Cosa significa per noi homines digitales essere “presi nella rete”? L’esistenza di Internet e dei social network ha cambiato la nostra ontologia? In questo lungo saggio (Paolo Bottazzini, Anatomia del giudizio universale : Presi nella rete , Mimesis 2015, pag. 428, € 26, ISBN 9788857529622) il filosofo Paolo Bottazzini riprende il concetto teorizzato da Rickard Dawkins e Stuart Kauffman, secondo cui la Rete è la dimostrazione classica di come anche la storia possa essere considerata da un punto di vista evoluzionistico e rappresentata per mezzo di un algoritmo matematico univoco, che toglierà sempre più spazio al caso e alla libertà personale. Solo nell’appendice finale svela il suo pensiero: che cioè questo non è vero, perché un algoritmo non è sufficiente e occorre che il ricercatore (rectius, il “filosofo”) ne ricavi un senso.
La prima parte del libro, “La rete come paradigma”, è un ottimo e completo – al più un poco ridondante – resoconto non solo di come funzionano la Rete, i social network e i grandi attori come Wikipedia e Google ma anche di come le dinamiche dietro ad essi siano poi le stesse che si vedevano ai tempi dell’antica Grecia, come capita assai spesso. Meno interessante la seconda parte, “La Social Network Analysis”, di nuovo piena di informazioni storiche ma a mio parere più che altro compilativa. Infine la terza parte, “Dal documento al monumento” riprende il discorso della tendenza a non considerare più la causalità come un tema fondamentale per il dipanarsi della storia, parlando di chi non solo ha messo al suo posto la casualità (come Dawkins con i memi) ma allo stesso tempo ne ha limitato la portata nella visione evolutiva globale.
Peccato per la mancanza di un indice analitico, che sarebbe stato molto utile per riprendere i vari concetti espressi nel testo, e per i parecchi refusi.
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_100 Essential Things You Didn’t Know You Didn’t Know_ (libro)
Nota: questo libro è anche disponibile in italiano (100 cose essenziali che non sapevate di non sapere, tradotto per Mondadori da Elena Mereghetti) ma io ho letto la versione originale.
Questo libro (John D. Barrow, 100 Essential Things You Didn’t Know You Didn’t Know, Vintage Digital 2010 [2008], pag. 284, € 12,66, ISBN 9781407020051) è della serie “curiosità e spigolature”: cose che non meritano di avere un libro tutto per loro ma messe insieme raggiungono una massa critica. Rispetto a Math Geek di Raphael Rosen, che ha la stessa struttura composta da cento capitoletti scorrelati tra di loro e di argomento matematico o fisico, il risultato è a mio parere migliore. Le curiosità sono accompagnate da un po’ di contesto, e la narrazione, oltre a essere un po’ più ampia, è anche molto più personale e quindi meno asettica. Il fatto che i temi trattati non siano tutti strettamente matematici è un vantaggio per chi preferisce variare un po’ la lettura: credo che sia fisiologico che non tutto interesserà a tutti, ma secondo me si può sopravvivere lo stesso.
_È matematico!_ (libro)
Questo libro (Anna Cerasoli, È matematico!, Emme Edizioni 2014 [2010,2011,2012,2013], pag. 255, € 14,90, ISBN 978-88-6714-316-0) raccoglie quattro opere di matematica per bambini di Anna Cerasoli: Le avventure del signor 1, illustrato da Mattia Cerato e che mostra come i numeri si trovino ovunque nel mondo; La grande invenzione di Bubal, illustrato da Desideria Guicciardini, in cui una bimba preistorica inventa i numeri (con un debriefing in cui altri bambini moderni fanno altre ipotesi su come si può imparare a contare); La geometria del Faraone, anch’esso illustrato da Desideria Guicciardini, in cui vengono presentati i primi concetti di geometria sempre seguiti da un debriefing; 10+ il genio sei tu, sotto forma di favola illustrata da Giulia Orecchia dove si mostrano esempi pratici di operazioni aritmetiche. Ho provato a leggere uno di questi racconti ai miei critici letterari (i miei gemelli seienni) senza grandi risultati apparenti: ma poi ho notato che i due sfogliavano spesso il libro, e presumo quindi che sia stato da loro molto apprezzato.
_Canto di Natale_ (libro)
Il Canto di Natale di Dickens è una di quelle opere che tutti più o meno conoscono, ma che non so quanti abbiano letto davvero. Quest’anno l’abbiamo scelto come lettura serale per i nostri seienni, e ci siamo accorti che almeno l’edizione che abbiamo a casa (Charles Dickens, Canto di Natale [A Christmas Carol], Bur 2011 [1853, 1985], pag. 143, € 6,90, ISBN 9788817053945, trad. Maria Luisa Fehr) non è mica così semplice. Vabbè, i dettagli della storia non erano come me li ricordavo io – ma questo è probabilmente colpa di Natale in casa Muppet che mi ha confuso le idee – e Dickens è molto più moralista, con Scrooge che sta già iniziando a convincersi quando è visitato dal primo spirito. Ma soprattutto ho trovato la traduzione di Maria Luisa Fehr molto pesante. Probabilmente era lo stile che andava in voga negli anni ’70 del secolo scorso, ma provare a leggerlo oggi a un bambino aggiunge difficoltà alle difficoltà intrinseche di spiegare come era la vita duecento anni fa.
_Eccì_ (ebook)
Questo racconto lungo in formato ebook (Cristiano Micucci, Eccì, Blonk Edizioni 2015, pag. 67, € 2,99, ISBN 978-88-97604-38-9) è la prima incursione di Cristiano Micucci (meglio noto come Mix) nella narrativa, dopo il suo Scienziaggini (che avete letto tutti, vero?) L’inizio ricorda i racconti russi dell’Ottocento: se avete presente Il naso di Gogo’l capirete cosa intendo. Naturalmente l’ambientazione è contemporanea: un travet di mezza età con moglie e figli grandi ma non troppo. Poi la trama vira verso un altro tipo di surreale, e le disavventure del povero Amedeo diventano sempre più grottesche e divertenti, con battute nascoste qua e là che potrebbero fare starnutire dal riso anche voi ma che non posso raccontarvi sennò rischiate di non comprare il libro, e Mix non sarebbe contento. Ultimo consiglio: non leggetelo davanti a un piatto di minestra, e ricordatevi sempre: ATARI!
_Math Geek_ (libro)
Io posso definirmi senza falsa modestia un esperto nel raccontare notiziole di tema matematico. Per ovvie ragioni guardo sempre cosa fa la concorrenza: spesso trovo delle perle, ma in questo caso (Raphael Rosen, Math Geek : From Klein Bottles to Chaos Theory, a Guide to the Nerdiest Math Facts, Theorems, and Equations, Adams Media 2015, pag. 255, $15.99, ISBN 9781440583810) sono rimasto piuttosto deluso. Quello che non mi è piaciuto è la stringatezza con cui i cento temi sono trattati: in una paginetta viene esposto il concetto ma non si dà nessuna spiegazione di cosa sta dietro il concetto stesso: un po’ come mostrare tanti bei quadri senza un minimo di contesto. Dal punto di vista di un divulgatore della matematica questo è Male, perché non fa venire voglia di capire, almeno come storia se non come spiegazione tecnica, le cose presentate. Le curiosità vanno bene nei piccoli riquadri, che affiancano ogni capitoletto, ma non nel corpo del libro. Probabilmente il libro può essere utile per chi proprio la matematica non la sopporta, ma non per gli amanti della materia.
_Bambini campioni del mondo_ (libro)
Questo volume (Roald Dahl, Bambini campioni del mondo, Salani 2010 [1988, 1982, 1964, 1983], pag. 829, € 18, ISBN 978-88-6256-347-5, trad. Francesca Lazzarato e Lorenza Manzi / Donatella Ziliotto / Riccardo Duranti) raccoglie quattro libri di Roald Dahl che hanno come protagonisti dei bambini. Molti conoscono Charlie, quello della fabbrica di cioccolato; meno conosciuti – almeno per quanto mi riguarda – Sofia del GGG e Matilde. Come si può anche leggere su Wikipedia, Dahl tende a disegnare come assenti o negative le figure dei genitori: il padre di Matilde è un furfante e la madre assolutamente assente, Sofia è orfana, i genitori di Charlie, pur amandolo, non hanno la possibilità di dargli il necessario per vivere, e quelli del protagonista di Le Streghe se li vede morire all’inizio del libro. Ma Dahl è uno scrittore dark, magari la vera causa è quella…
Per quanto riguarda le traduzioni, in quelle di Francesca Lazzarato e Lorenza Manzi (Matilde e Le streghe) si sente dalla scelta delle parole – tipo certe forme del passato remoto – il tempo che è trascorso dalla loro creazione. Su Donatella Ziliotto col GGG ho perso un po’ prima di capire che “il ratto” non era un topastro ma un rapimento, però ho molto apprezzato il tour de force nel rendere la buffa lingua dei giganti. La fabbrica di cioccolato è infine venuta molto bene anche grazie alla traduzione di Riccardo Duranti: me ne sono accorto leggendola e drammatizzandola ai miei bimbi.
Ultimo aggiornamento: 2015-12-30 08:24
_Messa da Requiem_ (spartito)
Questi (Giuseppe Verdi, Messa da Requiem – riduzione per canto e pianoforte Ricordi 1996, pag. CXLVI+291, ISBN 978887592012) non sono semplicemente degli spartiti: ci sono più di cento pagine di introduzione, in italiano e in inglese, dove David Rosen racconta la genesi del Requiem e le sue prime rappresentazioni in Italia (a Milano, nella chiesa di San Marco e poi alla Scala), in Europa e negli Stati Uniti… che al tempo non riconoscevano il copyright e quindi copiavano a man bassa. Sono inoltre indicate le varianti tra i vari manoscritti: io ero ingenuamente convinto che a fine ‘800 la versione a stampa fosse stabile, e ho scoperto che invece ci sono decine di differenze, alcune dovute alla fretta, altre a ripensamenti di Verdi, altre ancora incomprensibili. Paradossalmente questo si riflette negli spartiti, che sono stati preparati partendo dalle fonti e indicando con una font diversa le correzioni necessarie, con un effetto a prima vista sciatto. Ci ho perso un po’ di tempo per capire che era proprio così…
Ultimo aggiornamento: 2016-01-03 17:43