protagonisti sono diversi e la sede è Acqui Terme e non Collecchio: ma è chiaro a tutti che in questo film si parla del crac Parmalat.
Dal punto di vista della ricostruzione il film è indubbiamente fatto bene, anche se ci sono alcuni punti evidentemente nati per appassionare il pubblico e che non hanno nulla a che fare con la cronaca: non penso tanto al tentativo di penetrare nel mercato russo con le relative scene a San Pietroburgo o all’anticipo temporale del suicidio del direttore marketing Filippo Magnaghi-Lino Guanciale (il povero Alessandro Bassi), ma alla storia d’amore tra Ernesto Botta-Toni Servillo e la nipote del patron Laura Aliprandi-Sarah Felberbaum. Però quello che mi ha scocciato di più del film è la sua lentezza. È probabilmente un problema mio, d’accordo, ma la trama va avanti in maniera davvero tranquilla, senza nessun guizzo di alcun tipo. Poi è chiaro che mi addormento!
Ultima noticina: che il sito ufficiale del film sia ospitato dal Corriere della Sera è inddubbiamente strano :-)

Ultimo aggiornamento: 2019-07-24 21:53