Archivi categoria: povera_matematica

“Il risultato deve cambiare”

A quanto pare, Silvio B. amava così tanto la carta intestata PresConsMin da usarla l’ultimo giorno del suo governo per scrivere ai cari suoi amici capi di stato piangendo l’ingiustizia perché con il 50.2% dei voti non è rimasto al potere per colpa del “particolare sistema elettorale italiano” che l’ha penalizzato.
Tralasciamo il particolare che il particolare sistema elettorale italiano l’ha voluto lui, e concentriamoci sulle cifre. Com’è possibile che in un sistema con premio di maggioranza non sia bastato il 50.2% dei voti per vincere le elezioni? Elementare. Basta scegliere i dati giusti.
Come si può leggere sul sito del Viminale, la Casa delle Libertà ha effettivamente ottenuto il 50.2% dei voti. Peccato che siano i voti del Senato, e in diciotto regioni italiane (mancano Trentino-Alto Adige e Valle d’Aosta, che hanno un conteggio diverso, e manca l’estero).
Lasciando pure perdere i votanti fuori dall’Italia e le due regioni a statuto speciale, il punto fondamentale è che casualmente viene considerata solo una parte dell’elettorato; infatti chi ha meno di 25 anni può votare solamente alla Camera. E i risultati sono naturalmente diversi: escludendo la Valle d’Aosta che comunque è andata al centrosinistra, la CdL ha ottenuto il 49.7% contro il 49.8% dell’Unione (il resto è finito a partiti minori). Come sempre, basta saper scegliere i numeri giusti…

Ultimo aggiornamento: 2006-05-25 12:39

l’occhio del padrone ingrassa il cavallo

Repubblica ci fa sapere che è stato scoperto un nuovo asteroide, 2006 HZ51, che tra due anni potrebbe colpire la Terra. Ma aggiunge subito di non preoccuparsi:
«bisogna attendere ancora qualche settimana prima di essere certi di un’imminente catastrofe. È il tempo necessario per poter calcolare l’orbita dell’asteroide con maggiore precisione, un calcolo che solitamente diminuisce notevolmente le possibilità di uno scontro planetario».
Avete letto bene. È il calcolo a far diminuire le possibilità, non – come ci si sarebbe aspettato – la maggior precisione dei conti che elimina alcuni casi. Secondo me l’articolista stava pensando al miracolo per cui i risultati degli exit poll cambiano repentinamente non appena si fa il conteggio delle schede!

Ultimo aggiornamento: 2006-05-04 16:07

Come si somma un singolo addendo?

L’ultima trovata per dimostrare che l’Unione non ha vinto le elezioni è arrivata nientepopodimeno che dall’ineffabile ex-ministro Calderoli. Come potete leggere ad esempio sul Corsera, l’uomo a cui è intitolato un Prestigioso Premio, e che si è anche gloriato di avere prodotto lui questa legge elettorale, rimarca che i 45000 voti della lista Lega Alleanza Lombarda non possono essere conteggiati a favore dell’Unione con cui pure la lista era apparentata. Perché? Ma è (per lui) chiaro! La legge elettorale 270/05 ha modificato l’articolo 83 del Testo Unico sulle Elezioni scrivendo al comma 1.1 “determina la cifra elettorale nazionale di ciascuna lista. Tale cifra è data dalla somma delle cifre elettorali circoscrizionali conseguite nelle singole circoscrizioni dalle liste aventi il medesimo contrassegno;“. Ora, prosegue Calderoli, la somma delle cifre elettorali circoscrizionali (plurale) non può essere fatta perché la lista si è presentata in una circoscrizione (singolare).
Quello che mi fa più specie non è tanto il ragionamento di Calderoli o il fatto che Cicchitto e La Russa gli siano subito andati dietro: in fin dei conti, à la guerre comme à la guerre. Ma che dall’altra parte nessuno abbia semplicemente detto di guardare le regole dell’addizione (e scoprire che si possono anche sommare zero addendi se è per questo)

Ultimo aggiornamento: 2006-04-15 18:34

Questione di culo

Uno potrebbe immaginare che il venerdì santo i giornali, anche se gratuiti, non abbiano penuria di notizie: però City non ha potuto fare a meno di citare la “formula per il sedere (femminile) perfetto”, tirata fuori da un certo David Holmes, docente di psicologia della Manchester Metropolitan University che a quanto pare sta trovandosi una nicchia anche alla BBC.
Il problema non è tanto scriverlo oggi, anche se è da una settimana che si trova l’articolo in rete, quanto l’idea di una formula: per chi non può farne a meno, il LIVELLO DI PERFEZIONE (l’hanno scritto maiuscolo loro!) è dato da (S+C)(B+F)/(T-V), dove V è il rapporto tra fianchi e vita, e gli altri valori, da dare in una scala da 1 a 20, sono rispettivamente “overall Shape”, con modello ideale di forma quello di una pesca; “Curviness” (più è rotondo, meglio è); “Bounciness” (lo sballonzolio, anzi la sua assenza); “Firmness” (sodezza); “skin Texture” (l’assenza di cellulite). Il tutto ricavato mediante un sondaggio di autovalutazione su 2000 donne.
Posso solo essere d’accordo con Cory Silverberg: che almeno serva ad abituare i ragazzi a fare i conti!

Ultimo aggiornamento: 2006-04-14 19:21

Ma il reddito pro-capite è cresciuto o no?

Tra le tante cose che Silvio ci ha comunicato sul suo bel libretto c’è anche la bella notizia che il reddito pro-capite italiano è aumentato dal 2001 (24.670 dollari) al 2005 (27.119 dollari). Che bello, che bello.
Però c’è chi fa notare (grazie alla SECca per l’implicita segnalazione) che è piuttosto strano che si facciano i conti in dollari e non in euro. La Ferretti prende la calcolatrice, converte in euro secondo i valori dell’Ufficio Italiano Cambi, e scopre che il PIL pro-capite è sceso di 5.861,73 euro, come segnalato anche in un commento che è arrivato ora all’altro messaggio. Com’è la storia?
Beh, questo è un classico esempio di come si può fare dire ai numeri tutto quello che si vuole, basta saperci giocare bene. Provo a sbrogliare almeno in parte la matassa, ma non garantisco di farcela. Innanzitutto, è ovvio che il trucchetto di parlare di dollari e non di euro è servito per nascondere il risultato reale; ma d’altra parte è abbastanza chiaro che non è possibile che il reddito pro-capite medio si sia abbassato così tanto, visto che il prodotto italiano lordo è rimasto più o meno costante (a meno dell’inflazione, si intende). Quindi occorre cercare i numeri originali e rifarsi tutti i conti.
Iniziamo dall’ISTAT: qui abbiamo i dati sul PIL. A pagina 5 scopriamo che il PIL 2001 (dopo un arrotondamento in crescita per un nuovo metodo di conteggio, ma la differenza è dell’1.5% circa) è stato di 1.248.648 milioni di euro; il PIL 2005 si trova a pagina 2 ed è stato di 1.417.241 milioni di euro. Considerando che il reddito pro-capite è dato dal PIL diviso il numero di abitanti, e considerando che gli abitanti italiani al censimento 2001 erano circa 56.996.000 e la stima a capodanno 2005 è di circa 58.594.000 abitanti si ricava come reddito pro-capite medio rispettivamente 21.907 e 24.187 euro. Il che può magari sembrare anche tanto, ma se teniamo conto dell’inflazione (come da tabella ISTAT), scopriamo che a prezzi costanti 1995 quei valori diventano 18.901 e 19.029 euro rispettivamente, con un aumento dello 0.6%, diciamo 0.7% perché a fine 2001 probabilmente c’era qualche italiano in più rispetto al censimento e quindi il reddito pro-capite era leggermente minore.
Conclusione? Chissà come e dove Silvio si è inventato i dati che ha fatto mettere sul suo libercolo.
Aggiornamento: La pausa pranzo in palestra deve avere messo un po’ di sangue più ossigenato in circolo, e ho probabilmente scoperto l’arcano. Come suggeritomi qui sotto da Tronzano, i valori sono scritti in dollari perché quella è la valuta di riferimento. Se ora dividiamo i due valori presentati dal libro per quelli che ho indicato io, scopriamo che i rapporti sono praticamente uguali: un euro vale 1.126 dollari nel primo caso, e 1.121 nel secondo. Un rapporto di cambio 1.12 non è così lontano da quello medio nel periodo, quindi potrei rispondere così: “I numeri indicati nel libro sono scritti in dollari per uso internazionale e calcolati rispetto a un valore del dollaro mediato nel quadrienno (oppure quello del 2003). Però non sono stati considerati al netto dell’inflazione”.
Come dicevo all’inizio, ai numeri si può far dir di tutto!

Ultimo aggiornamento: 2006-04-06 12:13

Forte valore statistico generale

Notizia di base: il consiglio di amministrazione Auditel ha deliberato la pubblicazione ufficiale degli ascolti televisivi nella fascia 15-64 anni. Non ho capito se in sostituzione o in aggiunta a quella precedente, che non aveva limite di età.
Sappiamo tutti che più dati ci sono più uno può scegliere quelli preferiti, e quindi non è affatto un caso che il giornale gratuito che riporta la notizia lo faccia con il commento… di Mediaset. Non è nemmeno un caso che il giornale gratuito in questione sia Leggo, ma di questo ne avevo già parlato.
Torniamo però alla (povera) matematica. Dopo avere detto esplicitamente una delle due ragioni per cui ci sono questi nuovi dati, vale a dire “perché i dati servono per le campagne pubblicitarie, e i vecchi consumano troppo poco”, arriva la ciliegina sulla torta. «Il nuovo dato contiene anche un forte valore statistico generale, in quanto il pubblico compreso tra 15 e 64 anni rappresenta oltre il 70% dell’intera popolazione italiana».
A parte la forse non banale considerazione che non riesco a vedere l’utilità di usare un dato statistico quando ho a disposizione il dato completo nello stesso formato (la statistica serve a ridurre la complessità di un numero troppo grande di dati a un formato più gestibile), sarebbe simpatico che qualcuno si rendesse conto che un “valore statistico particolare” è un ossimoro – le statistiche sono generalizzazioni, non particolarizzazioni.

Ultimo aggiornamento: 2006-04-03 17:17

Numb3rs – la recensione

Alla fine sono riuscito a vedere il secondo dei due episodi trasmessi ieri sera. Giudizio sintetico: boh.
Non è che uno si aspettasse qualcosa di diverso dal giovane genio matematico borderline autistico, e non che uno si aspettasse chissà quale matematica dentro. Occhei, il principio di Heisenberg è fin fisica, ma lo accettiamo, ed è stato spiegato anche in maniera decente. Peccato che alla fine non sia stato applicato, o almeno non hanno specificato come è stato applicato.
Non parliamo poi della traduzione: “P contro NP” sembra un match di wresting più che un enunciato (che in italiano sarebbe “P è uguale a NP?”)
Poi è chiaro che se uno vuole vedere un telefilm poliziesco, va più che bene, ma di quei telefilm ce ne sono a bizzeffe.
Insomma, non credo continuerò a vederli.

Ultimo aggiornamento: 2006-03-06 11:40

Numb3rs

Ivano mi fa notare come da domenica prossima Rai2 inizierà a trasmettere la serie televisiva Numb3rs (con il 3 al posto della e), “un thriller-poliziesco, sulla scia di CSI, che combina l’FBI con la matematica”.
Detto così sembrerebbe preoccupante, ma sembra invece non sia così, e che la serie sia abbastanza godibile e soprattutto fatta bene (dal punto di vista matematico, intendo). Non so però se riuscirò a fare una recensione, visto che la premessa è “riuscire a guardarla” e io e la televisione non andiamo mai troppo d’accordo…

Ultimo aggiornamento: 2006-03-03 11:57