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Verso l’infinito ma con calma (libro)

[copertina]Roberto Zanasi, meglio noto in rete come Zar, è un professore di matematica; di quella specie purtroppo non così comune che la matematica la ama (cosa credete? Dietro ogni persona che dice di odiare la matematica c’è stato un professore che non l’amava neppure lui). Qualche anno fa Zanasi scrisse sul suo blog una serie di post in forma dialogica, dove un Vero Matematico – mi raccomando le maiuscole! – porta un suo discepolo a scoprire il paradiso che a detta di Hilbert è stato offerto a tutti i matematici da Cantor. Ora questi dialoghi sono raccolti in un libro (Roberto Zanasi, Verso l’infinito ma con calma, Scienza Express 2011, pag. 136, € 12, ISBN 978-88-96973-00-4) per i tipi di Scienza Express.
Della teoria dei numeri infiniti ne hanno parlato in tanti, l’ho fatto anch’io. I punti di forza di questo libro sono innanzitutto il farlo appunto con calma, permettendo al lettore di afferrare man mano i vari concetti presentati, e il non nascondere sotto il tappeto i problemi che i matematici stessi hanno quando si tratta di fondamenti. Beh, diciamola meglio: li mette sotto il tappeto, ma almeno ti avvisa che lo sta facendo. Anche la trattazione degli ordinali transfiniti non è poi così facile da trovare, e per chi ne vuol sapere qualcosa il libro sarà utile; ma a parte tutto questo la carta vincente è che è scritto bene!

Ultimo aggiornamento: 2011-04-13 07:00

_Giovanni Keplero aveva un gatto nero_ (libro)

[copertina]L’autore del libro (Marco Fulvio Barozzi (Popinga), Giovanni Keplero aveva un gatto nero – Matematica e fisica in versi , Scienza Express “narrazioni”, pag. 132, € 9, ISBN 978-88-96973-02-8) in quarta di copertina si definisce così: “Popinga insegna davanti a una platea disattenza quando non intimamente ostile e si consola con la letteratura”. Conoscendolo, mi sa che anche la prima parte della frase sia vera. In questa sua raccolta di poesie matematiche e fisiche – ma forse “poesia” è un termine riduttivo: nelle prime pagine si spiega quali tipi di versi ha usato, dai limerick alle incarrighiane, dagli haiku ai maltusiani ai fib – Popinga mette la scienza in una posizione buffa: il significato di quello che scrive è indubbiamente vero, ma il significante spiazza il lettore. O magari a volte è il significante a dare la forma più importante, come in questo esempio che riporto più giù in interezza perché mi è piaciuto davvero: se il tutto non fosse chiaro, andate a cercare che cos’è la contrazione di Lorentz, e poi rileggete il limerick (ricordandovi che le rime dovrebbero essere AABBA)

I limerick relativistici hanno la distinzione
di essere affetti da una contrazione,
che di Lorentz è detta:
non è barzelletta,
né finz.

Se devo fare un appunto alla vena poetica del nostro, sperando lui non sia come il personaggio simenoniano da cui prende il nome d’arte, è che i suoi maltusiani non hanno il ritmo che mi aspetterei da loro: anche l’orecchio vuole la sua parte. Detto ciò, correte a ripassare la vostra fisica e matematica!

Ultimo aggiornamento: 2014-04-15 11:46

103 curiosità matematiche (libro)

[copertina] La coppia di ingegneri Balzarotti-Lava ormai ci ha preso gusto a scrivere libri per Hoepli a proposito di numeri, formule e affini. Dopo averci raccontato delle successioni di numeri interi stavolta (Giorgio Balzarotti e Paolo P. Lava, 103 curiosità matematiche, Hoepli 2010, pag. 389, € 27, ISBN 978-88-203-4556-3) il duo presenta un certo numero di “curiosità matematiche”, come del resto dice il titolo stesso. A dire il vero non sono 103 ma qualcuna di più; il capitolo 102 è infatti diviso in più parti, per non oltrepassare il numero fatidico. Fatidico e non magico; secondo gli autori il 103 è stato scelto per caso all’inizio della stesura del testo. Solo che poi avevano preparato una svalangata tale di proprietà del numero, con cose di cui non mi sognavo neppure l’esistenza, che avranno pensato fosse uno spreco lasciarle perdere. Il libro è molto disuguale: sono raccontate proprietà essenzialmente numeriche e alla portata di tutti, nel senso che non ci sono grosse dimostrazioni da fare ma solo ricerche al calcolatore, ma ci sono anche proprietà analitiche che confesso di aver saltato a piè pari, anche perché non sempre la prosa degli autori è poi così scorrevole, e certi temi diventavano piuttosto ostici… il che non è bello, in un libro che si dovrebbe leggere per divertimento (non mettetevi a ridere). Ultima nota di demerito per i diversi refusi, un po’ troppo per un libro che in fin dei conti costa 27 euro. In definitiva, simpatico ma non da fare salti di gioia.

Ultimo aggiornamento: 2011-04-06 12:10

Trappole mentali (libro)

[copertina] Il nostro cervello è una gran bella cosa, e ci permette di compiere azioni incredibili. Però si è evoluto in un certo tipo di ambiente, e a volte si trova a disagio nel mondo di oggi. Peggio ancora, ci fa credere qualcosa di assolutamente falso, e ci fa sbagliare non solo in perfetta buonafede ma addirittura pensando di avere ragione. In questo suo secondo libro (Matteo Motterlini, Trappole mentali, Rizzoli 2010 [2008], pag. 307, € 10, ISBN 9788817039062) Matteo Motterlini ci presenta alcune decine di queste trappole: la differenza principale con la sua precedente opera Economia emotiva sta nella presentazione del materiale, che questa volta è suddiviso in comodi capitoletti che si possono leggere separatamente senza perdere il filo della storia. Per esempio, si può scoprire come di fronte a due opzioni assolutamente identiche la gente ne preferisca una rispetto a un’altra, solo perché sembra migliore: o peggio ancora, la scelta logica cambia con il cambiare dei dati (tra una cura che non salverà certamente 200 persone e ne farà morire certamente 400 su 600 e una che ha probabilità 2/3 di salvare ciascuna persona la gente sceglie la prima; ma tra una cura che ne farà morire certamente 400 salvandone 200 e una che ha probabilità 1/3 per ciascuna persona la gente sceglie la seconda). Oppure molta gente è convinta che ci siano più parole inglesi di 7 lettere che finiscono in ING piuttosto che parole di 7 lettere inglesi della forma ?????N?.
La prosa di Motterlini è sempre chiara e piacevole, e la bibliografia in fondo al testo è preziosa per chi voglia approfondire gli argomenti. Resta comunque importante ricordarsi che queste trappole sono per così dire “naturali”, che non è vero che siamo più stupidi degli altri se ci caschiamo e che la nostra via di uscita è conoscerle e imparare alcuni trucchi per accorgerci quando ci stiamo cascando; e questo libro ci può aiutare.

Ultimo aggiornamento: 2011-04-02 07:00

_Il gioiellino_ (film)

[locandina] Sì, l’azienda si chiama Leda (“Latte E Derivati Alimentari”, dicono, anche se mi pare strano), i nomi dei protagonisti sono diversi e la sede è Acqui Terme e non Collecchio: ma è chiaro a tutti che in questo film si parla del crac Parmalat.
Dal punto di vista della ricostruzione il film è indubbiamente fatto bene, anche se ci sono alcuni punti evidentemente nati per appassionare il pubblico e che non hanno nulla a che fare con la cronaca: non penso tanto al tentativo di penetrare nel mercato russo con le relative scene a San Pietroburgo o all’anticipo temporale del suicidio del direttore marketing Filippo Magnaghi-Lino Guanciale (il povero Alessandro Bassi), ma alla storia d’amore tra Ernesto Botta-Toni Servillo e la nipote del patron Laura Aliprandi-Sarah Felberbaum. Però quello che mi ha scocciato di più del film è la sua lentezza. È probabilmente un problema mio, d’accordo, ma la trama va avanti in maniera davvero tranquilla, senza nessun guizzo di alcun tipo. Poi è chiaro che mi addormento!
Ultima noticina: che il sito ufficiale del film sia ospitato dal Corriere della Sera è inddubbiamente strano :-)

Ultimo aggiornamento: 2019-07-24 21:53

Editoria digitale (ebook)

[copertina] Approfittando dell’offerta di Book Republic che regala la versione ebook di questo libro (Letizia Sechi, Editoria digitale, Apogeo 2011 [2010], pag. 196, € 0, ISBN 9788850310975) ho provato a prenderlo, più che altro per valutare come si legge un libro su un reader apposito (risposta: dipende. Uno come me che tende a usare un font piccolo per evitare di dover girar virtualmente pagina troppe volte si trova poi a malpartito con le figure).
La mia sensazione alla fine del libro è che l’autrice ha voluto mettere troppa carne al fuoco. Si parla davvero di tutto, da quello che deve fare un editore per convertirsi, in tutto o in parte, al mondo digitale alla generazione del testo elettronico partendo da Word oppure OpenOffice; dall’hardware dedicato ai sistemi di protezione digitale. L’ovvio rovescio della medaglia di una panoramica così ampia è che tutti i temi sono necessariamente trattati in maniera piuttosto superficiale: spesso ci sono degli utili link – e ricordate che con un lettore ebook i link sono immediatamente raggiungibili! – però se stavate pensando di lanciarvi in una produzione elettroletteraria non dovete assolutamente sperare di limitarvi a questo libro! D’altra parte, se non ne sapete proprio nulla o peggio ancora se avete orecchiato qua e là qualcosa che poi scoprirete essere del tutto sbagliato vi conviene partire da qua; almeno saprete di che cosa si parla!

Ultimo aggiornamento: 2011-03-26 07:00

Piazza Fontana. Noi sapevamo (libro)

[copertina] L’Italia repubblicana ha una lunga tradizione di stragi, soprattutto compiute da terroristi di destra, rimaste senza colpevoli; piazza Fontana è probabilmente la più famosa, con non so quanti processi che alla fine si sono tutti conclusi con un nulla di fatto. Dopo più di quarant’anni molti protagonisti sono oramai morti o spariti; e i pochi rimasti non sono certo facilmente raggiungibili. Tre giovani giornalisti nati nei primi anni ’80 e quindi ben dopo la strage si sono recati addirittura in Sudafrica a intervistare l’ormai quasi novantenne generale Gian Adelio Maletti, numero due del Sid nei primi anni ’70 e condannato per i depistaggi dei servizi segreti italiani. La parte principale del libro (Andrea Sceresini, Nicola Palma, Maria Elena Scandaliato, Piazza Fontana. Noi sapevamo, Aliberti “Yahoopolis” 2010, pag. 297, € 17, ISBN 978-88-7424-593-2) è l’intervista a Maletti: la mia sensazione è che il generale abbia giocato come un gatto con tre topolini, raccontando spizzichi e bocconi della “sua” verità mischiati a “rivelazioni” parziali e chissà quanto vere; quella sull’assassinio di Kennedy (no, non c’entra un tubo con Piazza Fontana) è probabilmente la migliore. Il tutto togliendosi un po’ di sassolini dalle scarpe. Un libro inutile, insomma? Tutt’altro. I tre giornalisti si sono infatti preparati molto accuratamente sui fatti e sulle ricostruzioni giudiziarie, e così viene presentata una panoramica delle cose che sono state appurate, e delle ipotesi che non potranno mai venire dimostrate. La presenza immanente in tutto il libro (occhei, ogni capitolo inizia con una sua citazione…) è quella di Andreotti, che a dire di Maletti sa tutto e lo sapeva già allora; per il resto, sono utilissimi la cronologia in appendice e il glossario dei nomi rilevanti. Leggetevelo, se siete interessati alla storia contemporanea italiana!

Ultimo aggiornamento: 2011-03-23 07:00

Statistica (libro)

[copertina] Negli ultimi decenni la statistica è diventata sempre più fondamentale, magari non tanto nella vita di tutti i giorni ma sicuramente negli articoli sui giornali e nelle imprese. La statistica resta però sempre un argomento ostico, sia perché c’è molta matematica sia perché non è immediato capire cosa sta dietro i modelli usati. Ho trovato questo libro (Carlo Alberto Carnevale Maffè e Teresa Carnevale Maffè, Statistica, Vallardi – Sintesi 1999 [1996], pag. 204, € 9.90, ISBN 978-88-8211-399-5) tra i remainders e l’ho preso per vedere se potesse essere utile, ovviamente non tanto come testo teorico ma come manuale pratico; però ne sono rimasto piuttosto deluso. Il libro dovrebbe nascere come testo di autoapprendimento, e segue abbastanza bene un percorso evolutivo, oltre ad avere numerosi esempi numerici; detto questo, passiamo alle pecche. Innanzitutto manca un indice analitico. Da un manuale di questo tipo non chiedo un glossario, perché basta andare alla pagina di presentazione di un concetto per leggerne la definizione, ma è davvero scomodo scorrere l’indice per trovare quello che serve. Inoltre trovo che ci siano troppe formule, spesso inutilizzabili per come sono messe nel testo; l’aggiunta di esempi legati ai fogli elettronici mi pare infine appiccicaticcia, e non dà nessun vantaggio pratico. Diciamo insomma che se uno sa già di quello che si parla può ricavarci qualcosa; ma mi sa che devo continuare la mia ricerca del buon manuale di statistica di base.
P.S.: Direi che questa è l’edizione che adesso è disponibile!

Ultimo aggiornamento: 2011-03-19 07:00