Archivi categoria: recensioni

_La scienza in vetta_ (libro)

[copertina]Dopo il successo del libro di Andrea Giudice La scienza sotto l’ombrellone, Codice continua sullo stesso filone presentando un libro sulla scienza che si può fare pensando alle montagne. (Jacopo Pasotti, La scienza in vetta, Codice Edizioni 2015, pag. 196, € 16, ISBN 9788875785284) Io personalmente l’avrei asciugato un po’: leggendolo ho trovato parecchie ripetizioni che alla lunga diventano un po’ fastidiose. La struttura per il resto ricalca il format di successo dell’altro libro: capitoli che partono da un qualcosa che si fa o capita in montagna e che portano a una trattazione scientifica – sempre senza entrare troppo nel dettaglio:questo è un libro di divulgazione, non un manuale tecnico! – e vari riquadri di approfondimento. La grafica è sempre eccezionale, e dà sicuramente un plus al libro: personalmente ho apprezzato molto l’ultimo capitolo sulla neve. Buona montagna a tutti!

_La Borgata Lesna_ (libro)

[copertina]Non sono nato in Borgata Lesna né sono stato presente negli anni del boom: nacqui al Lingotto e i miei si trasferirono in via Bionaz nel 1970, quando avevo sei anni e mezzo. Però ci ho vissuto per trent’anni, e il posto mi è rimasto nel cuore. Non potevo certo lasciarmi sfuggire questo libro, insomma! (Stefano Garzaro, La Borgata Lesna : Vita in un paese di città, Graphot 2013, pag. 173, € 18, ISBN 978-88-97122-53-1). Diciamo che il ritratto che Garzaro fa degli abitanti della borgata è un po’ troppo agiografico (e non avrei inserito le pagine sui negozi “storici”…) ma qualcosa di vero c’era. La posizione di Borgata Lesna, racchiusa tra la zona militare, la ferrovia e la campagna, faceva sì che anche quando ci vivevo la gente tendeva a frequentarsi tra di loro, pur senza avere la connotazione di quartiere ghetto di altre zone di Torino, forse grazie a un miscuglio di piemontesi, veneti e meridionali che non a fatto formare un nucleo etnico vero e proprio. Il libro è ricco di fotografie antiche e moderne ed è una testimonianza preziosa di un passato che stiamo perdendo – due delle persone intervistate, che conoscevo bene, sono morte in questi due anni dalla pubblicazione. Una lettura penso per pochi intimi, ma per loro imprescindibile.

_Il tensore di Torperterra_ (ebook)

[copertina]Anche se i miei amici me lo consigliavano molto caldamente, ho aspettato quasi due anni per iniziare a leggere questo ebook (Emanuele Vannini, Il tensore di Torperterra, Blonk 2013, pag. 107, € 3,99) e devo confessare che il primo capitolo mi aveva lasciato molto freddo. Ma passato questo scoglio la storia è davvero filata via che era un piacere, e mi è dispiaciuto quando è terminata. Nel libro c’è davvero la Romagna (quando ho letto del bigliettino con su scritto “Voi, avanti così” ho sentito proprio l’accento emiliano). La storia si dipana tra la seconda guerra mondiale e (quasi) oggi, nella Romagna vicino a Divertimentificio – come il nome dell’album di Fabrizio De Andrè – dove tutti sono un po’ matti ma sono contenti così. Il tensore c’è davvero, e la cosa mi ha spiazzato perché io pensavo al tonsore (che c’è anche, ma non conta). Ci si diverte ma ci sono anche brani molto tristi. Insomma, leggetelo: mica posso spiattellarvi tutto!

(P.S.: per tutto agosto l’ebook è scontato a 1,99 euro. Non dite che non ve l’avevo detto)

_Homo pluralis_ (libro)

9788875785109L'”uomo plurale”, secondo Luca De Biase, è è quello che aumenta il suo essere uomo interagendo con le altre persone. In questo ultimo suo libro (Luca De Biase, Homo pluralis : Essere umani nell’era tecnologica, Codice Edizioni 2015, pag. 219, € 12, ISBN 9788875785109) raccoglie una grande quantità di idee espresse in rete e fuori in questi ultimi decenni e le legge sotto questo punto di vista. Attenzione: la cosiddetta intelligenza collettiva non è quella emergente che siamo soliti associare a formiche e api, dove il comportamento essenzialmente stupido dei singoli individui risulta in un comportamento intelligente dell’insieme. De Biase nota come il (piccolo) gruppo di persone possa risultare più intelligente dell’individuo migliore del gruppo stesso: ma questo capita solo se all’interno del gruppo c’è diversità di opinioni, oltre che ovviamente propensione all’ascolto. Questa è per lui la “narrazione ecologista”, che si contrappone a quella finanziaria (“il mercato si regola da solo”) e a quella tecnologica (“una volta definito il problema, gli scienziati riescono prima o poi a trovare una soluzione”) che si sono entrambe rivelate perdenti. Il guaio è che un modello ecologista non è affatto facile: il successo di Facebook è dovuto alla seplicità d’uso – puoi fare poche cose – e al dominio del like che tende a achiudere le persone in un orticello con quelli che la pensano come loro ed eliminare così la diversità. Solo pochi “cavalieri dell’internet”, con una bella metafora medievale, cercano dei nuovi modelli, ma la cosa non è semplice: De Biase, da buon giornalista, non dà risposte ma si limita a raccogliere e presentare la situazione.

Ultimo aggiornamento: 2015-08-30 22:29

_Raising Steam_ (libro)

A meno che sua figlia cambi idea e decida di scrivere dei sequel, questo (Terry Pratchett, Raising Steam, Corgi 2014 [2013], pag. 480, Lst 7,99, ISBN 978-0552170529) è il penultimo libro della saga del Discworld, e l’ultimo della serie principale (_The Shepherd’s Crown_ sarà su Tiffany Aching e quindi in un certo senso uno spinoff). Quello che ho notato leggendolo è che rispetto alle precedenti prese in giro del nostro universo qui siamo molto più vicini alla realtà: il racconto di quello che capita con la nascita della ferrovia potrebbe essere stata una cronaca fatta da un contemporaneo di Dickens, anche se poi la trama riprende _Snuff_ (ma anche i primissimi libri, si pensi a _Equal Rites_) e si snoda ancora di più sui temi dell’uguaglianza.
L’altra caratteristica che si nota è il diverso ruolo della magia rispetto ai primi libri della saga. Di magia ce n’è eccome, ma è più nello stile del suo amico Neil Gaiman, come si può vedere con Iron Girder. Dick Simnel è un ingegnere, la sua bacchetta magica è il regolo calcolatore e gli incantesimi sono coseni, tangenti e quadratiche. La sensazione di chiusura del ciclo si ha anche per le diverse note a piè di pagina che rimandano ai libri precedenti e che accennano a vari personaggi… con la stranissima ecezione di Carrot, che pure sarebbe stato logicamente il primo a dover partecipare all’avventura – rovinandola tutta, ed è probabilmente per questo che non c’è: ma almeno dire chessò che era in missione a Fourecks? I personaggi naturalmente evolvono: il Comandante Vimes è una persona ben diversa da quello che avevamo visto in _Guards! Guards!_, Moist von Lipwig da imbonitore è diventato ormai una persona piena di dubbi e certezze ben diverse dal passato, e Harry King mostra ancora più il suo cuore d’oro. Solo Vetinari resta uguale :)

Ultimo aggiornamento: 2015-08-08 12:34

_Crimes and Mathdemeanors_ (libro)

[copertina]Questo libro (Leith Hathout, Crimes and Mathdemeanors, A.K.Peters 2007, pag. 196, $17.95, ISBN 9781568812601) è stato pubblicato nel 2007. L’autore, Leith Hathout, è nato nel 1991. Non sto scherzando: ha pubblicato il libro a sedici anni. Ah, il sogno americano :-)
A parte questa segnalazione, veniamo al libro. È un testo per i cosiddetti “giovani adulti” (non si può più dire “ragazzi”) che i recensori americani paragonano ad “Encyclopedia Brown“, racconti di un ragazzo detective che non credo siano mai stati tradotti in italiano. Il detective in questo caso è il quattordicenne Ravi: ma la peculiarità dei casi in cui si imbatte è che sono tutti risolvibili per mezzo della matematica – e di un po’ di fisica, soprattutto negli ultimi capitoli. Le storie sono un po’ tirate per i capelli, ma questo è da aspettarselo: però sono comunque divertenti, e prima di sapere come Ravi risolve il caso c’è sempre una sezione che aiuta a rimatematizzare il problema e dà qualche aiuto su come risolverlo. Tecnicamente le conoscenze necessarie sono a livello di liceo, o almeno Hathout spergiura che è così: ho qualche dubbio su alcuni dei problemi, e comunque il fatto che in teoria non servano conoscenze specifiche non significa che si sappia anche trovare la soluzione in pratica. Detto tutto questo, il libro è una preziosa risorsa per un insegnante che voglia provare a interessare i suoi studenti, o per chi ha apprezzato Numb3rs.

_Che cos’è il calcolo infinitesimale_ (libro)

[copertina]Quando ero ragazzo avevo comprato alcuni libri della collana Matematica Moderna di Zanichelli, scegliendo accuratamente temi che non insegnavano a scuola. Poi è capitato che il mio amico Matteo si dovesse disfare di alcuni libri, e mi ha lasciato tra gli altri questo (W.W.Sawyer, Che cos’è il calcolo infinitesimale, Zanichelli 1976 [1961, 1968], pagine 144, traduzione Maria Spoglianti). Che dire? Walter Warwick Sawyer è stato un insegnante britannico morto quasi centenario, e del quale avevo letto – sempre in questa collana – Preludio alla matematica. Ho il sospetto che abbia avuto a che fare con studenti molto testoni, perché continua a rispiegare le cose e mostrare possibili errori piuttosto improbabili, spiegando cosa ha probabilmente in testa chi li fa. L’approccio all’analisi matematica è quasi newtoniano, nel senso che parte dalla fisica e dal concetto di velocità: anche se verso il fondo mostra come lo stesso approccio valga in altri casi, il lettore digiuno della materia rischia di non farsi un’idea del motivo per cui la materia è così importante, cosa che sarebbe dovuta a mio parere essere lo scopo di un libro come questo che non è certo un manuale scolastico. Gli accenni nell’ultimo capitolo alle cose che non funzionano così bene come sembrava fino ad adesso lo fanno davvero diventare «il più interessante dell’intero volume», come ammette Sawyer nell’introduzione.
La traduzione di Maria Spoglianti è corretta ma risente del mezzo secolo di età; non capita certo più di leggere «il corpo in istudio» (pagina 27) o «Abbiamo visto dianzi» (pagina 64)…

_Wikipedia: l’enciclopedia libera e l’egemonia dell’informazione_ (libro)

9788882482992A mia conoscenza questo (Emanuele Mastrangelo ed Enrico Petrucci, Wikipedia : l’enciclopedia libera e l’egemonia dell’informazione, Bietti 2013, pag. 391, € 16, ISBN 9788882482992) è l’unico saggio in lingua italiana su Wikipedia, il che lo rende ipso facto imprescindibile per chiunque voglia studiare il funzionamento dell’enciclopedia libera. Come esperto wikipediano posso confermare che la parte per così dire più tecnica riguardo ai meccanismi interni è ben fatta, e permette a chi non ne sa nulla di farsi un’idea non solo delle dinamiche che hanno portato a farla diventare una risorsa imprescindibile, ma anche dei possibili guai insiti nella sua stessa struttura. Purtroppo però gli autori hanno scelto una lettura prettamente politica di quanto accade in Wikipedia in lingua italiana, con risultati a volte comici – non è chiara la differenza tra il comportamento dei “cattivi” e dei “buoni” – e soprattutto limita l’analisi a un tipo ben preciso di voci dell’enciclopedia. Per soprammercato il testo risulta piuttosto ripetitivo, e l’accurata veste grafica è un po’ rovinata dai parecchi refusi e da alcune frasi poco comprensibili. In definitiva, un testo che risponde a una mancanza ma che avrebbe potuto rispondere meglio.