Archivi categoria: recensioni

Il metro del mondo (libro)

[copertina] Devo confessare che ho iniziato a leggere questo libro (Denis Guedj, Il metro del mondo [La Méridiene], Le Scienze 2009 [2004], pag. 331, trad. Mauro Raggini) con un certo qual scetticismo, memore della pessima impressione che mi fece Il teorema del pappagallo. Però mi sono dovuto ricredere: è tutta un’altra cosa. Qui il tema è la creazione, anzi direi quasi l’invenzione, del metro: come cioè nel bel mezzo della Rivoluzione Francese si decise non solo di uniformare tutte le misure, ma di crearne una completamente nuova e legata alla Natura. Guedj racconta appassionatamente la cosa, dai cahiers des doleances che si lamentavano anche perché le misure correnti venivano modificate a piacere dai signorotti alle discussioni su quale sarebbe stata la misura più certa alle misurazioni geodetiche compiute in un momento in cui la Francia repubblicana era in guerra con mezza Europa. La parte più interessante è a mio parere proprio questo interallacciarsi degli avvenimenti della Rivoluzione con quelli trattati nel libro: nomi ben noti dalle lezioni di storia compaiono qui come comparse o protagonisti, ma in ogni caso da un diverso punto di vista. La traduzione è scorrevole.

Ultimo aggiornamento: 2011-05-18 07:00

La sezione aurea (libro)

[copertina] Gli spagnoli di RBA hanno preparato un’altra collana matematica, dopo quella dei giochi matematici; in questo caso credo che l’idea sia mostrare come la matematica pervada la vita di tutti i giorni senza però usarne troppa, in modo da non spaventare il lettore. Con questo primo volume (Fernando Corbalán, La sezione aurea – il linguaggio matematico della bellezza, RBA Italia “Mondo matematico” 2011 [2010], pag. 158, € 9,99; trad. Paola Pettinotti e Alessandro Ravera) non è che ci siano riusciti così tanto. La parte finale architettonica può essere carina, anche se io non credo a tutte quelle occorrenze del rapporto aureo φ; e ho apprezzato i riquadri di approfondimento sulle persone. Però mi resta il dubbio che tutta la prima parte, quella più propriamente matematica, risulti troppo pesante per il lettore casuale e troppo confusa per il matematico; inoltre non capisco la scelta di nascondere l’autore che non appare in copertina ma solo nel colophon. Misteri.

Ultimo aggiornamento: 2024-06-24 18:14

santini elettorali: Manfredi Palmeri Sindaco

All’ultimo momento (è arrivata in buca ieri, come sempre indirizzata ad Anna) ma anche Manfredi Palmeri ha spedito la propria pubblicità elettorale: volantino 21×10,5cm, carta patinata 160g/m2, nome del committente responsabile scritto con un font leggibile, IBAN regolarmente presente.
Lo slogan di Palmeri è «LA PRIMAVERA DI MILANO» con i colori digradanti sui toni dell’arcobaleno, cosa che farebbe tanto anni 90 se nopn fosse che perlomeno il font è molto sottile. Il sottoslogan è poi molto terzopolista:

Né con la Moratti, la delusione
Né con Pisapia, l’illusione
Né con il non voto, la rassegnazione

Peccato che la metrica dei secondi emistichi zoppichi, soprattutto visto che i primi sono tutti senari e quindi viene da pronunciarli molto caricati. La presentazione del candidato («madre milanese, padre del Sud») nasce apposta per mostrare il non-estremismo (ma i tre fratelli delle sue figlie sono di primo letto suo o della compagna? il volantino tace a riguardo e il sito è fumoso)
Nel retro, ancora uno slogan: «Coraggio, Milano! Vota per te, vota Manfredi Palmeri». Palmeri ha vinto il premio per la maggior quantità di spot. Il resto è un appello quasi toccante: «Se invece ha già deciso di votare un’altra lista, e ne è proprio convinto, le ricordo che può comunque indicare me come Sindaco grazie al voto disgiunto», e «Le chiedo di parlare di questa opportunità per Milano – con familiari, amici, colleghi o chi comprensibilmente è sfiduciato e pensa di non votare» – segue slogan di cui sopra.
Ah, non mi sono dimenticato di riportare il programma elettorale di Palmeri. Nel volantino non ce n’è proprio traccia, a meno che non si intenda per programma elettorale «Scegliamo la persona, perché Milano torni ad essere Milano». Insomma, sarà il nuovo polo ma il personalismo continua ad essere la base su cui il suddit… l’elettore deve basare il proprio voto.

Ultimo aggiornamento: 2011-05-13 13:20

_Maths 1001_ (libro)

[copertina] Può avere senso parlare di matematica dividendola in mille e una scheda da dieci-quindici righe, massimo venti? La risposta sorprendentemente è sì, come si può vedere da questo libro (Richard Elwes, Maths 1001, Quercus 2010, pag. 415, Lst 14,99, ISBN 978-1-84866-063-2) la cui versione statunitense ha come titolo “Mathematics 1001” (ah, l’inglese!) Elwes parla di tanta matematica, arrivando alla teoria delle categorie e alla fisica matematica; l’approccio matematico alla meccanica quantistica è molto interessante. Non tutto è perfetto, ci mancherebbe altro. Chiaramente non ci sono dimostrazioni, ma solo enunciati; c’è poi una certa ridondanza che però è necessaria, visto che credo che siano in pochi i pazzi come me che se lo siano letti da cima a fondo; e soprattutto i riferimenti agli altri punti sono sì visibili perché scritti in grassetto ma ben difficili da trovare se non andando nell’indice analitico finale in corpo 5 o giù di lì. Ma ritengo che il testo, nemmeno troppo caro, sia ottimo per chi voglia avere un manuale di riferimento (e sappia l’inglese). Curiosità finale: il libro è stato stampato… in Cina. Non pensavo convenisse fare così.

Ultimo aggiornamento: 2014-07-28 15:46

Ingenious Mathematical Problems and Methods (libro)

[copertina] Occhei, questo libro non lo si trova se non nei circuiti alternativi, quindi questa mia recensione non è che sia cosi utile, non ho difficoltà ad ammetterlo. Però il testo (Lloyd A. Graham, Ingenious Mathematical Problems and Methods, Dover Publications 1959, pag. 254, ISBN 978-0-486-20545-8) ha un certo interesse storico-matematico, perché mostra quali fossero i problemi ritenuti interessanti dall’élite tecnica statunitense degli anni 1950 e vedere la differenza con quelli odierni. Innanzitutto l’ambientazione dei problemi è molto più vicina alla vita reale, tanto che spesso occorre modificare le condizioni iniziali teoriche dei problemi stessi per ottenere la “risposta reale”. La seconda peculiarità che ho notato è il pesante ricorso ad analisi matematica e trigonometria (ma anche alla geometria sintetica, per dire…) per arrivare alle soluzioni. È strano, perché altri libri di quel periodo (penso per esempio a Maurice Kraitchik) erano più di stile combinatorico. Vabbè, poi è arrivato Martin Gardner :-)
Il libro contiene anche un gruppetto di “quickies”, più simili ai problemi cui siamo abituati oggi, e una serie di nursery rhymes che a me non dicono proprio nulla, anche se alcune mi paiono parodie di filastrocche comuni inglesi.

Ultimo aggiornamento: 2011-05-07 07:00

Numeri assassini (libro)

[copertina] Premessa: il sottotitolo del libro è “Come scoprire con la matematica tutti i segreti del crimine” e il titolo è scritto con un 3, “Num3ri”, come il serial tv omonimo, ovviamente a meno di traduzione. In effetti l’argomento del libro (Mariano Tomatis, Numeri assassini Kowalski 2011, pag. 238, € 14, ISBN 978-88-7496-795-7) è proprio quello: applicare la matematica alla risoluzione dei casi criminali. I cinque capitoli in cui il libro è diviso si concentrano su diversi particolari. Nel primo si vedono le tecniche di inferenza statistica per restringere l’area dove presumibilmente vive un serial killer; nel secondo si parla delle tecniche per descrivere e riconoscere i criminali; il terzo racconta alcune delle tecniche usate dal RIS; il quarto ci mette in guardia dall’applicare brutalmente le stime probabilistiche quando si cerca di valutare l’innocenza o la colpevolezza di un imputato; il quinto (più l’epilogo dedicato a Ippaso) racconta di assassini reali e letterari dove le tecniche matematiche sono state rese esplicite. Il libro si legge piacevolmente, sia per la prosa leggera di Tomatis che per i problemini lasciati qua e là, e da risolvere badando bene ai possibili trucchi nella formulazione; molto utile e opportuna la sezione finale di ogni capitolo con la citazione delle fonti e alcuni approfondimenti, e parecchio interessante l’avere tra i vari casi presentati anche misteri “made in Italy”, come il Mostro di Firenze o l’infanticidio di Cogne.

Ultimo aggiornamento: 2011-05-04 07:00

_Anche tu matematico_ (libro)

[copertina] Occhei, sono passati vent’anni dalla pubblicazione di questo libro (Roberto Vacca, Anche tu matematico, Garzanti 1989, pag. 181, € 15, ISBN 9788811739999). Gli esempi in GWBASIC sono irrimediabilmente datati, oggi probabilmente si metterebbe l’URL di un’applet; ma quello lo possiamo mettere in conto, e poi non è che fossero così essenziali nell’economia del libro. Ma è buona parte del resto che non va, e probabilmente non andava nemmeno vent’anni fa. Vacca è un ingegnere, e lo si vede benissimo; il suo punto di vista si può riassumere in “c’è questo concetto, vi mostro i conti che si fanno in un esempio qualunque, e adesso siete pronti a fare lo stesso anche voi”. No, la matematica non è questa. La matematica è (dovrebbe essere) prima capire cosa sta dietro il problema, poi capire il problema, e solo alla fine fare i conti. (Un Vero Matematico li lascerebbe persino come facile esercizio al lettore, ma non sottilizziamo). Non so, ho come il sospetto che questo libro abbia allontanato più gente di quanti abbia avvicinato alla matematica, il che non è certo il massimo della vita. Degne di nota le due previsioni che fa alla fine del libro, rispettivamente sul numero di malati di Aids e sulla diffusione dei personal computer in Italia. Vacca afferma correttamente che anche se i dati a disposizione sembrano corrispondere a una crescita esponenziale la cosa è impossibile in pratica, e si otterrà probabilmente una curva logistica (una specie di S che tende a un limite massimo); poi mi casca miseramente, scommettendo che si tenderà a 2300 malati e poco più di 5 milioni di PC. Un errore solo di un fattore 10. Lo so che è facile sparlare a posteriori, ma io non mi sarei mai fidato di estrapolare una curva logistica a partire da sette soli punti… e cose come queste fanno sembrare il matematico uno stregone, perdipiù incapace. E allora chi te lo fa fare a diventare matematico?

Ultimo aggiornamento: 2014-12-15 22:17

_L’uomo sul tetto_ (libro)

[copertina] Sono passati sette anni dal caso di Roseanna, il primo della serie; il commissario Martin Beck ha sette anni in più, è divorziato e la figlia maggiore è già una donna, tanto che all’inizio si vedono padre e figlia a chiacchierare in un locale. Ma a parte queste considerazioni e l’accorgersi che la coppia Sjöwall-Wahlöö è sempre specializzata in descrizioni minutissime di luoghi, tanto che uno potrebbe farci un Google Maps coi loro libri, in questo libro (Maj Sjöwall e Per Wahlöö, L’uomo sul tetto [Den vedervärdigen mannen från Säffle], Sellerio “La memoria – 807” 2010 [1971], pag. 282, € 13, ISBN 978-88-389-2422-4, trad. Renato Zatti) sotto la trama del poliziesco c’è un romanzo di denuncia, come giustamente spiegato nel risvolto di copertina: si parla della violenza gratuita di molti poliziotti, e dello spirito di corpo che nasconde per quanto possibile le malefatte dei colleghi. L’altra denuncia che si legge nelle pagine è sul “rinnovamento” delle città, con edifici se non addirittura quartieri sventrati per costruire nuovi svincoli stradali e gli affitti che balzano alle stelle. Beck continua a essere un antieroe, e le tensioni interne tra i suoi colleghi sono più forti; per il resto, la struttura del libro è simile a quella dei precedenti, col caso che si dipana più o meno per conto suo e le ultime decine di pagine dedicate al redde rationem. Insomma, consigliato per chi apprezza il genere; dubbi per gli altri. E a proposito di dubbi: chissà come mai è stato scelto un titolo che ha più o meno senso con il libro ma non c’entra nulla con l’originale…

Ultimo aggiornamento: 2014-09-19 15:13