Archivi categoria: recensioni

Terre di confine… (libro)

[copertina] Nei primi anni 1990, con il decentramento amministrativo, molti quartieri periferici delle grandi città italiane commissionarono libri che raccogliessero le testimonianze del locale passato: tali opere venivano pubblicate in tiratura limitata a spese delle circoscrizioni e adesso si possono trovare a far polvere nelle biblioteche locali. Questo libro (Edo Bricchetti, Terre di confine…, Associazione “Gorla domani” 1994, pag. 120, s.i.p., no ISBN), che racconta dei vecchi comuni a nord-nordest di Milano inglobati nella città all’inizio del secolo scorso, non fa eccezione. I borghi milanesi considerati sono Turro, Gorla, Precotto, Greco, Crescenzago: oggi semplici nomi di stazioni metropolitane o ferroviarie, un tempo comunità di campagna o al più preindustriali e poi fagocitate dall’ampliarsi della metropoli. A parte le prime pagine con le cartine topografiche dei secoli passati e il racconto della nascita del Naviglio della Martesana, il libro è però deludente. Posso capire le ultime pagine di autocelebrazione per l’appena creato – siamo nel 1994 – percorso ciclopedonale della Martesana, ma la parte centrale è poco più di un elenco di nomi e indirizzi, a parte le fotografie d’epoca. Non è insomma che si impari nulla di nuovo.

Ultimo aggiornamento: 2011-10-01 07:00

_I segreti di Pitagora_ (libro)

[copertina] Questo libro (Guido Trombetti e Giuseppe Zollo, I segreti di Pitagora, Bruno Mondadori “Matematica e dintorni” 2010, pag. 149, € 12, ISBN 978-88-6159-495-1) è figlio di una rubrica tenuta dall’autore sul quotidiano napoletano “Il Mattino”. Non è insomma in caso che i racconti che fanno da cornice ai problemi della prima parte del libro sono tutti ambientati a Procida! Questi problemi sono esplicitamente dei classici, e viene anche specificato da dove sono tratti, cosa che trovo molto bella: si sa che i problemi matematici sono comunque riciclati da una parte e dall’altra, e in questo modo ci si può più concentrare su come è stata fatta la dematematizzazione, almeno per gli esperti del campo.
Le soluzioni ai problemi ci sono, non preoccupatevi… e sono in fondo al libro, come ovvio. La parte centrale è invece dedicata ad alcuni brevi saggi, che prendono spunto da cose di tutti i giorni per scoprire la matematica dietro di esse. Questa è la parte a mio parere più interessante, non solo per i temi trattati ma anche per il taglio che è piuttosto diverso da quello che si trova in altri libri dello stesso tipo. In definitiva, il libro può essere interessante come testo di avvicinamento a questo ripo di problemi, oppure per i “collezionisti”; altrimenti non porta grandi novità.

Ultimo aggiornamento: 2014-11-06 19:46

_C’è spazio per tutti_ (libro)

[copertina] A volte uno se lo può anche scordare, ma in fin dei conti Piergiorgio Odifreddi non solo è un matematico ma ha alle spalle una lunga carriera di divulgatore, che negli anni ha lasciato un po’ perdere perché guadagnava di più – e forse si divertiva di più – a fare in pamphlettaro. Non è perciò così strano che in questo libro (Piergiorgio Odifreddi, C’è spazio per tutti, Mondadori – Saggi 2011, pag. 267, € 22, ISBN 978-88-04-60331-3) torni al suo primo amore, vale a dire la matematica divulgativa. Il libro, oltre che rilegato, usa una carta di ottima qualità: la cosa è del resto necessaria, visto che è illustrato a colori, il che aiuta a “vedere” le affermazioni geometriche – non parlerei di dimostrazioni, come del resto è giusto in un testo di questo tipo. L’argomento può essere descritto come “Storia della geometria I”: Odifreddi parte infatti dai risultati di egizi e babilonesi e termina con la fine del periodo ellenistico, all’alba dunque del Medio Evo. I titoli dei vari capitoli sono tutti giochi di parole, persino peggio di quelli che farei io; il testo è sempre scorrevole, con il matematico impertinente che non riesce a tralasciare le proprie battutine (e a volte prendere delle cantonate: il greco periphereia non significa mica “periferia”, come scrive a pagina 169, ma “circonferenza”…) Ma oltre la scorrevolezza il libro ha il grande pregio di esporre anche temi che non vengono affatto trattati a scuola; insomma risulta interessante sia per chi è digiuno di matematica e può scoprire come funziona la geometria, sia per i più scafati che hanno la possibilità di vedere nuove relazioni.

Ultimo aggiornamento: 2016-01-18 07:00

Novilunio (libro)

[copertina] Tra i commenti di chi come me ha letto questo libro (Fritz Leiber, Novilunio [The Wanderer], Mondadori – Urania Collezione n. 58, novembre 2007 [1964], pag. 467, € 4,90, trad. Ugo Malaguti) in edizione italiana, molti affermano che la traduzione gli ha fatto perdere la maestà del testo originale. Può forse essere così: sicuramente la prosa è piana, diciamo in stile Asimov. Non avendo però a disposizione il testo inglese, mi limito a fare alcune considerazioni sulla storia, precedute dalla considerazione banale che non ho capito perché il titolo italiano non poteva essere la letterale traduzione di quello originale, “il Vagabondo”. Leiber ha tentato, come nota anche Giuseppe Lippi nella postfazione, di scrivere un libro di fantascienza che entrasse contemporaneamente in più generi: dalla space opera avventurosa degli anni ’30 e ’40 (non per nulla E.E. “Doc” Smith vi è spesso esplicitamente citato) alla hard SF con dati scientifici spiattellati per ogni dove al romanzo più o meno intimista incentrato sulle persone; e per fortuna che nel 1964 la fantascienza alla Brunner e Silverberg non era ancora di moda. Per ottenere questo risultato, Leiber scelse quella che oggi è una forma di scrittura relativamente usuale ma allora era probabilmente una novità assoluta: mischiare assieme storie diverse, passando da una all’altra di colpo. Non è detto che queste storie – a differenza per esempio di quello che farà Evangelisti vent’anni dopo – alla fine si riallaccino in un’unica trama, né che arrivino alla fine: alcune termineranno infatti brutalmente con la morte dei protagonisti. Questa mancanza di unitarietà globale è una pecca del libro, così come il finale, che è davvero anticlimatico e sembra quasi essere stato messo lì posticcio per darci un taglio. Per il resto, però, il libro resta una piacevole lettura per parecchie ore di svago.

Ultimo aggiornamento: 2011-09-14 07:00

Infinitesimal Calculus (libro)

[copertina] Per una volta, il titolo di questo libro (James M. Henle, Eugene M. Kleinberg, Infinitesimal Calculus, Dover 2003 [1979], pag. 144, $ 12.95, ISBN 978-0-486-42886-4) è pienamente corretto. Quando a scuola e all’università si parla di “calcolo infinitesimale”, infatti, gli infinitesimi sono in realtà tenuti ben lontani: dopo che Cauchy sviluppò la teoria degli epsilon e dei delta i matematici furono ben felici di eliminare quei “fantasmi di quantità evanescenti”, come le definì il vescovo Berkeley, che permettevano di risolvere i problemi ma non si sapeva vene come. Peccato che epsilon e delta siano tutto meno che evidenti, a differenza degli infinitesimi… La situazione cambiò negli anni ’60 del secolo scorso, quando Robinson riuscì a definire gli infinitesimi in maniera formale. Questo testo spiega appunto come si possono estendere i numeri reali aggiungendo gli infinitesimi (ma anche i numeri interi infiniti e tanti altri numeri…) conservando tutte le proprietà usuali e semplificando i teoremi di analisi matematica. Non essendoci un pranzo gratis, avverto subito che l’estensione non è banale, anche perché è più che altro metamatematica: il libro va insomma bene per chi è davvero interessato al tema e voglia mettersi di buzzo buono a studiare. Carina l’idea di avere una colonna principale con il testo e una laterale con digressioni ed esercizi, per alleggerire la lettura.

Ultimo aggiornamento: 2011-09-10 07:00

_Codici nascosti_ (libro)

[copertina] Con questo suo breve saggio (Andrea Monti, Codici nascosti – Politica e diritto della crittografia , Monti&Ambrosini – “Pamphlet”, giugno 2011, 56 KB , € 4, ISBN 978-88-89479-21-6), di poco più di una ventina di cartelle, Andrea Monti inaugura per la propria casa editrice una collana di ebook che già a partire dal nome “Pamphlet” e comunque nelle esplicite intenzioni vuole raccogliere voci fuori dal coro su argomenti che sono sulla bocca di tutti, ma in realtà ben poco conosciuti. Il tema in questo caso è la crittografia: non la teoria matematico-informatica che ne è alla base, quanto piuttosto le sue implicazioni pratiche, soprattutto nei cambiamenti intervenuti nei dieci e più anni dalla pubblicazione di Segreti, spie, codici cifrati. Mentre negli anni ’90 del secolo scorso la crittografia sembrava solo servire a nascondere a non si sa bene chi i propri testi oppure a mettere una firma che ne garantisse l’intangibilità, oggi (non) la si vede nelle connessioni sicure nei browser e nelle protezioni digitali, i famigerati DRM che dovrebbero impedire la copia non autorizzata di dischi e libri senza riuscirci, ma in compenso rendono a volte impossibile la legittima fruizione di un bene regolarmente acquistato. (Nota a latere: questo libro non ha DRM neppure di tipo sociale, una prova di fiducia nella maturità dei lettori). Il tutto è avvenuto in maniera spontanea, anche perché sia la legge che la giurisprudenza non si sono ancora adattate ai nuovi scenari e spesso anzi contribuiscono a complicare le cose. Punto di forza del saggio è proprio il vedere le conseguenze della crittografia in campi diversi tra loro, evitando una visione troppo ristretta della materia.

Ultimo aggiornamento: 2014-06-16 21:22

_Breve corso di ginnastica per il cervello_ (libro)

[copertina] Alberto Coto è uno dei pazzi che fanno – e soprattutto vincono – le gare di calcoli numerici da fare a mente. Strano a dirsi, è anche appassionato di matematica, e quindi non è un caso che in questo suo libro (Alberto Coto, Breve corso di ginnastica per il cervello [Fortalece tu mente], Vallardi 2011 [2007], pag. 193, € 10, ISBN 978-88-7887-544-9, trad. Alessandra Repossi) non si limiti a proporre giochi per migliorare le tecniche di calcolo mentale ma aggiunga anche problemini matematici più mainstream.
Il libro è diviso in sette sezioni, ciascuna terminante con una breve biografia di un matematico – ma non necessariamente, si pensi a Benjamin Franklin – famoso. Come dicevo sopra, le prime due sezioni contengono rispettivamente problemi matematici – chi ha letto il mio libro sicuramente ne riconoscerà qualcuno – e problemi da risolvere con il pensiero laterale; si passa poi agli esercizi criptoaritmetici e ci si rilassa, si fa per dire, con i paradossi in matematica. Segue una sezione sui quadrati magici (con qualche refuso di troppo…) e due serie rispettivamente di problemi di sudoku e di kakuro. Direi che la caratteristica peggiore di questo libro è proprio questo cercare di voler mettere dentro di tutto, scontentando probabilmente molti lettori che avrebbero preferito quella o quell’altra sezione. A parte questi problemi di sovrabbondanza, però, il libro è ben tradotto, scorrevole e piacevole, oltre che effettivamente utile per mantenere in forma il cervello. Buffo che nel capitolo dedicato al kakuro non vengano indicate perlomeno le strategie di base per iniziare a risolvere uno schema: chi non le conosce si potrebbe trovare a malpartito.

Ultimo aggiornamento: 2014-09-09 10:49

_La traversata di Milano_ (libro)

[copertina] Mi dispiace, ma non riesco ad accettare l’ipotesi di partenza di Maurizio Cucchi: che Milano sia bella. Intendiamoci, ci sono posti ben nascosti, chissà perché generalmente privati, davvero carini; ed è chiaro che le chiese della città contengono tesori artistici spesso misconosciuti, alcuni dei quali raccontati nell’ultima parte di questo libro (Maurizio Cucchi, La traversata di Milano, Mondadori – Oscar Contemporanea 2011 [2007], pag. 188, € 9, ISBN 978-88-04-60783-0). Ma affermare che le passeggiate nelle vie del centro o della periferia milanese siano piacevoli è davvero troppo.
D’altra parte anche Cucchi è costretto ad accontentarsi di uno scorcio qua e là, mentre si lamenta di tutte le altre cosacce che si vedono nella sua passeggiata senza meta precisa da vero flaneur; non si può certo esagerare. Il libro ha però la sua ragione d’essere negli intermezzi in cui si parla dei personaggi del passato, soprattutto poeti e scrittori, con affetto e direi quasi nostalgia, come quando racconta della sua infanzia e gioventù in una Milano che probabilmente era davvero più bella di adesso.

Ultimo aggiornamento: 2018-10-25 14:39