Archivi categoria: recensioni

_Un uomo che dorme_ (libro)

[copertina] Io ho amato alla follia La vita istruzioni per l’uso. Sono convinto che sia una delle opere letterarie più importanti del ventesimo secolo. Pero ho fatto davvero fatica ad arrivare alla fine di questo libro (Georges Perec, Un uomo che dorme [Un homme qui dort], Quodlibet “Compagnia Extra – 7” 2009 [1967], pag. 170, € 12,50, ISBN 978-88-7462-242-9, trad. Jean Talon), che non è nemmeno poi così lungo. Il problema non è certo nella traduzione, con Jean Talon che ha fatto i salti mortali, alcuni dei quali sono evidenziati nella nota finale. Ho molto apprezzato ad esempio la “traduzione” delle definizioni delle parole crociate: come noto, Perec fu un bravo compilatore di cruciverba. Nemmeno la trama del libro, con un giovane che un mattino decide di continuare a dormire e non andare a sostenere l’esame, scegliendo poi di diventare il più neutro possibile, è un problema: le trame perecchiane sono spesso di questo tipo. Quello che non mi è piaciuto è la mancanza di un secondo, per non dire un terzo, livello di lettura. Perec adora la compilazione di nozioni inutili e ammonticchiate a caso, però nelle opere mature il caso in realtà non c’è e tutto è preparato per un fine non necessariamente esplicitato: qui no. L’opera è evidentemente giovanile (è il suo terzo romanzo, ma i primi due erano mainstream), e insomma è chiaro che Perec stava cercando la sua strada ma era ancora bene indietro.
La postfazione di Gianni Celati non è che aggiunga molto, se non una dozzina di pagine :)

Ultimo aggiornamento: 2014-09-01 13:54

Mathematics on Vacation (libro)

[copertina] Magari non ci pensavate, ma l’avvento del computer ha rovinato del tutto una serie di ricreazioni matematiche che oggidì non hanno più senso, o meglio non costano più fatica perché è il computer che fa tutto. Possiamo poi chiederci se fosse davvero divertente passare giornate a fare conti a mano per trovare nuovi risultati, ma soprassediamo.
Un corollario è però che libri come questo di Madachy (Joseph S. Madachy, Mathematics on Vacation, Dover Publications 1975 [1966], pag. 251, ISBN 978-0-486-23762-6), stampato originariamente nel 1966 e ristampato dalla Dover nove anni dopo, sono ormai introvabili se non frugando virtualmente tra i distributori di libri usati. La cosa è piuttosto spiacevole; è vero che intere sezioni, come quelle sulle disposizioni scacchistiche, sui quadrati magici e sui primi di Mersenne, sono talmente datate da essere inutili; ma è anche vero che all’interno del testo si trovano simpatiche perle, come le operazioni geometriche in stile origami e le costruzioni di figure come inviluppi di corde di un cerchio. Anche gli amanti dei problemi troveranno pane per i loro denti; in definitiva, sfrondato della parte obsoleta, il libro può dare notevoli spunti agli amanti dei giochi matematici, proprio perché i temi che vi si trovano sono diversi dai soliti.

Ultimo aggiornamento: 2011-07-09 07:00

_Il meraviglioso mondo dei numeri_ (libro)

[copertina] Alex Bellos è un giornalista del britannico Guardian, ma ha una laurea in matematica e informatica, almeno secondo quanto afferma lui stesso in questo libro (Alex Bellos, Il meraviglioso mondo dei numeri [Alex’s Adventure in Numberland], Einaudi “Stile libero” 2011 [2010], pag. 580, € 20, ISBN 978-88-06-19589-2, trad. Giuliana Lupi). L’idea di base del libro è così quella di parlare di matematica come se si dovesse fare un report giornalistico. Indubbiamente, anche se il materiale è lo stesso che si trova in altri libri divulgativi, la presentazione è sicuramente diversa: la cosa può risultare interessante non solo per il lettore casuale che di queste cose non ne sa molto ma anche per chi i fondamenti li conosce e può vedere connessioni nuove.
Tutto bene, insomma? No. Da un lato – almeno per quanto mi riguarda – lo stile giornalistico all’inglese stufa. I vari capitoli, dallo zero in poi, partono sempre con il parlare di una persona che viene intervistata da Bello e in un certo senso fa da collante sul tema del capitolo; dopo un po’ uno si scoccia anche. La seconda cosa che non mi è piaciuta è il gruppo di svarioni matematici – e qui la colpa è spesso dell’autore, sono andato a verificare il testo originale – e di traduzione che ho trovato. Ci sono alcuni punti in cui non si riesce a capire di che si stia parlando: in un libro che dovrebbe fare amare la matematica a chi l’ha sempre odiata la cosa è assolutamente perniciosa. In definitiva posso dare la sufficienza, ma non allinearmi a chi inneggia all’opera miracolosa.

Ultimo aggiornamento: 2018-07-15 19:46

_Caro Papa, ti scrivo_ (libro)

[copertina] Come argutamente commenta Amedeo Balbi, a volte sembra che Piergiorgio Odifreddi scriva i suoi libri anticattolici per avere la facoltà di pubblicare anche quelli matematici. In effetti non ho ancora avuto il tempo di leggere Più spazio per tutti, ma mi è capitata questa sua ultima fatica (Piergiorgio Odifreddi, Caro Papa, ti scrivo, Mondadori “Strade blu” 2011, pag. 196, € 17,50, ISBN 978-88-04-61007-6), visto che sono stato invitato alla presentazione ad usum blogger. Odifreddi ha affermato che questo suo libro è stato scritto non per gli atei o gli agnostici, ma per i credenti, con il dichiarato intento di convincerli a cambiare campo; in effetti la sua foto in copertina con la camicia bianca e lo sguardo leggermente verso l’alto fa chiaramente capire il suo posizionamento al riguardo.
È ovvio che scrivere al Papa prendendo un suo testo e controbattendolo punto per punto significa darsi un vantaggio competitivo, visto che si possono scegliere i controesempi preferiti senza che l’avversario possa controbattere – a meno che uno non pensi che Ratzinger si metta a replicare; ma questo non è un problema. In fin dei conti spesso si conoscono le cose da un singolo punto di vista; è sempre bello vederle da un punto di vista totalmente opposto, e almeno per quanto mi riguarda la cosa è utile.
Il problema che io – ma non solo io, a giudicare dalle domande fatte durante la presentazione – ho è banalmente metodologico: proprio come non è che un teologo possa parlare di scienza usando le categorie teologiche o filosofiche – e qui do ragione a Odifreddi – non è che uno scienziato possa parlare di metafisica o teologia usando le categorie scientifiche. Odifreddi inizia affermando questa ovvietà, ma in pratica se ne dimentica spesso. La mia sensazione è che il testo non cambierà le credenze di nessuno; poi è ben noto che le mie previsioni sono sempre errate!

Ultimo aggiornamento: 2016-01-18 07:08

Poesia dell’universo (libro)

[copertina] L’appunto principale che mi sento di fare a questo libro (Robert Osserman, Poesia dell’universo [Poetry of the Universe], Longanesi 2010 [1995, 1996], pag. 205, € 17, ISBN 978-88-304-2772-3, trad. Libero Sosio) è che il titolo è assolutamente fuorviante. Sì, è lo stesso dell’edizione originale, e il motivo è spiegato nella quarta di copertina: secondo Osserman la matematica che serve per spiegare la fisica è spesso bella di suo e quindi poetica. Io non sono d’accordo con l’affermazione, ma il libro è davvero bello: solo che avrei preferito fosse intitolato come il sottotitolo, L’esplorazione matematica del cosmo. L’opera tratta proprio di questo tema, e lo fa con un percorso poco standard visto che parte dalla cartografia terrestre, il che ha senso perché è un ottimo modo per spiegare con un’analogia come si può rappresentare un’ipersfera nello spazio quadridimensionale. Forse la parte finale è un po’ datata (il testo originale è del 1995), ma in ogni caso il libro merita la lettura. In un paio di punti anche il grande Libero Sosio ha dormicchiato durante la traduzione, che nel complesso è però come sempre ottima.

Ultimo aggiornamento: 2011-06-29 07:00

Sedia a sdraio (libro)

[copertina] A cosa serve una sedia a sdraio? A starsene immobili a prendere il sole in spiaggia. Il guaio è che se il corpo è immobile la mente spesso si mette a vagare. Cosa si può farle fare, tenendo conto che siamo in estate e in vacanza e quindi il corpo pretende riposo? Stefano Bartezzaghi ha pensato di mettere nero su bianco tante proposte in questo suo ultimo libretto (Stefano Bartezzaghi, Sedia a sdraio, Salani 2011, pag. 96, € 9,90). Alcuni dei giochi proposti hanno un nome che vi farà venire sicuramente in mente qualcosa di diverso, dal ping pong al gioco dell’oca a Space Invaders: ma garantisco che sono tutti giocabili senza muovere un muscolo – e quindi evidentemente da soli – con l’unica eccezione del Gratta e Vinci dove ci si concede il lusso di muovere un singolo alluce. E se non si ama la sedia a sdraio? Beh, c’è un appendice intitolata “giochi in poltrona” :-)
I capitoletti del libro sono impreziositi dai disegni di Giulia Orecchia. Il testo è assolutamente leggero, non solo come grammatura ma anche come stile, l’ideale per le vacanze; se mi è concesso esternare una sensazione, mi ha ricordato qualcuno dei libretti di Giampaolo Dossena… stessa levità :-)

Ultimo aggiornamento: 2011-06-25 07:00

Voci di corridoio (ebook)

[copertina] Se qualcuno pensa che “fare un ebook” significhi semplicemente recuperare un po’ di materiale e metterlo tutto insieme, bisogna dire che è un inguaribile ottimista. Avere il materiale è condizione necessaria, ma non certo sufficiente: bisogna innanzitutto verificare se ha un senso, e poi organizzarlo nella maniera corretta.
Tutto questo è stato fatto da Peppe Liberti, che ha convinto un po’ di loschi figuri che nella vita reale fanno gli insegnanti ma in quella seria portano avanti un blog a scegliere alcuni loro post più esemplificativi della vita di professore in modo da fare una raccolta sicuramente più personale di quanto possa essere letta da un articolo di giornale, o anche solo raccontata dai figli adolescenti – che per definizione non raccontano mai nulla di quanto fanno davvero a scuola. Inoltre, come lo Scorfano racconta nell’introduzione,

è un modo possibile, per chi a scuola non ci mette più piede da tanti anni, per capire che nel frattempo le cose sono molto cambiate e che chi parla di scuola oggi sta spesso parlando della scuola di trenta o di quindici anni fa: quella che conobbe lui, appunto, e che ora non è più.

I punti di vista e gli stili di scrittura sono quanto di più diverso si possa immaginare – ah, c’è anche un infiltrato con i suoi ricordi di quando era dall’altra parte della cattedra… – e forse avevate già letto qualche capitolo nella versione originale sui vari blog; però il risultato finale è comunque assai piacevole.

Ultimo aggiornamento: 2011-06-23 10:48

Matematici, spie e pirati informatici (libro)

[copertina] Secondo volume della collana Mondo Matematico, questo testo (Joan Gómez Urgellés, Matematici, spie e pirati informatici – Decodifica e crittografia, RBA Italia “Mondo matematico – 2” 2011 [2010], pag. 142, € 9,99; trad. Paola Rimassa) mi pare molto migliore del precedente. D’accordo, ho dei grossi dubbi sulla traduzione – ma la traduttrice veniva pagata a numero di virgole nel testo, che ce ne sono non solo di inutili ma anche di dannose? – piuttosto pesante e con svarioni tipo “i primi quattro ACCORDI della Quinta di Beethoven corrispondono alla lettera V in alfabeto Morse”; però la trattazione è fatta bene, senza entrare troppo nelle complessità matematiche ma comunque non tralasciandole e con una trattazione storica più ampia di quanto si legga di solito in opere corrispondenti. Insomma direi che è stata una piacevole lettura; chi non ama le trattazioni matematiche (ma allora perché mai ha preso in mano questo libro?) potrà divertirsi con gli aneddoti narrati e stupirsi dell’esistenza di un computer quantistico, anche se non capirà come funziona :-)

Ultimo aggiornamento: 2011-06-18 07:00