
Io non sono un traduttore, anche se mi è capitato di tradurre qualche libro e sbattere la testa su slcune frasi che a prima (seconda, terza…) vista sono assolutamente impossibili da rendere in italiano, e solo dopo lunga fatica cominciano ad assumere un senso anche nella lingua di arrivo. Capisco dunque perfettamente quanto raccontato qui. Olivia Crosio è una traduttrice che è passata anche a essere una scrittrice di narrativa. Ma questo libretto non è un romanzo ma un saggio: Crosio racconta infatti con leggerezza e umorismo la vita di chi traduce, con vantaggi (qualcuno), svantaggi (parecchi) e soprattutto trucchetti pratici per non rischiare di bloccarsi sia mentalmente che fisicamente. Non so se questo sia il momento migliore per lanciarsi nella traduzione come mestiere, ma se proprio volete farlo leggetevi prima questo libretto.
(Olivia Crosio, Incatenati alla tastiera : Manuale di sopravvivenza per traduttori, Editrice Bibliografica 2017, pag. 96, € 5,99 (cartaceo: 9,90), ISBN 9788870753424 – se acquistate il libro dal link qualche centesimo va a me)
Voto: 4/5
Ultimo aggiornamento: 2024-11-30 15:34




La matematica è reale? Per un platonista come me sì, ma non è questo il punto. La vera domanda è “la matematica ci permette di capire il mondo?” La risposta parrebbe essere positiva, ma a ben pensarci non è del tutto così. Diciamo che la matematica ci aiuta a comprendere la realtà, e la realtà ci costringe a inventarci nuova matematica per cercare di capirla. La cosa più interessante, che Marco Menale ci racconta in questo volume, è che non solo il pensiero di matematica come studio di modelli del mondo è relativamente recente (no, non parlo di Galileo, è ancora successivo!) ma sta anche cambiando negli ultimi tempi, sia per una concezione filosofica diversa che per la possibilità di avere a disposizione molti più dati.
Che cos’è un agente intelligente? Bella domanda. La definizione che si ha in matematica è un sistema – non necessariamente un essere umano, potrebbe anche essere un software – che può compiere azioni autonome per raggiungere i suoi scopi. Potremmo dire che un software non può compiere azioni autonome, ma qualche filosofo potrebbe anche affermare che nemmeno noi siamo davvero dotati di libero arbitrio, quindi siamo punto e daccapo. La parte più interessante, e quella che Pierluigi Vellucci tratta in questo volume, sono però appunto gli agenti umani. Sembra incredibile, ma si può formalizzare matematicamente concetti come quello di echo chamber, e vedere che sotto assunti assolutamente naturali essi sono il risultato inevitabile delle regole che ci siamo dati.
[Disclaimer: Ho ricevuto il libro grazie al programma Early Reviewer di LibraryThing] Il titolo spiega già tutto: il racconto è una rivisitazione in chiave fantascientifica della favola dei nuovi vestiti dell’imperatore. La storia però non funziona proprio. Non si capisce come mai il protagonista fosse da solo, né per quanto tempo lo sia stato (e questo significa molto nella trama); il ruolo della donna non è chiaro, e l’ultima pagina sembra incongrua. È vero che il racconto è breve, ma non è TROPPO breve, e ci sarebbe stato tutto lo spazio per svilupparlo un po’ di più.