Archivi categoria: recensioni

La famiglia imperfetta (libro)

[copertina]L’autrice di questo libro (Mariolina Ceriotti Migliarese, La famiglia imperfetta, Ares Edizioni “Genitori & figli – 23”, pag. 160, € 12, ISBN 978-88-8155-516-1), oltre ad essere neuropsichiatra infantile e psicoterapeuta, ha sei figli, generati in un arco di tempo di vent’anni: possiamo insomma essere ragionevolmente certi che di esperienza di dinamiche familiari ne ha anche sul campo! Il filo conduttore del testo è che in questi decenni si tende sempre più a preoccuparsi per ogni minimo allontanamento dai risultati ideali, quando invece dovremmo renderci conto che formiamo tutti delle famiglie imperfette e che nella maggior parte dei casi dobbiamo semplicemente risolvere al meglio i problemi che man mano ci arrivano, senza dover pretendere di trovare la risposta completa e assoluta. Il minimo comun denominatore dei consigli dati dalla Ceriotti Migliarese è insomma l’uso del buonsenso, e il ricordarsi che si può sempre ricominciare da capo, se lo si vuole davvero. Insomma, nessuna bacchetta magica, alcune regolette pratiche come ricordarsi che i confini esistono come anche esistono i ruoli diversi nella famiglia che non possono essere confusi e mischiati, e l’affermazione che ogni famiglia è una storia a sé e che anche nella singola famiglia la storia cambia man mano con il tempo, e la soluzione che va bene oggi non è affatto detto vada bene anche domani.

Ultimo aggiornamento: 2011-03-12 07:00

Numeri per parlare (libro)

[copertina] «Ce li famo, du’ spaghi?» Ma gli spaghetti da cuocere non sono certo due a testa! O meglio non lo sono per noi italiani, che a differenza di altri popoli usiamo il numerale “due” anche come sinonimo di “pochi”. Insomma i numeri, lungi dall’essere qualcosa di estremamente preciso, nel linguaggio spesso assumono un significato sguisciante. Ecco così che in questo agile libretto (Carla Bazzanella, Numeri per parlare, Laterza – Universale 913, gennaio 2011, pag. 166, € 12, ISBN 978-88-420-9522-4) si raccontano i numeri come li può vedere il linguista. Tra i quattro capitoli, direi che il secondo (“Approssimare con i numeri nelle lingue”) è quello meno riuscito, proprio perché un po’ troppo approssimato e senza un filo logico almeno per il mio modo di pensare; molto belli gli altri tre, con una menzione speciale a Erling Strudsholm che nell’ultimo racconta dei numerali in una lingua come il danese, che proprio per non essere così nota o almeno orecchiata permette di vedere meglio le differenze anche culturali e toglierci quindi certi pre-giudizi legati all’abitudine di parlare nella nostra madrelingua.
Comunque non preoccupatevi se la matematica non vi piace, e se per questo non preoccupatevi se non sapete nulla di linguistica: il libro può tranquillamente venire goduto.

Ultimo aggiornamento: 2011-03-09 07:00

Tools of the Trade (libro)

[copertina] Uno vede come sottotitolo di questo libro (Paul J. Sally, Jr, Tools of the Trade, AMS 2008, pag. 193, $49, ISBN 978-0-8218-4634-6) la frase “Introduction to Advanced Mathematics” e magari si preoccupa un po’. Preoccupazione che si accresce quando legge sulla quarta di copertina che (traduzione mia) “Il libro fornisce una transizione dagli aspetti basati sulle formule dei primi studi universitari di matematica al mondo ricco e creativo degli argomenti più avanzati”. Avrei pensato quindi a materiale dell’inizio della laurea magistrale, o del secondo biennio ai lontani tempi in cui matematica la studiavo io e con quindici esami uno si laureava; invece dei cinque capitoli del libro i primi quattro seguivano esattamente l’approccio delle mie vecchie lezioni da matricola. Sarà che a Pisa sono più teorici, ma direi che l’università italiana di trent’anni fa era ben più avanti di quella americana attuale… Il materiale è ben presentato e può tranquillamente essere usato per un ripasso o per studiare da soli, nel caso si sia interessati a questi temi; ma resta comunque un semplice manuale universitario, anche nell’ultima parte sui numeri p-adici (che tra l’altro sarebbe stata più interessante se alla fine fosse stato mostrato un modello visibile dei numeri, in modo da mischiare la teoria ala pratica).

Ultimo aggiornamento: 2011-03-05 07:00

_Impossible?_ (libro)

[copertina]Il secondo libro di “finti paradossi matematici” di Julian Havil, dopo Nonplussed!, ha l’allitterativo sottotitolo “Surprising Solution to Counterintuitive Conundrums”. Anche qui (Julian Havil, Impossible? Princeton University Press 2008, pag. 235, $27.95, ISBN 978-0-691-13131-3) i vari capitoli presentano fatti matematici più o meno noti che a prima vista lasciano perplesso il lettore, anche se non digiuno di matematica, ma che sono assolutamente veri. Il livello tecnico dei vari capitoli varia molto: temi come il teorema di Goodstein e il paradosso di Banach-Tarski sono a livello universitario, mentre la differenza tra conoscenza mutua e conoscenza comune, la legge di Benford, il paradosso di Simpson oppure il paradosso degli ascensori che vanno sempre in direzione opposta sono alla portata di chi abbia una formazione matematica a livello della scuola superiore.
Come sempre, Havil trova il giusto equilibrio tra la parte matematica “seria”, quella che in genere viene sempre sottintesa nei libri classici di divulgazione matematica, e la parte per così dire più ricreativa, dove i risultati vengono presentati per stupire con gli effetti speciali. In questo modo il lettore può scegliere fino a che livello approfondire, cosa che non succede certo molto spesso.
In definitiva, un ottimo libro sia per la didattica che per i curiosi della matematica!

Ultimo aggiornamento: 2014-09-09 10:49

Nation (libro)

[copertina]Questo ennesimo libro di Pterry (Terry Pratchett, Nation, Corgi 2009 [2008], pag. 410, Lst 6,99; ISBN 978-0-552-55780-1) non fa parte del ciclo del Mondo Disco, nemmeno nella “versione per ragazzi”, credo comunque sia ufficialmente definito “for young readers”, qualunque cosa cio voglia dire. Devo dire che le prime cento pagine non mi sono piaciute più di tanto; a parte la storia che sembrava un remake di Laguna blu (immagino, mica l’ho mai visto il film…) il tutto mi sembrava troppo prevedibile anche nei pratchettismi. Andando avanti, però, devo dire che la storia prende tutta un’altra strada, molto più interessante anche se un po’ debole nei presupposti – ma tanto in un libro di fantasia uno può accettare la sospensione della credenza. Diciamo che, a parte essere un libro che fa vincere la scienza sulla religione, ti fa vedere entrambe sotto un’altra luce; probabilmente è una delle migliori spiegazioni di come NON funziona il metodo scientifico. Non è una critica, attenzione: Pratchett stesso spiega perché quello usato da Daphne non è metodo scientifico, anche se a prima vista lo sembra. In definitiva, non un capolavoro ma sicuramente un ottimo libro.

Ultimo aggiornamento: 2011-02-26 07:00

La scoperta delle emozioni (libro)

[copertina] Il sottotitolo di questo libro (Antonella Tagliabue, La scoperta delle emozioni, Erickson 2003, pag. 143, € 14.50, ISBN 978-88-7946-580-9) è “Un viaggio di educazione affettiva assieme ai bambini”. Di per sé la cosa è vera: quello che non è chiaro dal titolo è che questo non è un manuale per genitori ma per educatori, per la precisione insegnanti alla scuola elementare. Possiamo discutere se questo tipo di approccio psicologico sia effettivamente utile (probabilmente sì, ma ho dei dubbi che basti un libro per imparare a usarlo correttamente); possiamo glissare sulle poesie sparpagliate per il testo, che non ho ben capito quale vantaggio diano al lettore, e sul Comic Sans usato per scrivere i racconti – ma quella è una cosa maniacale mia. Resta appunto il fatto che il numero di persone a cui il libro potrà essere utile è giocoforza limitato.
 
 

Ultimo aggiornamento: 2011-02-23 07:00

_Dracula, Platone e Darwin_ (libro)

[copertina] Martin Gardner è generalmente conosciuto per la sua rubrica di giochi matematici che ha tenuto sullo Scientific American per un quarto di secolo; ma in realtà è stato un giornalista scientifico con un background di studi filosofici, e quindi le sue conoscenze sono molto più estese. In questo agile libretto (Martin Gardner, Dracula, Platone e Darwin, Zanichelli “Chiavi di lettura – 15” 2010, pag. 247, € 10.20, ISBN 978-88-08-06141-6, trad. Federico Tibone), oltre a un saggio introduttivo datato 1992 di Douglas Hofstadter (tradotto da Francesco Bianchini e Paola Turina) che racconta come lui vedeva Gardner, ci sono vari pezzi mai tradotti in italiano. La prima parte riporta alcuni dei racconti-problemi che Gardner scrisse per la Isaac Asimov’s Science Fiction Magazine, e sono probabilmente più vicini alla nostra idea del grande divulgatore; la seconda parte è invece più saggistica e vi si possono trovare alcune recensioni, dove lui non manca comunque di rendere noto il suo pensiero. Questa seconda parte termina con due lunghi capitoli, intitolati «Perché non credo nel paranormale», che risulterà abbastanza prevedibile per i suoi fan, e «Perché non sono ateo», che invece potrebbe sconcertarne parecchi; Gardner era infatti un teista, anche se lontano dalle religioni organizzate. Federico Tibone, che è anche curatore di questa bella collana Zanichelli, ha fatto un ottimo lavoro di traduzione, anche se in questi ultimi due saggi mi è sembrato un po’ meno brillante. Libro sicuramente da comprare, comunque.

Ultimo aggiornamento: 2014-11-06 19:49

_Oltre la Bibbia_ (libro)

[copertina] La tesi che Mario Liverani offre in questa sua opera (Mario Liverani, Oltre la Bibbia, Laterza – I Robinson, 2009 [2003], pag. 510, € 22, ISBN 978-8842091523) si può riassumere in poche parole: tutta la storia di Israele raccontata nella Bibbia, non solo la parte che riguarda i patriarchi ma anche quella da David e Salomone in poi, è una balla creata ad hoc vari secoli dopo. Per la precisione, il Pentateuco – generalmente datato intorno al 1000 a.C., viene riportato intorno al 500, dopo il ritorno dall’esilio in Babilonia; anche i libri più vecchi, alcuni dei profeti, risalgono al massimo al VII secolo. Per sostenere la sua tesi, l’opera è divisa in due parti. Nella prima viene fatta una storia archeologica di Palestina e dintorni a partire dall’età del Bronzo, senza usare nessun riferimento biblico: il tutto è necessario per avere un insieme di prove da usare nel seguito, ma garantisco che la lettura è molto pesante. Nella seconda parte, indubbiamente molto più leggibile, Liverani rilegge la storia biblica sotto quelle ipotesi, affermando che i due regni di Giuda e Israele – che non sono mai stati uniti, checché si dica – non avevano nulla di realmente diverso da tutti gli altri regni della zona; il passaggio dal culto del “Dio della propria nazione” Yahvé, l’unica cosa che i due regni avevano in comune, all'”unico Dio” fu un’invenzione creata ai tempi dell’esilio dalla casta sacerdotale per aumentare il proprio potere rispetto alla casta della stirpe di David. Il libro dà molti spunti interessanti, anche se non tutti condivisibili almeno dal sottoscritto; la bibliografia è sterminata ma solamente tecnica, e spesso occorre uno sforzo per associare i nomi di persone e luoghi scritti nella forma semitica alla versione biblica che conosciamo (secondo voi chi è Malki-Sedeq?), oltre a un pregiudizio antibiblico non solo nel testo ma anche nella presentazione (tutti gli storici sanno che il libro di Isaia è stato scritto da tre autori distinti, ma perché definirlo 1Is, 2Is e 3Is?). D’altra parte però gli indici analitici su nomi, luoghi e passi biblici, oltre alle molte cartine storiche, aiutano parecchio a farsi un’idea se uno ha già una conoscenza un po’ più che abborracciata sull’Antico Testamento.

Ultimo aggiornamento: 2016-02-06 11:31