Archivi categoria: povera_matematica

meno 157%

Metro di oggi, a proposito della Consob sui club calcistici quotati in borsa: “I titoli di Juve, Roma e Lazio, rispetto al prezzo di collocamento, sono diminuiti del 68%, del 90% e del 157%“.
Insomma, se uno adesso vuole vendere un’azione della Lazio, deve pagare il compratore…
Aggiornamento:Visto che la notizia era stata riportata ad esempio anche da Repubblica, sono andato a fare una ricerchina. Il documento ufficiale della Consob si trova qua.
In esso si può leggere, a pagina 10:
Rispetto al prezzo di inizio delle negoziazioni (circa 24 euro), per la
S.S.Lazio si sono registrate perdite, al netto dell’andamento dell’indice di borsa, pari al 157,6%.

Lo ammetto: non so cosa significhi “al netto dell’andamento dell’indice di borsa”. Posso immaginare che il conto venga fatto non rispetto alla differenza tra il valore iniziale e quello finale, ma col rapporto rispetto al valore relativo dell’indice di borsa: ma in ogni caso non si può certo scendere sotto il -100%.
La seconda possibilità che mi viene in mente è quella citata in fondo a pagina 11:
com’è stato il caso della S.S. Lazio S.p.A. – sono stati effettuati ricorrenti aumenti del capitale sociale (tre dalla quotazione ad oggi ed un altro previsto prossimamente), sottoscritti anche da piccoli risparmiatori.
Potremmo essere buoni e dire “se io ho speso all’inizio 1000 euro, e poi ho dovuto spendere altri 700 euro per l’aumento di capitale, e adesso le mie azioni valgono 130 euro, in fin dei conti ho perso il 157% del mio capitale iniziale”. La logica sta in piedi, ma ci sono due cose che non vanno, però. La prima è che non credo che un azionista sia obbligato a sottoscrivere un aumento di capitale (correggetemi se sbaglio), la seconda è che la prima frase che ho citato sarebbe comunque fuorviante, visto che non veniva fatto cenno a questi ulteriori esborsi. Già non la accetterei in una riduzione giornalistica: non ci vuole molto ad aggiungere “considerati gli ulteriori esborsi necessari”. Ma sulla relazione completa Consob è proprio un obbrobrio.

Ultimo aggiornamento: 2004-05-05 17:24

Matematica aggratis…

Il numero di oggi di City era insolitamente pieno di minuzie “matematiche”, trattate come ci si può aspettare dal prezzo di copertina. Iniziamo con il “matematico pescarese” (un par di mesi fa era un ingegnere… come cambiano le qualifiche!) Nicolino De Pasquale, che ha presentato un suo non meglio identificato corso universitario nel quale si mostra che la matematica “basata sulla natura” è molto più precisa di quella cartesiana”. Per confermare tale affermazione, l’Ansa spiega che i maya non usavano il sistema decimale ma si basavano sul carapace delle tartarughe, che ha 5 piastre dorsali e 8 laterali. Prima che mi chiediate cosa succede con una tartaruga non standard, mi affretto ad aggiungere che per quel poco che ero riuscito a trovare in rete il Nicolino è riuscito a ricavare a partire da un singolo disegno che i maya usavano un sistema di numerazione basato sui numeri di Fibonacci (1,1,2,3,5,8,13,21… ciascuno è la somma dei due precedenti, chi è stato ultimamente a Torino ne ha visti un po’ sulla cupola della Mole) e quindi probabilmente il De Pasquale aveva solo fatto esempi di Fibonacci in natura che sono stati presi in modo letterale. Resta l’ammirazione per le vette di intuizione necessarie per ricavare un intero sistema di numerazione da un disegno probabilmente casuale.
Sotto questa notizia, scopriamo che tal David Tammet ha battuto il record europeo di memoria elencando di fronte ai matematici del museo di storia naturale (??) dell’università di Oxford tutti i decimali di pi greco. O almeno, sempre secondo l’Ansa e l’anonimo impaginatore del trafiletto, arrivare a 25000 decimali fa terminare l’elenco.
Termino con una notizia sportiva: tre giocatori della nazionale inglese di rugby sono finiti sotto inchiesta, perché coinvolti in uno scandalo. Pensate, rivendevano al mercato nero i biglietti omaggio cui avevano diritto, a un prezzo maggiorato anche di dieci volte. Beh, a me non sembra poi chissà quale cifra!

Ultimo aggiornamento: 2004-03-17 12:08

totocalcio oggi

Ho casualmente guardato la schedina odierna del totocalcio. Mancano all’appello due partite, Bologna-Lazio rinviata per neve e Salernitana-Piacenza sospesa non so per cosa.
Una volta cosa succedeva? venivano premiati gli undici (e forse i dieci, ma con due partite rinviate forse si limitavano a una sola categoria di vincenti). Oggi no. Visto che le schedine sono salvate elettronicamente e quindi sanno già quanti hanno pronosticato 1, 2 oppure X, a quanto sembra viene assegnato di default il risultato più pronosticato.
La cosa mi lascia abbastanza perplesso, perché sembrerebbe fare indurre che i risultati delle partite di calcio siano previsti dalle masse di giocatori. Questo sarebbe abbastanza palloso.
Ma volete mettere il divertimento a dire invece che in questo caso il risultato “ufficiale” è il meno previsto? dal punto di vista delle quote darebbe anche premi maggiori, no?

Ultimo aggiornamento: 2004-03-07 19:11

conti sull’inflazione

Dal Televideo di oggi ( 03/02 12:39 ):
«L’inflazione è scesa a gennaio al 2,3% rispetto al 2,5% di dicembre, secondo i dati provenienti dalle città campione. I prezzi dei beni al consumo tornano così ai livelli di agosto 2002.»
Notato nulla di strano? In realtà è il tasso di aumento che è tornato ai livelli di agosto 2002, mentre il costo del paniere di prezzi che l’Istat usa come base è aumentato così ad occhio del 4.5%. È come percorrere una strada in salita: a un certo punto la pendenza aumenta perché c’è uno strappo, poi ritorna a salire come prima, ma intanto siamo ben più in alto di prima…
Eppure non mi sembra così difficile distinguere tra i due casi.

Ultimo aggiornamento: 2004-02-03 14:49

Arrotondamenti

Silvio Berlusconi, Repubblica di oggi, sulla “vera e propria menzogna” di dire che i prezzi in Italia non sono saliti a causa dell’euro:
“Io ho fatto l’esempio di mia zia. Anche lei, come tutti, ha arrotondato. Era impossibile non farlo. In Germania non è capitato perché il marco valeva esattamente la metà. In Francia si è verificato lo stesso fenomeno che abbiamo dovuto registrare in Italia”.
Sulla Francia non so. Ma facciamo un po’ di conti con la Germania.
Da noi 100000 lire sono state convertite in 51.65 euro. Da loro, 100 marchi sono diventati 51.12 euro. Qualcuno chieda al nostro Presidente del Consiglio che mi spieghi qual è il suo concetto di “esattamente la metà” e perché in Germania non è stato impossibile non arrotondare.

Ultimo aggiornamento: 2003-12-24 10:35

infinito

Sono riuscito a buttare giù una prima bozza di un mio saggio su matematica e infinito.
Se qualcuno riesce a sorbirsi 40K di testo senza (ancora) figure e vuole inviarmi dei suggerimenti, gliene sarei graterrimo!

Ultimo aggiornamento: 2003-10-20 17:36

qualche pizzocchero

Oggi – come la pubblicità radiofonica mi sta ricordando da un mesetto – c’è l’anniversario del Centro Commerciale Metropoli, tra Milano e Novate. Ed essendoci l’anniversario, c’è festa grande: un po’ come capitava una volta, nella festa della dedicazione della chiesa parrocchiale (che non è la festa del patrono).
Quello che mi ha stupito non è tanto il fatto che offrizzero pizzoccheri gratis a tutti, che tanto non mi piacciono; quanto i numeri. Per 40.000 persone (che potrebbero anche arrivare, così ad occhio) usano 50.000 chili di grano saraceno, che mi sembra un po’ esagerato anche per un montanaro valtellinese che ha bisogno di molta energia…

Ultimo aggiornamento: 2003-10-19 12:47

inflazione percepita

Abbiamo scoperto – nientepopodimeno che dalle parole stesse del presidente dell’Istat, mica da un Bonolis qualunque – che l’ inflazione percepita è del 6%, “perché facciamo i conti con un euro da 2000 lire, e non da 1936.27″. La logica sembrerebbe ineccepibile: 200000 lire non equivalgono a 100 euro, ma a 103.2. Sommiamo questo 3.2% al 2.8 dell'”inflazione vera”, ed eccoci al 6%.
Notate che i conti sarebbero corretti, se il gioco fosse stato fatto nel 2002. Ma l’anno scorso avevamo già l’euro, quindi il confronto è fatto con la stessa moneta. Notata la furbizia?
(ho già scritto che il problema di base con il paniere dell’inflazione è che è tarato in maniera sbagliata: più si è poveri, meno cose superflue si prendono: e gli oggetti high-tech, che s’abbassano di prezzo continuamente, fanno sì che il risultato finale venga tarato verso il basso. Con la matematica si gioca a piacimento)

Ultimo aggiornamento: 2003-10-10 16:33