Archivi categoria: povera_matematica

Ma che crisi e crisi: basta Obama!


Come magari ricorderete, la versione originale (quella bocciata dal Congresso americano) del piano Paulson per risolvere la crisi finanziaria americana era dell’ordine di 700 miliardi di dollari. Secondo Mario Calabresi e tutti quelli di rep.it che non stanno nemmeno a leggere il reportage, Barack Obama avrebbe ottenuto offerte per la propria campagna elettorale pari a 600 miliardi di dollari. Capisco: la cifra è stata scritta al penultimo paragrafo dell’articolo, e la maggior parte dei lettori dopo 2500 caratteri e senza foto di donne discinte non è più in grado di mantenere viva l’attenzione. Però 700 miliardi di dollari sono più di 500 miliardi di euro, cioè un terzo del prodotto nazionale lordo italiano. Anche senza andare a verificare in rete (ad esempio, qui trovate come la somma raccolta sia un molto più logico, ancorché comunque enorme in valore assoluto, 605 milioni di dollari) forse a qualcuno sarebbe dovuto venire in mente che c’era qualcosa che non andava. Ma stiamo parlando dell’italico giornalismo, fare due conti è troppo complicato.
(p.s.: la frase seguente invece è numericamente corretta. 140000 spot da trenta secondi l’uno equivalgono a circa 53 giorni. Sarà stata tradotta correttamente :-) )
Aggiornamento: (12:25) a rep.it qualcuno si è svegliato e ha corretto l’articolo. Il mio Posterous ringrazia.

Ultimo aggiornamento: 2008-10-30 09:18

troppo sesso fa sbagliare i conti

[26%, cioè un quinto] Booksworm63 mi segnala questo reportage del Corsera che racconta di come anche nel Regno Unito abbondino le relazioni di tipo sessuale tra i colleghi d’ufficio: una di quelle novità che sono sicuro vi farà esclamare un Oooooh! di stupore.
Magari vi stupirete di più quando vi accorgerete che secondo il corrispondente da Londra il 26% degli intervistati è pari a un quinto del totale, e non a un quarto (leggermente abbondante, per i pignoli). Secondo Booksworm63, “forse lo scribacchino (giornalista mi pare eccessivo) stava contando le sue scappatelle”; aggiungo che magari il poveretto è rimasto così scioccato dalle unità di misura ancora utilizzate nella Perfida Albione da non essere più capace a fare le divisioni, oppure a pensare che un quinto è “cifra tonda”. Chissà qual è la verità!

Ultimo aggiornamento: 2008-10-27 14:20

Sommare mele e frutti

Telemaco mi segnala questo articolo di rep.it, dove il titolo (qui la schermata) recita «Boom dei social network in Italia
li utilizza un terzo dei “navigatori”» e specifica che «Su 24,3 milioni di internauti, gli iscritti ai social network sono 4,7 milioni».
Come è possibile, vi chiederete voi, che 4,7 sia un terzo di 24,3? Eppure è semplicissimo. Basta leggere l’articolo, dove l’ignoto estensore non si perita di comunicarci che «su 24,3 milioni di navigatori in internet (41% della popolazione), 3,4 milioni possiede un blog come Splinder o Blogger, mentre gli iscritti ai social network sarebbero 4,7 milioni. Circa un terzo delle persone che si connette a internet utilizza dunque i social network.» Insomma, 4,7 più 3,4 fa 8,1; 8,1 per 3 fa 24,3; e siamo tutti contenti.
Ora, non pretendo che uno che scriva una roba del genere riesca a immaginare che il fatto che esistano 3,4 milioni di blog non implichi che ci siano 3,4 milioni di blogger. Però chiedersi se esista davvero una Legge Divina che impedisca a una persona iscritta a un social network di avere un blog, quello magari sì.

Ultimo aggiornamento: 2008-09-24 14:07

Il tempo è relativo

[50 giorni dal Giro alla Vuelta]
Nell’articolo di stanotte sul mondiali leghisti di ciclismo, Eugenio Capodacqua parla tra l’altro di Contador, scrivendo “Contador, in nuovo fenomeno iberico che ha inanellato in poco più di 50 giorni due grandi traguardi come Giro d’Italia e Vuelta”.
Non mi sognerei mai di prendermela per il refuso “in nuovo” invece che “il nuovo”: faccio cose molto peggiori. Vorrei però far notare che il Giro 2008 si è corso dal 10 maggio al 1º giugno, e la Vuelta dal 30 agosto al 21 settembre. Anche ad essere davvero buoni e contare il periodo dalla fine del Giro all’inizio della Vuelta, per arrivare a 50 giorni dobbiamo togliere tutti i weekend e farci quattro settimane di ferie ad agosto…
(La mia ipotesi è che abbia riciclato qualche vecchio pezzo in cui si parlava di Giro e Tour, oppure di Tour e Vuelta; così i conti tornerebbero)

Ultimo aggiornamento: 2008-09-23 10:50

Il grande freddo (cerebrale)

[temperatura sopra lo zero assoluto] Su segnalazione di Paolo, oggi eccezionalmente una perla di “povera fisica” sul Corsera.
Il Large Hadron Collider non ha ancora iniziato a creare buchi neri, pardon a far scontrare le particelle ad alta velocità, che l’han dovuto fermare per un problema tecnico. Come un calciatore che si è rotto il menisco, dovrà stare fermo un paio di mesi, e fin qui tutto bene; il punto è che secondo l’ignoto articolista «Per operare la riparazione l’acceleratore dovrà essere portato a temperature superiori allo zero assoluto.», lasciandoci la scelta se al momento dell’incidente si trovasse a temperature inferiori allo zero assoluto oppure proprio allo zero.
Peccato che lo zero assoluto non sia raggiungibile e tanto meno oltrepassabile: non per nulla lo si dice “assoluto”. Solo che scrivere “dovrà essere riscaldato a temperatura ambiente” sembrava così poco scientifico, e così…
Aggiornamento: (22 settembre) In questo caso, anche senza indicazioni esplicite, l’articolo è stato corretto e ora recita «Per effettuare la riparazione l’acceleratore dovrà essere portato a temperature superiori a quelle di esercizio prossime allo zero assoluto.» che è un po’ buffo ma tecnicamente corretto. Purtroppo non posso dire quando è stata fatta la modifica, visto che le pagine del Corsera sono generate dinamicamente: però da un rapido esame dei miei log si direbbe che non c’entra con questa verifica, il che se ci pensate un po’ su è una Buona Cosa.

Ultimo aggiornamento: 2008-09-20 16:28

Stava scrivendo SMS anche lei?

[I tempi di reazione si riducono del 35%] Il Corsera presenta i risultati di uno studio britannico che ha dimostrato come scrivere SMS mentre si guida peggiora (“deteriorates” nell’originale) notevolmente i riflessi del guidatore. Diciamo che ci saremmo arrivati tutti, e tutt’al più è interessante vedere quanto si rimane appannati: quasi il triplo di chi è ubriaco.
Tradurre un articolo è però sempre difficile, e una parola come “deteriorare” in italiano non si usa. Così Simona Marchetti scrive nel sottotitolo «I tempi di reazione si riducono del 35%» e ribadisce nel testo «perché i tempi di reazione in caso di possibile impatto si ridurrebbero del 35%» (grassetti miei).
Se questo fosse vero io, e credo tutti i miei ventun lettori, inizieremmo subito a scriverci mentre siamo in giro in auto: ridurre i tempi di reazione significa infatti reagire più in fretta. Invece no: i processi mentali si rallentano, e quindi i tempi di reazione aumenteranno del 35%. Ma magari la giornalista faceva come me, e si occupava di qualcos’altro mentre stava scrivendo l’articolo…
(e in effetti sono riuscito a credere che l’articolo fosse stato corretto, mentre invece non è vero. Fortuna che non sto guidando)
Aggiornamento: (22 settembre) Dopo che Licia ha fatto notare la cosa (nei commenti a un articolo di Marco Pratellesi, responsabile di corriere.it, dal titolo “Le gaffe dei quotidiani online”…) le correzioni sono arrivate… nel testo. L’occhiello è rimasto lo stesso :-)
Aggiornamento: (23 settembre) Adesso anche l’occhiello è stato corretto. Sul mio posterous, le immagini.

Ultimo aggiornamento: 2008-09-18 14:22

duecento volte di più

Non so quanti di voi abbiano sentito della polemica sui costi di frutta e verdura, con nientemeno che la Banca d’Italia che è andata a dire che i prezzi rincarano in media del 200% dal produttore al consumatore.
Ora, questo valore del 200% è una cosiddetta “media di Trilussa”: se si legge l’articolo, il tutto dipende da quanti passaggi intermedi vengono fatti. Si può avere “solo” l’80% di rincaro, o superare il 300%. Vabbè, ci dobbiamo accontentare di queste imprecisioni. Ma c’è molto di peggio.
Sabato 23 agosto, il TG3 delle 19 che non aveva nulla di meglio da fare si è lanciato con un servizio al riguardo. Purtroppo ho solo l’audio a disposizione (un grazie a Layos che è riuscito a recuperarmi al volo il tutto in condizioni precarie: non essendo a casa sua ha solo ottenuto un formato .ivr che nessuno di noi è riuscito a vedere… ma tanto basta ascoltare). La signora o signorina Francesca Ferrucci è stata mandata a fare interviste da qualche parte, e fermava le persone dicendo questa frase: «Lo sa che la frutta che compra lei la paga duecento volte di più di quanto viene pagata al produttore?» Non duecento percento: duecento volte di più. Vivendo noi in un paese di innumerati, nessuno le ha risposto “vuol dire che queste pesche a tre euro il chilo vengono pagate al produttore un centesimo e mezzo al chilo?”, e nessuno in fase di montaggio ha suggerito alla signora o signorina di doppiarsi la frase. Tanto siamo in agosto, avranno pensato.
Capito perché la matematica rimarrà sempre negletta?

Ultimo aggiornamento: 2008-09-06 20:20

numeri negativi

[-100 euro] In questi giorni di inizio estate, tra i tanti cartelloni seipertre che colorano simpaticamente le nostre vie c’è anche la pubblicità di Vodafone che mostra un telefonino e ci dice che se passiamo a loro possiamo avere il telefonino a -100 euro.
Se io leggo “un telefonino a -100 euro” immagino che io prendo quel telefonino e mi danno ancora cento euro, esattamente come se vedo scritto “un telefonino a 100 euro” significa che se io prendo il telefonino devo dare a loro 100 euro. Non ho nessun problema a immaginare che i cento euro non sono in contanti ma in sconti sul traffico futuro, giusto per mettere le cose in chiaro: però il senso è quello.
Invece, come si può leggere in piccolo nei tabelloni pubblicitari e con un font umano qui, quello che in realtà ti danno è uno sconto di 100 euro, 50 in contanti e 50 in ricarica. Dite quello che volete, ma dal mio punto di vista è come minimo una pubblicità ingannevole. Che sia voluta o no dal marketing Vodafone non lo so; io guardo solo il risultato finale. Se non siete d’accordo con me, provate ad andare a comprare un congelatore che promette -18 gradi, e poi scoprire che i 18 gradi sono quelli in meno rispetto alla temperatura ambiente: poi ne parliamo. La frase corretta è “a cento euro in meno”, o “con cento euro di sconto”.
Detto tutto questo, la cosa per me più triste – e il motivo per cui questo post è nella categoria “povera matematica” – è che non sembra essersene accorto nessuno.

Ultimo aggiornamento: 2008-07-02 14:44